Storia erotica bdsm – Informazioni su prede e predatori (06)

di | 5 de Febbraio, 2024

Sconcertato dall’affermazione di Helena, ci ho pensato; Conoscevo abbastanza bene la mia segretaria per sapere che non risparmiava parole senza certezze e che la migliore certezza che ha una donna è il suo intuito. Avevo due opzioni: innamorarmi della bionda, o semplicemente godermi il fine settimana in compagnia di quattro donne incredibili; Più tardi siamo andati a cena in un bel ristorante dove ho fatto bere troppo a Lorena. Tornati a casa, sopraffatti dalla fatica e anche dal vino, abbiamo deciso di ritirarci.

Avevo acquistato due enormi cestini di vimini imbottiti e avevo ordinato a Vanessa e Aline di dormirci dentro; Come gattini obbedienti, si sono spogliati nudi e mi hanno offerto i loro bellissimi culi affinché potessi inserire i tappi delle pietre preziose; Li ho fatti leccare il materiale e ho avuto cura di inserirli con movimenti circolari delle viti; poi è arrivato il momento di mettergli i collari con tanti baci e carezze e i miei sottomessi gattini si sono sistemati nelle ceste e in pochi minuti si sono addormentati profondamente; Helena uscì nuda dal bagno dopo una doccia veloce e si sdraiò accanto a me.

-Alors… je pensais, tu sais – dit-elle dès qu’elle s’est allongée à côté de moi – ce cheval doit être évanoui maintenant… on pourrait s’amuser un peu et finir avec sa pose de Domme … cosa ne pensi?

C’erano momenti in cui ero sicuro che Helena fosse capace di leggere nel pensiero e scelsi di rispondere con un sorriso e un cenno del capo; Usciamo silenziosamente dalla mia stanza e ci dirigiamo verso le stanze di Lorena; Con molta attenzione, Helena girò la maniglia, aprendo la porta e permettendoci di entrare nella stanza; Due faretti laterali proiettavano una luce quasi eterea sul letto dove la bionda giaceva a faccia in giù, addormentata e russava sommessamente.

Ancora una volta la mia segretaria prese l’iniziativa, camminando decisa verso il letto, sdraiandosi accanto a Lorena e cominciando ad accarezzarle la schiena, scendendo fino alle natiche paffute, davanti ai gesti generosi della bionda, che reagì con gemiti soffocati. Senza perdere tempo, la mia segretaria allargò le generose natiche di Lorena e cominciò a leccarle la fessura, provocando nuovi gemiti che a poco a poco si fecero più entusiasti. L’atmosfera era invasa dalla lussuria di due bellissime donne che si lasciavano trasportare dall’estasi.

-Adesso andiamo, tesoro – disse Helena, tirandola per la vita – Mettiti a quattro zampe e alza il culo in aria… tutto qui! Apri le gambe, amore mio!

Mentre diceva queste parole, Helena mi puntò contro l’indice per chiedermi di avvicinarmi; Sono salito sul letto e ho preso posizione per scopare la bionda. “Shh! Mettitelo nella figa! Devi prima domarlo!”, sussurrò la mia segretaria, imbracciando la mia pistola e portandola verso il morbido e paffuto inguine della bionda; Trattenendo il mio movimento, lasciai che fosse Helena a gestire la situazione finché non spinsi in avanti il ​​bacino, spingendo l’arma in profondità nella grotta calda e già leggermente bagnata della bionda, che reagì immediatamente alzando la testa e agitando le natiche.

-Ahnnn! Cosa… cosa… è quello? – mormorò con voce strozzata dal desiderio – Mi stai prendendo per il culo? Tu…, tu…, Ahnnn! Quello! Quello! Colpisci forte!

Ammetto che è stato gratificante scoprire che la bionda amava il cazzo, oltre ad una situazione che aveva un’atmosfera di dominazione, dato che la sua fama di Domme è stata deliziosamente soppiantata da una bella scopata. Continuavo a battere più forte che potevo ei primi gemiti acuti di Lorena annunciavano la gioia che stava esplodendo nel suo corpo e dominando la sua mente. Preso dall’irruenza del momento, continuavo a punire la figa della bionda schiaffeggiandole forte le natiche, alternate a pressioni vigorose che la facevano urlare di eccitazione.

