Storia di incesto erotico – Il mio patrigno mi ha sculacciato e mi ha mangiato la figa

di | 20 de Gennaio, 2024

Una bambola verde chiaro, le spalline della camicetta sulle spalle, i pantaloncini che lasciano scoperte le cosce. Un paio di infradito mi sono saliti su per il culo e sono apparsi nella parte posteriore dei miei pantaloncini. In silenzio, con i capelli raccolti in una coda di cavallo e senza dire nulla, ho finito il mio spuntino al tavolo della cucina.

Piccola, bionda, con il dolce sorriso di un’adolescente ninfomane e lo sguardo malizioso di un cane dispettoso. Le cosce spesse derivanti dai tanti allenamenti in palestra, le natiche paffute con la fermezza della giovinezza, il seno sodo che fa capolino dalla camicetta della mia bambola.

Mi hai guardato senza dire niente e sapevo già tutto quello che succedeva nella tua testa perversa. Aspettando che la gente finisca di prepararsi per uscire. Resterei a casa da solo con te, e so già cosa succede quando non c’è nessuno…

Nella mia stanza, sdraiato a faccia in giù sulle ginocchia. Vestita sempre con una bambola verde chiaro, il sedere in aria e un sorriso malizioso sul viso. Facendo scorrere lentamente la sua mano sul mio culo. Ammirare, pavoneggiarsi, prepararsi per tutte le cose cattive che volevi fare.

Sei seduto sul letto con i piedi per terra e una piccola ninfa bionda a testa in giù in grembo. Le mutandine che mi spuntano dal sedere, le gambe paffute, i piedini nudi che penzolano nell’aria. La sua mano si stringe dal bisogno di riempire le dita che stringono il culo rotondo davanti al suo viso.

Le piccole protuberanze sul mio sedere sono visibili. I miei piedini penzolano in aria, ancora con i tacchi. E le tue mani che sollevano i pantaloncini, per affondarli ancora più profondamente nel mio culo. Invece di volerlo togliere, sembrava che volessi realizzare le tue peculiarità, incastrarti e ammirare il mio culetto stretto sulla bambola incastrata nel culone della tua provocante ninfa.

La tensione sessuale urlava nel silenzio di quella stanza. Nessuno ha detto niente, mi hai semplicemente guardato con una faccia perversa, sbavandomi sul culo e io ho sospirato come una ragazza cattiva, morendo dalla voglia di sentire il tuo cazzo dentro di me.

Lo stesso culo che vedevi rotolarsi per casa ogni giorno. Adesso eccolo lì, con i pantaloncini infilati dentro e il culo fuori, offerto ai suoi desideri perversi. Con le mani serrate e strette, come se fosse un regalo di Natale in attesa di essere aperto.

Il mio culo era la rappresentazione dei suoi feticci proibiti ed era tutto bagnato sulle sue ginocchia. Avevamo qualche ora da soli a casa per fare quello che volevamo. E quello che volevi te lo sbatteva in faccia.

Una pressione forte e maliziosa sulle mie natiche, una pausa di silenzio “Yum…” e un primo schiaffo punitivo.

PLAFTTTTT

– Puttanella dispettosa… Ti piace prendermi in giro, vero…?

PLAFTFF

– Ogni giorno scuoto questo culo davanti a me.

PLAFTTTTT

– Vuoi il cazzo, vuoi…? Allora chiedi!

PLAFTTT

Non potevo nemmeno dire nulla. Mi sono semplicemente guardato indietro, alle mie spalle, arruffato, senza fiato, gemendo maliziosamente, ad ogni sculacciata che ho ricevuto sul sedere. I nostri incontri diventavano sempre più perversi e incontrollabili. Ma quel giorno ho sentito che eri più emozionato del solito.

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Schiaffeggiami e abbassami i pantaloncini. Maledicendo me stesso. Rilasciando tutta l’emozione repressa nella tua piccola ninfa esposta che ti dava fastidio a casa tua. Potevo sentire quanto volevi sculacciarmi. Per pura morbosità e feticismo. Non ero più io, era il mio culo e tutto ciò che significava per te.

Il feticismo non riguardava solo la sculacciata. Era dominio e, soprattutto, umiliazione.

Una presa più salda sui lati dei miei pantaloncini, una mano su ciascun lato, che tira con forza. La bambola rotola lungo le mie cosce, i miei infradito neri sono infilati e il mio culo rimbalza sulla sua faccia. Il suo sguardo pervertito al mio sedere diceva tutto.

