Vicino curioso – Dai un’occhiata!

di | 9 de Dicembre, 2022

Da quando mi sono trasferita, l’ho vista lì… Più e più volte alla finestra… Sempre a guardare fuori, a bere qualcosa di fresco…

Il vicino dell’appartamento di fronte aveva un aspetto indimenticabile: alto, con lunghi capelli neri, un occhio a mandorla come quello di un indiano, e una bocca… ahhh questa bocca… Sembrava creata per provocare i più pazzi . istinti in ognuno. un uomo. Al di fuori di questa finestra, non ci vedevamo molto, forse gli orari non coincidevano. Ma una cosa era certa: doveva solo aspettare qualche minuto nella stanza perché lei comparisse, quasi apposta.

Non sono mai stato un santo, quindi ho iniziato a testarne i limiti. Durante le pulizie ho avvicinato il letto alla finestra, ho iniziato a prepararmi sempre di più con esso aperto, già consapevole dei cambiamenti che apparivano in sé. Come al solito ero solo in mutande sul letto… Mi lasciò perdere nei miei pensieri finché questo pezzo attillato smise di nascondere il volume del mio membro. Quando me ne sono reso conto, la mia libido era già troppo alta… E ovviamente non l’ho sprecata, mi sono alzata e l’ho lasciato di profilo… Non ho guardato la mia vicina curiosa, ma ho sentito il suo sguardo . Ho iniziato a uscire di più alla finestra “per prendere una boccata d’aria fresca” e ad ammirarlo quando potevo… Non c’erano altro che sorrisi, ma conosci quella chiara sensazione che entrambi amate flirtare con voi e siete pronti per altro ? ? Ecco come mi sentivo.

Un bel sabato, ero a casa, pioveva molto, non potevo uscire. Quando ho visto la sua luce accesa e stava usando il cellulare, l’ho vista. Sono andato a fare una doccia e ho deciso di testare fino a che punto sarei andato. Mentre l’acqua cadeva, potevo solo immaginare quanto sarebbe stato bello averla in quella scatola con me, scambiando carezze e piaceri (pensieri che mi provocavano). Sono uscito con solo un asciugamano, capelli e pelle un po’ umidi. Mi fermo davanti all’armadio (con la finestra strategicamente aperta verso di esso) e scelgo un indumento intimo, notando già gli sguardi che mi lanciano… . questa dea intorno… Mi infilai le mutande nere, che non mi coprivano affatto la vita, mi feci coraggio e la affrontai, ammiccando sfacciatamente al mio ammiratore, mentre ammiravo quell’espressione sorpresa sul suo viso che divenne presto confusa. per una faccia di lussuria, con quella bocca semiaperta di chi non se l’aspettava, e quegli occhi di chi vuole qualcosa più di niente.

Scommettendo sull’audacia, ho fatto un segno invitante con l’indice, chiamandolo lì. La vedo mordersi l’unghia pensierosa e presto la sua finestra si chiude. Penso di essere stato troppo audace lol. Ho rinunciato e ho smesso.

Mezz’ora dopo, sento bussare alla mia porta. Con sorpresa di nessuno, eccola lì, in piedi, con un sorriso malizioso e giovanile. Si è appoggiato alla mia porta e ha detto che aveva immaginato lo scenario per troppe settimane per non agire ora. Mi avvicino a lei lentamente, mettendo la mano dietro i suoi lunghi capelli fino a raggiungere il suo orecchio, la afferro per la vita, sentendo la sua postura irrigidirsi probabilmente per la tensione del momento. Stringiamo le labbra l’una contro l’altra, ma prima la prendo in giro: mi limito a far scivolare la mia bocca sulla sua senza baciarla veramente… Lei ride, in quel modo caldo che le appartiene solo, e dice che è crudele, anche con il bacio. .. E che bacio!! Una perfetta aderenza tra le labbra, una succhia ciò che usciva dall’altra, come se le desiderasse ardentemente. Le tiro delicatamente il labbro inferiore con i denti, sentendo il suo respiro accompagnare questo inizio di passione. Le nostre lingue si toccano e danzano l’una contro l’altra, ognuna presentando i propri passi migliori, incredibilmente sincronizzati. Tengo la tua lingua sul palato, bloccandola sui miei denti, alleviando gradualmente la pressione e godendomi quel sapore. Sento che lei fa lo stesso e, senza nemmeno accorgermene, le mie mani camminavano già autonomamente su questo corpo. Sentire la fermezza di quel sedere maestoso, quelle gambe traballanti e ben scolpite, quel piccolo pancino, evidente attraverso la sua maglietta, e avvicinare il suo viso al mio.

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Le bacio il collo, inebriato da questo profumo misto a lussuria… la porto dentro e chiudo la porta. Lo rimetto al muro e continuo il lavoro, mentre la pioggia compone il nostro sottofondo musicale. A poco a poco, rabbrividii su tutto il suo collo, ricordandomi di baciarle la punta dell’orecchio mentre sussurrava parolacce.

