Togli la maschera alla stronza Melina

di | 10 de Dicembre, 2022

Le mie avventure con Melina avrebbero potuto anche finire in questo incontro, perché sapevo chi fosse veramente e avevo poco interesse a esporla pubblicamente; tuttavia, un fatto intrigante che ha attirato la mia attenzione ha riportato Melina sul mio radar. Mi è venuto in mente che in una riunione di Dommes, Melina aveva dichiarato categoricamente di aver incontrato il famigerato Khadija, considerato il più rispettato nella sua cerchia, e si era sottomessa a Melina picchiandola in una sessione privata con altri. Era il colmo dell’orgoglio!

Ho incontrato Khadija in una cerchia ristretta attraverso un Dom noto per avere un harem di schiave; odiava i sottomessi spericolati, preferendo rendere schiava la sua preda, tenendola sotto il suo controllo in modo che lo servissero ogni volta che voleva; e sono rimasto sbalordito nell’apprendere che questi schiavi desideravano ardentemente le punizioni del Dom nelle cui sessioni potevano sperimentare sequenze quasi infinite di orgasmi provocati dall’abile manipolazione del loro padrone. Fu lui a presentarmi Khadija, una bellissima donna araba dalle forme impressionanti e dagli attributi strabilianti, il cui piacere di Domme era anche quello di schiavizzare la sua preda al punto da rasentare il culto dei predatori… era soprannominata “Predator Slave”. “.

Conoscendo l’errore di Melina, ho subito chiamato Jonas, un vecchio amico che conosce Khadija meglio di chiunque altro. “Ciao Jonas… sono io… dimmi: sei ancora in contatto con Khadija?” Prima di rispondermi, scoppiò in una vigliacca risata, lasciandomi perplessa.

-Amico, che domanda, eh! “Non solo mi tengo in contatto, ma lo servo di tanto in tanto e fornisco anche carne fresca per il suo harem!

-Vuoi darmi il suo contatto? …Ho davvero bisogno di fare una chiacchierata sincera con lei! – Che cosa ? chiesi, attento nella scelta delle parole.

Sono riuscito a raggiungere Khadija quasi una settimana dopo perché il suo telefono era occupato; quando mi ha sentito, l’ha riconosciuto subito, iniziando una piacevolissima conversazione; Gli ho chiesto un appuntamento, perché l’argomento che doveva trattare era molto delicato. “Hmm, sai che non sto ‘frequentando’… ma farò un’eccezione per te, tesoro!” rispose lei in tono scherzoso e informale. Ci accordammo per incontrarci in un caffè che frequentavo abbastanza regolarmente e dove ogni tanto trovavo nuove prede, e appena ci sedemmo gli raccontai la storia che mi raccontava Melina.

– Melina? Non conosco nemmeno quella stronza! “E chi pensi che stia mentendo su di me?”

Notando la rivolta di Khadija, ho tramato una piccola vendetta contro Melina e non ho perso tempo a fare una proposta al predatore che all’udirla ha aperto un enorme sorriso machiavellico. “Beh, Jonas mi ha detto che eri molto cattivo!” Tai! Mi piace! Andiamo! Rispose in tono euforico, reprimendo la mia riservata presa in giro di Melina. Quello stesso giorno ho parlato con Jonas che ha anche accettato di partecipare al nostro programma (o meglio al mio!); Gli ho dato il numero di telefono di Melina e sono tornato a casa per allestire la scena, che purtroppo è stata cancellata perché Khadija ha chiesto che fosse nella sua stanza privata, a cui ho dovuto inchinarmi. Questo “recinto” era all’interno della sua lussuosa residenza situata in una zona esclusiva e molto frequentata. “Sono sicuro che Melina sarà colpita dal posto e renderà tutto più facile!”, pensai mentre camminavo verso la casa del predatore.

Jonas era un uomo di colore atletico, personal trainer e proprietario di una palestra la cui altezza attirava l’attenzione delle donne che erano di guardia in attesa di un appuntamento con lui; Testa rasata per sempre, il suo viso dotato di una bellezza estetica mascolina e virile ha attirato tanta attenzione quanto il suo corpo è stato tonificato quotidianamente in lunghe sessioni di allenamento senza farlo sudare minimamente. Era sicura che Melina sarebbe stata sedotta dal ragazzo e avrebbe fatto di tutto per arrendersi segretamente.

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“Stiamo arrivando!” diceva il messaggio che mi aveva inviato sul mio cellulare; ho detto a Khadija che ero pronto. Come sospettavo, Melina è rimasta molto colpita dalla casa che pensava fosse di Jonas e i suoi modi e le sue espressioni tradivano “Scommetto che hai portato qui un sacco di donne, vero, cara?” chiese con tono languido e civettuolo.

– Non quanto voleva! – risposi, invadendo l’ambiente con sorpresa, fissando il muso del cane che era davvero sorpreso di vedermi.

-Voi? …, si conoscono? – Che cosa succede ? chiese, fingendo di controllarsi. Un trio? Due maschi contro un buon combattente?

