Storia erotica etero – La mia ossessione

di | 12 de Ottobre, 2023

Mi chiamo Marcos, 35 anni, direttore generale di uno studio legale. Il mio piano: scoprire l’odore e il sapore della segretaria del mio amico Arthur. Mi ha già detto che con la bruna non è facile e che lui stesso ha già provato a portarla a letto, il che mi fa impazzire immaginando Arthur che tocca la bella Leticia. Perché è stata la mia ossessione più pura in questi ultimi mesi. La donna ha delle curve in cui vorrei perdermi o ritrovarmi, sai, vero?

Ho osservato la sua routine e lei è sempre l’ultima ad uscire, insieme alla mia segretaria. Ma oggi devo risolvere questo problema e sapere se lascio o continuo ad adorare questa donna. Chiamo la mia segretaria Marta per dirle che oggi non ho bisogno di lei perché parto e la rimando indietro prima. Chiede, ma le dico che va tutto bene e lei se ne va e se ne va.

Adesso è solo questione di tempo, perché Arthur mi ha detto che aveva un appuntamento e che anche lui sarebbe uscito presto. Mezz’ora dopo, io e Leticia siamo soli in ufficio. Lo chiamo al telefono:

– Letizia?

– Sì, signor Marcos?

– C’è Arturo?

– No signore, è già uscito!

– Potresti venire nel mio ufficio, per favore?

E ora passiamo alle scuse, per vedere se riesco almeno ad attirare l’attenzione di questa donna che mi ha fatto impazzire.

– Allora, signor Marcos?

Mi alzo dalla sedia e vado verso di lui.

– Conosci il caso di Lídia, dov’è? Arthur ha detto di averlo lasciato sulla mia scrivania, ma non sono riuscito a trovarlo.

– Penso che si sbagliasse, perché era proprio all’udienza di conciliazione della coppia!

– Arthur deve essere molto turbato, perché dice una cosa e ne fa un’altra.

– Va tutto bene, Leticia… Grazie!

Quando sta per lasciare la stanza, lo richiamo – Leticia?

Mi guarda con la coda dell’occhio… – Sì, signor Marcos!

Mi avvicino ancora di più e avvicino la mia mano ad una ciocca sciolta dei suoi capelli, gliela metto dietro l’orecchio e guardo i suoi occhi azzurri intensi che mi fanno perdere nelle emozioni. Lei fa un passo indietro, io alzo le mani in segno di resa e dico:

– Non preoccuparti, non voglio spaventarti…

Ma mi rendo conto che il contatto l’ha colpita più forte di quanto mi aspettassi, non è così riservata come dice la gente. Secondo la mia esperienza, si protegge, il che mi dimostra che posso andare avanti con rispetto e cautela.

– Signor Marcos, non credo che le debba tanta privacy, perché in un certo senso lei è anche il mio capo!

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– No, Leticia, il tuo capo è Arthur, se è questo il problema voglio che tu sappia che ti seguo da molto tempo e mi piacerebbe conoscerti meglio al di fuori di questo ambiente lavorativo.

Lei mi guarda e dice: -Signor Marcos, sta bene?

– Leticia, ti osservo da un po’, non dire che non te ne rendi conto perché è una bugia. Sai che vado inutilmente nell’ufficio di Arthur per vederti, provo a parlarti di argomenti a caso e tu mi rispondi a malapena. Che c’è, non vuoi che flirti con te?… Hai per caso qualche impegno?… Se sì, non ci provo nemmeno, ma se mi dici il contrario, sappilo. Sono interessato, sì, a te.

-Dottor Marcos…

– Senza Doutro, senza Mister… Leticia, ora ci sono io, Marcos, e tu, Leticia, dimentica il resto e parliamo da uomo e da donna. Dimentica chi siamo e pensa a chi possiamo essere. Del resto prima quando ti toccavo ti allontanavi, ma ho notato che ti provocava anche altre sensazioni. Lo negherai?

– In realtà non lo nego, ma non mi lascio coinvolgere in qualcosa che domani non esisterà, e poi non saprò nemmeno come guardarti, altrimenti sarà una situazione imbarazzante per te. entrambi. Noi.

– Brutto pensiero Leticia, è da molto tempo che non faccio sesso con nessuno e mi hai tolto il sonno e i sensi, figlia mia.

– Marcos, non scherzare su questo, perché cerco di nascondere il più possibile quanto mi colpisci, quanto ho mascherato i miei sentimenti.

