Storia erotica bdsm – A proposito di prede e predatori (7)

di | 12 de Febbraio, 2024

Nelle settimane successive io e Lorena siamo rimasti in contatto attraverso i mezzi virtuali a disposizione e lei in ogni occasione mi ha chiesto ancora del tanto atteso debutto, mostrando un’enorme ansia per questo evento. La sua insistenza mi lasciò eccitato e agitato mentre pensavo a quale evento di pompa e circostanza avrebbe avuto l’impatto che desiderava. È stato in questo clima che Hélène, ancora una volta, mi è venuta in aiuto. “Perché non chiami Eliodora?” » chiese con tono indifferente e esperto. Heliodora e suo marito Max possedevano due case orientate al BDSM; uno di questi si chiamava “Spicy Club” destinato agli incontri collettivi di Doms, Dommes, sottomessi e schiavi; l’altro era conosciuto come Valhalla, che aveva le stesse caratteristiche, ma era rivolto ad eventi rivolti ad un pubblico più selezionato.

Li avevo conosciuti durante un viaggio che avevo fatto in Europa qualche anno prima; Eliodora era una donna sofisticata e altezzosa, dallo sguardo penetrante e quasi ipnotico oltre a possedere doti fisiche degne di una divinità sessuale; Max era già un noto Dom, proprietario di un dungeon pieno di bellissime schiave che si sottomettevano a lui senza vergogna né esitazione; Naturalmente organizzavano delle sessioni che chiamavo pratiche “hardcore” e che non mi piacevano molto, vuoi per l’eccesso di violenza gratuita, vuoi per quell’aura di aggressività che sembrava uno stimolante allucinogeno che lasciava tracce. tutte le persone coinvolte in un’atmosfera di accentuata sessualità.

In ogni caso il suggerimento di Helena era giusto, perché se Lorena avesse in mente qualcosa di sorprendente, il debutto in uno di questi locali di intrattenimento per adulti sarebbe senza dubbio un evento indimenticabile. Non ci ho messo molto a chiamare Eliodora per comunicarle le mie intenzioni; Dopo avermi ascoltato pazientemente, cominciò ad esporre le sue richieste e considerazioni.

-Vedi, caro, questa è una richiesta inconfutabile, ma richiede alcuni preliminari – esordì con quel tono gentile ma inflessibile – Prima devo incontrare questa donna e sapere se è esattamente quello che lui vuole…, poi avere il problema finanziario… dopo tutto, un evento di questa portata costerebbe una piccola fortuna…

-E quei due milioni di dollari che hai guadagnato l’anno scorso grazie ai miei consigli – lo interruppi facendogli notare chi era incaricato della trattativa – Oh, sì! Hai ancora le criptovalute che richiedevi se tuo marito non lo sapeva…, devo continuare?

-Fanculo! NO! Non ha bisogno! – rispose di cattivo umore – Ma comunque ho bisogno di incontrare questa femmina… portatemela il più presto possibile!

Senza aspettare una mia risposta, Heliodora ha riattaccato, chiudendo così la questione. Quella stessa sera, durante una chiamata su Skype, ho raccontato a Lorena di Heliodora e della prima proposta; quando ho finito la mia presentazione lei era in un’euforia irrefrenabile, dichiarando che avrebbe accettato qualsiasi richiesta affinché l’evento si svolgesse; Ha anche annunciato che sarebbe tornato tra poco più di due settimane in modo da poter fissare un appuntamento con Domme. La notte del suo arrivo, sono andata a cercarla all’aeroporto e Lorena mi è corsa incontro, mi ha messo le braccia al collo e mi ha baciato senza pudore. Torniamo da lei con la voglia di sapere tutto di Domme Heliodora; Ho raccontato solo l’essenziale perché la nostra futura padrona di casa ha insistito per avere sorprese fin dal primo incontro.

Su insistenza di Lorena, quella sera finii per chiamare Heliodora per chiederle se il primo incontro poteva essere il più breve possibile. “Vedi caro, se non hai impegni potrebbe essere oggi!”, mi ha risposto con il suo tono sempre enfatico e inflessibile. Ci siamo accordati sui dettagli e ho informato Lorena che era emozionatissima ed è corsa a prendere i vestiti . valigia, adatta all’evento; Poco tempo dopo è tornata dalla stanza indossando un abito corto nero con dettagli metallici e un’apertura sul lato sinistro che la rendeva ancora più abbagliante e un paio di sandali altissimi che mettevano in risalto ancora di più le sue bellissime forme.