-Scusa, bambola, ma il punteggio è appena arrivato! Ha detto Khadija, uscendo da un corridoio, mostrando la sua sorprendente esuberanza e imponenza nel suo vestito di pelle nera e armata di una frusta a nove punte.

-Voi! Voi! …, è Kha…, Khadija! – balbettò la cagnolina Melina quando si trovò faccia a faccia con il predatore – Senti… non so cosa stia succedendo… ma credo ci sia stato un errore e…

– STAI ZITTA, CAGNA CAGNA! “Hai usato il mio nome e ora vuoi farla franca?” Khadija urlò minacciosamente. Ragazzi… strappate i vestiti a questa donna squalificata!

Melina cercò di scappare, ma Jonas la tenne stretta e con il mio aiuto rimase nuda con i vestiti strappati e stesa a terra; bellezza innegabile e statuaria della bionda, ma sembrava piccola di fronte al predatore che ben presto ci lanciò delle corde per giocare a shibari con la cagnolina Melina. Legata in tutti i punti giusti, ha cercato di liberarsi, provocando dolore in tutti i punti giusti, persino urlando per la disperazione. “Non ti metterò ancora un caricatore in bocca perché voglio sentirti urlare, puttana!” Ha detto Khadija spingendo il cane finché non si è sdraiato sulla schiena.

– Vuoi dire che mi hai messo una collana? chiese Khadija sculacciando il culo bianco della cagna che urlava dal dolore, ti sei sottomessa a me come tua cagna? Non sai per cosa candidarti… ma oggi imparerai! Con queste parole il predatore fece schioccare la frusta sulle natiche del cane Melina tante volte e con tale forza che ben presto comparvero lividi rossastri sulla pelle bianca delle natiche paffute del cane, che non aveva più nemmeno la forza di piangere. essere in lutto.

Al comando di Khadija, Jonas sollevò il cane per le corde come un burattino e ci avviammo tutti verso la prigione; Mentre scendevamo le scale in questa stanza appartata con l’odore del sesso nell’aria, Melina il cane si guardò intorno, i suoi occhi si spalancarono mentre passavamo accanto a celle dove belle donne stavano nude e incatenate, implorando tutte di appartenere al loro proprietario.

– Hai visto, puttana? “Sono i miei schiavi… muoiono tutti per qualche briciola di piacere… presto lo sarai anche tu: addestrato e dominato!”

Raggiungemmo la stanza delle torture, dove Jonas era incaricato di allentare le corde che trattenevano il cane per ammanettarla in posizione supina, con lo stomaco appoggiato su una trave di legno, le gambe divaricate e anch’esse inchiodate. “Jonas… mostra a questo cucciolo maltrattato come iniziare ad allenarsi!” ordinò Khadija, togliendosi parte dei vestiti, mostrando i seni grandi e perfetti e parte del ventre modellato; Jonas si spogliò, mettendo in mostra il suo membro enorme, duro, eretto che mi dava ancora i brividi viste le sue dimensioni.

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Si fermò dietro Melina e mi guardò da sopra la spalla. “Coppia! Vieni qui e apri quel grosso culo! “, chiese con la sua voce roca e assertiva, io presi posizione e allargai le natiche di Melina, rivelando la piega dove poggiava il suo cazzo lampeggiante.

-Uhhh! Cos’è questa roba spessa? …, No ! Per favore, implorò Melina, rendendosi conto del calibro di ciò che era in serbo per lei. No! No! …, oh! “QUEL DOLORE! AHHH! FERMATI! FERMATI, PER FAVORE! MI TOGLIE!”

– ZITTA, puttana! – urlò Khadija davanti a Melina, mostrando un enorme dildo nero che stava cercando di infilarsi in bocca – SUCCHIA, CAGNA! SUCCHIA CON VOLONTÀ!

Era davvero uno spettacolo delirante vedere l’arrogante bionda scoparsi il culo con un grosso bastone che le strappava le pieghe nello stesso momento in cui aveva in bocca un dildo di proporzioni identiche che era costretta a succhiare ea volte ovattato. “Ti piace stronza? O è troppo piccolo?”, chiese Khadija mentre estraeva il dildo dalla bocca di stronza Melina.

-Oh! Oh! Per favore, chiedigli di smettere! Fa così male”, implorò di nuovo mentre Jonas le scuoteva il corpo con spinte vigorose. “Farò quello che vuoi…

-TUO? CHI TI HA DETTO CHE POTEVI TRATTARMI COSÌ – urlò il predatore con tono furioso, schiaffeggiando il cane – Se vuoi benevolenza, chiamami la tua Domme…, padrona del tuo corpo e della tua mente… NOI LO FAREMO! DIRE CHE VOGLIO SENTIRLO!

