Storia erotica eterosessuale – Un gaúcha ninfomane 2. Incontro

di | 2 de Novembre, 2023

Tempo fa ho segnalato il racconto “Une Gaúcha Nymphomaniac”, se non lo avete letto ve lo consiglio.

Dopo la prima volta che siamo tornati alla nostra vita normale, anche i contatti sono diminuiti, ma ricordavamo ancora il nostro primo momento.

Andrezza (fittizia) mandami un messaggio via WhatsApp, una foto, ti assisterò in aeroporto nell’addetto all’imbarco, sarò felice di vederti nel mondo, non sarò lì per te finché non sarai qui. – ora.

– Finalmente una vacanza, era ora. – Gli ho risposto. – Indovina dove sto andando? – Lei risponde.

– Non ne ho idea, ma non dovrebbe essere vicino alla tua città perché devi prendere l’aereo.

– Vado a Goiânia, trascorrerò lì tre giorni.

“Vicino a me? Perché non me lo hai detto prima?”

“Non sei tu il motivo per cui vado.”

– Oh, sarà così? Molto bene, fai buon viaggio e che tutto vada bene, qualunque cosa tu faccia.

“Incontrerò un ragazzo che conoscevo.

– Va tutto bene, non c’è bisogno che me lo dica, fai buon viaggio e stai attenta.

“Certo che ero gelosa, già il mio atteggiamento lo dimostrava molto chiaramente, ma non volevo prolungarli per non sentirmi ancora più gelosa.

– Idiota, dovevo vederti, avevo paura che mi dicessi di non andare, quindi ho appena comprato il biglietto e me ne vado, ora tocca a te venire a trovarmi.

– Sei serio ?

– Molto sul serio, dai, arrivo tra sei ore.

– Ho dovuto faticare per trovare una giustificazione per andare a Goiânia, ma ne è valsa la pena, non ti dico come sono riuscita a convincere chi doveva farlo, perché non voglio insegnare, ahahah, ma Ho fatto del mio meglio.

Quando il suo aereo è atterrato, la stavo già aspettando, ho localizzato dov’era, non è stato difficile trovare, questa bellissima donna, con i capelli neri, gli occhi bianchi e verdi, il corpo succoso, il culo e le cosce su misura. , per me ovviamente, seno medio-grande, indossava un vestito nero che metteva in risalto il suo corpo delizioso, ho pensato, indossa delle mutandine? Lo avrebbe scoperto presto.

Scendo dall’auto e mi avvicino a lui, ci baciamo e proprio lì è successo un bacio bagnato, ma non volevamo ritardare, era solo il desiderio.

In macchina è più rilassata.

– Wow, fa caldo, vero? – Disse aprendo le gambe, mostrando le mutandine nere già bagnate, le toccò per annusarle.

– Non sono riuscita a trattenermi, sono venuta due volte durante il volo.

– Che bastardo che sei.

– Non io, solo per addolcire il mio desiderio. – Chi c’era dalla parte notata?

“Non lo so, non mi importava. – Concluse la frase con un sorriso malizioso e sadico.

Tra un cambio di marcia e l’altro, la mia mano ha trovato la sua figa morbida e liscia, e lei gemeva e si dimenava un po’ sul sedile.

– Hai scelto un posto remoto dove alloggiare? Non arriva mai, dovevamo solo trovare un hotel vicino all’aeroporto. – Assolutamente no, ho un conoscente che lavora in un albergo, non avremo nulla di cui preoccuparci, ancora 15 minuti e siamo lì.

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«Allora non risponderò per me stesso.

— Si sistema, si sdraia sopra di me, mi abbassa i pantaloni, tira fuori il mio cazzo palpitante.

– Mi manchi tanto amore mio.

“Stai parlando con me o con lui?”

– Questo non interferisce con il mio tempo con il tuo cazzo, anzi penso che tu sia suo.

– Finisce la frase mettendosi in bocca tutto quello che può, è davvero una psicopatica, non le importa del traffico, io devo concentrarmi sulla strada, ma è molto complicato, la sua bocca è maestra nell’attirare l’attenzione . , sporge il culo verso la finestra, solleva il vestito, le mutandine premono contro quel culo caldo.

