Storia semplice: vestita da scolaretta per Capodanno

di | 12 de Marzo, 2024

Era la fine delle lezioni all’università. Le prove valevano molto e il mio piano con il mio insegnante pervertito mi ha portato a queste situazioni per provocare questo bastardo e fare cose carine in modo che tutti potessero vincere in questa storia…

Ho già parlato di questa maestra nelle storie precedenti, e già ci capivamo solo guardandoci.

Indossa un abito corto e tacchi universitari, seduto a gambe incrociate su una sedia. Mordere il cappuccio della penna mentre guardo la mia insegnante birichina. Mi passai la penna sulle labbra, guardando il mio vecchio. I piedini che dondolavano nell’aria e le cosce che tanto porto in palestra, lì, spalancate, che esplodevano in faccia al bastardo che mi stava somministrando i test.

Gli studenti intorno erano concentrati sulle domande e io con la penna in bocca, facevo il mio piccolo spettacolo all’insegnante. Non avevo nemmeno bisogno di dire altro, solo il mio aspetto da puttanella bisognosa di cazzo glielo aveva già fatto capire…

Ho fatto la prova al suo tavolo, sporgendomi in avanti, quasi facendo uscire il seno dal décolleté. Ho rivolto al mio insegnante un piccolo sorriso e un occhiolino. Mi ha semplicemente guardato e mi ha augurato buona fortuna.

Prima della prova, nella sua stanza, eravamo già d’accordo su molte cose. È un cliché, ma è comunque emozionante. La piccola ninfa dalla faccia felice e il professore pervertito che mi guarda protettivo.

Una mano sulla sua spalla, il broncio della ragazza viziata, la richiesta di aiuto, la scollatura sul mio seno, il lisciare il rigonfiamento nei pantaloni di quel bastardo. Guardandola con un sorriso sul volto. Adoro interpretare il ruolo di una ragazza innocente che ha bisogno di aiuto e anche di un cazzo ahahah.

– Il tuo sorriso da puttana mi sta uccidendo.

– E’ l’unico che ho.

– Perché questo è quello che sei…

Ho sorriso ancora di più a questa battuta provocatoria. Le mie piccole dita percorrono il volume del suo cazzo.

– Considerando le dimensioni di questo volume, penso che anche al tuo cazzo sia piaciuto il mio sorriso…

– Gli piace ancora. Peccato che non posso mostrartelo qui.

-E dove puoi andare?

– Fai il test, poi ci vediamo al solito posto. Ma voglio che tu mi aspetti con quel sorriso da puttana.

Gli ho stretto forte il cazzo nei pantaloni, ho aumentato il mio sorriso provocatorio, gli ho dato un bacio in aria e mi sono diretto in soggiorno per fare il test.

Mi piace essere intelligente e mi piace scherzare ahahah. Ho creato un Instagram per stuzzicare i lettori @bunnyblond7 e lì pubblico sempre foto e video delle storie.

Alla fine delle lezioni, a pochi isolati dall’università, aspettavo in vestitino e tacchi davanti a un minimarket. Una macchina si fermò e mi fece cenno di salire. Era il mio insegnante.

Gli ho semplicemente rivolto un sorriso da troia e sono entrata…

Per strada guidavo con la mano sulla gamba. Salgo sulle cosce e indosso il vestitino. Il mio dolce sorriso ha aperto la strada. Finché non mi ha sorpreso con una piccola borsa sul sedile posteriore. Penso che avesse altri piani per giocare con il piccolo studente birichino ahahah.

Nella stanza rossa del motel, con le luci soffuse e gli specchi sul soffitto, potevo vedere cosa c’era in quel pacco. Gonna da scolaretta e camicetta bianca. Ho capito esattamente cosa voleva il mio vecchio birichino. Ed ero entusiasta di unirmi al divertimento…

Altre storie erotiche  Sesso bollente a carnevale - Storie erotiche

Una gonna scozzese rossa, dei tempi della scolaretta. Corto, le mie cosce visibili. Una camicetta abbottonata che ho lasciato aperta per creare la scollatura. Senza reggiseno, con il seno che pendeva e rimbalzava ad ogni passo che facevo. Un perizoma bianco, tutto infilato nelle natiche. E ho finito il cosplay con due codini tra i capelli per farmi sembrare una ragazza cattiva.

Il mio maestro mi aspettava seduto in poltrona, con il bicchiere in mano, bevendo qualcosa, in posa a corona divorando ninfe. Sono arrivata davanti a lui, vestita da scolaretta, con il fuoco sul sedere e un sorriso da puttana sulle labbra.

La musica di sottofondo che suona, le mie piccole altalene ballano al ritmo della festa di campagna. Con me in piedi e lui seduto. Girai intorno alla sedia, gli massaggiai le spalle e mi voltai a guardarlo negli occhi.