Tutto steso a faccia in giù sulle ginocchia del mio padrone. Con i pantaloncini a metà coscia, il culo scoperto e le mutandine infilate. Essere punito con schiaffi e insulti feroci. Tutte le sculacciate che non mi hai mai dato quando ero più giovane ora vengono usate come feticcio per il tuo dominio e il tuo piacere.

Il silenzio rendeva tutto ancora più intenso. Queste poche parole avevano lo scopo di insultarmi, umiliarmi e darmi ordini. E mi è piaciuto tutto…

DIPARTIMENTO!!!

Ogni schiaffo rappresentava il dominio. Ogni schiaffo serviva a sminuire la mia dignità. Tutto questo è stato pensato e pervertito. Proprio per questo è stato così emozionante…

DIPARTIMENTO!!!

I miei piccoli gemiti, le tue imprecazioni, i miei piedini che lottano, il tuo dominio. A faccia in giù, in ginocchio, con le mutandine nere sul sedere e il sedere appeso davanti a lui. Ricevere uno schiaffo duro, uno schiaffo. Per punirmi, pervertirmi e soddisfare i tuoi feticci più oscuri.

DIPARTIMENTO

– Fa male…?

-Ainn

DIPARTIMENTO

– Parla, puttanella… Fa male?

– Ainnn, fa male… Ainnn

– Ma ti piace…?

DIPARTIMENTO

– Ainn, mi piace…

– Puttana dal culo grosso

DIPARTIMENTO

– Vuoi che mi fermi…?

-Ainn No…

DIPARTIMENTO

– Vuoi o no…?

– Continua… Ainn Continua…

DIPARTIMENTO

Ho questo video di sculacciate. Se vuoi puoi mandarmi un messaggio su Instagram, che ho creato per i lettori di @bunnyblond7.

A faccia in giù, in mutandine nere, capelli spalancati e una dominatrice perversa che mi sculaccia. Il tuo cazzo diventa duro sotto di me e mi prude le cosce. Gli schiaffi erano duri e violenti, esplosero sul mio sedere. La pelle del mio sedere è diventata rossa a causa della punizione che stavo ricevendo. Il suo sguardo perverso quando mi vedeva in questa posizione e in questa situazione.

I miei piccoli gemiti furtivi riempivano la stanza, sopportando le sculacciate che punivano la ragazza viziata. Ci furono interminabili minuti di schiaffi e pressioni. Finché la tua mano non si ferma sulla mia schiena. Stringendomi il culo con piacere e con tono dominante mi hai dato un altro ordine.

– Alzarsi! Voglio vedere quel culo…

In piedi, tutto scarmigliato, con gli occhi pieni di lacrime, i pantaloncini abbassati fino alle cosce e il sorriso di una puttanella intelligente, ti ho guardato e mi sono voltato davanti a te. Con le gambe che tremano, il mio culo caldo, tutto rosso e la mia figa che sbava di desiderio nel mio perizoma nero.

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Era pura dominazione, umiliazione ed erotismo.

Mi bruciava davvero il sedere. Tutti confusi. Dominato. E mi hai detto di stare così, di girare il sedere e di impennarmi, hai mostrato tutta la mia sottomissione e accettazione. Questo è stato il modo più brutale per umiliarmi. La puttanella provocante, ormai abbandonata ai suoi desideri.

E mi ha davvero confuso la mente…

Mi hai guardato con un bastone in mano. Seduto sul letto come un re sul trono, a guardare lo stato in cui era rimasto il Dondoca Preppy. E tuttavia ho obbedito e mi sono alzato emozionato.

Culo rosso, mutandine infilate, polso abbassato, gambe tremanti e parolacce. Tutto lì creava un’atmosfera di dominio e sesso pervertito. Eri diventato il mio dominatore e mi sono offerto, mettendo il culo nella tua direzione.

Il tuo sorriso pervertito mostrava chiaramente quanto ti piacesse tutto. Con la voce rauca, come un mascalzone, come un autoritario, come un pervertito. Mi do l’ultimo comando:

– Toglile le mutandine!

Mi guardai alle spalle. Accettare. Totalmente dominato. Mi ha reso felice prendere ordini da questo maschio dominante. Ho abbassato le mutandine con uno sguardo di sconfitta e desiderio nella mia figa. Aveva perfino dimenticato che chiunque poteva tornare a casa. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era al gallo e a spegnere il fuoco.

Ho abbassato le mutandine, alzandomi ancora più in alto, senza piegare le ginocchia. Tutta scarmigliata, abbasso le mutandine fino ai piedi. Resta in questa posizione con le mani sulle caviglie e i glutei contro il viso. Figa aperta, culo in su. La giovane donna cattiva in piedi così, che si offre.

Quindi potete immaginare la visione di questa scena….