La gente vede quello che fa, io sono felice di avere le finestre chiuse, ma c’è poco fumo, le do una pacca sul sedere e cerco di raggiungerle il sedere senza successo, lei scuote ancora il sedere, mi avvicino. Sono arrivato subito riempiendogli la bocca di latte, ho rischiato di schiantarmi con la macchina in quel momento, per fortuna c’era il semaforo rosso e sono riuscito a riprendermi un po’. Si passa la lingua sulle labbra mentre mi guarda, con quell’aria soddisfatta per ciò che ha appena fatto e desiderato, come una leonessa guarda la sua preda.

– Se non arriviamo presto mi spoglio e faremo sesso in macchina in pieno giorno.

– Questa minaccia era seria, conoscevo questa donna del Rio Grande do Sul.

– Calmati, siamo qui.

– È molto buona.

– Per mia fortuna siamo arrivati, il mio conoscente aveva già organizzato tutto, era un albergo semplice, con poche camere, molto accogliente, siamo andati nella stanza sul retro.

Chiudo la porta, lei si sdraia, si toglie il vestito, si mette a quattro zampe, appoggia la testa sul letto, non dice niente, ma so cosa voleva.

Vado da lei, le do una bella pacca sulle natiche, che lascia il segno, e mi cado in bocca, le afferro le mutandine con i denti e le tiro via, la sua figa è tutta sbavante, io no. Non lasciar scorrere nulla, la succhio tesoro con entusiasmo, lei si aggrappa al letto gemendo e muovendo lentamente le natiche, le succhio anche il culo, che non può rimanere senza la lingua.

– Fanculo, è bello.

– Non appena mi abbasso i pantaloni, il mio cazzo scivola dentro facilmente, riempiendola dentro, e lei emette un forte gemito.

– Cazzo, entra in quella fica, è da un po’ che quella fica non ti vede.

– Le afferro la vita, e spingo forte, intensamente nelle flessioni, mescolando velocità e lentezza, cerco di contenere il suo impulso, lei viene verso di me, non è soddisfatta dei miei movimenti, vuole sempre di più, vuole sempre di più , le ho messo due dita nel culo.

– Oh, non farlo, bastardo, quindi voglio che tu mi scopi il culo, ma volevo lasciarlo per dopo, ma è così delizioso, fanculo amore mio, continua così, continua così, tu cagna.

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È surreale quanto ami i cazzi, il sesso sembra essere qualcosa che eleva la sua lussuria all’estremo, tutto il suo corpo esprime desiderio, passione, seduzione. Amo tutto di lei, non resisto ai suoi gemiti e il mio latte sgorga dentro di lei, continuo a pompare, ma presto vengo tradito dalla mia amica e mi ritiro, ci sdraiamo entrambi sul letto.

“Sei fortunato che sono stanco dal viaggio.”

Siamo andati nella vasca idromassaggio, ci siamo rilassati un po’, ho versato del vino, quale è stato il mio errore o no, quella che era già posseduta si è completamente dimenticata della sua stanchezza dopo pochi sorsi, si è seduta su di me, ci siamo baciati appassionatamente. , il suo corpo caldo sul mio, i suoi seni morbidi premuti contro il mio petto, le mie mani vanno su e giù per il suo corpo, stringendole le natiche, presto divento duro, lei entra e presto tutto è dentro.

L’acqua dell’idro esce, a seconda del movimento, i tuoi seni entrano nella mia bocca, succhio, mordo, passo la lingua.

La connessione tra i nostri corpi sembra eterna, nulla sembra esistere al di fuori di questa stanza, tutto è basato sulla lussuria, passione e piacere, due corpi bagnati e caldi lei viene, preme le sue mani contro di me, accelero i movimenti, stringo le braccia attorno ai suoi fianchi, portandolo all’estasi, più volte, e il suo piacere porta il mio, facendomi venire ancora.

Lei continua a saltare sul mio cazzo, che presto mi lascia di nuovo, non le piace, scende dall’alto, si asciuga e si sdraia, si mette a quattro zampe come se fosse in prima posizione, aiutandosi con le mani per sostenersi. si masturba. , una mano nella figa e due dita nel culo

– Mi manca un cazzo, volevo così tanto avere un cazzo nel culo.

