Storia puramente erotica – Il viaggio a Buenos Aires

di | 20 de Dicembre, 2023

Mi sono svegliata con un piccolo suono proveniente dal cellulare, era mia madre, poi ho guardato l’ora, erano le due del mattino. Gli ho fatto un piccolo sorriso e ho sentito le farfalle nello stomaco impazzire quando Augusto mi ha abbracciato e mi ha avvicinato. “Dopo tutto non era un sogno. » ho pensato e ho messo da parte il telefono quando ha infilato la mano sotto il mio pigiama, andando dritta al mio petto.

“Svegliati, orsetto?” —Ha chiesto, sussurrandomi all’orecchio e io ho mormorato un leggero gemito, aspettando che ripetesse quello che aveva fatto prima con i miei capezzoli, ma non l’ha fatto.

“Sì…” risposi, quasi deluso. “Mia madre ha appena mandato un messaggio.

Ho riso, molto probabilmente stava passando un’altra notte insonne.

“Non rispondi?” ” mi ha chiesto premendo molto leggermente, poi ha voluto togliergli la mano e io istintivamente l’ho fermato appoggiando la mia sulla maglietta, ho tolto la mano con la stessa rapidità con cui l’avevo messa. Lui ha riso e mi ha girato verso di lui. “Che cosa era Quello?” “

“Io-io…io…” ho alzato le spalle e Augusto ha fatto un altro movimento per togliergli la mano, l’ho trattenuta di nuovo, ma questa volta ho tenuto la mia mano sulla sua. Il mio cuore batteva forte e sapevo di poterlo sentire.

“Vuoi chiedermi una cosa, orsetto?” – disse e io scossi la testa, imbarazzata. ” Sei sicuro ?

Mi morsi il labbro inferiore, cercando di individuare nella penombra gli affascinanti occhi azzurri di Augusto, poi lui aprì uno spazio tra l’indice e il medio e mi strinse leggermente la punta del seno, che era già duro e molto appuntito. Ho sussultato lentamente mentre la pressione aumentava, lui ha aperto un sorriso dominante ed è stato come se tutto il mio corpo fosse crollato, abbiamo sentito il telefono suonare nuovamente indicando che era appena arrivato un nuovo messaggio.

“Credo che faresti meglio a rispondere,” disse, ora tenendomi il capezzolo con l’indice e il pollice, facendo movimenti circolari, il suono della sua voce era roco e irresistibile. Ho scosso la testa, no, se avessi risposto probabilmente avrei passato il resto della notte a chiacchierare. Fissavo il suo viso nascosto nell’ombra, ero così sopraffatto da queste sensazioni che riuscivo a malapena a battere le palpebre. “Ti piace vero?”

“S-Sì…” Mi baciò appassionatamente, per la prima volta sentii la sua lingua toccare la mia, un bacio umido e caldo. Intossicante. Augusto mi strinse più forte il capezzolo, pizzicandolo con la punta delle dita, poi abbassò la bocca e me lo mordicchiò attraverso i vestiti. “Dio mio…”

Augusto mi sollevò la camicetta e quando la sua lingua toccò la punta del mio capezzolo, tremai e un’esplosione mi risalì la schiena ad una velocità inspiegabile, giocò con il mio capezzolo tra i denti, la sua lingua fece movimenti circolari con un ritmo così perfetto che un altro Un’ondata di piacere mi ha colpito così forte che ho urlato. Sentii un sorriso mentre mi mordeva il capezzolo e tirava leggermente. Era come scalare il Monte Olimpo e abbracciare Afrodite, respiravo profondamente cercando di registrare ogni sensazione nella mia mente per non dimenticarla mai, le mie mani erano strette ai lati del mio corpo, lui lasciò andare il mio petto, lacerandolo. spento. Mi è venuta un po’ di frustrazione e, senza darmi il tempo di lamentarmi, mi ha baciato la pancia fino al bacino, questa volta non ho resistito e ho alzato i fianchi quando Augusto me ne ha parlato, ho dovuto togliermi i pantaloni, ero Indossavo mutandine di cotone lilla che nascondevano i pochi peli rimasti dalla rasatura, ero sempre una che odiava i capelli ovunque andassi, se non erano in testa dovevo togliermeli.

Rimasi immobile mentre accendevo la luce della lampada da tavolo accanto al divano, ora potevo vedere i suoi occhi azzurri fissi sul mio corpo, come se osservasse il minimo movimento. Ha preso una delle mie mani e si è infilato il dito medio in bocca, ritirandolo lentamente, prendendomi la mano dentro le mutandine e sdraiandosi sopra di me.

