un sub principiante

di | 17 de Dicembre, 2022

Racconto per puttane principianti

Bene, mi presento, mi chiamo Marise, oggi ho 36 anni, sono sposata e amo la mia vita, sono una grande professionista e molto apprezzata nel mio lavoro.

Ma non è di questo che parlerò qui, potrei, perché sono vista come un esempio per molte donne emancipate, ma ho bisogno di sfogarmi con qualcosa che ha migliorato la mia relazione e la mia vita, è stato quando ero 29, 30.

Un giorno, già sposato, in piena estate, mi sono svegliato molto eccitato, normalmente non ho mai voglia di fare sesso.

Ma mio marito era lì, addormentato, nudo, con questo cazzo che sporgeva, ho deciso di sdraiarmi più vicino a lui.

“Dil, svegliati, è tardi,” dissi.

-hmmm, sono ancora le 07:00, si lamentò Dil.

Non mi interessa, gli ho tenuto il cazzo e ho iniziato a farlo diventare duro, si è arrapato e ha detto con voce autorevole.

– Vieni a succhiarmelo!

Ho confutato e ho già risposto:

-No, voglio uscire con me, nemmeno un cazzo in bocca.

Lui rispose e mi tenne la testa:

– Fagli un pompino ora!

L’ho guardato già incazzato e ho lasciato cadere il cazzo.

– Non succhierò niente.

Ma il suo cazzo si è ammorbidito e alla fine non abbiamo fatto niente, Dil ha detto:

– Visto che mi hai svegliato, devo alzarmi.

Figlio di puttana, mi dicevo, quando è lui finisco per cedere a un pugno veloce.

Sono andato a lavorare, anche lui, e me ne sono dimenticato.

Abbiamo pranzato insieme, abbiamo litigato per cambiarci e la sera, stanca, mi sono addormentata dietro a lui che già russava accanto a me.

E sai una cosa, non mi importava, non mi piace molto il sesso, non è niente che mi tenga sveglio la notte.

In effetti, non lo era, povero me, sapevo a malapena cosa aspettarmi.

Era l’alba, era un venerdì.

Stessa routine, svegliarsi, prendersi cura dei bambini, quello stress di base, una discussione di coppia, andare al lavoro e infine il fine settimana.

Quel venerdì Dil avrebbe incontrato alcuni amici e io sarei rimasto a casa quella notte con i bambini.

Quando erano circa le 23:00 di notte mi è venuta in mente questa erezione non pagata di ieri, anzi la mia colomba, la chiamo colomba perché è piccola, non accetta grandi volumi, no, eheh, ci sta massimo 14 cm , quella cosa su Dil che è più grande di quella a volte mi fa male.

Ma è arrivata la volontà, e cosa ho fatto? Niente, ho deciso di andare a bere qualcosa, perché ho detto che non mi piaceva molto il sesso.

Ho aperto un vino che pensavo fosse debole ma il bug era forte lol

Dopo 2 bicchieri ero già molto felice.

Siccome non avevo sonno, sono andato a pulire l’armadio.

E rovistando tra le cose lì, in fondo agli scatoloni, ho trovato qualcosa che era già in deposito da circa 2 anni.

Era un vibratore che Dil aveva comprato, non molto grande, e l’ho usato una volta.

In quel momento mi sono detto, non so perché Dil compra tante cose così, ne usa sempre 1 e basta, va alla cassa.

Ma chi è apparso allora? Quello arrapato, quello che non conoscevo da ieri ahahah

Dato che ero già soddisfatto a metà del vino, quando ho afferrato il bastoncino, ho pensato, mi divertirò.

Ho preso uno dei lubrificanti che Dil teneva, dovevano essere 10, lo compra sempre per mangiarmi il culo, ma c’è una cosa che è una volta nella vita e un’altra nella morte.

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Mi sono messo sotto le coperte, ho acceso questo pene e ho iniziato a giocare, mi sono messo da parte, ho pensato, se vengono i bambini faranno rumore e mi fermerò.

Ho iniziato a metterci dentro tutto quello che ho finito per dimenticarmi del resto, quanto è bello divertirsi, non so nemmeno perché non mi piaccia così tanto, voglio dire, no, ahahah

Ma all’improvviso, quando ho capito che Dil mi stava guardando, il pdf è arrivato lentamente e non l’ho nemmeno visto.

Mio Dio, che peccato, il suo cazzo era duro, era tanto che non vedeva quel cazzo grondare di desiderio in quel modo.

Era già felice, aveva bevuto con i suoi amici.

Quando ho pensato di dire qualcosa, ha sbottato:

– Cagna, aspetta che esca e giochi con quella figa, giusto?