Ci siamo abbracciati, scambiandoci baci e carezze, e Lorena è rimasta sorpresa quando ho scostato il tessuto delle sue mutandine e ho messo il dito nella sua figa finché non si è sentita molto bagnata. “Se andiamo a questo appuntamento, ti consiglio di toglierti le mutandine… credimi… farai una bella figura!” le sussurrai all’orecchio, ancora interpretando il suo ruolo di maggiore; Lorena, sentendo queste parole, mi guardò e mi fece un sorriso malizioso; Si staccò da me e senza tante cerimonie mi mise una mano sulla spalla mentre era incaricato di togliermi l’oggetto intimo che mi aveva regalato. Prima di uscire ho preso una bottiglia di tequila “Don Júlio, Blanco” e ho riempito due bicchieri, porgendone uno a Lorena che mi ha guardato con espressione interrogativa.

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-Bevilo! È solo uno stimolo in più! – L’ho detto prima che me lo chiedesse.

Lorena ha bevuto il bicchiere tutto d’un fiato e per questo ho allungato il mio perché anche lei potesse sorseggiarlo, cosa che ha fatto con la stessa velocità di prima. All’interno dell’auto sembrava eccitata e agitata, a volte mi prendeva la mano e se la passava sotto il vestito, chiedendomi di sentire la sua umidità; Ogni volta ne approfittavo per toccarle la figa bagnata, ricevendo un’eiaculazione che la faceva tremare sulla panchina. “Ahnnn! Sto venendo come una puttana! Ferma questa macchina e scopami, per favore! ” tubò implorante dopo diverse eiaculazioni.

-Vuoi che ti scopi? Perciò ti prego, mio ​​dolce servitore! – ordinai in tono modulato, osservando i progressi di Lorena.

-Ahhh! Ti prego, mio ​​signore, fanculo il tuo servo che è pazzo di desiderio! – implorò con impazienza.

Ho subito cercato un posto dove potessimo fare tutto in sicurezza e mi sono ricordato di una stradina alberata situata dietro l’alto muro di un istituto scolastico che in quel momento era chiuso; Ho parcheggiato la macchina sotto un albero frondoso, sono sceso, ho camminato, ho aperto la portiera del passeggero e ho portato fuori Lorena in modo piuttosto brusco; Le ho tolto il vestito, poi l’ho gettata sul cofano dell’auto, mi sono abbassata i pantaloni e ho inserito la pistola, dura e pulsante, più a fondo possibile, facendo urlare Lorena per l’eccitazione; Cominciai a martellare in modo eloquente e profondo, facendo venire più volte il mio servitore; Non ho potuto fare a meno di schiaffeggiarle quelle natiche sode e sporgenti, provocando un impatto tale che Lorena ha sperimentato un orgasmo insopportabile.

Senza preavviso, ho tirato fuori il bastone dalla figa e l’ho sbattuto con forza contro la figa di Lorena, colpendola con tale vigore che il buco si è aperto immediatamente, facendola urlare istericamente ma non indietreggiare per l’impatto; Ho punito senza pietà l’anello di pizzo finché sono riuscito a dargli un piacere anale così clamoroso che ho pensato che Lorena sarebbe svenuta; Prima di finire quello che avevamo iniziato, l’ho tirata con forza, costringendola a inginocchiarsi davanti a me con la pistola a portata della sua bocca.

-Succhiami il cazzo, servo spudorato! – ordinai con tono energico, strofinando il glande contro le sue labbra carnose – Succhia fino a riempirti la bocca di latte maschile!

Naturalmente Lorena non ha esitato ad accogliere la mia richiesta, facendo rotolare il membro tra le labbra e poi infilandolo in bocca, ricompensandomi con una suzione piena di desiderio e ansia; Di tanto in tanto Lorena si teneva il glande tra le labbra, dando una sega al corpo del membro, provocandomi una sensazione di piacere indescrivibile, culminata infine nella mia capitolazione, versando sperma caldo e viscoso in quella boccuccia. bellissima donna che non solo trattenne il nettare ma poi lo ingoiò con un’espressione di felicità e pienezza. Ci siamo ricomposti alla meglio, diretti all’incontro con Eliodora, che a causa del nostro ritardo deve essere stata impaziente e anche molto arrabbiata; Non ho chiamato né mandato messaggi perché sapevo benissimo che non era una buona idea. Non appena ho parcheggiato la macchina, una guardia di sicurezza è venuta a salutarmi e mi ha detto che Lady Heliodora ci stava aspettando.