“Toccati per me.” —Disse pieno di desiderio, i suoi occhi penetranti nei miei. Obbedisco goffamente e lui ride, mettendo la mano sulla mia, dirigendo il movimento. «Allora, Olivia.

“Teddy. – mormorai a bassa voce. “Oh… io-io sono il tuo… Ugh… orsacchiotto.

Augusto mi ha baciato sulla fronte. “Orsacchiotto.” Poi i miei occhi. “Orsacchiotto.” La fine del naso. “Orsacchiotto.” Rimasi senza fiato ogni volta che mi chiamava con il mio nuovo soprannome. In ogni pausa tra i baci lo diceva in modo seducente e io cominciavo a sentirmi leggera, ero davvero come un orsacchiotto e lui giocava con me. Amavo essere tuo, amavo queste nuove sensazioni che mi erano così sconosciute. Sì, mi è piaciuto scoprire l’effetto che il mio dito poteva avere sul mio corpo e mi è piaciuto il fatto che Augusto fosse il maestro, la mia gamba destra tremava in modo incontrollabile mentre il mio dito scivolava sulla pallina che segnava la mia zona erogena come una “X” “. , era mascolino e gentile, e ricordavo il dolore confortante che provavo quando mi morse il capezzolo, che per me fu il culmine. Ero in estasi, i nostri occhi collegati come da un filo invisibile, scambiavamo emozioni intense senza battere ciglio. Il mio corpo si è contratto mentre raggiungevo l’orgasmo e Augusto si è sdraiato sopra di me, facendo scivolare le mutandine di lato, si è tolto il cazzo e lo ha tenuto saldamente tra le mie gambe. Avrei dovuto essere nervoso, lo sapevo quando sentivo il suo membro duro accarezzarmi il clitoride bagnato, ma non era così, volevo immergermi in quell’immensità blu.

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“P-Per favore…” dissi, sentendo le mie guance bruciare. Stava per esplodere di nuovo.

“Farà un po’ male,” disse e io annuii, confermando di aver capito.

“Hai detto che era parte…

“Sì, ho detto.” Parlò senza smettere di carezzarmi il centro con la punta del pene, poi lo posizionò e forzò l’ingresso. Il mio corpo si irrigidì per il dolore acuto, Augusto spinse un po’ più forte e sentii qualcosa lacerarsi in mezzo a me. le mie gambe Poi ho chiuso gli occhi, interrompendo la nostra connessione, girando la testa di lato, nascondendo il viso nel suo petto e lui si è fermato.

“Va tutto bene?” disse. “Vuoi fermarti?

Scossi velocemente la testa in un frenetico diniego. Augusto era immobile, con la punta del pene dentro di me. Il mio viso era nascosto nel suo petto ed entrambe le mie mani gli tenevano i fianchi in tensione.

“Ehi, guardami…” chiese, ma io non gli obbedii, il cuore mi batteva così forte che sembrava saltarmi fuori dal petto da un momento all’altro. -Teddy…

La sua voce era rauca e ferma, ho fatto un respiro profondo e ho guardato di nuovo, c’era la nostra linea invisibile di connessione. Ho sospirato di sollievo.

“Vuoi che la smetta?” chiese, il suo sguardo era serio, guardando le mie ciglia bagnate da piccole gocce di lacrime.

“P-per favore… Non fermarti adesso.” “Io ho supplicato.

“Esatto. Ma se in qualsiasi momento vuoi che mi fermi, puoi dire una parola…” Augusto si fermò pensieroso e mi annusò i capelli. “Dici Jazmín e io smetto.” CORRETTO?

Annuii, ma lui mi guardò aspettando che parlassi.

“Jasmine…” dissi dolcemente e lui mi baciò soddisfatto.

“Buona figlia.” Disse, prendendomi di nuovo il seno e mordendolo leggermente. “Mia brava bambina.

Poi ho rilassato le mani e lui ha mosso lentamente i fianchi, ho sentito di nuovo qualcosa di straziante, ma al dolore si aggiungeva il morso del capezzolo e ho sussultato, chiudendo forte gli occhi. La parola era lì, mi sentivo al sicuro. Ha seppellito il suo cazzo un po’ più a fondo, era così grosso e grosso che sembrava non dovesse mai finire, mi uscivano le lacrime dagli occhi. Potrei usare quella parola in qualsiasi momento… Augusto si era spostato sull’altro seno e stava pizzicando dolcemente con le dita il capezzolo che aveva abbandonato ed era molto, molto bello quando sfiorava il capezzolo tra i denti, mi sentivo allargare ogni centimetro . . Gelsomino. La parola è gelsomino. Poi si è fermato, abbandonando il mio petto e pendendo sui fianchi, l’ho afferrato per la stoffa dei suoi pantaloni sportivi e lui mi ha guardato serio, io l’ho guardato senza capire.