Dopo tanto sforzo unito a così tante eiaculazioni, mi sono ritrovato sul punto di venire, incoraggiandomi a intensificare ulteriormente le spinte, il che si è tradotto rapidamente in abbondanti quantità di sperma che hanno inondato quella figa calda e fradicia, versando carichi di sperma. , scuotendola. il suo culo come se volesse che la scopata non finisse mai; Rimasi fermo con il cazzo guantato, godendomi un’ultima ondata di piacere che scorreva attraverso il mio corpo e aspettando che la mia erezione perdesse enfasi, permettendomi di liberarmi dalla bionda che crollò sul letto, sudata e ansimante.

-Tu e lei avete bisogno di riposarvi – avvertì Helena con tono modulato, posandomi la mano sulla spalla – Domani finirai con la finta Domme!

Incapace di rispondere, mi alzai e tornai nella mia stanza, crollando sul letto e cadendo in un sonno profondo. Molto più tardi del solito ho aperto gli occhi con il sole inquieto e che annunciava un nuovo giorno; Mi guardai intorno e mi vidi solo nella stanza; Sono andato in bagno dove mi sono svegliato con una doccia confortante; Quando arrivo in cucina vedo le mie bellissime cameriere nude che preparano la colazione; Vedendomi, Vanessa corse a riempirmi una tazza di caffè, me lo portò con uno sguardo timido, chiedendomi in cambio un bacio; Ho preso la mia piccola bionda e ci siamo scambiati qualche bacio finché non è arrivata Aline, chiedendo anche lei la sua parte. Dopo aver soddisfatto la sua e la mia fame, presi la tazza di caffè e mi diressi in soggiorno a godermi la bevanda fumante.

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Notando alcune assenze e non volendo sembrare invadente, ho inviato un messaggio a Helena per chiedere di lei e del nostro ospite. “Ciao capo! Hai dormito bene? Ho dormito meravigliosamente! ” disse entrando nuda nella stanza e abbracciando Vanessa e Aline, ostentando la sua impressionante bellezza aggiunta alla sua aura sempre intensa. Restituì la domanda, già desideroso di avere notizie da Lorena.

-Non si sente bene e preferisce restare nella stanza ancora un po’ – rispose la bruna in tono sobrio – Infatti preparatevi…, verrà… con tante domande!

Verso l’ora di pranzo, Lorena si mostrò gentile venendomi incontro sul ponte della piscina; Helena notò il loro avvicinamento e prese le mani di Vanessa e Aline prima di scomparire in cucina. Indossando solo gli slip del bikini, si sedette sul divano accanto a me, fissando il pavimento. “Sai cosa hai fatto ieri sera? Hai idea di cosa mi hai fatto? » chiese scoraggiata e con tono spento; La guardavo e restavo in silenzio, pensando a come avrei dovuto comportarmi; Dopo qualche secondo mi alzai, sedendomi di fronte a lei, tenendole il mento e sollevandole il viso in modo che potesse guardarmi.

-Tesoro mio, nessuno fa nulla senza il consenso dell’altro! – risposi in tono fermo – ed è proprio quello che è successo ieri sera…

-Ma ero ubriaco… era quasi una deflorazione! – rispose lei, interrompendomi con tono arrabbiato.

-Non posso credere che una donna grande come te sia morta dopo aver bevuto innocentemente qualche bicchiere di vino! – risposi con tono enfatico – e nego che l’esperienza non ti sia piaciuta!

-NO! Non lo nego! – rispose in tono irritato – Ma mi avete rovinata! Non sono più una Domme… cosa sono adesso?

-Non credo che tu sia mai stata una vera Domme – risposi con insistenza – perché dentro c’era una cameriera addormentata…, o una cagna se preferisci…, anche se questo termine mi sembra inappropriato!

-Non potrebbe restare tra noi?…, tra me, te e i tuoi servi? “chiedeva con insistenza, anelando ad una soluzione inesistente.

-Lorena, sai benissimo che un segreto non rimane nascosto per sempre! – riflettevo con tono più spento – Prima o poi ti tradirai e finirai per essere smascherato in modo umiliante!

-E allora cosa suggerisci? – chiese con tono spento e gli occhi pieni di lacrime.

