Sono diventato amico di una zia e di sua nipote.

di | 12 de Dicembre, 2022

La mia lontana vicina mi ha invitato a trascorrere qualche giorno a casa sua. Lungo fine settimana. Ma non eravamo soli. C’era una nipote. Una ragazza. La tipica birichina che la sera mentre cenavamo passava continuamente le sue gambe snelle sulle mie sotto il tavolo. La mia vicina ha detto che era stanca ed è andata in camera sua. La ragazza mi ha portato nella stanza degli ospiti e lì si è data anima e corpo. Il vicino ha sentito gemiti ed è andato a guardare attraverso il buco della serratura. Non sapeva se in quel momento stesse esprimendo odio o lussuria, perché mi vide lì a letto con la piccola indiana a quattro zampe che sguazzavo mentre la mia lingua le succhiava selvaggiamente il culetto vergine…

Ho sentito un rumore e sono andato alla porta, la vicina è corsa giù per il corridoio e quando l’ho vista stava chiudendo la porta della sua camera senza dire niente. Mi sono avvicinato e ho girato la maniglia della porta, l’ho aperta e l’ho vista in camicia da notte sul letto matrimoniale che non si bagnava da tempo per il calore della sua libido. Camminavo lentamente e mi sussurravo all’orecchio:

– Vicino, voglio un bacio in cambio della scena gratis a cui hai assistito…

Il suo corpo vibrò e disse…

Nel frattempo, la giovane donna prova un desiderio segreto per la zia che finge di dormire. Lei entra silenziosa e io sollevo l’orlo della camicia da notte rossa e la mia bocca va in mezzo al culo della mora finché non sento le pieghe… La ragazza si sistema tra le cosce della zia e le sue labbra innocenti trovano il fiore che versa il miele. E così siamo rimasti, bevendo dalla padrona di casa finché non ha lasciato il suo mondo dei sogni.

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Una delle mani della vicina mi avvolge i capelli mentre l’altra scivola tra i riccioli neri di sua nipote. Vuole che questa notte duri per sempre. Ha molto da offrire anche con gli occhi chiusi e la lingerie che le arriva fino al seno e io ho detto…

– Taci e accetta quello che sta succedendo… Una volta assaggiato questo sapore, non esce più… Nessuno ti ha mandato a spiare…

Che vicino, gemendo e gemendo. Era una donna, una ragazza, un gatto e un cane. Finché non urla:

– Dio, che follia!

Poi la nipote sospirò e un sonno profondo venne su di lei per la stanchezza, poi svenne mentre io e il vicino vagavamo sul corpo della ragazza come cacciatori di tesori perduti da tempo. La zia allargò le gambe della ninfa e mi guardò con occhi ardenti, il mio desiderio era diviso tra il fiore della ragazza e la bocca della vicina. Le dita della donna tirarono le labbra intime con i peli innocenti che ancora mostravano.

Poi il mio membro fu inghiottito tra i denti della zia che gli fece toccare la gola, lasciandomi in uno stato di profonda estasi come se il tempo si fosse fermato. La mia testolina rosa andava e veniva mescolando sperma e saliva e la voce del vicino in una poesia segreta che solo chi si sente più arrapato che proibito sa interpretare. Finché la sua bocca non si ritrasse e io scivolai giù e una delle sue mani seguì il cazzo carnoso della ragazza mentre continuava il suo sonno profondo. Duro, lungo, penetrando con forza mentre la zia apre la sua figa quasi bagnata e poi vengo a riempirmi la figa di latte misto a miele che irriga il fiore quasi consapevolmente.

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Lo tolgo, ancora rigido, e la zia lecca il monticello di Venere poi incolla la bocca al taglio di carne, lasciando assaporare con la lingua lo sciogliersi della panna fresca con il dolce liquido.

Nella mia voglia di continuare a farmi divorare, mi allontano un po’ e cerco la bocca della ragazza che respira in mezzo ai suoi sogni, metto la clava tra le sue labbra serrate, poi penetro lentamente fino al limite e rimango in quello spazio e lei viene e geme cercando di chiudere un po’ le gambe.

Sono al limite e tiro il membro, guardo la fica della vicina e vengo di corsa, strizzo il sacchetto sfiorandole le labbra e le accarezzo i capelli neri e la mia bocca è sulla sua nuca. Non lascia la figa fino a quando non viene consumata l’ultima goccia di latte e miele, quindi smettiamo di respirare rapidamente e ci addormentiamo.

Quando ci svegliamo, è ancora l’alba e andiamo a fare la doccia e inizia un nuovo ciclo misterioso…

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