– Allora, non nasconderti più, Leticia…

Je me rapproche et la prends dans mes mes bras et sans lui laisser le temps de réfléchir, je l’embrasse comme je n’ai never embrassé personne de ma vie, comme si c’était mon oxygène, elle ne aware pas et m’ embrasse allo stesso modo. . Allora, poiché era da molto tempo che non sentivo una sensazione di calore così intensa, è diventata subito dura. E so che lei non è diversa da me, perché sussulta, si scuote tra le mie braccia e si dona come faccio io. Dio, come ho potuto aspettare così a lungo per questo, come se lo volessi così tanto e ora non si può tornare indietro, lo voglio intero, ogni pezzo, ogni centimetro. Non posso più aspettare, la porto sul divano dell’ufficio, mi siedo e me la metto in grembo, continuo a baciarla e le apro la camicetta, lei cerca di allontanarsi, interrompe il bacio e guarda Me. Vedo nei tuoi occhi l’eccitazione, un fuoco che arde, ma vedo anche l’insicurezza e la paura, quando dico:

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-Ehi, non sarò scortese con te, devi sentirti a tuo agio con me e non farò nulla che tu non voglia fare. Se non volete andarvene da qui, ditemelo e vi rispetterò, ma se decidete di andare avanti, sappiate che mi piacerebbe avervi tutti. Vedo nei suoi occhi che questo le dà sicurezza, quindi le dà di nuovo un bacio profondo e caldo, lo prendo come un sì e continuo ad aprire la camicetta, vedo il suo seno pieno nel reggiseno di pizzo che mi fa sentire ancora di più. entusiasta. , Mi accorgo che si sente così perché è seduta sulle mie ginocchia, le faccio un sorriso malizioso e lei risponde timidamente, ma si gira sulle mie ginocchia. Questo figlio di puttana sa come darmi fastidio, questa donna si prenderà tutto quello che ho senza nemmeno dire niente.

Lei prende tra le mani la mia maglietta, la apre, la toglie, guarda il mio tatuaggio, sorride e dice – Adoro i tatuaggi… io dico hmmm, poi divertiti con gli altri che incontri e ci vedo tutta la voglia i suoi occhi. Le tolgo il reggiseno, succhio le sue deliziose tette, la tolgo con cura dalle mie ginocchia, la stendo e le tolgo delicatamente i pantaloni perché voglio assaporare ogni centimetro, ogni dettaglio, ogni curva di lei, impazzisco vedendo la sua dolcezza. privacy. Sorrido volentieri, che donna. Mi tolgo anche i pantaloni, lasciandomi solo in mutande, le salgo sopra e bacio la sua bocca deliziosa, scendo per la valle dei suoi seni duri, li succhio uno alla volta, accarezzandole la vita, con il mio mani su tutto il corpo. , si dimena e si muove, sto delirando con questa donna, Leticia, la chiamo per vedere se riprendo i sensi, ma lei geme e alza i fianchi, forzando il contatto tra le nostre intimità, donna di merda, scivolo ancora di più e mi Raggiungo il suo monticello, me lo apro, le bacio le cosce, la sua intimità la fa emettere un piccolo grido, e subito cado sul suo clitoride, la penetro con la lingua, lei rotola, si strofina la sua intimità. Contro la mia bocca, fallo. Muovo la lingua e la penetro con il dito, che lei stringe con la figa, puttana, così non posso restare senza penetrarti… Posso, Leticia, entrare in te amore mio? Lei dice di sì, mi tolgo velocemente le mutandine che sono già più che appiccicose, mi tengo il membro con la mano, le passo il cazzo nella figa, lei sussulta, geme e mi chiede di riempirla completamente… Marcos mi riempie . A presto, per favore, non ne posso più. Inserisco il mio cazzo duro come la roccia nella sua entrata e vado lentamente, che donna dannatamente stretta, se non mi controllo non durerò a lungo così. Inizio i movimenti avanti e indietro e qualche rotolamento, baciandola, succhiandole il seno???? E continuo con un movimento preciso quando sento che lei mi munge e il calore del suo orgasmo sul mio cazzo palpitante, che si contorce sotto il mio corpo. Voglio di più da questa donna, voglio più gemiti, voglio di più da lei. Quando mi tiro fuori da lei, mi siedo e me la metto in grembo, una gamba su ciascun lato, e la cavalco, sentendola ancora pulsare per l’orgasmo. La prendo per la vita e la aiuto a salire e scendere, lei si appoggia all’indietro, è lo spettacolo più bello che abbia mai visto, le prendo le mani sulle natiche, le stringo e le apro ancora di più, che ha caldo, tutto il strada verso la mia canna. È pazzesco quando le trovo il culo con il dito e inizio a massaggiarlo. Lei urla, mi morde il cazzo con la figa e mi dice: non fermarti adesso, fottimi, Marcos… Non lo faccio, ci penso due volte, le tengo il dito nel culo e tutto il cazzo dentro la figa quando la sento di nuovo traboccare, allora non resisto più e mi arrendo, vengo con lei, è così intenso, così profano e con così tanta voglia che non sento più il mio corpo. È come se fossi in trance, merda, questa donna è riuscita a togliermi tutto, mi ha preso tutto il cuore.

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La guardo negli occhi e vedo un sorriso di soddisfazione che non ha eguali e sorrido anch’io allo stesso modo. Lei mi guarda, cerca di alzarsi dalle mie ginocchia, ma io l’abbraccio, la accolgo, sigillo i tuoi capelli, le nostre labbra, uniamo le nostre fronti e dico:

«Non stavo scherzando quando ho detto che ti amavo, Leticia. D’ora in poi non potrò starti lontano. Allora, Leticia, voglio sapere e ho bisogno di sapere.

La mia ossessione, la donna che ho adorato così tanto negli ultimi mesi.

– Vuoi uscire con me?

*Pubblicato da regina_cps sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/10/23.

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