-Permettimi di esporti ad un pubblico ristretto che saprà trarre vantaggio dalla situazione senza agire con eccessiva presa in giro o gesti offensivi – suggerii con voce sobria.

-Poi? Cosa diventerò? – chiese con tono pietoso – – e il mio canile? I miei amici? La mia vita, dopo tutto!

-Tutto accadrà come dovrebbe al momento giusto e al momento giusto…, abbi fiducia in te stesso! – Ho risposto sinceramente.

-OK allora – rispose lei, rinunciando – penso che tu voglia finire il numero, vero? Vado in camera e ti aspetto…

Senza finire la frase, Lorena si alzò, allontanandosi dalla piscina verso l’interno della casa; Ben presto Helena apparve alla finestra della cucina con un sorriso malizioso. All’improvviso corsi a cercare Lorena prima che entrasse nella stanza, prendendola per un braccio e girandola verso di me, mostrando un’espressione scioccata per il mio gesto. “Prima di tutto venite… pranziamo insieme… tutto il resto può aspettare!” », dissi con tono fermo e deciso. Lorena mi guardò senza nascondere la sua sorpresa per la mia reazione, aprendo un sorriso discreto ma sincero; Lei Lui annuì e poi ci dirigemmo verso la cucina. Ho imparato negli anni che essere un gentiluomo significa essere comprensivo quando necessario e virile al momento giusto!

Nudi, ci siamo poi goduti un pranzo rilassato e divertente con tante risate e famigerati giochi di parole; Alla fine eravamo nel soggiorno con Helena e i miei servi a goderci il resto di una bottiglia di vino spagnolo mentre Lorena e io bevevamo un espresso forte, perché ne avevamo abbastanza delle nostre avventure alcoliche; Dopo un po’ Vanessa e Aline, che abbracciavano Helena, iniziarono a sbadigliare insistentemente e la mia segretaria suggerì di andare a fare un meritato pisolino, lasciando me e Lorena soli nella stanza; Eravamo molto distanti con lei seduta su un divano di pelle bianca e io su una delle poltrone marroni di fronte a lei, e senza preavviso Lorena aprì le gambe e iniziò ad accarezzarsi la figa con la punta delle dita, in chiara provocazione.

-Voglio chiederti una cosa – chiese guardandomi con espressione languida – ti è piaciuto usarmi? Per diventare la tua puttana?

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-Sono sicuro che lo amerai ancora di più quando ti renderò il mio servitore completo! – risposi con tono enfatico, permettendole di osservare la mia potente erezione.

-Allora vieni! Usami! – chiese con tono ironico e implorante.

Lorena si sdraiò sul divano, allargando le gambe, chiamandomi a combattere; Mi avvicinai a lei e cominciai a seppellire il viso nella sua grotta, assaporando il nettare agrodolce che già scorreva abbondantemente; La bionda era così eccitata che non le ci volle molto per provare delle belle eiaculazioni mentre si stringeva i capezzoli dei seni con la punta delle dita, gemendo ed emettendo urla isteriche; Un attimo dopo le salii sopra, dondolando il bacino finché non riuscii a conficcarle l’arma nella figa con un colpo vigoroso che la fece urlare scandalosamente; Cominciammo a scopare, invasi da un desiderio incredibile che sembrava coinvolgerci controllando i nostri movimenti ed anche i nostri gesti; Le ho succhiato i capezzoli fino quasi a strapparteli con le labbra, facendola gemere, accarezzandomi i capelli; Lorena venne all’impazzata, avvolgendomi le gambe attorno alla vita come se sperasse di non andarsene mai più.

Ero così eccitato che potevo sentire una rinascita così veemente, fornendo un vigore che non avevo mai provato prima, dimostrando che si trattava di una scopata speciale. “Aspetta! Ahnn! Non venire ancora! Ne voglio ancora! Ma non qui!” mi sussurrò Lorena all’orecchio con tono spezzato e insistente. Acconsentii alla sua richiesta, lasciando quella posizione e inginocchiandomi sul divano.

-Vado in camera a farmi una doccia e poi ti aspetto! – disse alzando la schiena fino a potermi abbracciare – Preparati a farmi tuo servo, mio ​​​​signore!

