Storia di gruppo erotica: la figa appartiene solo al marito. Culo… chi lo vuole!

di | 4 de Novembre, 2023

Mesi fa, dal venerdì al sabato mattina, mi sono svegliato all’improvviso, mi sono svegliato dal nulla. Ho provato a dormire di nuovo, ma non ci sono riuscita. Ho appena perso il sonno. Ho acceso la televisione, ma niente di interessante, ho sfogliato diversi canali e l’unica cosa che ho potuto vedere erano vecchi film, che a quest’ora della notte vengono proiettati decine di volte.

Ho preso un libro, ma alla terza pagina mi sentivo troppo pigro per continuare a leggere. Poi ho acceso il telefono ed sono entrato in una chat room. Era solo per passare il tempo, mentre aspettavo che tornasse il sonno. Mi sono identificato con il soprannome h-insônia.

E lì, guardando le altre persone che andavano e venivano, uno attirò la mia attenzione, con il soprannome ksada_ker_anal. Le ho detto “ciao” e lei mi ha risposto: “ciao, buonanotte, hai perso il sonno, vero?” Gli ho detto di sì e gli ho chiesto se gli era successa la stessa cosa, visto che era già l’1:30 del mattino.

Lei, sorprendentemente, rispose che non era così, spiegando che lei approfittava sempre del sonno del marito per entrare a quell’ora. Le ho chiesto il soprannome e lei ha detto che era “esplicativo” e che se qualcuno fosse interessato avrei dovuto continuare la conversazione. Bene, ho detto che ero interessato, abbiamo parlato altri venticinque minuti e finalmente il sogno è tornato, ma prima di salutarci ci siamo scambiati i contatti.

Abbiamo iniziato a comunicare tramite WhatsApp e a imparare di più l’uno dall’altro. Ebbene, per non dilungarmi troppo, lei ha scoperto che io ero separata, dopo due matrimoni, e io ho scoperto che lei era già sposata da diversi anni, che viveva bene con il marito, che non aveva figli, ma aveva una frustrazione riguardo al sesso.

Ha detto che quando era single le piaceva molto dargli il culo e ha continuato a farlo anche dopo essersi sposata, ma il marito non la accontentava: “Me lo mette nel culo, me lo dà tre, quattro pompate e lui cums….Tutto qui, hai capito? Allora è quello che cerco, un ragazzo che scopi bene, che mi metta tanto cazzo nel cazzo fino a farmi venire, come prima e quanto mi manca. Ma c’è una condizione: permetto solo cazzi nel culo, posso anche dare un seno, ma la figa è intoccabile, la figa appartiene a mio marito e solo a lui, il culo appartiene agli uomini della strada, quelli che accettano questa condizione, mi capisci?

L’ho trovato interessante e strano allo stesso tempo, ma abbiamo continuato a parlare. Il contatto è maturato e abbiamo fissato il nostro primo incontro e io gli ho fatto una proposta: “Posso portare due amici per scoparti finché non sei stanco di fregartene?” Marta, così si chiama, non mi ha risposto. Ho pensato: “Va bene, sono andato troppo oltre, ho fatto un errore”. Ma, con mia sorpresa, qualche ora dopo lo schermo del cellulare si illuminò e ci fu la risposta: “Beh, non ci avevo pensato, ma mi piacerebbero tre galli per giro di carta nel mio brioco. ” assetato di cazzi.” “.

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Ho due amiche prostitute, Clécio, che conosco da quando ero adolescente; e Ramón, un cileno che ho conosciuto qualche anno fa. Li ho chiamati e ho detto loro che avevamo qualcosa da fare, raccontando loro la storia di Marta. Hanno accettato subito, i figli di puttana (rrss).

Ebbene, nel giorno, nell’ora e nel luogo previsti, eravamo noi quattro, in una suite di motel. Avevo già visto Marta nuda diversi, ma, personalmente, sono rimasto – come Clécio e Ramon – impressionato, stupito. Trent’anni, più alto di me e di Clécio e alto quanto il cileno Ramón, capelli rossi naturali, fino alle spalle, che incorniciano un bel viso, una bocca carnosa, seni grandi e sodi, cosce grosse, una figa (l’intoccabile vel) carnoso e voluminoso e un culo magnifico, grosso, duro, durissimo e felice.

Dopo le presentazioni ci ha salutato, uno per uno, con deliziosi baci sulle labbra, il via libera per andare avanti. Mentre Marta ci baciava ci spogliammo tutti, anche i suoi e i nostri. L’abbiamo adagiata delicatamente sul letto. Come promesso, non abbiamo toccato quella fica per un secondo, ma abbiamo iniziato a succhiare quelle bellissime tette, Clécio ed io, mentre lei succhiava il cazzo di Ramon. Ci siamo alternati durante questa sessione preliminare, quando Clécio ha detto: “Lo mangeremo questo culo”. A Marta, la più interessata di tutte, è bastato mettersi a carponi sul bordo del letto e chiedere: “Dai, fottimi il culo, fottimi tanto, non ne posso più perché ‘io ‘Sono molto emozionato.”

Beh io sono stato il primo, visto che ero il “manager” della puttana (rrss). Ho messo un preservativo sul suo cazzo, che non è molto grande, considerato normale in lunghezza e spessore, ho lubrificato il mio cazzo e il suo anello di pelle con del gel e ci ho messo dentro il cazzo. Nel frattempo succhia il cazzo di Clécio e masturba Ramon e viceversa.

