Vicino molto cattivo – Racconti erotici

di | 6 de Luglio, 2023

Gregori è un ingegnere civile, dopo il divorzio si è trasferito in un nuovo appartamento, e siccome era una lunga vacanza, visto che vedeva poche auto in garage, ha pensato che non ci fosse nessuno negli appartamenti sopra e sotto il suo, e ha iniziato per fare alcuni servizi necessari montando mobili, tavoli, divani e affiggendo quadri alle pareti con un trapano, quando sentì picchiare sul pavimento dei tok, tok, tok provenire dall’appartamento sottostante.

Poi suonò il citofono e dall’altro capo sentì una voce femminile molto sommessa, che lo avvertiva che non era solo e che stava facendo troppo rumore perché lei potesse concentrarsi sui suoi studi per un esame scolastico e che potesse fare il lavorare più tardi. Scuse offerte e accettate, la Gregori fece in modo di terminare il lavoro in un altro momento in cui lei non fosse nell’appartamento.

Due giorni dopo, per caso o per destino, avendo già svolto i servizi, gli dei decidono di fargli un dono, incrociando la strada con l’abitante dell’appartamento sottostante. Era in ascensore, quando si è fermato al piano sotto il suo e quando ha aperto la porta si è trovato davanti una bellissima ragazza di quindici anni, in divisa con i vestiti della scuola e libri in mano. Poi dedusse che era l’abitante dell’appartamento sottostante e cominciò a scusarsi per il rumore, ecc, ecc, ecc… poi, nell’androne del palazzo, dopo una breve presentazione dove le disse che si chiamava Manuela e che lei era al nono anno delle superiori e quella mattina aveva l’esame di matematica, quindi passava le vacanze a studiare, perché la matematica era il suo punto debole, ecc, ecc, ecc. Gregori disse che se avesse avuto bisogno di aiuto, la matematica era il suo forte dato che era un ingegnere civile ed era disposto a guidarla se voleva, dato che avrebbe superato la scuola dove studiava. Era una buona occasione per conoscersi meglio e lui iniziò a prenderla ogni mattina.

Un venerdì mattina quando Manuela aprì la porta dell’ascensore lo salutò con un bacio sulla guancia e mentre andava a scuola scoprì che sua madre era divorziata e faceva l’infermiera di turno di notte e il gatto va, il gatto arriva, lei lo invitò a vedere un film dell’orrore, che tra l’altro era il suo preferito, ma aveva paura di guardarlo da sola. Pensava che quello che stava cercando di fare fosse dargli la figa, ma dato che era una vecchia scimmia, disse che se non era un problema, avrebbero potuto guardare il film nel suo appartamento perché anche lui era solo e aveva anche uno status di -Proiettore multimediale all’avanguardia e abbiamo potuto vedere il film su uno schermo gigante. Ha subito accettato e ha detto che verso le otto di quella sera si sarebbe presentata a casa sua per vedere questo film insieme.

Entrambi sentivano che il giorno non stava passando. Gregori si trovava spesso a fissare il vuoto pensando a Manuela e pensava addirittura che fosse un’adolescente, nonostante avesse cinquant’anni, in procinto di avere il suo primo appuntamento con una ragazza. Manuela, invece, non solo poteva essere felice, era nervosa e ansiosa perché quella notte poteva esaudire una delle sue fantasie e dei suoi desideri di stare con un uomo più grande.

Già a casa a fine giornata, erano già le otto e venti, e lui pensava che lei si fosse già arresa, ma sentì il campanello e quando guardò dallo spioncino vide che era lei, incredibile, in un gonna di jeans. e una blusa leggera con spalline sottili, una vera ninfetinha, calda, pronta solo per lui. Il suo cazzo ha iniziato a prendere vita solo guardandolo. Lei è entrata, si sono salutati con baci sulle guance e mentre lei si complimentava con i mobili, l’arredamento e così via, lui è andato al microonde, ha preso una bibita, si sono seduti uno accanto all’altro per guardare questo film.

