Storia di incesto erotico – Ricordi (finale)

di | 23 de Settembre, 2023

CAPITOLO 5 – Chi siamo.

Era difficile dimenticare quello che era successo durante il viaggio, purtroppo non potevo premere un pulsante e magicamente cancellare tutto dalla mia memoria, perché anche se esistesse un meccanismo del genere, a volte mi sembrava di non farcela. Invece, ho passato notti a ricordare quel giorno, sperando che accadesse qualcosa di simile.

Ebbene, oltre a dover convivere con questo conflitto interno, ho cominciato a dover gestire la distanza tra me e Lara. La maggior parte delle volte ci evitavamo e quando ciò non era possibile scambiavamo poche parole, solo quelle essenziali.

Abbiamo continuato così, trattandoci come estranei per settimane, finché una notte stavo aspettando che tornasse dal college per poter parlare. Quando finalmente è arrivato, mi è corso accanto dandomi giusto il tempo di augurargli la buonanotte, ma prima che andassi in camera da letto, ho gridato:

– Aspetta Lara, vieni qui, per favore.

– Cos’era!?

– Vieni qui, siediti qui con me velocemente, dobbiamo parlare.

– Deve essere adesso? Sono così stanco.

L’ho guardata in viso e ho notato dalla sua espressione che non era solo una scusa per evitarmi, anzi sembrava stanca, quindi ho detto:

– Va bene, ma promettimi che ne parleremo domani.

– Sì, ne parleremo domani pomeriggio, non preoccuparti.

– CORRETTO.

Il giorno dopo, come promesso, ci siamo seduti a parlare, ho chiarito che non potevamo continuare a trattarci così. Ci siamo sbarazzati di quasi tutto ciò che ci dava fastidio, dico quasi, perché ho conservato le numerose notti in cui, chiuso nella mia stanza, la desideravo come donna.

Le cose lentamente migliorarono, a poco a poco sembravamo essere quello che eravamo prima di tutta questa confusione, tranne quando mi sorpresi a guardare il suo corpo e ricordai di averla vista in piedi con il suo sedere sodo e voluminoso rivolto nella direzione.

Continuavo a chiedermi se avesse notato il mio aspetto, in effetti, una parte di me voleva che se ne accorgesse. Allo stesso tempo, mi chiedevo se, come me, anche lei fosse ancora tormentata dai desideri della carne. Una notte mi sono ricordato che potevo accedere a queste informazioni grazie all’oggetto da cui tutto ha avuto inizio.

Spinto dalla curiosità, sono andato a cercare il diario nella sua stanza per sapere cosa ne pensasse e ho sfogliato velocemente le pagine alla ricerca del mio obiettivo, anche se temevo di essere sorpreso nell’atto di rivelare la mia curiosità. . . … infinito.

A rischio di sorprendermi per il suo imminente ritorno dall’università, sono riuscito a trovare le parole che rispondevano alle mie domande, e cominciavano così:

Caro diario,

“Mi sento a un punto morto, il desiderio che avevo risvegliato tempo fa non se ne va, anzi, ogni giorno che passa mi consuma questo fuoco selvaggio. Le convenzioni della società dicono che questo comportamento è cattivo e fino a un altro giorno non la penserei diversamente, ma attualmente voglio solo soddisfare il mio desiderio.

“Qualche giorno fa pensavo fosse impossibile, è successo, l’ho toccato per la prima volta, sentendo la sua mascolinità tra le mani, la sua età non ha minimamente sminuito la sua virilità. Sono quasi andata oltre il tocco, ma ci siamo trattenute Ho passato i giorni successivi Quella notte a sentirmi male per aver voluto andare avanti e fare qualcosa che la maggior parte delle persone condanna come realtà, però mi rendo conto che qualcosa in me è cambiato, mi chiedo dove sia l’ostacolo che non me lo permetteva hai visto che è andata come un uomo?

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“Comunque mi sorgono così tante domande che sto per friggermi il cervello, l’unica soluzione che vedo quando l’eccitazione diventa più forte è masturbarmi, in modo che il mio orgasmo elimini questo desiderio inappropriato.” €

Mentre finivo di leggere ho sentito il rumore delle chiavi, probabilmente era Lara che tornava a casa, ero disperata, anche così ho buttato il giornale sul letto e sono corsa in soggiorno, non facendo proprio in tempo ad arrivare in camera.