“Hai detto la parola. – disse piano e in modo uniforme. “Ho detto che mi sarei fermato se…

“Non ho detto. —Lo interruppi e deglutii. Ho detto? Ero così sopraffatto da queste sensazioni che non mi resi conto quando i miei pensieri si trasformarono in voce. Ma non volevo fermarmi, quindi l’ho implorato. “Per favore… Non fermarti!”

“Sei sicuro?” chiese, ancora serio, come se queste parole non gli bastassero.

“Sì, per favore…” Le lacrime scorrevano incontrollabili dai miei occhi. «Per favore, rendimi tuo, Augustus.

E lui ha risposto alla mia chiamata, mi ha baciato sulla fronte e ha mosso velocemente i fianchi, terminando la penetrazione, poi ho chiuso gli occhi emettendo un leggero grido.

“Guardami,” disse con voce seducente, “guardami, sono qui, Orsetto.

Ubbidii, guardai i suoi occhi azzurri ansimanti, si muoveva lentamente da una parte all’altra, con Ad ogni movimento sentivo il mio cazzo aprirsi per riceverlo. Ho sentito le lacrime scendere dai miei occhi, il mio sguardo fisso sul suo, osservando quanto ero profondo in questo oceano. Questo disagio non finirà? Sbattei le palpebre rapidamente, costringendo le lacrime intrappolate a scorrere lungo la mia tempia. I movimenti avanti e indietro divennero ritmici e feci un respiro profondo, sentendo che lui mi faceva a pezzi, guadagnava, dando spazio al suo membro dentro di me. Gelsomino… Avevo quella parola sulla punta della lingua, ma non volevo dirla, non ora che cominciavo ad abituarmi. Augusto mi prese una mano e se la mise dietro al collo, come se avesse intuito che non sapevo cosa farne, poi mi baciò dolcemente al ritmo dei suoi fianchi, le nostre lingue ballarono appassionatamente, poi mi abbracciò . ho pizzicato uno dei miei capezzoli, ho gemito nella sua bocca e lui ha sorriso.

“Ti è piaciuto così tanto?” ” chiese continuando a baciarmi e pizzicandomi di nuovo. Gemetti di nuovo, tendendo il corpo per il piacere.

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“Oh, sì…” risposi con voce strozzata. “Di solito lo faccio mentre faccio la doccia o scelgo quali vestiti indossare. Ma…

” Ma ?

“È diverso”, ho risposto senza mezzi termini. “Non ho mai provato una cosa del genere.

Il dolore che provai quando Augusto entrò in me scomparve tanto che cominciai a goderne moltissimo. L’idea di appartenere a lui, di essere chiamato orso, mi sembrava molto erotica. Mi ha fatto a pezzi, facendo posto al suo cazzo dentro di me, ho alzato i fianchi e lui ha riso.

“Posso aumentare il ritmo?” ” chiese piano e io annuii per dargli il via libera. “Ora dimmi, perché è diverso quando faccio questo?

Mi ha pizzicato più forte il capezzolo, tirandolo in avanti e lasciandolo scivolare tra le dita, ho gemito forte e lui ha ripetuto il movimento, aumentando la velocità con cui si è spinto dentro di me.

“È solo che…” balbettai, non sapendo da dove cominciare. Aspettò che trovasse le parole e ripeté il movimento una terza volta, poi lo tenne tra l’indice e il pollice e fece dei movimenti circolari. J’ai frémi en décrivant à voix haute ce que je ressentais – C’est comme si une vibrat remait dans ma colonne vertébrale me faisant frissonner, j’ai l’impression que je pourrais sauter d’une falaise et plonger dans une immense mer Piacere.

“Anche se spingo più forte?” – Ha premuto un po’ più forte, aumentando ancora un po’ il ritmo.

“S-sì…” gemetti.

– Poi ? —Augusto mi tirò il capezzolo, scuotendolo leggermente da una parte all’altra. Aveva un sorriso così bello sul viso che sussultai e scossi la testa. – Poi ?