Rimasi così per qualche secondo. Mi guardi come un lupo cattivo. La bionda preppy tutta eretta, il mio culo spalancato e offerto. la mia figa tutta esposta e piena di fuoco. Il rischio che qualcuno ci colga sul fatto. E il mio sguardo da puttana ti chiede di saltarmi addosso.

Tutto lì era intenso e psicologico. Questo va ben oltre il carnale. Il piacere è nella mente. Nel proibito, nel dominio, nel volgare, nel male…

Sei seduto sul letto, con un bastone in mano, puntato verso l’alto e una voce spudorata. Non ne potevo più, lo ero quando arrivò il momento di soddisfare il nostro desiderio.

– SEDERE!

Il tono della sua voce divenne ancora più aspro e dominante.

Con il mio culo rosso e in fiamme. Con la mia bambola verde sul pavimento e le infradito che mi cadono dai piedi. Mi sono seduto e mi sono messo a cavalcioni sulle sue ginocchia. Con il cazzo in aria, ingoiato dalla mia figa da principessa.

Ho lasciato andare il mio corpo e mi sono seduto… mi sono seduto sulla PICA.

Ti siedi sul bordo del letto. Con i piedi per terra. Ed ero seduto sulle tue ginocchia, a faccia in su e con un culo enorme che ingoiava il tuo cazzo. Con le mani appoggiate sulle sue ginocchia. Con il fuoco di una ninfetta eccitata. Con il sorriso di una ragazzina dispettosa e il fremito di un cane funk. Ho iniziato a sedermi.

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Vai su e giù, siediti sul palo. Rilascia il peso del mio corpo in ogni rimbalzo, in ogni sedile. Soddisfa i tuoi desideri e ucciditi di desiderio.

Mi sono seduto, mi sono seduto, mi sono seduto, mi sono seduto

Si arrotola delizioso con tutto dentro. Se fino ad allora mi avevi dominato, ora toccava a me comandare. Per dettare il ritmo della scopata e dominarti con la mia giovane figa stretta e birichina. Un culo da 98 fianchi che rimbalza davanti a te e il tuo cazzo che scompare nel mezzo.

Sculacciate sul culo rosso, linee del bikini che danno un aspetto birichino. Gli addominali violenti degni di una canzone di Luisa Sonza.

Mi sono seduto, mi sono seduto, mi sono seduto e mi sono seduto…

Seduto sul palo, cavalcava il cazzo e ci uccideva entrambi con piacere.

Mi sono seduto nascosto senza nessuno a casa che ci cogliesse sul fatto. Io ero la ninfetta provocante, ma sei stata tu a sapermi eccitare così. Hai dominato la mia mente, mi hai sculacciato e hai picchiato la mia piccola figa da principessa.

La ragazza si è comportata sedendosi sulla merda proibita. Con le mie piccole tette dure che tremano ad ogni rimbalzo e i miei capelli biondi che volano ovunque. Il mio piccolo segno del perizoma sul culo e il tuo cazzo che scompare proprio nel mezzo. Il suo cazzo viene ingoiato, divorato e arrotolato nella figa della mia piccola troia esibizionista.

La sculacciata mi ha fatto bruciare, ma la punizione mi ha fatto arrapare ancora di più. Il mio culo con i segni rossi dei suoi schiaffi, ora va su e giù sul suo grosso cazzo. Le tue mani mi afferrano da dietro e mi stringono il seno. La tua bocca mi morde le spalle, il collo e le orecchie.

Il tuo cazzo caldo mi mangia ovunque!

Sedersi, rimbalzare, rotolare con tutto dentro. Ti volta le spalle saltando sul palo, tutta felice ed emozionata. Per tutte le volte che ti ho preso in giro perché portavi i pantaloncini in casa. Per tutti gli sguardi nascosti che mi hai dato. Per tutte le sculacciate sul mio sedere. Ho spento il fuoco muovendo la mia figa su e giù sul suo cazzo.

Dominato, pervertito e seduto su un bastone. MERDA, che emozione…

Che bella sessione… Sono venuta dolcemente sulle tue ginocchia e anche tu ti sei divertito a prendermi e ad abbracciarmi da dietro. Nessuno aveva bisogno di saperlo, ma dovevamo farlo più spesso.

Spero che vi sia piaciuto e scriverò sicuramente altre storie a riguardo…

E chiunque voglia video in cui vengo sculacciato. Chi vuole che i miei video siano in posa su un cazzo. Chiunque voglia i video di altre mie storie. Basta inviare un messaggio ai miei contatti. Posso inoltrare WPP a chiunque me lo chieda e sia almeno educato.

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*Pubblicato da conigliobiondo sul sito climaxcontoseroticos.com il 20/01/24.

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