Appena ha aperto la porta mi ha visto fermo lì, ansimante, spaventato, allora mi ha chiesto se stavo bene, ho detto di sì, con un sorriso imbarazzato. Cercando di nascondere la mia situazione, gli ho chiesto se voleva approfittare del resto della notte e che il giorno dopo sarebbe stato sabato, per guardare insieme un film o una serie, al che ha detto di sì.

Mi chiese solo di aspettarla mentre faceva la doccia, mentre tornava dalla strada accettai e cominciai ad aspettarla in soggiorno. Tornò vestita con una camicia da notte bianca con dettagli blu, sedendosi accanto a me, sentii subito una freschezza nascente, un odore gradevole, simile all’odore della notte dentro.

Ci siamo seduti sul divano a guardare lo spettacolo, mantenendo una certa distanza tra noi, forse per paura che dentro di noi nascesse qualcosa che non potevamo controllare. Con il passare degli episodi ho notato che la sua gamba tremava insistentemente, sembrava agitata, come se volesse dire qualcosa.

Il suo comportamento mi ha colpito e pian piano ho cominciato ad agitarmi anch’io, allora non ce la facevo più, mi sono voltata e ho chiesto:

– Ti senti bene?

Lei mi guardò con la coda dell’occhio, con la faccia seria e disse:

– Hai toccato di nuovo il mio diario?

Questa domanda non deve sorprendermi, perché uscendo dalla sua stanza non ho lasciato il giornale al suo posto. Tuttavia rimasi in silenzio per qualche secondo, feci un respiro profondo e risposi:

– Si mi dispiace.

– Perché lo fai?

Ero imbarazzato nel dirle il motivo, quindi ho cercato di nascondere la mia vera intenzione, dicendo che volevo sapere come stava, ma lei mi ha interrogato dicendo:

-E perché non me lo hai chiesto?

Nel mezzo delle domande ho finito per rivelarle che volevo sapere se lei stava attraversando i miei stessi problemi, dovendo combattere i desideri libidinosi. La sua espressione seria, accigliata, lasciò gradualmente il posto ad un volto sereno. Poi ha detto:

– Bene, ora dovresti sapere di cosa si tratta.

– Sì, lo so.

Per qualche secondo ci siamo guardati in silenzio, finché lei mi ha chiesto:

– Hai una soluzione a questo?

– Forse il tempo risolverà il problema oppure…

– O cosa?

Mi guardava, come se volesse mandarmi un messaggio, infatti sapeva esattamente di cosa si trattava. Voleva sentirmi dire che la soluzione al nostro desiderio era abbandonarci a Lui, ma io restavo in silenzio, allora disse:

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– Hai paura?

– Non so se è paura, ma mi innervosisce solo a pensarci.

– Resto anch’io, ma siamo due adulti liberi di soddisfare i desideri del nostro corpo, giusto?

– Si è vero.

– Sono stanco di privarmi di questo desiderio.

In quel momento Lara distoglie lo sguardo dai miei occhi verso i miei pantaloncini, porta la mano sul mio cazzo e inizia a massaggiarlo attraverso il tessuto e dice:

– Tu lo vuoi e io lo voglio, non vedo alcun problema.

-Lara, io…

– Dice.

– Non puoi immaginare quanto ti ho desiderato da quando siamo tornati dal nostro viaggio.

-L’ho capito dal modo in cui mi hai guardato quando sono passato, ma questo è tutto.

Chiudo gli occhi, respiro profondamente, il nervosismo mi invade, mi sembra quasi che fosse la prima volta. Mi tira giù i pantaloncini e tira fuori il mio pene già eretto, poi inizia a muoverlo lentamente su e giù e poi si schiaffeggia la faccia. Lei mi guarda, sorride, si morde il labbro inferiore e aumenta la velocità della masturbazione.

Poco dopo, si è scostata delicatamente i capelli neri e lisci dal viso, si è accovacciata e ha iniziato a succhiarmi. La sua bocca carnosa corre per tutta la lunghezza del mio cazzo fino alla testa. Eseguiva questi movimenti sempre più velocemente. succhia e lecca il mio cazzo fino alle palle, assicurandomi sempre di guardarmi negli occhi.

L’eccitazione era enorme, gemevo di piacere, poco dopo lei si alzò, si tolse la camicia da notte poi le mutandine bianche, spogliandosi davanti a me, la guardai da capo a piedi ammirando ogni dettaglio delle sue forme ben modellate. corpo.

Poi sorrise e chiese:

– Sei d’accordo?

– Sì, sono semplicemente impressionato dal tuo corpo, amore mio. Sei fantastico!!

– Io ti piaccio?

– Chiaro.

