Storia erotica diretta – Ci sono mutandine che non dimentichi mai

di | 6 de Novembre, 2023

Ci sono alcune mutandine che non dimentichi mai. . .

Quindi il primo è stato più che speciale, soprattutto perché era con mia sorella. In effetti, era il suo suggerimento.

Riferirò separatamente.

Verso mezzanotte sono uscito sul terrazzo e ho scelto il più giovane (campana).

Mi sono tolta velocemente i pantaloni della tuta (non indossavo biancheria intima), ho indossato l’indumento e mi sono avvicinata per annusarlo.

Mi sono messa i pantaloni e sono scesa.

In camera da letto mi tolsi la felpa e mi misi i pantaloncini del pigiama e andai a letto.

Poi mia moglie è andata a letto. Le diede il bacio della buonanotte e si girò su un fianco.

Mi sono sentito, ho sentito le mutandine premute contro il mio corpo e che coprivano il mio cazzo e le palle con morbida fermezza. Il mio cazzo si è gonfiato e ha fatto capolino da sotto le mutandine.

Mi sono addormentato così.

Mi sono svegliato nel cuore della notte per urinare. Ho avuto difficoltà a colpire il vaso perché era duro.

Quando mi sono svegliato la mattina, c’era un grosso grumo sotto il pigiama.

Ci sono rimasto fino alle otto, poi sono andato di sopra e l’ho appeso allo stendibiancheria del vicino.

Un altro, anch’esso registrato, era arancione con motivi ondulati bianchi e blu. Realizzato in un tessuto sintetico, ma molto avvolgente e fresco.

Ho trovato lo stesso modello per vestirlo sullo stendibiancheria del vicino. Ma c’erano molte opzioni, quindi ho dovuto provarne diverse.

Sono già andato a letto con una fascia dura, ed entrambe le volte che mi sono alzato ho dovuto fare una pausa per metterla giù in modo da poter colpire il vaso.

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Questa volta ho approfittato ancora di più della mia fortuna, restituendolo solo dopo le nove. I pericoli sono due: Giulia solitamente apre la porta della cucina (che dà sulle scale) appena si alza, e in quel momento potrebbe anche essere andata a cercare i suoi vestiti. Niente di tutto questo era successo. Uff. . .

Davvero rischioso, l’ho preso il giorno in cui ho visto uscire loro due (madre e figlia), e ho saputo che Giulia aveva lavato dei vestiti, così sono andata di sopra in pantaloncini e senza biancheria intima, per deliziarmi con le mutandine.

Li ho provati uno per uno, lei e Dani, facendo sempre qualche giro e guardandomi nel riflesso della porta a vetri. Ho dedicato più tempo a un cotone marrone (penso fosse di Julia, dato che era un po’ più grande). Dopo aver passato del tempo con tutti loro, sono tornato a quello marrone che, anche se più grande, entrava a malapena nel mio cazzo, soprattutto perché continuavo a strofinarlo sulle mutandine, fino a quasi esplodere. All’improvviso, noto che la luce nel corridoio si accende e ho appena avuto il tempo di indossare i pantaloncini, prendere il cellulare e guardare fuori dalla finestra, quando loro due sono arrivati.

Ho fatto finta di non accorgermene, finché Julia non mi ha dato la buonanotte, al che ho risposto a malincuore, perché il volume era ovvio.

Julia si avvicinò e chiese cosa stesse succedendo. Ho detto che ero andato a controllare il tempo.

Lei mormorò un eh e scosse la testa in modo affermativo, cogliendo l’occasione per guardare il mio cazzo.

Mi sono bloccato (e devo essere arrossito) quando lei si è avvicinata allo stendibiancheria, ha sentito i vestiti appesi e ha chiamato Dani, dicendole che non erano ancora completamente asciutti; deve aver notato l’unica molletta. . .

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Mi sono subito tolta le mutandine e sono corsa al piano di sotto (in punta di piedi, ovviamente).

Nota: Quel giorno il rischio era molto più alto, perché non erano ancora le 19 e stavo ancora salendo a cercare le mutandine verso mezzanotte. Normalmente il tempo in cui dormo.

A fine anno ci sono sempre mutandine nuove. E alla fine del 2022 non è stato diverso, peggio di così, non mi sono accorto fino al giorno dopo che Julia li aveva lavati e non potevo dormire con uno nuovo. Non è un grosso problema, perché pochi giorni dopo ne ho trovati due appesi, e non ce n’erano più, li ho presi e messi insieme. Il mio cazzo è stato alzato tutta la notte.

Per migliorare le cose, il giorno dopo mi sono lavato di nuovo e ho finito per dormire due notti di seguito in mutandine. Una nuova e una vecchia, ma molto gustosa, e la cosa migliore è che la mattina dopo mi sono cambiata le mutandine e sono andata con quelle al mercato, poi le ho appese nello stesso posto, ma condite con l’aroma del mio sudore.

Penso che mi ci siano voluti quasi 2 mesi per realizzare i miei autoritratti con questi nuovi. E ancora non li ho raggiunti tutti.

Ho foto in 4 posizioni con ciascuna delle mutandine dei vicini.

Sono impazzito il giorno in cui ho trovato una bacinella piena di vestiti sporchi accanto alla lavatrice.

Julia aveva messo i vestiti più pesanti in lavatrice e credo che abbia lasciato il resto per dopo.

Ho preso tutte le mutandine che ho trovato e le ho sistemate su un tavolo di plastica. Non importava a chi appartenessero. Volevo solo sentire le sue viscere. Prima del terzo il mio cazzo già pulsava. Al quinto slip ho dovuto abbassare i pantaloncini per farli respirare. Poi ho cominciato a masturbarlo con uno, mentre toccavo gli altri. Non passò molto tempo prima che annunciasse lo sperma, che arrivò prima ancora che mi preparassi. Sono riuscito comunque a tagliare un po’ con la mano, ma il resto è rimasto sul tavolo e sul pavimento.

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Pulii tutto e scesi.

*Pubblicato da lembo sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/11/06.

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