Storia mista: la fidanzata è diventata la mia puttana preferita. L’inizio.

di | 28 de Settembre, 2023

Per un anno e mezzo ho vissuto momenti indimenticabili con Flavia, una studentessa di pubblicità, quindici anni più giovane di me, che ha trasformato la mia vita sessuale in qualcosa che non dimenticherò mai. C’era stupidità e ancora stupidità, abbiamo fatto tutto o quasi tutto ciò che potevamo pensare.

Allora ho deciso di raccontare tutto quello che è successo, mannaggia per mannaggia, dall’inizio e affinché la storia non fosse troppo lunga ho deciso di dividerla in più parti. Spero vi piaccia.

Tutto è iniziato un martedì molto piovoso qui a Gran Vitória, ho finito per perdere tempo e mentre prendevo il caffè ho deciso di postare una frase sul mio Facebook salutando chi anche lui aveva perso tempo come me. Poi sono salito in macchina e ho guidato in quel tipo di traffico fino ad arrivare alla mia agenzia pubblicitaria.

Appena mi sono sistemato in camera, ho visto che qualcuno aveva commentato la mia frase, era lei, Flavia. La sua risposta ha attirato la mia attenzione, del resto ha scritto: chissà, è ora e non aspettare che accada. Mi è piaciuto! Mi è piaciuto così tanto che ho risposto ringraziandola per il commento, lei mi ha detto che anche lei era mancata all’appuntamento e la conversazione è continuata per tutta la giornata, ma con molto rispetto. Abbiamo parlato di lavoro ed è stato allora che ho scoperto che lei era una studentessa di comunicazione, prossima alla laurea, che lavorava nel marketing in una palestra e che era fidanzata con un agente della polizia federale.

Di notte la conversazione è rimasta privata ed è andata su WhatsApp ed è stato allora che abbiamo iniziato a parlare della nostra vita personale ed era già mezzanotte passata quando ho iniziato a verificare le intenzioni della ragazza:

– Oggi abbiamo già parlato quasi di tutto, vero, Flávia?

– Sì. Molti temi comuni.

– Non parliamo di sesso.

– La verità.

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– Allora raccontami della tua follia.

– Quelli che ho fatto o quelli che voglio fare?

– Entrambi.

– Beh, non ho fatto molto, ma avevo un amico che mi mandava sempre messaggi all’alba e veniva nel mio palazzo, io scendevo, andavamo in municipio e gli piaceva scoparmi in piscina tavolo.

– NOSTRO! Delizioso.

-Il suo cazzo era delizioso. Enorme, spesso, era tutto gonfio.

– Ti piacciono i cazzi grossi?

– Mi piacciono gli uomini che sanno usare il cazzo, alcuni hanno l’albero e non sanno come farlo. Lui sapeva.

– Il tuo ragazzo lo sa?

– Sta imparando. È molto timido.

– Non ti manca uno stile più birichino?

– Sì, vedi molto….

Quella notte il nostro argomento finì lì, ma per il resto della settimana parlammo ogni minuto. Era come se fossimo amici da anni e non ci fossimo mai incontrati di persona in vita nostra, anche se avevamo centinaia di amici in comune, molti dei quali nella pubblicità.

Un giovedì avevo una riunione dietro la vecchia Escola Técnica do Espírito Santo e lì c’era un bar molto famoso, il Bar do Ceará. Ha detto che sarebbe stata lì con un’amica e che, se avessi voluto, avrei potuto andare a trovarla non appena il mio incontro fosse finito. Verso le 19 ho parcheggiato davanti al bar e ho visto Flavia con un’amica, erano sedute sul balcone. Sono entrato e lei mi ha riconosciuto subito, si è alzata ed è venuta verso di me con un bicchiere di birra in mano. Ci salutammo e solo allora mi resi conto di quanto fosse bella dal vivo.