Lei sorrise, si voltò, andò al cassetto dove tirò fuori un preservativo. Non appena ha finito di infilarmelo dentro, si è avvicinata e si è seduta sul mio cazzo. Ben presto, la sua figa inghiottì lentamente il mio cazzo, io la tenni stretta per la vita, mentre lei mi stringeva le braccia con la stessa intensità. I nostri corpi iniziarono a muoversi con un ritmo piacevole, lei mi guardò con uno sguardo penetrante e un piccolo sorriso all’angolo della bocca.

Finalmente Abbiamo ceduto al desiderio che ci perseguitava da tempo, presto i nostri gemiti si sono diffusi per tutta la casa, non ci importava più di altro, volevamo solo soddisfare l’enorme desiderio che provavamo.

I nostri movimenti erano sempre più intensi, Lara accelerava i suoi movimenti su e giù, mentre io succhiavo le sue grandi tette morbide, che profumavano di buono, potevo restare tra loro per giorni.

Fu allora che mi spinse, facendomi appoggiare la schiena sul divano, poi avvicinò il suo corpo al mio, sollevò il sedere, rendendo le mie spinte più profonde.

In quel momento l’ho abbracciata all’altezza della vita con tutte le mie forze, lei ha gemito di piacere e ha gridato forte:

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– Ah ecco, mangiati tua moglie, fai pure!!

– Oggi sarò un uomo Lara.

– Quello!! Sì!! fanculo la figa di tua moglie.

Continuammo a sussurrarci cose assurde nelle orecchie finché Lara non urlò:

– Aaaain CAZZO, ti sborrerò sul cazzo.

Non c’è voluto molto e siamo venuti come matti, io e Lara ci abbracciavamo con tutte le nostre forze, lei cavalcava senza controllo sul mio cazzo, sembrava avere degli spasmi per tanto piacere. I nostri corpi sudati sembravano non volersi più separare, il nostro respiro pesante rivelava quanto fosse stato intenso, Lara continuava a sussurrarmi all’orecchio:

-Oh buonissimo, oh buonissimo, oh buonissimo!!

Esausti per aver provato un piacere così forte, cademmo a terra, ci sdraiammo fianco a fianco guardando il soffitto, finché Lara non si avvicinò, appoggiò la testa sul mio petto e cominciò ad accarezzarmi i peli della pancia.

Guardo di lato e chiedo:

– Sei d’accordo?

– Si e tu?

– Anche!

– Non posso credere che ce l’abbiamo fatta.

-Sì, neanche la soluzione è stata ancora pubblicata.

– Mi sentivo così bene, non mi ero mai sentito così emozionato in vita mia.

– Neanche io. Sei fantastica Lara, non mi stancherò di dirlo.

– Se continui a congratularti con me in questo modo, mi vergognerò.

– Mi dispiace, volevo solo farti sapere quanto sei gentile.

– Delizioso? (ride) Dai, puoi dirlo. Stavi per dire caldo.

– Quello. (ridere)

– Non devi vergognartene, sei anche molto sexy. (ridere)

Il dolce sorriso di Lara mi ha liberato da ogni vergogna, a poco a poco ci siamo emozionati di nuovo vedendo il mio cazzo risvegliarsi, Lara non ha esitato, mi è salita sopra e ha ricominciato a scoparmi.

Mi dava le spalle, mentre io le tenevo la vita, e così finimmo quella notte, esausti, ma felici.

Il giorno dopo abbiamo fatto di nuovo l’amore, a volte lo facevamo nella sua stanza, a volte nella mia, variavamo le posizioni, continuavamo così per settimane, eravamo come due adolescenti alla scoperta del piacere. È stato un momento in cui abbiamo ucciso tutta la voglia che avevamo accumulato negli ultimi mesi.

Quando siamo entrati in questo mondo di piacere, abbiamo completamente dimenticato chi eravamo, lì, semplicemente un uomo e una donna, che si soddisfacevano a vicenda, dandosi a vicenda ciò che il corpo richiedeva.

La vita andava avanti, non ci voleva molto e Lara cominciò a ricercare i suoi successi personali e professionali, ad ogni risultato mi chiamava e comunicava, mentre io dall’altra parte del filo sorridevo sapendo che lei stava bene.

In queste chiamate parliamo raramente di quei giorni, che sono già alle spalle, il tempo ha trasformato i nostri momenti unici in semplici ricordi, a volte, ci sono alcune cose che non hanno bisogno di essere dette, ma solo sentite e questo rientra perfettamente nel nostro caso .

FINE.

*Pubblicato da h20_pri sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/09/23.

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