Alla fine la prendo tra le braccia e le incrocio le gambe attorno alla mia vita. Bacio di più quella bocca mentre la mia mano si sposta verso quel broncio appuntito già evidente… Parte di un seno né grande né piccolo, ma perfetto, gustoso… Voglio avvicinare lentamente la mia mano, alla sua disperazione, e quando finalmente lo prendo, sento quel gemito in mezzo al bacio che fa arrapare tutti.

Abilmente si toglie la camicetta e mi fa cadere su queste meraviglie… io le succhio magistralmente, leccando lentamente un suo capezzolo mentre gioco con l’altro usando le dita (strofinandolo tra due), cado con la bocca dappertutto il suo petto, e io lo succhio forte, cercando di stimolare tutti i nervi del piacere in quella zona, gocciolando su quella pelle con la mia aspirazione e facendogli inarcare la testa all’indietro. Mi cambio e comincio a succhiare l’altra, portandola, ancora attaccata a me, in camera da letto.

Chiudo la finestra e la lascio di spalle, le mani appoggiate sul vetro fumé (abbiamo visto tutto ma nessuno ha visto noi). Gli ho dato una gomitata e gli ho chiesto: se era quel bastone duro che gli aveva toccato il sedere, che cos’era… ho avuto come risposta un “Il tuo cane”. Le baciai la nuca e le feci scivolare la lingua lungo la schiena, alternando i baci. L’ho schiaffeggiata su quel bel culo per sentirla gemere un po’. Mi chino e le bacio le gambe, arrampicandomi contro questo capolavoro che ha già il segno rosso lasciato dalla mia mano, mordendola un po’… le tiro giù le mutandine di pizzo e mi meraviglio di quanto sia fradicia. Sento con piacere l’odore della figa bagnata e decido di togliermi e arrotolare queste mutandine per mettertele in mezzo alla bocca, come un bavaglio. Apro quel culo ai lati e cado con la bocca sul suo sesso… spalanco le labbra per morderla tutta e sentire tutto il suo solco. La mia lingua va dal basso verso l’alto fino al culo che già lampeggiava. Un altro schiaffo e altri pompini… Questa donna esprimeva solo sospiri e gemiti acuti che mi stimolavano di più.

L’ho adagiata sul bordo del letto e mi sono inginocchiata davanti a lei… l’ho guardata negli occhi e ho visto che si stava arrendendo… sono ricaduto sulla mia bocca, questa volta tra le sue gambe, concentrandomi sul suo grezinho già MOLTO gonfio . Tolsi il coperchio e lo leccai, lo succhiai, lo tenni tra le labbra per leccarlo avidamente, la mia lingua morbida e aperta mi leccava la bocca come un cane assetato. Anch’io la guardavo tranquilla e deliziata nel suo volto di piacere… Sentivo che la sua figa si bagnava sempre di più, sentivo quell’umidità che toccava e bagnava la mia barba che si strofinava contro di lei mentre la succhiavo.

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Finché con due dita ho iniziato a giocare con la sua entrata che praticamente le stava risucchiando, scivolando facilmente in quell’apertura intrisa di miele. Ho iniziato a stimolarla facendo un gesto di “vieni” con entrambe le dita, raggiungendo il suo punto G. Ma lui continuava a succhiarle il clitoride ea leccarlo. Sentii la sua mano affondare sempre più nel mio viso, tenendomi i capelli corti e incrociando la sua gamba dietro il mio collo. Con la mano libera, la stuzzicai dietro, che continuava a sbattere le palpebre, finché lei non mi ingoiò il pollice e mi permise un bel dondolio sincronizzato. Resterei lì tutta la notte sentendo la mia musa sciogliersi in bocca.

Ma presto le sue gambe si irrigidirono, i suoi gemiti, anche con le mutandine in bocca, divennero incontrollabili, sentii quella figa diventare sempre più calda e bagnata al punto da intrecciare 3 delle mie dita senza difficoltà… Anche la sua culla sembrava tremare e annunciare che un torrente di sperma nella mia bocca… uno schizzo raro e delizioso. Ha cercato di respingermi ma io ho insistito e ho succhiato ancora di più questa meraviglia, provocando un altro orgasmo.

Le ho tenuto la mano mentre puliva l’intera area. Mi sono avvicinato e gli ho dato un bacio che sembrava. Restituì il favore ancora più avidamente, sembrava averla davvero svegliata.

