Squirtare sull’autobus – Storie erotiche

di | 18 de Settembre, 2023

Mi chiamo Caio e la storia che sto per raccontarvi è la seguente: stavo prendendo un autobus pubblico per andare al lavoro, il caldo estivo era intenso e poiché l’autobus era pieno, i passeggeri si sentivano in trappola. Viaggiavo in piedi, assorto nel pensare a come sarebbe stata la giornata, a come sarebbe stato andare a lavorare con il caldo immenso e sull’autobus pieno di gente. Ma poi la vita mi gioca uno scherzo, e che scherzo, facendomi dimenticare tutta la situazione in cui viaggiavo e perfino ringraziandomi di essere andato a lavorare su un autobus pieno di gente.
Ho notato la troia bruna alta circa 5’7″, labbra carnose, occhi neri, lunghi capelli neri, sopracciglia folte, pelle jambo, seno paffuto da medio a grande, culo carnoso, dolce e birichino, quando mi sono sentito come se qualcosa di morbido mi sfiorasse la mia coscia. , era la bruna arrapata, la cui bellezza e il cui profumo mi hanno attratto immediatamente. María, questo era il nome della bella bruna, ho scoperto più tardi, indossava un vestito stampato, ampio e corto, con spalline, con bottoni davanti, non indossava reggiseno e i suoi seni quasi sporgevano. L’ho guardato negli occhi e aveva un sorriso complice che allo stesso tempo mi ha fatto emozionare

eccitato e preoccupato. L’autobus pieno ha facilitato le cose e un altro contatto davanti a me mi ha sbalordito, era il fondoschiena della bruna. A poco a poco cercava di posizionarsi davanti a me e già mi offriva uno strappo del suo culo carnoso e morbido. Il mio cazzo è uscito subito e ho provato a passarglielo tra le natiche, lei ha inarcato i fianchi all’indietro per sentire meglio il mio cazzo duro e caldo nel culo. Il suo vestito accompagnava lo strumento del suo piacere, nel profondo di lui, nel profondo delle sue natiche.
Maria indossava delle mutandine così piccole che le affondavano nel sedere, potevo sentirle e poi controllarle al tatto. La donna era una pervertita. Sospirai e scossi il mio corpo, premendo quel morbido e caldo polpettone contro il mio cazzo furioso. Continuavamo di nascosto con quel movimento dell’anca, con quell’oscillazione libidinosa e sorprendente, che mi eccitava e mi metteva in tensione allo stesso tempo, perché l’idea che qualcuno potesse accorgersi di quello che stavamo facendo mi rendeva nervosa.
L’emozione è stata tale che ho deciso di osare. Ho iniziato ad accarezzarle il culo carnoso sopra il vestito. Ho cominciato ad accarezzarla e sentire come le sue mutandine erano sepolte nel suo culo. Ho spostato leggermente la mano verso il basso, poi verso l’alto sul suo vestito, sentendo i morbidi peli sulla parte posteriore delle sue cosce e la morbidezza del suo sedere, che era sudato di desiderio. Con la mano sotto il vestito, le accarezzavo le natiche. Ho tirato giù le mutandine che erano sepolte nel suo culo e ho fatto scorrere le dita lungo la sua fessura, inserendo il mio dito medio nel suo culo.
Maria sussultò. Il suo viso esprimeva il piacere che provava. Era appoggiata a una panchina. Dato che Maria indossava un vestito con bottoni sul davanti, ho deciso di investire. Ho iniziato a strofinare la sua figa carnosa e golosa sul vestito. Ho fatto scorrere due dita nell’apertura tra i bottoni e sono rimasto piacevolmente sorpreso: la sua figa era rasata, il che mi ha fatto impazzire di desiderio ancora di più, perché sono ossessionato dalla figa rasata.
Corsi avanti, fermandomi sul suo clitoride duro e massaggiandolo. Maria delirava di piacere. L’unico motivo per cui non urlavo era perché ero su un autobus. Ho continuato a strofinarle la figa rasata. Le ho tolto le mutandine che erano completamente inzuppate del suo nettare, ho inserito un dito nella sua caverna bagnata e ho fatto movimenti circolari entrando e uscendo con un dito mentre l’altro le massaggiava il clitoride.
Maria si aprì un buco nelle gambe e cominciò a rotolare, senza più controllare il suo desiderio. E così, con un dito affondato nel culo, un altro nella figa e un altro sul clitoride, si è strofinata contro il mio cazzo duro, abbiamo raggiunto un delizioso orgasmo, dove ho intinto le mie dita nel suo miele. Sono arrivato lasciando la biancheria intima tutta ricoperta di sperma. Ciò che abbiamo avuto è stato un piacere indescrivibile.
Prima di arrivare al punto in cui stavo per scendere, ho colto l’occasione per annusare le mie dita macchiate e annusare quella deliziosa figa. Ma la sensazione di essere osservato era presente. Scendemmo nello stesso posto, ci salutammo e commentammo la pazzia che avevamo fatto. Maria era perplessa, questo non era mai successo, ma disse che poteva controllare completamente la situazione. Avevamo promesso un altro incontro per finire ciò che avevamo iniziato, questa volta senza nessuno. Le persone che trovano questa storia interessante e vogliono realizzare una fantasia sessuale, contattatemi. Sarò felice di contattarti.

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