Lui l’afferrò per la vita e la colpì forte, proprio come lei aveva detto che le piaceva. Con ogni forte spinta che gemeva, cercavo di maledirla e di schiaffeggiare quel bellissimo culo. Il risultato è stato positivo: gli è piaciuto molto, ma non mi ha detto niente. “Prendilo, cazzo, prendilo nel culo, troia, non è quello che volevi, troia?” ho detto e ho abbassato la mano con impazienza. “Entra, figlio di puttana, cane, entra nel mio culo, stupido maschio, entra, puttana”, rispondeva, tra gemiti e urla. Dopo circa 15 minuti, Marta tremava dalla testa ai piedi e urlava: “Caaaaaaralho, vi vengo di nuovo nel culo aiiiiii, mi manca, fottetemi, fottetemi ancora, bambini, ne voglio di più.” La cosa mi entusiasmò così tanto che venii anch’io, ma Marta non ebbe un secondo di tregua.

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Quando ho tirato fuori il cazzo, Ramón, che era già pronto, ha inserito il suo, che era più lungo e molto più grosso del mio. Marta sentì la differenza ed emise un gemito, ma il cileno le mise la manona sul culo gridando: “Aspetta, chulo cuzeira, non era quello che volevi quel cazzo nel culo, puttana?” e gli diede un’altra bastonata. Marta non si è arresa, gli ha spinto ancora più forte il culo e ha risposto, anche lei urlando e molto, molto eccitata, al punto che la sua figa grondava: “Svegliami, figlio di puttana, fottimi il culo, cavalcami che voglio venire con questo mostro nel culo, bastardo.

Ramón impiegò un secondo per tenerla stretta per la vita e gridarle “apri bene il culo, stronza”, al che lui obbedì e picchiò parecchio, tra sculacciate e insulti di Marta con tutte le parolacce che conosceva, con lei Rispondi, tra i denti. . , chiamandoli con tutti i brutti nomi che conosceva. All’improvviso, dopo molte spinte, entrambi tremarono, urlarono e caddero, venendo allo stesso tempo. Ma solo dopo che il cileno lasciò le natiche della donna, Clécio occupò quel culo distrutto da Ramón, cosa che per lui non fu un problema, dato che portava tra le gambe un oggetto molto grosso.

Ancora una volta il culo di Marta rimase aperto. Clécio non ama picchiare o dire parolacce, ma cambia posizione più volte: ha scopato il culo di Marta a quattro zampe, di fianco, con il pollo, l’ha fatta cavalcare, davanti e dietro, con il suo grosso cazzo in quel culo e la fece venire, accovacciandosi, rimbalzando sul suo “palo”. Gioia immensa, quando gettò indietro la testa, con gli occhi chiusi, urlò e ricadde sul letto.

Noi tre, stanchi ma non esausti, andammo in bagno, uno per uno. Mentre Marta, ovviamente, esausta, sudata copiosamente da tutti i pori, giaceva con il culo per aria, ansimante, con gli occhi aperti, perché, come disse poi, non poteva credere che lui le avesse eiaculato nel culo, dopo così tanto tempo. lungo.

Con delicatezza noi tre la sorreggiammo e la portammo in bagno, adagiandola nella vasca, dove la lasciammo. A poco a poco Marta si riprese e si masturbò, suonò la siririca finché non emise un forte gemito, fece un’altra doccia e uscì nuda, senza asciugamano. Abbiamo ordinato del succo dalla dispensa del motel mentre ci riposavamo. Poi, con calma, Marta ci ha sorpreso: si è sdraiata a pancia in giù, ha preso un cuscino, se lo è messo sotto i fianchi e ha detto: “Voglio di più, venite. Ma adesso, così, sdraiata, senza picchiare né imprecare. Fanculo culo”. . Vorrei che ti divertissi di più con pica na brioco.”

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Abbiamo fatto la sua volontà e, ancora una volta, la nostra. Abbiamo scopato più volte quel culo assetato, sempre a turno, uno, due, tre… E non contiamo nemmeno quante volte Marta è venuta nel suo culo. Abbiamo perso tutto, anche il tempo. Dopo tanta emozione ci siamo fatti una doccia, anche Marta ci siamo incontrati di nuovo, Clécio e Ramon si sono salutati, con baci sulla bocca, e Marta, che mi ha chiesto di restare ancora qualche minuto.

Una volta rimasto solo, mi abbracciò, mi avvicinò al letto, mi abbracciò tanto, mi baciò tanto, mi ringraziò, mi accarezzò. Il mio cazzo finalmente è diventato di nuovo duro. Marta lo ha preso e me lo ha massaggiato sui pantaloni, mi ha fatto allontanare un po’, mi ha aperto la cintura, ha aperto la cerniera, mi ha abbassato un po’ i pantaloni, mi ha liberato il cazzo, ha preso un preservativo, me lo ha messo il cazzo, lo ha sistemato bene, si è alzata, si è tolta il vestito, ha spostato le mutandine di lato e ha chiesto: “Mangiami la figa, mangiala”. Le ho ricordato l’accordo e lei ha detto: “Farò un’eccezione, fottimi”.

Scopiamo Con forza, lentamente, i nostri fianchi si muovevano come una danza del ventre, abbracciandosi, baciandosi, gemendo l’uno nelle orecchie dell’altro. Ci piacciamo. Ci siamo ripresi e lei ha detto ancora una volta: “Non ho mai dato la mia figa a nessun altro dopo essermi sposata, ma tu te lo meritavi. Mi hai fatto avere piaceri che desideravo davvero da anni. E oggi li ho avuti in tripli. Con tre spessori con cazzi diversi. Adesso tu e i tuoi amici mi mangiate il culo. Non dirgli che ti ho dato la mia figa, okay? Ed è stato solo per questa volta, okay? Adesso il mio culo… Puoi scopare quando vuoi! “

Naturalmente non le ho detto nulla e stiamo già aspettando un’altra chiamata da Marta!

*Pubblicato da ele018 sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/11/04.

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