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Mentre si sedeva, la sua gonna si sollevò e lui poté vedere le sue cosce deliziosamente lisce. Il suo cazzo era pronto e ha dovuto mettere un cuscino in grembo per nasconderlo. Nelle scene forti del film, si chinava sul cuscino in ginocchio, coprendosi il viso e in uno di quei momenti metteva la mano sotto il cuscino ed era inevitabile sentire il suo cazzo duro. I due rimasero immobili, ma a poco a poco il piranha gli strofinò dolcemente il cazzo con la mano e, sorprendendolo, lo infilò sotto le mutande, gli tolse il cuscino, alzò lo sguardo e disse:

– Hmm… ho trovato qualcosa di molto meglio da fare che guardare questo film – e lui, per provarlo, ha anche risposto:

– Guarda, sì, sei bella e sexy, ma, io sono un uomo sposato, non so se dovremmo farlo – ma lei ha risposto:

– Primo, so esattamente cosa voglio e secondo, non l’hai nemmeno provato su di me per scoprire se ho troppo caldo, ora dovrai dimostrarmelo per dirmi se ho caldo o No. Vai avanti e baciala con la sua boccuccia carnosa – all’improvviso Gregori interruppe il bacio e disse:

– Sono esigente quando si tratta di test ragazza, voglio provare tutto, ok?

– Beh, sono con te, quindi sono tuo. Mia madre è di guardia, torna solo la domenica mattina, quindi sono a tua disposizione oggi, domani tutto il giorno e tutta la notte, fai con me quello che vuoi, voglio essere il tuo cagnolino e fare tutto quello che ho già Fatto. Ho sognato e immaginato nelle mie notti solitarie di masturbarmi guardando film in cui ragazze giovani baciavano uomini più grandi, non vecchi – corresse – uomini maturi – disse facendo un piccolo twerk e baciandolo calorosamente sulla bocca in un bacio con la lingua.

Gregori le tirò i capelli e le depose un altro bacio lungo e gustoso sulla bocca, poi la girò e le tolse la camicetta e poté non solo vedere, ma anche annusare, leccare, succhiare, mordere dolcemente i suoi seni morbidi, pimpanti, caldi. . Lei gemette e chiese di succhiarli più forte.

L’esperto Gregori le passò la lingua sulla pancia e quando aprì le gambe, che sorpresa, il cane era senza mutandine. Lui la guardò ridendo e la chiamò puttana, e lei rispose dicendo:

“Questa cagna è venuta qui con l’intenzione di essere tua moglie e dartelo, bastardo” le accarezzò la morbida figa rosa e la sentì gemere come un gattino che si allungava dappertutto e infilò la lingua dentro facendola gemere più forte ancora tenendola la sua testa la spinge contro la sua figa. Inutile dire che la Gregori si divertiva, leccando, succhiando, sputando, mordendo, mettendoci dentro una, due, tre dita, fino a farla venire urlando, quasi coprendole la bocca con le mani, al che lei subito protestò dicendo:

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-Perché non chiudi il becco con quel grosso cazzo nella tua cagna.

Poi l’ha afferrata per i capelli e seduto sul divano le ha fatto ingoiare il cazzo tutto in una volta. All’inizio ero spaventato, ma presto alla ragazza è piaciuto. Lei deglutì magistralmente, sbavando, gli leccò le palle e lui le prese in bocca come una figa larga. Finché non ce la facevo più, ho detto che mi sarei divertito. Pensò che lei stesse per togliersi il cazzo dalla bocca ma sorprendentemente lei lo inghiottì più a fondo e fiumi di sperma le scesero in gola facendoglielo inghiottire fino all’ultima goccia.

Se sei una donna che legge questa storia, sai benissimo cos’è stata questa presa in giro per Manu e se sei un uomo, devi anche conoscere la meravigliosa sensazione di avere una boccuccia che ingoia il tuo cazzo e devi immaginare la felicità e la fortuna di Gregorio. In quel momento, mentre giaceva priva di sensi sul divano, non riusciva a credere a quello che le stava accadendo.

Dopo il meritato riposo, Manu si alzò, si abbassò la gonna e poté vedere tutta la sua bellezza. Si sedette in ginocchio dicendo:

– Oggi voglio dormire con te, e se facessimo la doccia insieme ora, e poi nel tuo letto voglio sentire il tuo cazzo caldo dentro di me – disse e lo baciò sulla bocca, si alzò e tirò il suo bellissimo braccio chiedendogli dove il bagno era. Gregori era ipnotizzato mentre guardava il culo caldo di questa ninfetta che gli passava accanto.

Già sotto la doccia si abbracciarono alla follia e si baciarono appassionatamente e le mani di Gregori corsero sul corpo voluttuoso di Manu. La fece rotolare sulla schiena e premette il suo cazzo nel suo cazzo e le afferrò le tette con forza facendola gemere e si chinò in avanti mostrandole la figa gonfia che poi penetrò immediatamente. Lei emise un grido e cominciò a rotolare e lui sbatté forte nella sua figa calda.

“Lo infila, lo infila forte nella mia piccola rana, lo scuoia bene,” urlò.