Attraversando l’androne che dava accesso alle altre strutture della struttura, sentivo l’atmosfera pesante per il nostro ritardo, poiché Lady Heliodora trasudava impazienza e detestava la mancanza di puntualità; Lorena, invece, era abbagliata da tutto ciò che vedeva; Poco prima di entrare nello Studio Ovale, ho detto a Lorena di eseguire tutti gli ordini che le sarebbero stati dati senza esitazione, sempre con rispetto e sottomissione. All’interno della stanza ovale, al centro c’era Eliodora seduta su quello che sembrava essere un trono scolpito in legno duro che si alzò quando entrammo, mostrando verso di noi uno sguardo di disapprovazione. indirizzo.

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Eliodora non era solo elegante ed imponente, era anche una bellissima donna i cui attributi fisici e facciali avevano la capacità di lasciare qualunque uomo prostrato ai suoi piedi implorando una briciola della sua attenzione; Quella sera indossò un completo di pelle rosso scuro che gli conferiva un’aria di regale esuberanza e che conquistò subito Lorena, i cui occhi Brillavano mentre guardavano la Domme. “Togligli i vestiti!” – ordinò Eliodora, puntando il dito in direzione di due uomini seminudi che si trovavano ai lati opposti della stanza, ed io non esitai a fare un passo indietro solennemente per non mostrare un atteggiamento incompatibile. con il momento.

In pochi secondi Lorena si ritrovò completamente nuda davanti al Domme che la esaminò con sguardo preciso senza mostrare la minima espressione facciale; Poi tese una delle sue mani e uno dei servi le portò una frusta da cavalleria, che lei tenne saldamente; Con passi misurati, Eliodora si avvicinò a Lorena e le fece il giro più di una volta; All’improvviso, sculacciò le natiche della bionda e le ordinò di inginocchiarsi; Lorena obbedì, ma non riuscì a trattenere un piccolo gemito di eccitazione.

-Dai, toglimi le scarpe e leccami i piedi! – ordinò Domme che si trovava di fronte a Lorena, porgendole uno dei suoi stivali.

Un po’ tremante, la bionda obbedì e, tenendo il piede di Domme, cominciò a baciarlo avidamente, provocando un’immediata reazione in Heliodora, i cui occhi si chiusero e le labbra rimasero socchiuse, rivelando un alto grado di eccitazione. Lorena le leccò il piede e gli succhiò anche le dita una per una e quando ebbe finito non attese nemmeno l’ordine, rimase semplicemente finché la Domme non le offrì l’altro piede. Confesso che questo mi eccitava in modo insopportabile e potevo sentire la vibrazione e il pulsare del mio pene nei pantaloni, pretendendo il suo diritto a partecipare al piacere, pretendendo che mi trattenessi con tutti i miei sforzi possibili.

Ad un certo punto, Heliodora ordinò a Lorena di alzarsi e, avvicinandosi a lei, le mise una mano tra le gambe, succhiando con forza la figa della bionda, che presto tremò in modo del tutto incontrollabile, lottando per contenere l’orgasmo che imperversava dentro. . corpo; Di tanto in tanto, Eliodora ritirava la mano e si leccava le dita, guardando il viso languido di Lorena, che mostrava un piccolo sorriso trattenuto. Ancora una volta, senza preavviso, Eliodora ritornò al suo trono e, con movimenti misurati, si spogliò dei vestiti, rivelando la sua strabiliante nudità.

-Vieni qui! …, succhiami la figa! – ordinò ancora, puntando il dito contro la bionda che, senza battere ciglio, corse verso di lei.

Lorena affondò il viso tra le cosce toniche di Heliodora e nel giro di pochi minuti raggiunse il successo desiderato, provocando una sequenza di orgasmi che la Domme celebrò con gemiti gutturali e brividi discreti.

-Ahhh! Mio amico! Ahhh! Non credo che ci sia un modo! – balbettò la dominatrice, già tenendo la testa di Lorena per impedirle di indietreggiare – Devo inculare questa troia!

Sapevo benissimo che non si trattava di un consulto e che in quella stanza la volontà di Eliodora era più che legge, il che mi portò a inchinarmi con reverenza, facendo capire che non avevo nulla da obiettare.

La scena che seguì aveva tratti di lussuria delirante insieme ad un altissimo grado di dominanza che offuscò le menti di tutti i presenti, me compreso; Mentre Heliodora attaccava al suo corpo una cinghia per il pene dotata di un vibratore di dimensioni allarmanti che le aveva portato uno dei suoi schiavi, altri due presero Lorena per le braccia e la condussero verso una specie di tavola inclinabile dove la posizionarono con il sedere sollevato. . e le sue mani tenute da cinghie di cuoio fissate ai lati del dispositivo.