Con un rapido movimento, mi buttò giù e si ritrovò sopra. Mi ha baciato il collo, il petto, leccando e mordendo. All’estremità del mio ventre, è atterrato su questo rigonfiamento tutto duro, già palpitante di desiderio… Si è tirato giù le mutande ed è stato colpito sul mento dal membro duro, che si è strappato come un elastico. I suoi occhi brillarono quando vide tutta la melma trasparente che aveva rilasciato, che stava per fluire. Si tolse il resto dei boxer e le baciò la sommità della testa, come un bacio. Ha baciato i fianchi, facendomi delirare dal desiderio in questo letto. Finché il bacio non ingoiò la testa e se ne andò, a sorpresa, nel mezzo. Quella bocca calda e morbida, che preme nei punti giusti e mi implora di riempirla di sperma. preso dalla sua bocca scivolosa lentamente… E di nuovo deglutì, un po’ di più questa volta. È andato alle palle (qualcosa che amo) e le ha succhiate con una vendetta, come qualcuno che succhia senza paura una caramella, mettendosene una intera in bocca. Ho succhiato il mio scroto al punto da mettermi l’intero sacchetto in bocca e QUASI farmi venire dall’essere così bravo. Tornò al cazzo e lo inghiottì a poco a poco finché lei raggiunse l’asta e fece quel suono che le usciva dal fondo della gola. Quindi lo scherzo si è fatto serio: ha trattato il mio cazzo come un biberon, scivolando con controllo e velocità dall’asta alla punta, sbavandoci sopra e lasciando che i suoi denti si trascinassero di tanto in tanto… Ricordo di aver sentito un intorpidimento al momento piacevole come l’estasi che seguì: le venni in bocca, incontrollabile, ruggendo e gemendo, sentendo la cagna succhiare tutto, come se possedesse tutto quel seme (e in quel momento lo fece). Se lo infilò in fondo alla gola e lo rilasciò bruscamente, il piacere ancora palpitante.

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Ho respirato per un attimo… Mi sono ripreso da questo orgasmo indescrivibile… Ho sentito i suoni alternati della sua risata e della deglutizione che desideravo tanto.

Si è appoggiata al mio petto, baciandomi sulla guancia, dicendo che avrei dovuto fare quella visita tanto tempo fa… Quel toccarsi per tante notti, immaginando quello che vedeva dalla finestra, non era proprio la stessa cosa? abbastanza.

Abbiamo ricominciato a baciarci. Con un incendio, che tra l’altro, era ben lungi dall’essere spento. Durante il bacio, sempre sopra di me, mi ha accarezzato dolcemente il cazzo (sentendolo pulsare e diventare duro nella sua mano). Le ho sgrossato il culo, facendo scorrere le dita sulla sua fessura ancora appiccicosa dall’ultimo arrivo. E così restammo, baciandoci ogni volta più voracemente e toccandoci, emozionandoci sempre di più… Sapevamo di cosa avevamo bisogno per vivere adesso… Dopo aver conosciuto tutto il piacere che la bocca dell’altro poteva dare, volevamo stessa cosa: godetevi l’un l’altro, provate il piacere completamente…

Al culmine della nostra eccitazione, tornai indietro, mettendo il mio cazzo tra le sue labbra… Scivolando lungo di esse, sentendo sfiorare la protuberanza che era la sua culla. E l’ho tenuta stretta, guardandola ansimare e gemere finché non ha implorato, LO VOGLIO DENTRO!

Lasciandola a malapena finire, l’ho posizionata sulla soglia e ho fatto entrare la sua testa per la prima volta… l’ho fatta scivolare dentro (facilmente dato che eravamo così lubrificati) fino in fondo. Ho sentito le mie palle toccarla e le nostre bocche toccarsi… Poi ho iniziato un movimento ritmico. Senza fretta, senza aggressività, al suono della pioggia e dei nostri succhi che si mescolano in ogni “va e vieni”. L’ho sentita grattarmi la schiena, mentre le succhiavo il petto…baciandole il collo e iniziando ad accelerare a poco a poco mentre i suoi gemiti aumentavano e lei balbettava il mio nome… Quando me ne sono reso conto, stavo già crescendo rapidamente; Non è stato forzato, è semplicemente fluito fino a quando entrambi hanno desiderato più potere.

Le afferro il culo e le faccio scivolare la mano su per la coscia, tenendola sospesa finché non si appoggia sulla mia spalla, cominciando a fotterla così: inginocchiata sul letto, la gamba destra che penzola, appoggiata sul mio petto, il che le rende più facile uscire. è ancora più aperto, così posso andare ancora più lontano….

Acceleriamo, fuori la pioggia si intensifica, le loro urla diventano sempre più incontrollabili, così come i miei gemiti… I nostri respiri sono irregolari, il letto oscilla sempre più in modo incontrollabile finché finalmente… Stavamo entrambi urlando insieme. Uno sente lo sperma dell’altro riscaldarsi e mescolarsi… Le gambe di tutti tremano. Mi avvicino a lei dall’alto, sentendo ancora i nostri spasmi. Trovo la sua bocca per un tenero bacio e crollo accanto a lei, godendomi il fatto che poggi la testa sul mio petto, abbracciata da me.

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