Si appoggiò al corpo, prendendomi a coppa il seno e mordendolo, allungandolo in avanti e scuotendo la testa di lato senza lasciare scappare il capezzolo. Le tenevo la nuca e l’accarezzavo.

“Oh mio Dio. Oh sì…

Lasciò scivolare il capezzolo tra i denti e io mossi i fianchi. Era davvero delizioso.

“Sei una brava ragazza.” disse guardandomi ancora ed io sorrisi, soddisfatta del complimento. Sentii i muscoli del suo sedere tendersi e lui ansimò, stringendo la mascella, allontanandosi lentamente da me, provai sollievo, come se tutto stesse tornando alla normalità dentro di me, ma rimasi deluso quando si fermò.

Augusto ha abbassato la testa all’altezza del mio bacino e mi ha toccato le ginocchia, aprendomi le gambe e baciandomi la vagina, poi mi ha separato le labbra con la lingua, la mia gamba destra ha tremato involontariamente. Essere penetrato da lui era meraviglioso, ma non era paragonabile a quello che stava facendo adesso.

“Gioca un po’ con le tue tette,” disse senza staccare la bocca dalla mia vagina. “Prova a seguirmi.”

Ho obbedito, mettendo le mani sui miei seni, accarezzandoli mentre Augusto mi passava lentamente la lingua sulla figa, sentivo la sua lingua scivolare fuori spaccandomi. “Com’è?” mi sono chiesta, cercando di ricordare i movimenti che faceva Augusto, premendo il capezzolo con le dita, girandolo leggermente.

Ho accompagnato Augusto in questa danza sensuale, aumentando e diminuendo la pressione sul mio seno mentre mi massaggiava il clitoride, poi con una mano ha separato le mie labbra e ha premuto leggermente, ho avuto l’impressione che il mio clitoride si aprisse tra le sue dita e lui ha messo le sue lingua proprio accanto ad essa, all’estremità della “X” che segnava la strada verso il mio tesoro, allo stesso tempo tenevo saldamente i capezzoli, tirandoli e rilasciandoli, chiudevo gli occhi gemendo, ma no, non osavo portali fuori. al di fuori. No, volevo sapere di più, molto di più.

Il mio corpo vibrava e i miei gemiti diventavano acuti. Augusto si fermò e alla fine presi un respiro veloce dal naso per la frustrazione. Fece scorrere lentamente la lingua, aprendo le mie labbra ancora e ancora e mise nuovamente il mio clitoride tra le sue dita, rivelandolo nel suo nascondiglio. Fece scorrere di nuovo la lingua appena sopra la punta del mio clitoride e quando i miei gemiti divennero di nuovo deboli, si fermò. Ho tirato un sospiro di delusione. Lui rise, alzando lo sguardo per incontrare il mio.

“Cosa c’è che non va, orso mio?” ” chiese. Aveva un sorriso provocatorio all’angolo della bocca. E io scossi la testa senza rispondere, ma sapevo esattamente cosa volevo. Augusto ripeté la leccata, fermandosi al clitoride — Sei sicuro?

Ho sussultato. È stato davvero meraviglioso. Ho quasi pianto quando ha scoperto di nuovo il mio clitoride e me lo ha massaggiato direttamente con la lingua. Il movimento si fermò mentre gemevo forte. Scossi le gambe in segno di protesta.

“Tutto quello che devi fare è chiedere.” ” disse provocatoriamente. E io aprii e chiusi la bocca. Lui rise e mi baciò la figa, poi si avvicinò al mio viso. “Cosa vuole la mia bambina?

Lui ha alzato un sopracciglio e io ho messo il broncio.

“Ho detto che quando lo fai, vuoi davvero baciarlo. “Mi ha accarezzato il naso con le labbra, ho sentito il mio stesso aroma uscire dalla sua bocca. Il mio clitoride pulsava in segno di protesta, implorandolo di tornare. “Ma non lo farò finché non mi dirai cosa vuoi.”

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“Io-io…” balbettai imbarazzato, Augusto mi guardò serio mentre aspettavo la mia ordinazione. “Io… per favore fallo ancora e non fermarti…”

“Cosa c’è?” Rise, sapendo esattamente cosa gli stavo chiedendo.

“Quella cosa che hai fatto con la lingua.” — risposi gentilmente e tirai fuori la punta della lingua, toccando le sue labbra.

Augusto rise scherzosamente.

“Ricordi ancora la parola?”

“Uhm…Jasmine.”