Impassibile, accesi una sigaretta e osservai quel monumento di donna, voltandomi le spalle, allontanarsi verso il corridoio che conduceva alle stanze finché non scomparve; Con lunghi respiri mi rilassai abbastanza da prepararmi a domare questa puledra facendo del suo corpo il mio oggetto di piacere; Pochi minuti dopo mi alzai incamminandomi verso la camera di Lorena e quando aprii la porta vidi la stanza immersa in una luce diffusa e indiretta con una Lorena nuda sdraiata a faccia in giù sul letto con la testa appoggiata sulle braccia incrociate che fingeva di sonnecchiare; Questo asino dalle forme deliranti e un po’ allegre era una provocazione lussuriosa che meritava ed esigeva allo stesso tempo la presenza di un maschio che lo apprezzasse come meritava.

Ho sentito la sua pelle tremare sotto il mio tocco caldo, esplorando la forma perfetta dei suoi glutei e anche la rientranza formata dagli avvallamenti, passando delicatamente la punta del dito sulla zona e muovendomi con attenzione verso l’interno; Lorena sciolse le braccia, avvicinando le mani alle natiche, aprendole in un gesto di invito; Feci nuovamente scorrere il dito lungo la fessura, fermando la mia attenzione quando sentii il buco increspato luccicare al mio tocco; Ho tolto il dito per toccare la zona con la lingua, suscitando altri gemiti selvaggi nel mio partner, insistendo per premere il sigillo di saliva e poi ungendolo accuratamente.

Presi d’assalto la posizione e sfiorai il glande sulla fessura poco prima di colpire con entusiasmo, spingendo più volte finché non riuscii a spezzare la sua resistenza, lacerando il piccolo foro affinché potesse accogliermi al suo interno; Continuavo ad avanzare con il bruto, ascoltando Lorena a volte fare le fusa e altre volte grugniti soffocati, ma sempre arrendendosi docilmente all’inesorabile. Strinse le lenzuola, seppellendo il viso nel cuscino mentre il mio duro invasore apriva il suo sigillo anale cercando di resistere coraggiosamente. Quando finalmente ho sentito le mie palle toccare i tessuti molli della sua vagina, ho interrotto l’attacco, assaporando la sensazione di avere la mia arma coperta in un buco caldo e stretto, e è stato solo dopo questa fantasticheria che ho iniziato una serie di profondi e brutali spinte. . facendo gemere Lorena e poi urlando selvaggiamente, dimostrando chiaramente che non ha mai provato dolore, solo piacere!

-Ahnnn! Ahhh! Fanculo a me! Fottimi forte, mio ​​stallone! Il mio proprietario! Argh! Ulteriore! Ulteriore! – urlò con voce rotta, allungando la mano per lanciare il bacino verso l’alto, facendo sbattere le sue natiche sul mio stomaco.

-Ti scoperò tanto e sempre, mia deliziosa cameriera – le sussurrai all’orecchio, seguendo il ritmo dei miei movimenti allucinati – Dimmi…, non sei più una Domme…, adesso tu sei il mio servitore! Ripetere! Voglio ascoltare!

-Ahnnn! Uh! Sì! Sì, sono il tuo servitore! …, stronza! – rispose quasi balbettando, continuando a gemere e fischiare – Ahhh! Non sono più una Domme! …Sarò tuo servitore per sempre, mio ​​signore!

Dominato dall’eccitazione che queste parole provocarono in me, intensificai l’attacco con colpi folli, facendo delirare Lorena di piacere al punto da godere di un piacere anale così eloquente da farla gemere fino quasi a perdere i sensi, mostrandosi senza restrizioni sotto la mia dominanza, virile e che attenuava una volta per tutte la falsa aura di femmina dominante… Lorena adesso era tutta mia!

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Quando abbiamo finito, ho ritirato il mio membro ancora parzialmente rigido dal pomello anale di Lorena e ho tenuto le sue natiche aperte, godendomi lo spettacolo lubrificante del mio sperma che scorreva attraverso la sua apertura fino a schizzare sul letto, ascoltando i gemiti esauriti della mia compagna che sudava e ansimando copiosamente; Mi sono sdraiato accanto a lui e in pochi minuti ci siamo addormentati per un meritato riposo. Quando mi sono svegliato ho guardato di lato e c’era Lorena nuda e a faccia in giù, che russava piano, mettendo in mostra il suo bel sedere, la cui vista mi eccitava di nuovo; Non potevo resistere all’impulso di accarezzarle le natiche, deliziandomi nel modo in cui la sua pelle si accapponava al mio tocco.