Quelle parole arrivarono al mio orecchio e fu una confusione, non sapevo se dovevo maledirlo, perché chi è lui per darmi della puttana? Ma ho finito per bagnarmi, penso di aver anche emesso un gemito.

Dire continuato:

– Sei una stronza, ti darò una lezione per questo!

Mi ha dato di nuovo un’erezione divertente, per essere chiamata troia, ma in realtà lo ero, mio ​​marito mi ha beccato con un dildo nella mia figa, un pene che non gli ho dato o lasciato usare ed eccomi qui, tutta bagnata , spingendo e gemendo.

Mi si è avvicinato strappandosi i vestiti e con la faccia che voleva finirmi e mi ha detto:

– Oggi, cattivo, avrai ciò che meriti.

Mi tirò le gambe e mi fece rotolare sulla schiena, il vibratore ancora sulla mia colomba e mi sentii vulnerabile dappertutto.

Sono stato schiaffeggiato da quello che ho detto in quel momento.

-Oh, fa male, sai che non mi piace.

All’epoca disse:

“Chiudi il becco” e mi schiaffeggiò ancora, più forte del precedente.

Non ho risposto, ho solo gemito e sentito il mio sedere bruciare, ho girato la testa verso il cuscino come se volessi nascondermi da esso, perché era doloroso, ma così delizioso.

– Oggi imparerai una lezione, puttanella!

Mi ha allargato le gambe e mi ha messo un vibratore molto più grande, circa 22 cm, super spesso, il doppio del cazzo di Dil.

All’epoca faceva male, ma mi piaceva avere quel mostro nel mio piccione, ricordi come ho detto che era piccolo? Quindi immagina cosa non ho sentito, mi sentivo come se questo vibratore fosse entrato nel mio utero, era così grande e spesso, e ho detto:

– Fa male, fa male, è finita, smettiamola!

Dil mi ha dato 2 forti schiaffi e mi ha stretto il collo dicendo:

– Dipende da te, puttana, ti mando ovunque e voglio vedere quel culo che si dimena tutto il tempo, capito? ROCCIA, ora.

Che cos ‘era questo? Mi trattavano come una stronza ma stavo impazzendo di lussuria. Il mio desiderio era di dire che non ero una puttana e lui mi rispettava, ma il mio desiderio era così forte che gemevo più forte e mi contorcevo senza sosta, non mi ero mai sentito così caldo. .

Di ha detto:

– Lei è il mio cane, finché non impara finalmente, non smetterà di dimenarsi.

Sono stato colpito sul culo e l’ho sentito venire davanti a me.

– Apri quella bocca e succhiami, ora – disse Dil afferrandomi forte il collo e tirando verso quel cazzo gocciolante, che schifo ho pensato, non mi metterò un cazzo in bocca.

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Ho resistito, ho tirato la testa e ho detto: non è quello, devo fare quello che voglio.

Ma perché l’ho detto?

Dil mi ha aperto il culo e mi ha stretto l’ano con il dito, se stringevo ancora questo dito si riempiva senza pietà, Dil ha detto di nuovo:

– Te l’avevo detto di succhiare la tua puttanella, succhia quel cazzo adesso o ti punirò ancora di più, vedrai, disse stringendomi il culo che già mi faceva un po’ male, anzi lo stavo quasi supplicando di farlo mettimi dentro mi ha messo il dito dentro ma anche se faceva male, la verità è che mi è piaciuto, mi sono bagnato ancora di più.

Se ne accorse e tirò la mia testa verso il suo cazzo e me lo spinse tutto in bocca, quasi soffocandomi.

Ma l’ho succhiato, comunque, eccomi lì, a farmi scopare da un mostro, con un intero cazzo in bocca che mi faceva sbavare dappertutto e farmi sculacciare il culo.

E mi sono divertito, mi è piaciuto essere fottuto come una puttana, ero lì, completamente devoto a Dil, poteva fare quello che voleva con me, ero tutto suo in quel momento, letteralmente il suo cagnolino.

Dil non si è fermato e mi è venuto in bocca quel figlio di puttana, ho lasciato andare quando la merda ha iniziato a uscire e l’ho sputata tutta.

Il fuoco si è spento, mi sono sdraiato, mi sono vestito e mi sono addormentato un po’ imbarazzato.

Lui fece lo stesso, mi baciò sulla fronte, mi diede la buonanotte e si addormentò.

L’altro giorno, sabato, mi sono svegliata un po’ imbarazzata, ma era normale come al solito.

Così? Mi trattava da puttana a letto, mi merito una spiegazione sul suo atteggiamento, chi si crede di essere, ecco cosa gli è venuto in mente, ma allo stesso tempo non mi piaceva essere sottomessa a un uomo, amavo essere così. una troia impotente a letto, ho finito senza dire niente.