Mi baciò con soddisfazione, poi scese lungo il mio corpo, mordicchiandomi la pelle facendomi rabbrividire, era forse il momento più atteso della mia vita. Così ha fatto, mi ha scoperto il clitoride e me lo ha accarezzato con la punta della lingua. Gemevo, tremavo, trattenevo il respiro. Augusto premette forte la lingua contro di essa, poi ridusse la pressione e premette ancora, io mi tenni avidamente i capezzoli, entrando di nuovo nell’Olimpo.

— Oh… Uffa… A-Augusto… — Gemevo, il mio respiro era così veloce, come se stessi correndo una maratona, mi mordevo il labbro §, i miei gemiti diventavano più precisi, la sensazione era come quella di Afrodite. Stava correndo verso di me e poi. Tutto dentro di me ha vibrato quando ho annunciato… Allora, è questo che si prova ad avere un orgasmo? Se si trattava di un orgasmo, allora voleva approfondirlo il più profondamente possibile. -D-Non fermarti… Non fermarti, no.

Sussultai, il suono della mia voce appena udibile, scuotendo i fianchi mentre le mie gambe tremavano in aria e lui non si fermò, anche quando alla fine lo implorai di fermarsi, premendo le gambe contro la sua testa, alzando i fianchi in segno di protesta. . . Anche con il dolore acuto che mi dava il mio clitoride sensibilizzato, non dissi una parola, era tutto così meraviglioso che mi vietai di farla finita. Una seconda vibrazione apparve mentre mi penetrava con il pollice, il formicolio di questo atto non era nemmeno paragonabile al sentimento di estasi che mi abbracciò, solo allora Augusto si fermò e si sdraiò accanto a me baciandomi. Sentivo il mio sapore sulla sua lingua, il suo mento era bagnato mentre il mio scorreva, le mie mutandine erano bagnate. Ha accarezzato il mio corpo tremante, infilando la mano nelle mie mutandine e mettendo il dito sul mio clitoride, ho gemito nella sua bocca mentre faceva movimenti circolari.

“Puoi dire la parola in qualsiasi momento. —Disse guardandomi con una risata all’angolo della bocca. Ma non lo dissi e i movimenti del suo dito non si fermavano, le mie gambe tremavano, le mie braccia erano aperte sulla pancia e i miei occhi erano ipnotizzati dai suoi. “Qual è la parola, orsetto?”

Scossi la testa e Augusto aumentò i movimenti con il suo dito su di me, sussultai piano e gemetti per la sensibilità dolorosa, ma non smettevo mai di guardarlo, scossi le gambe quando aumentò la velocità, il mio terzo orgasmo arrivò battezzato con il mio lacrime di supplica.

“Smettila… per favore…” gemetti.

“Non è la parola giusta.” —Disse baciandomi la punta del naso.

Sapevo che non era così, sapevo come fermarmi, ma non volevo. Era come se mi avesse fatto appartenere a lui così visceralmente che per me era un crimine dirlo. Gelsomino. Ho pensato molto a lei quando finalmente ho interrotto la connessione con il suo sguardo e ho nascosto il viso nel suo petto, il suo odore era inebriante, poi il dolore al clitoride ha cominciato a darmi fastidio, le gambe già tremavano, erano insensibili, il mio respiro si è fermato e ho pianto piano per aver finalmente dovuto farla finita con tutto.

“Jasmine,” gridai, delusa da me stessa. – Gelsomino… Gelsomino… Gelsomino…

Augusto si fermò prima che finissi di dirlo la prima volta, ma io continuai a dirlo piano mentre lui mi abbracciava per consolarmi, ero così deluso che non potevo nemmeno non affrontarlo, volevo comunque che questa sensazione continuasse. Ho pensato profondamente a come sarebbe stata la mattina dopo e ancor di più a come sarebbe stato quando saremmo tornati a casa.

“Buona figlia.” Disse con voce strozzata. “Mia figlia!

Mi sistemai sul suo petto, le mie gambe erano insensibili. Era di gran lunga la sensazione più bella che avessi mai provato, come se fossi appena saltato da un paracadute o dall’edificio più alto del pianeta e avessi finito con tutto ciò, ero responsabile di separare le mani di Augusto da me. Ho pianto nascosta nel suo petto finché il mio respiro non si è calmato, mentre Augusto mi preparava una deliziosa tazza di caffè. Mi sono addormentato lì, rannicchiato e ancora vibrante come se tutto dentro di me fosse in fiamme.

(Da seguire?)

*Pubblicato da gusliv_lobos sul sito climaxcontoseroticos.com il 20/12/23.

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