“Lei parla, chiama e provoca, con questi gemiti, questo discorso mi lascia in trance, e presto il mio cazzo è pronto, sa provocare, eccitare.

Mi avvicino, non ricordo nemmeno un asciugamano, seguo molto da vicino i suoi movimenti, mi avvicino lentamente al mio cazzo, quando tocco le sue dita si lancia contro di me, pettinandosi violentemente i capelli. Figa.

– Figlio di puttana, pensi che sarai gentile con me? No, davvero, scoperai la tua cagna per tutto il tempo che vorrà, per tutto il tempo che vorrà.

“Le ho dato una pacca sul sedere e lei geme forte.

– Mangiami il culo, lasciamelo rotto come sai fare.

– Aveva già sete di quel culo, desiderio incessante, della sua amata figa e tanto che il lubrificante non serviva, tutto in quella zona era lubrificato, li aveva già lasciati con le dita rilassate.

Il mio cazzo apre la strada, lei entra esplorando il suo spazio interiore, si infila facilmente, il suo culo è goloso, presto il suo culo si riempie del mio bastone, guardo quel culo inghiottire tutto.

– Non ho questo culo da alcuni mesi, da quando ho deciso di venire, tutto questo per sentire questo momento, e che delizia.

– Gli stringo i fianchi, mi ritiro lentamente, lasciando all’interno solo il glande, mi immergo di nuovo profondamente, andando e venendo, assaporando ogni spinta, Lei non sa più cosa fare, lui le tira i capelli, la tiene sul bordo del letto, ti masturba la figa. I nostri fianchi si incontrano, si scontrano, io le afferro i capelli e tiro, domando di nuovo questa cavalla in calore, come la prima volta.

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Lei urla forte, geme, urla.

– Fanculo, irrompi, fanculo quel culo.

– Devo solo obbedire, e dopo aver venuto un paio di volte, non sarà veloce, più geme, più diventa duro, al punto da mettermi un po’ a disagio, ma il suo culo è morbido, ecco come è. È avido e vuole tutto quel cazzo, e io glielo do tutto.

Lei non geme più, ha la testa sul cuscino, ha gli occhi vuoti, mi preoccupo qualche secondo e mi fermo, lei ritorna, respira forte e mi chiede perché ho smesso, poi si alza, mi butta sul letto e viene sopra, il mio cazzo di nuovo in quel culo, lei è rivolta in avanti, cavalcando il suo stallone, il mio cazzo è come un lampione, illumina il suo desiderio, e ad ogni spinta ti fa venire voglia di saltare di più.

Si accovaccia dandomi le spalle, così, è ebrea, vedo tutto entrare e uscire, si toglie quasi tutto, e torna giù, battendosi col sedere sull’anca, spostando dentro 19 cm di grosso legno e fuori di lei. culo, lei è Lei è la mia porno star, e dovrebbe esserlo, è molto professionale in quello che fa, mi porta all’estasi, la combinazione di tutto, questa visione, il mio cazzo entra ed esce, il suo culo mi colpisce, Mi arrendo e no, resisto.

Le riempio il culo di latte, continua a salire, finché il mio cazzo non cede, non cede neanche lei, mi sta provocando, le fanno male le gambe e si ferma, si getta su di me, sul mio cazzo. Ancora dentro, i nostri corpi si riscaldavano, il respiro pesante di ciascuno di loro, ripristinava l’energia, poiché sapevo che questo momento si sarebbe ripetuto per altri tre giorni.

Questa volta sono riuscita a convincere la mia ninfomane a fare una passeggiata per la città, a mangiare qualcosa in un ristorante, ma ci sono volute solo poche ore e poi sono dovuta tornare di corsa in albergo, perché la minaccia del sesso in pubblico era costante. Sono stati tre giorni di sesso bollente, pieni di passione, questa stanza odorava di sesso e nient’altro.

La lascio all’aeroporto, con l’appassionato bacio d’addio, il corpo e l’asta doloranti dopo tre giorni di sesso intenso, penso di poter resistere una settimana senza voler vedere nessuna fica. O forse no.

cane

*Pubblicato da cane Cane sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/11/02.

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