Gioca con l’orlo della gonna, tienilo e sollevalo. Mostrando le mutandine bianche che coprono la mia figa ninfomane. Le abbassa di nuovo la gonna così lei si sente a suo agio. Aprii un bottone della camicetta e, a poco a poco, mostrai e liberai il mio seno davanti a lui.

L’insegnante seduto sulla sedia con il cazzo che gli esplode nei pantaloni. Ho ballato e mi sono rotolata sopra. Di fronte, guardando negli occhi. Poi gli ho voltato le spalle, mi sono seduto sulle ginocchia del professore e mi sono contorto sul suo cazzo duro ancora vestito.

Una lap dance dei miei anni da ballerina e il fatto che il mio “cliente” fosse il mio insegnante ha reso tutto ancora più osceno. La piccola studentessa che aveva bisogno di appunti, tutta in gonna, tutta come cagnolini, seduta, dondolata, con la schiena rivolta alla maestra. Era così cattivo e mi ha eccitato…

Con un movimento rapido, mi alzai e lo affrontai. Afferrare entrambi gli orli della camicetta e aprirla. Il mio seno è letteralmente saltato in faccia all’insegnante. Mi sono persino avvicinato e mi sono seduto sulle sue ginocchia. Di fronte, dall’alto, con le mie tette nel naso e nella bocca del mio insegnante, strofinando e scuotendo le mie tette davanti alla faccia del mio insegnante.

La bocca affamata del mio insegnante mi mordeva i capezzoli e succhiava i miei seni con lussuria e desiderio. Mentre mi sedevo sulle sue ginocchia, i miei capelli biondi gli caddero sul viso. Mi stavo godendo questa festa e potevo già sentire il volume del suo cazzo tra le mie gambe.

Un salto lontano da lui e un passo indietro, ho continuato a ballare, dondolarmi e stuzzicare il mio vecchio birichino. La camicetta per terra, il seno scoperto, la gonna sollevata e le mutandine visibili in faccia. Una cavalcata all’indietro, un altro twerking e il perizoma mi è rimasto nel culo.

Mi chinai e abbassai il corpo davanti a lui, senza piegare le ginocchia. Metto il culo in fuori, con la gonna alzata e il culo visibile. 98 fianchi in una gonna da scolaretta e mutandine bianche completamente sepolte nel mio culo. Un rapido sguardo indietro, ancora lì, con lo sguardo in basso, a guardare il mio insegnante.

Il mio piccolo sorriso da troia affamata di cazzi, con la vista del mio culo davanti alla sua faccia. Ora sì, potresti chiamarmi stronza ahahah

Altre storie erotiche  Andare in discoteca durante la quarantena

Per quei lettori curiosi e morbosi che lo desiderano, ho un video di una studentessa che balla. Basta inviare un messaggio ai miei contatti.

La studentessa con le fighe piccole e il culo sodo. Con la mia gonna rossa alzata e il sedere davanti al mio insegnante, era ovvio che quello che pensavi sarebbe successo…

DIPARTIMENTO!!!

Uno schiaffo birichino e forte, che uccide la voglia del vecchio di afferrare il culo della ninfa sporca. Il mio insegnante si è addirittura alzato dal suo posto per tenermi per la vita. I suoi pantaloni erano già sbottonati, il suo cazzo duro sporgeva e si sfregava contro le mie cosce.

Mi lascio cadere sul letto, restando con i piedi sul pavimento e le mani sul letto. Tutti in piedi, con il sedere in aria e l’insegnante che mi tiene per la vita, stringendomi i fianchi. Ero vestita come una scolaretta, con il seno piccolo in vista e bottoncini tra i capelli, e venivo abbracciata dalla mia maestra che aveva il doppio dei miei anni.

E mi chiedi ancora perché mi eccito così tanto per questi giochi birichini ahahah

L’insegnante sembrava un pervertito, un maniaco, con uno sguardo furioso e un cazzo che sporgeva, massaggiandomi le gambe e il culo. Mi tenevo su come meglio potevo con le mani sul letto e il sedere in fuori, dondolando sul cazzo del professore.

– Puttana cattiva… voglio infilare il mio cazzo in quel culo!

– Allora dillo… Punisci il tuo piccolo studente birichino.

– Piccolo studente arrapato! Di’ che sei una puttana!

– Ainnn, sono una puttana…

– Puttana sexy con un culo grosso. Mi fa sempre impazzire vederti twerkare nei corridoi della scuola.

– Malizioso…

– stronza!

L’insegnante mi teneva per la vita, con una mano su ciascun lato. Tienimi stretto e strofinami dappertutto. Era già molle e si arrendeva. Avevo bisogno di cazzo…

Mi ha dato un’altra pacca sul sedere di PLAFT e ha infilato la mano nella mia gonna, abbassandomi le mutandine. Alzandomi, mi girai e mi alzai per lasciare che le mutandine scivolassero lungo le mie gambe. Tutto spalancato, aperto e offerto. Con le mutandine che mi cadono sulle cosce.