Heliodora lo mise poi davanti al viso di Lorena, chiedendole di succhiare il fallo, cosa che la bionda fece con enorme abilità; Qualche tempo dopo, la Domme fece il giro dei mobili e allargò le natiche della sua vittima, sbavando nella fessura poco prima di colpire furiosamente il vibratore, muovendo la vita e il bacino finché non riuscì a rompere il piccolo foro, avanzando con il bruto in un movimento spietato. il modo; Lorena gemeva e urlava, rendendo impossibile discernere se fosse per dolore o desiderio, risultato che mi lasciò ancora più angosciato dal desiderio che invadeva il mio corpo. Heliodora punì il cazzo della bionda finché non le uscì sudore da tutti i pori e si sentì felice solo quando Lorena gemette per indicare che aveva appena goduto del piacere anale.

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Ansimando ma soddisfatta, Domme tirò fuori il fallo dal buco all’insù di Lorena e fece attenzione anche a tenere le natiche aperte per potersi godere lo spettacolo derivante dalle sue molestie; Con l’aiuto dei suoi servi, Heliodora si tolse la cinghia del pene e indossò una specie di vestito mentre camminava verso di me. “Devo ammettere che senza di te, amico mio, questo cagnolino sarebbe già dotato di collare, marchiato e ingabbiato! Domani sera faremo il suo debutto con tutto lo sfarzo che l’occasione merita! » concluse in tono enfatico il Domme. Dovevo aiutare Lorena a ricomporsi e poi a vestirsi; L’ho tenuta tra le braccia e siamo usciti dallo Studio Ovale e ci siamo diretti direttamente alla macchina.

In macchina, tornando a casa, Lorena restava in silenzio e io cercavo di rispettarla, sapendo che al momento giusto avrebbe avuto qualcosa da dire; Quella notte mi presi cura di lei con un bagno confortante e applicando anche una pomata anestetica sulla sua sedia; Ci siamo sdraiati e lei si è rannicchiata tra le mie braccia. “Grazie, mio ​​padrone! È stata un’esperienza incredibile! E solo un uomo come te accetterebbe di offrirmi in sacrificio sapendo che sarò sempre tuo! » sussurrò con voce roca. Avrei voluto dirgli tante cose, ma pensavo che sarebbe stato meglio sorridergli e baciarlo; e così ci siamo addormentati.

La sera successiva, davanti ad un selezionato gruppo di ospiti, Lorena ed io entrammo nuovamente nello Studio Ovale; Questa volta era nuda e indossava la collana con il mio nome, il plug con la coda di volpe rossa che contrastava con il candore della sua pelle, e dei bellissimi sandali stile romano con il tacco alto; Con il guinzaglio legato al collare mi camminava accanto e io insistevo perché fosse così, perché non volevo vederla gattonare a quattro zampe davanti a me; Poteva sentire gli sguardi lussuriosi e i commenti sussurrati di uomini e donne incapaci di contenere la loro eccitazione per quella scena. Quando arrivammo davanti al trono di Eliodora, che ci guardava con espressione solenne, Lorraine si voltò verso di me e si inginocchiò.

Con gesti attenti, espose il mio membro duro e, dopo averlo baciato affettuosamente, se lo portò alla bocca, succhiandolo e leccandolo con notevole avidità. Davanti a tutti, Lorena si dedicò al gesto orale e quando schioccai le dita come avevamo concordato, lei si mise a carponi sul pavimento di marmo, alzando il suo bel culo e aprendo un po’ le gambe per ricevere il mio bruto. piccolo pulsante; Mi sono spogliato e mi sono messo sopra di lei. È stata una scopata anale molto simbolica, sia per me che soprattutto per lei. E quando finalmente raggiunsi l’orgasmo, eiaculando copiosamente dentro Lorena, i suoi gemiti lascivi e i suoi fianchi furono oggetto di applausi animati pieni di slancio e un po’ di invidia. Dopotutto l’ho coperta con un cappotto e ci siamo goduti un pasto abbondante annaffiato da vino e champagne con Heliodora che ha condotto la cerimonia con impeccabile raffinatezza. Ritornammo a casa e Lorena cominciò a vivere in mia compagnia come gli altri.

*Pubblicato da Prometeo sul sito climaxcontoseroticos.com il 24/02/24.

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