“Vuoi scopare di nuovo la tua puttanella?” Senti, potrebbe diventarne dipendente, eh? » commentò Lorena, rivolgendo il viso verso di me con un bellissimo sorriso; Sorpreso dal tono delle parole, la misi sulla schiena, coprendola con il mio corpo, lasciando che la mia pistola già rinvigorita sfregasse e affondasse nella sua figa finché non riuscii a penetrarla, provocando in Lorena un tale scompiglio che mi afferrò. con le braccia e le gambe nello stesso momento in cui la sua bocca veniva a cercare la mia; Era una ripresa libidinosa con la sensazione che sembrasse solo la continuazione della nostra lussuria; Usando il bacino e la vita, ho battuto forte e in profondità in questa piccola grotta, sempre calda e sempre bagnata.

Pieno di orgoglio, maschio indescrivibile allo stesso tempo docile e dominante, ho apprezzato il momento in cui Lorena ha raggiunto l’orgasmo, il suo corpo tormentato da innumerevoli orgasmi che sembravano infiniti mentre pronunciava il mio nome, riaffermando che “apparteneva”. . Continuammo a copulare a lungo finché non capitolammo, sconfitti a vicenda dall’orgasmo dell’uno riflesso nell’altro, determinando la fine di qualcosa che presto sarebbe ricominciato; e così fu, perché in poco più di mezz’ora ero di nuovo calibrato e pronto a possedere la mia Lorena, che non nascondeva la sua ansia di avermi dentro di sé.

Abbiamo scopato così tante volte che avevamo già perso il conto di quanto tempo eravamo rimasti in quella stanza, ignari di tutto quello che succedeva fuori, e abbiamo culminato il nostro incontro con un’altra scopata anale, solo che questa volta sotto la doccia con acqua calda che cadeva. i nostri corpi; Lorena mi voltò le spalle, aprendo un po’ le gambe e sporgendo il sedere in un’offerta che non potevo rifiutare; Ho infilato due dita in quel buchino già spalancato e dopo molte provocazioni, ho tirato fuori le mie dita e ho introdotto il mio bastone duro, colpendolo con movimenti pieni di vigore e desiderio mentre tenevo con la mano un seno di Lorena e lei sollevata gamba con la mano, altro. Ed ancora un’altra gioia reciprocamente apprezzata ha scosso i nostri corpi, celebrando un giorno che sarebbe rimasto per sempre nei nostri corpi e nelle nostre menti.

-Finalmente! Ho anche pensato per chiedere aiuto per farli uscire da questa stanza! – commentò in tono allegro Helena, già seduta al tavolo per la cena.

Mentre saziavamo la nostra fame, ho annunciato che Lorena era diventata un altro membro della mia squadra, cosa che è stata molto celebrata sia da Helena che da Vanessa e Aline, che erano felici di avere qualcun altro a bordo nelle loro vite. Alla fine del fine settimana siamo tornati ai nostri compiti e qualche giorno dopo Lorena è venuta a dirmi che doveva tornare a Panama per risolvere questioni pendenti; Le ho detto che la sua vita dovesse continuare il suo corso normale, senza tribolazioni e solo quando lei avesse voluto e potesse accompagnarci; Lei ha sorriso e mi ha baciato.

-Mi bastano poche settimane nell’ufficio di Panama – spiegò con tono affettuoso – nominerò una persona di mia fiducia come mio corrispondente e poi potrò lavorare da qui…, ma ho due cose da fare. ti chiedo!

-Puoi chiedermi quello che vuoi – risposi in tono amichevole – Dopotutto sarò il tuo fornitore a tutti gli effetti.

-La prima cosa è un inizio per me…, una specie di iniziazione – rispose con una certa ansia nella voce – e la seconda è che tu mi usi…, in pubblico perché tutti possano vedere che non non farlo. Non sono più una Domme, ma semplicemente la tua cameriera!

*Pubblicato da Prometeo sul sito climaxcontoseroticos.com il 24/02/24.

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