Alzai i piedi, uno per uno, per permettergli di sistemare le mie mutandine una volta per tutte. Solo con la gonna e la figa esposte, in posizione verticale, offerte e guardandosi alle spalle. Ero lo studente più figo del college. E il professore era pazzo dalla voglia di infilare il suo cazzo nella figa della ninfa…

Il bastardo mi ha spinto in avanti, facendomi cadere disteso sul letto. Mi sono girata a guardarlo, pancia in su e gambe in su aprire. Potevo solo guardarlo negli occhi e far sorridere il mio cagnolino di cui parliamo così tanto. Per quanto fossi emozionato, quello era l’unico sorriso che avrei avuto lol.

Gonna corta scozzese rossa, camicetta bianca abbottonata e due piccole trecce tra i capelli biondi. La stanza rossa del motel, il buio che la illumina e gli specchi sul soffitto.

Seni piccoli rivolti verso l’esterno. La gonna corta rendeva le mie cosce più visibili. Il sorriso di una ragazza porca in cerca di cazzo, sdraiata sul letto, con le gambe aperte e la figa penzolante, in attesa che il bastardo venga a giocare.

Il bastardo in questione era il mio professore universitario e aveva il doppio dei miei anni. Il che rendeva le cose ancora più cattive…

Altre storie erotiche  Mall Bride Crown - Racconti erotici

Il mio insegnante è salito sul letto, si è arrampicato su di me, tenendomi stretto e lanciandomi in aria, facendomi girare o qualunque cosa stesse facendo. Sembrava una bracciante agricola che si rotolava e cadeva a faccia in giù sul letto, con i capelli gettati indietro sul lenzuolo e la gonna di sherry sollevata a metà.

Il mio culo vomitava in aria, senza mutandine e un vecchio arrapato con un cazzo in mano sopra di me. Penso che fosse serio quando ha detto che voleva inculare la studentessa ahahah

Lì, a faccia in giù, nel letto del motel, con gli specchi sul soffitto e una gonna da scolaretta. La mia insegnante arrapata mi ha abbracciato da dietro, mi ha montato e mi ha cavalcato. Schiacciato sotto il suo corpo, sento un cazzo salire sulle mie cosce e inserirsi all’ingresso del mio culo. Ebbe solo il tempo di fare un respiro profondo per affrontare lo shock che stava per arrivare.

E lo spavento è arrivato…

A faccia in giù, con una gonna scozzese da scolaretta, arruffata e geme maliziosamente. Ho sentito il cazzo dell’insegnante squarciare il culo della mia scolaretta porca. Che mi scopano da dietro, che mi puniscono e che mi scopano dal professore che mi guarda sempre come un pervertito quando insegna davanti alla classe.

La magnaccia della palestra, con la gonna alzata e un cazzo nel culo. Mi ha tenuto per la figa, con una mano su ciascun lato, scopandomi, mangiandomi, facendomi urlare per l’eccitazione…

– Ainnnn ainnnnn mangiami vieni proffff I coooooomeeeeeennnnn

– Puttana cattiva! Caldo caldo….

– Ainnn proóóóffffii coooooeeee me, mangia il culo del tuo piccolo studente, vienieeee

– Piccolo studente piranha, PIRANHA!!! Prendilo, prendilo, prendilo, prendilo, prendilo

L’ho preso e ho gemito, urlando a pancia in giù, sopportando il cazzo del professore che mi mangiava il culo. Ha urlato senza sosta, dandomi della puttana e dicendomi di prendermi per il culo.

– Mettilo su per il culo, stronza, prendilo!! Mettilo su per il culo, prendilo, prendilo… Mettilo su per il culo!!!

Ho semplicemente chiuso gli occhi e l’ho preso nel culo, con la figa tra i capelli e una gonna da scolaretta. Penso di aver preso 10 all’esame per tutto questo ahahah

Colpì forte, colpì forte, schiacciandomi e colpendomi da dietro. I suoi fianchi si muovevano su e giù sul mio sedere. Il suo cazzo entra ed esce dal mio culo. E l’insegnante pervertito che lecca il culo della scolaretta bionda.

È stata una scopata degna di qualificazione per tutto l’anno ahahah… Io ne sono uscita morta con le gambe tremanti e lui senza fiato mentre svolgevo il compito di leccare il culo della ninfa vestita da scolaretta.

Ho ancora i video di lei che balla con una gonna scozzese rossa. Se vuoi mandaci un messaggio, un bacio e a presto nella prossima storia.

Instagram @bunnyblond7

telegramma @bunnyblond

oppure invia un’e-mail a [email protected]

*Pubblicato da conigliobiondo sul sito climaxcontoseroticos.com il 24/03/24.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *