Storia semplice – Collega pt. 3

di | 19 de Ottobre, 2023

Collega, parte 3

Si stava riprendendo, ho finito di toglierle i vestiti e i miei, mi sono sdraiato sopra di lei, baciandola sulla bocca e strofinando il mio cazzo contro il suo clitoride, la sua figa bagnata mi faceva scivolare il cazzo e mi faceva venire i brividi, mi sentivo come se fossi lo farò. soffio. , l’ho aggiustato e poco a poco sono entrato, volevo proprio vedere la sua faccia quando entrava, la sua faccia cambiava, un morso sul labbro che diventava più forte ad ogni centimetro che entrava, alzava di nuovo le labbra, le gambe, non non conosco la sua flessibilità. Esigevo tutto dentro, aumentavo le spinte mentre la soffocavo, lei gemeva forte e anch’io, sapevo che stavo per venire, appoggiavo la testa al suo orecchio e gemevo, aumentavo la velocità e andavo nel profondo. il suo.

Era incredibile quanto ridevamo, mi tremava la gamba, era difficile riprendermi. Abbiamo iniziato a parlare della vita, mentre la mia gamba stava tornando alla normalità, abbiamo passato molto tempo a chiacchierare abbracciati nudi, ho iniziato ad accarezzarle la figa e senza pensarci due volte lei è saltata giù dal letto e mi ha fatto il miglior pompino della mia vita. , uno specchio sulla sua schiena mi ha mostrato quella figa e quel culo aperti per me, lei continuava a guardarmi, ha ingoiato tutto senza lamentarsi, stavo per venire di nuovo. Mi sono alzato con grande sacrificio, l’ho baciato sulla bocca con grande entusiasmo e gli ho detto di mettersi a carponi sul letto, ho rimesso le tre dita, questa volta senza tanti complimenti, le ho infilate il più velocemente possibile, lei ha aperto la bocca, completo. e sussultava, o gemeva molto forte, il suo corpo si ammorbidiva e la gamba tremava come se avesse vita propria. Ho fissato la sua posizione e sono entrato in lei con grande entusiasmo, era la prima volta che volevo registrare, perché volevo avere questa scena da guardare per sempre. Non ci ho messo molto a venire e cadere con il peso del mio corpo sopra di lei.

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Si è sdraiata sulle mie ginocchia e abbiamo ricominciato a parlare, non volevo più uscire di lì, abbiamo perso la cognizione del tempo a causa delle tante chiacchiere, l’abbiamo buttato via, ancora nudi, accarezzandoci i corpi.

Gli ho baciato la bocca e ci siamo guardati naso a naso, abbiamo riso, ci siamo baciati e abbiamo passato qualche minuto così, lo ammetto, pensavo di non farcela più.

Il suo sedere era un invito ad accarezzarmi in qualsiasi momento, lo stringevo e facevo scorrere continuamente i polpastrelli. In uno di questi passaggi ho deciso di approfittare un po’ della situazione, ho iniziato ad accarezzarla e la sua figa gocciolava così tanto che pensavo di massaggiarle la figa ma lei era già nel suo culo da un po’. Quando sono andato per forzare l’ingresso ho capito che non era normale, gli faceva male la faccia, era molto più teso, ho scoperto che non era dove pensavo che fosse. Mi ha preso la mano e mi ha chiesto di non forzarla e di lasciarla ferma, ho obbedito, lei mi ha rotolato leggermente il dito con un’espressione molto porca, ha lasciato tutto quello che poteva per prenderlo e mi ha chiesto di toglierlo, il suo respiro era più veloce. Lui. Era scoordinata, la nostra connessione era messa alla prova al limite, i suoi fianchi facevano tutto il possibile per toccarmi il cazzo, non riuscivo a smettere di guardarla, ero davvero felice ed eccitato.

L’ho messa di nuovo a quattro zampe, questa volta ho iniziato a massaggiarle il buco del culo aperto, le ho messo di nuovo le dita nella figa. La penetrazione è accelerata ma il massaggio è stato lento, le sue natiche sono diventate sempre più cattive, ha morso il cuscino ed ha avuto l’orgasmo più intenso della giornata, le sue natiche luccicavano, la sua figa gocciolava. Si sdraiò e per qualche minuto non riuscì ad alzarsi. Ero soddisfatto della giornata, avrei avuto una storia da raccontare e ricordi salvati.

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Mi sono sdraiato sulla schiena e gli ho sussurrato all’orecchio, okay? Lei mi guardò, ancora tremante e disse

“Non me ne andrò finché non mi siederò sopra di te”

Pensavo fosse uno scherzo, il suo corpo era esausto, ha raccolto la forza per alzarsi e tirarmi fuori da sé, mi ha sdraiato sul letto, il mio cazzo è diventato duro a causa di questa scena dell’orgasmo e si è seduta con la schiena rivolta verso l’alto. suo. Me. Le ho tirato i capelli per vedere questa scena nello specchio del soffitto e conservo questa immagine nella mia testa con affetto, una faccia da troia, adora sedersi sul mio cazzo, ridere con l’angolo della bocca come non può. Non ne ho mai abbastanza e con quel culo che trema e con il culo esposto, mi viene voglia di venire solo a pensarci.

Sono venuto finché non ho perso le forze in questa scena, lei si è girata velocemente per non lasciarsi andare, si è seduta tipo tre volte, anche lei voleva venire, ha detto che mi avrebbe portato via. Spingi le mie dita il più lontano possibile, il più velocemente possibile. Ha spinto i fianchi in avanti e quando li ho spinti dentro è venuto. Era uno scherzo che prosciugava tutte le sue energie. Mi cadde in grembo e rimase lì, quasi sonnecchiando. Siamo rimasti in questa posizione per molto tempo, finché non abbiamo avuto la forza di alzarci, farci una doccia e concludere la notte. Il sorriso sulle labbra e la stanchezza ha invaso il mio corpo, non era l’ultima volta ma questa è un’altra storia.

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*Pubblicato da storia che ho sentito sul sito climaxcontoseroticos.com il 19/10/23.

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