Flavia non era alta, doveva essere al massimo 1,56, aveva un bel fisico, non era una di quelle che facevano ginnastica. Bocca carnosa, capelli e occhi castani, seno piccolo e paffuto, gambe grosse e tornite, vita sottile e un culo molto rotondo, non esagerato, ma che emozionava chiunque passasse. Ci siamo baciati tre volte, mi sono seduto e pochi minuti dopo la sua amica ci ha lasciato dicendo che doveva andare a dormire presto. Siamo stati lì circa un’ora a parlare finché non abbiamo chiesto il conto e le ho detto che l’avrei portata a casa, ma Flavia avrebbe dormito a casa del suo fidanzato, che era vicino a me. Già sulla porta del palazzo, protetti dalle finestre buie, ci siamo baciati appassionatamente, abbiamo cominciato a toccarci, a provocarci, potevo toccarle la figa e sentire che le sue mutandine grondavano di eccitazione. Ma quella notte non superammo quel traguardo e ci vedemmo solo una settimana dopo, quando Flavia venne a trovarmi in agenzia dopo il lavoro.

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Erano già le 19 passate quando diceva che sarebbe andata nella mia azienda, io ero sempre l’ultima ad uscire quindi ero sola quando arrivava. Era bellissima, indossava un vestito bianco con fiori, la sua bocca splendeva e il suo profumo era incredibilmente delizioso. Abbiamo iniziato a baciarci alla reception, siamo andati in camera mia, abbiamo chiuso la porta e ci siamo sdraiati su un divano a tre posti nell’angolo della stanza. Continuiamo a prenderci in giro sempre più intensamente. I suoi seni stavano già riempiendo la mia bocca, le mie dita stavano già penetrando nella sua figa, che sembrava più una cascata che una goccia. Mi ha stretto il cazzo, mi ha succhiato le dita bagnate di miele. Ci siamo spogliati finché Flavia non ha lasciato cadere la bocca sul mio cazzo, succhiandomelo finché non ha sentito la bocca stancarsi. Poi è stato il mio turno di mettergli la figa in bocca. Delizioso, fragrante, cremoso, carnoso, come le tue labbra superiori. La figa splendeva, era molto bagnata. Quando Flavia è entrata nella mia bocca ho sollevato il mio corpo, ci siamo baciati e lei ha guidato il mio cazzo fino alla porticina della sua figa. Il mio cazzo è scivolato dentro, abbiamo cominciato a scopare in maniera più contenuta, ma il calore aumentava e l’eccitazione dettava il ritmo. Ho iniziato a colpire molto più forte, molto profondo e quando Flavia ha detto che stava venendo non ho potuto trattenermi e sono venuto dentro di lei, riempiendole la figa di sperma. Non ricordavamo nemmeno i preservativi, figuriamoci quando venivamo all’aperto. Ci siamo seduti sul divano accarezzandoci, il mio cazzo ha iniziato a pulsare lentamente e lei ha ricominciato a succhiarmi. Quando squillò il telefono, Flavia vide che era il suo fidanzato, lo sentì dire che sarebbe andato a prenderla per mangiare cibo giapponese. Tra un pompino e l’altro ha cambiato posizione e poi si è seduta di nuovo sul mio cazzo. Ha cominciato a rotolarsi come una cagna in calore, chiedendomi di riempirle di nuovo la figa di sperma perché voleva andare dal suo fidanzato con le mutandine piene di sperma.

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Ha detto così tante cose brutte che non potevo sopportarle e sono tornata nella sua figa, lasciandola piena di sperma. Fu allora che il suo telefono squillò per la seconda volta, era di nuovo lui, dicendo che la stava aspettando di sotto. Flávia si è messa le mutandine con la figa piena di sperma, si è messa il vestito, si è lavata la bocca in bagno, si è pettinata, mi ha baciato ed è scesa a incontrare il suo fidanzato.

Da quel giorno ci siamo abbandonati ad una passione traboccante. È stato un festival pazzesco pieno di sesso, tantissimo sesso. Penso che con lei ho fatto quasi tutto o quasi tutto a letto.

Io spero tu ti sia divertito. Vi racconterò presto del nostro secondo incontro.

Da seguire…

*Pubblicato da Pubblicità52 sul sito climaxcontoseroticos.com il 28/09/23.

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