Andavamo a fare una passeggiata con i bambini, era bellissimo, era sciolto, non litigavamo, era difficile, perché ogni giorno litigavamo era quasi un obbligo, ma in realtà parlavamo come se niente fosse, anche se a volte mi guardava con una faccia cattiva, ma non Inutile dire che era solo una giornata folle, beh, tornando alla routine.

Sabato avevamo ancora i postumi di venerdì e siamo andati a letto presto, io la sera lo guardavo, lui si voltava, mi guardava con la faccia perversa e io mi commuovevo, pensavo, mi fotte? come ieri ?

L’ho guardato, anche facendomi sollevare il sedere, proprio quando ero stanco, sperando che mi desse una lezione.

Ma Ho finito per dormire e non è successo niente, è stato un misto di delusione e sollievo.

Quando era domenica ci svegliavamo presto mentre andavamo a letto presto il sabato intorno alle 05:30 era ancora buio.

Dil dormiva senza mutande come tutti i giorni e io non ho nemmeno guardato quel cazzo e sono andato ad alzarmi.

Mentre mi alzavo per alzarmi dal letto, Dil disse:

– Non vedi il mio cazzo duro, puttanella? Vieni qui adesso.

Il mio cuore batteva all’impazzata, mi ha chiamato puttana così presto? ho già cambiato:

– Non mi piace essere chiamato così, cosa stai pensando?

Quasi istantaneamente mi sollevò e mi avvicinò il cazzo alla faccia e disse:

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– Sì, tu sei il mio cane, e l’altro ieri ti ho mostrato come tratto un cane come te, quindi qualunque cosa ti ordino lo farai.

E mi ha messo la testa di quel cazzo che già mi gocciolava in bocca.

Io con la bocca piena, certo, un cazzo in bocca, potevo solo lamentarmi, non potevo lasciarmi andare, ma un fuoco ha cominciato a prendere il sopravvento su di me, sai quell’erezione che sale e ti toglie la ragione ?

Lui continuò:

– Lo so che anche a te piace essere trattato così qui – disse facendomi succhiare quel cazzo appiccicoso.

Ho ascoltato e gemuto cercando di dire qualcosa ma non ho smesso di succhiare e lui ha continuato:

– Ecco io ti appartengo, tu mi obbedisci, perché tu sei la mia puttana, capisci? D’ora in poi ti insegnerò a essere una brava puttanella, una brava puttanella, e la prima cosa che voglio che tu mi risponda è cosa sei e cosa… cosa imparerai?

Ero preso da quel sentimento di sottomissione, mi piaceva essere una puttana, una puttanella sottomessa e sebbene fossi ancora un po’ reticente, dissi:

– Sono il tuo cucciolo Dil – nella mia testa non riuscivo a credere che lo avesse detto.

Mi ha stretto forte il culo, un dito sul mio piccione e l’altro sul mio cazzo, e ha detto:

– Non ho sentito affatto, ripeti mentre mi guardi!

Che peccato, dissi a malincuore velocemente senza guardarlo:

– Sono il tuo cane e imparerò!

Mi ha fatto una capriola sul sedere, mi ha abbassato i pantaloni, le mutandine e tutto il resto, e mi ha schiaffeggiato il sedere con la mano aperta, che sono sicuro sia diventata rossa.

– Rispondimi bene puttana, se non metto tutta la mia mano nella tua colomba.

In questo ha unito la metà di circa 3 dita all’ingresso del mio piccione e questa volta ha spinto senza pietà la punta del suo pollice nel mio sedere, ero già bagnato e il mio sedere era con tutto il mio liquido che usciva dalla mia piccola colomba.

Avevo la faccia sul cuscino accanto a me, lui era in ginocchio davanti a me che mi guardava e con il suo cazzo in bocca.

L’ho guardato dal basso verso l’alto, è stato allora che ho capito che non c’era mio marito, ma il mio padrone e che era meglio per me obbedire a quest’uomo, anche se pensavo fosse sbagliato, mi piaceva essere una cagna. .

Questo mi ha eccitato, non avrei mai immaginato che essere sottomesso a letto mi avrebbe reso così eccitato e caldo, ero già tutto bagnato, quindi ho risposto:

– Sono il suo cucciolo e voglio imparare ad essere un buon cucciolo per lei, signora.

ho risposto:

– È così che imparerai, e il primo passo è che ti vengo di nuovo in bocca ma questa volta sputerai solo dopo che l’avrò riempita di sperma.

Ti è piaciuta la mia storia? Ti sei identificato con lei? Sappi che è reale, se ti piace ti dirò di più.

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