Gregori spinse ancora per qualche minuto per farla venire e poi fu il suo turno di inondarle la figa di sperma. Poi si abbracciarono, si baciarono, finirono il bagno e la seguirono di nuovo ipnotizzati, nudi davanti a lei, mentre io la guardavo di spalle, pensavo di dovermi mangiare quel culetto rosa. In camera da letto, si sdraiò sul letto e lo chiamò:

– Dai, voglio dormire nudo abbracciato a te – ride e dice:

– Sonno? Ma non ho nemmeno finito di testarlo completamente, te ne sei dimenticato?

– Cosa vuoi di più da me cattivo?

stendersi accanto a lei, baciandola e abbassando la mano sul suo cazzo e infilandole il culo con il dito. Lei, un po’ imbarazzata, disse:

– Il mio culo è vergine, ma se me lo metti addosso con amore, te lo lascerò mangiare molto gustoso.

Gregori, le baciò il corpo, scendendo fino a raggiungere il suo culetto rosa e vergine, lì leccò, succhiò, infilò la lingua dentro con lei che gemeva e si contorceva come un serpente. Inserì un dito, due, tre, lo aprì delicatamente, ci sputò dentro finché lei implorò:

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– Vieni, mangiami il culo presto, non ce la faccio più a sopportare questa tortura, deflora il mio culo vergine.

Gli mise il bastoncino in bocca e gli disse di sbavare molto, poi sputò nel suo buchetto e puntò il bastoncino verso la porticina e spinse lentamente il bastoncino dentro, centimetro dopo centimetro. Gemette, urlò, afferrò il cuscino, una lacrima le rigava il viso, finché non sentì la punta del suo cazzo spuntare dall’ano. Si fermò un attimo e continuò a baciarle la nuca, a stringerle i seni, abituandola al dolore. Poi iniziò a rotolare e spingere delicatamente indietro il suo cazzo finché non lo sentì tutto dentro di lei. Gemette e si rigirò e balbettò:

– Ay delicatezza, mangiami il culo, arrotolalo, rompi le mie domande perverse, spellami il cazzo con il tuo bastone, infilamelo in quel culo che hai deflorato e adesso è tutto tuo, rompilo, aiai… Uuuiiiiii……. Aiiiiiiiiiiiiiii…

– Gregori, eccitato da queste parole, cominciò a moltiplicare i colpi, finché la mise a quattro zampe sul bordo del letto e mandò una rotolata sul delizioso sedere di Isabelle, che gemette, e la tirò per i lunghi capelli neri. e gli diede uno schiaffo sul sedere. Istintivamente raggiunse sotto e colpì una nervosa siririca, durò circa 15-20 minuti.

Manu era già venuto diverse volte e gli aveva ordinato di riempirsi il buco del culo di sperma caldo, ed è quello che ha fatto. È venuto come un matto su quel culo, poi è crollato sopra di lei, a malapena vivo. Finirono per dormire incollati l’uno all’altro a forma di conchiglia, lui di spalle col cazzo avvizzito, ma infilato nel culo, sentendo il suo caldo profumo di ninfetta.

Gregori si svegliò qualche ora dopo, fece una doccia e quando rientrò in camera rimase lì ad ammirarla sdraiata sul letto ancora non credendo di essersi scopato in tutti i modi questa deliziosa ninfa e puttana. Si sdraiò dandole un bacio sul viso, in cui lei si svegliò, e gli diede un altro bacio e si sdraiò sul suo petto, mettendogli la gamba sopra con la figa incollata al suo cazzo. Approfittando di questo, le accarezzò il culo caldo, l’abbracciò e dormirono insieme come voleva lei.

La prima cosa al mattino si è svegliato con la troia che faceva un pompino federale alla sua verga. Lei inghiottì tutto e guardandolo disse:

– Gatto, devo andare, devo pulire la casa, ma prima devo bere il mio latte la mattina e grazie anche per il cazzo – e dire che ha ricominciato a ingoiare il cazzo di sua spontanea volontà finché non ha fatto tutto. gli piaceva la sua gola. Lei inghiottì tutto, senza sprecare nulla, poi lo baciò e se ne andò, promettendo che sarebbe tornata più tardi per ricominciare tutto da capo.

Alle tre del pomeriggio la Gregori suonò al citofono dell’appartamento di Manu e lo invitò a fare la spesa. Ha accettato felicemente e ha detto se poteva invitare un amico a venire perché avrebbe voluto incontrarla. Infatti era lei, Manu, ad avere secondi fini.

Ma ti racconterò quella storia più tardi, chiedimelo.

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