– Sì sì sì! SÌ! LA MIA CUPOLA! PROPRIETARIO DI ME! “Sono tua!” gridò Melina mentre Jonas la spingeva e la tirava. la sua verga impeccabile nel buco del pizzo lacerato della bionda mentre gemeva e supplicava alternativamente. “IO SONO TUO! IO APPARTIENE A TE! FACCIO TUTTO QUELLO CHE VOGLIO…

– GIONA! È TEMPO PER UN’ALTRA LEZIONE DI TROIA”, urlò di nuovo il predatore, schiaffeggiando Melina in faccia e infilandole il dildo in bocca.

Legata e appesa a un gancio con solo la punta delle dita dei piedi che tocca il suolo, la cagnolina Melina si è preparata per un altro atto di addestramento. Khadija sostituì il dildo con uno ancora più grande e spesso, in piedi dietro il cane mentre Jonas si avvicinava, maneggiando il suo duro giocattolo carnoso. Per ora sono rimasto semplice spettatore, ma sapendo che a un certo punto sarei entrato in scena. Sollevata dalle braccia muscolose di Jonas, la cagna Melina si preparò a ricevere il suo membro nella sua vagina nello stesso momento in cui Khadija spingeva il dildo contro l’ano già lacerato della cagna che non riusciva a contenere l’impulso di urlare per essere stata presa a calci nei suoi buchi. .

Jonas la teneva intorno alla vita con un braccio facendola oscillare su e giù per il suo cazzo mentre le picchiava furiosamente i seni, pizzicandole dolorosamente i capezzoli e mordicchiando di tanto in tanto, il tutto mentre il predatore picchiava contro il culo d’acciaio. .

The Carnal Spell ha continuato a impressionarmi con la performance di Jonas, la cui pelle luccicava di gocce di sudore che scorrevano lungo di essa, così come la performance di Khadija, che non ha mostrato segni di raffreddamento. Da parte sua, la cagnolina Melina non gemeva più; al contrario, la sua espressione lasciva e il suo sorriso nascosto rivelavano che il cane era già ben addestrato. “Oh! Estoy…, estoy muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu‐sepa�e� por por por por por debido a lo largo! Non voglio che tutto questo finisca… Per favore, mia ciambella! sussurrò, devastata mentre orgasmi enormi e intensi le attraversavano le viscere.

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– Vuoi essere mio? e solo mio? – Che cosa ? Khadija sussurrò all’orecchio del cane senza perdere un colpo mentre gli accarezzava l’ano.

– Io… io… io voglio essere la tua puttana per sempre! “Ti servirò come una puttana obbediente!” balbettò.

-Idiota! Non ho puttane! “Ho degli schiavi… e tu sarai il mio schiavo!” Hai capito?

Melina si limitò ad annuire nel momento esatto in cui Jonas ruggiva come un animale ferito mentre eiaculava nella tana della cagna. Non riuscivo più a trattenermi, masturbandomi furiosamente. Jonas e Khadija si sono allontanati da Melina, che si è liberata dal suo gancio ed è crollata sul pavimento freddo. “Portala qui!” Dobbiamo finire di addestrare questa stronza! ordinò Khadija, che era appoggiata a un tavolo di legno. Jonas prese Melina e la portò al tavolo dove lo misero sopra il predatore. “Siediti sul mio giocattolo, cagna!” Siediti ! Khadija ha ordinato e Melina ha obbedito, ricevendo il dildo spalmato sulla sua vagina.

-Tu, vieni qui e metti il ​​tuo cazzo in questa figa! – Domme determinato, facendomi notare che ho subito obbedito, provocando una doppia penetrazione nella grotta della cagna che piangeva istericamente quando è stata penetrata da due membri.

E mentre copiavamo con movimenti strabilianti, Jonas si avvicinò tenendo tra le mani un voluminoso tappo che lui stesso era incaricato di seppellire nel sigillo rotto della cagna, la quale pianse ancora di più quando sentì che l’intruso metallico le allargava ancora di più la bocca . ano già lacerato e fortemente legato. Insieme Khadija ed io abbiamo scopato la vagina della cagna Melina, che sebbene sentisse dolore, ha sentito anche più sperma, che è durato per un po’ fino a quando ho ceduto anch’io, ho eiaculato e riempito la cagna con più sperma.

Qualche tempo dopo, Khadija ha messo una collana con il suo nome sulla cagnolina Melina, tenendole il viso e sorridendo felice. “Non ti chiuderò in una delle mie gabbie… non ancora… ma ogni volta che ti chiamo, dovrai venire con il mio collare, capisci Melina stronza?” le chiedo. .

-Sì signora! Il tuo cane ha capito tutto! – rispose il cane con un piccolo tono obbediente, mostrando un sorriso di sollievo e un po’ di felicità.

Jonas ed io abbiamo salutato Khadija, che ci ha ringraziato per la nostra collaborazione. “Quando vuoi, le mie schiave sono a tua disposizione… per quanto riguarda la puttana Melina, per il momento starà qui così potrà imparare ancora qualche lezioncina… quindi la lascerò andare… anche se non Dubito che lo voglia!

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