sega con la zia – racconti erotici

di | 20 de Maggio, 2023

Ciao, vengo a raccontarti un’altra storia vera.

In quel periodo molto giovane, avendo ancora le prime erezioni, ma in una fase in cui il mio piccolo pene già pulsava, già vomitava continui flussi di sperma, sempre con il mio piccolo membro duro, molto piccolo perché ero molto giovane, lo adoravo. mi masturbo il membro e penso costantemente alle donne, specialmente quelle intorno a me, perché mi piacciono sempre tutti i tipi di donne, giovani, mature, grasse, magre.
Quell’estate, e altrettante volte, i miei genitori andarono in vacanza e io rimasi da una zia, la sorella di mio padre, una donna sulla cinquantina, vedova, grassoccia e con il seno molto pieno, amavo aspettare che andasse a fare la doccia e io sono rimasto lì. davanti alla porta guardando dal buco della serratura, o fin da giovanissimo se ne fregava e a volte lasciava anche la porta socchiusa, nella sua innocenza solo un giovane non aveva pensieri, nemmeno un pene per pensare a depravazioni o donne , tanto meno per me invecchiare in una donna di 50 anni, e sono rimasto lì con il mio bastone rigido a masturbarmi guardando questa donna matura che si spogliava ho visto quella caverna pelosa, un grosso culo folto, enormi tette grandi e capezzoli neri, diverse volte non l’ha fatto Doveva persino toccare il membro e rilasciare flussi di sperma all’interno dei boxer, amava quella sensazione di guardare e grondare di lussuria. Per un ragazzo nella fase esasperante dell’eccitazione, una donna così matura era una visione dell’Olimpo, ne divorava con gli occhi il corpo pieno e curvo, fissando la pelle nuda sul ventre sporgente di una donna che aveva già vissuto, godendosi il suo seni pieni, grandi, paffuti, quando ho intravisto la sua vagina pelosa, ho intravisto l’ingresso del piacere quel piccolo buco rosa, era una bella donna per il mio bagno, o vestiti corti, posso dire che ho rilasciato schizzi di sperma dentro i miei pantaloni quando la vedevo cucinare o accovacciarsi, la mia visione preferita di quel sedere cespuglioso in quel momento.
In uno di quei caldi giorni estivi ero molto eccitato, ricordo che il mio pene era duro, gonfio per essermi masturbato così tanto, nuovo di zecca e ancora in attesa dei primi peli pubici attorno al mio albero, faceva caldo e quel giorno ero più eccitato che mai, no potevo aspettare che mia zia andasse in bagno a sbirciare, mi sono innamorata dell’idea di sborrare e lasciare che la mia immaginazione si scatenasse fino al momento di venire, non sapevo se mettere così tanta sega ma è stata dura arrivare così in fretta, alle 4 del pomeriggio sento la voce di mia zia dire:
– Nuninho, vado a fare la doccia, poi usciamo, preparati anche tu.
Ero a letto con il mio pene duro e mi masturbavo pensando al suo bagno. Sono andato sul bordo della porta come al solito ma ero così eccitato che ho spogliato il mio corpo da ragazzino e il mio palo duro, la porta era socchiusa ed ero ANCORA fuori con il mio cazzo palpitante in mano, per fortuna la posizione della vasca e lo specchio erano su entrambi i lati, quindi la mia visione era ancora perfetta.
Quando si è chinata per togliersi le mutandine, quel culo enorme era puntato verso di me e potevo vedere la sua vagina aperta, volevo allungare la mano da dietro e spingere il pene del mio ragazzo in quella caverna senza pensarci e finalmente rilasciare schizzi di sperma dentro. questa posizione, all’interno di una vagina matura e pelosa.
Per un momento eccitato e l’annuncio di un’altra spinta, un orgasmo della mia infanzia, ho chiuso gli occhi dalla lussuria ed ho esplorato la vista del mio membro che penetra quella vagina nella mia visione dietro l’apertura del piccolo foro, mia zia probabilmente ha dimenticato qualcosa e Ho spinto la porta aperta e il più grande spavento della mia infanzia, mia zia mi ha sorpreso a sbirciare attraverso la porta, nudo e spremere il mio piccolo cazzo duro per scoppiare in schizzi di sperma caldo.
– Cosa fai? Ma cos’è, non ti vergogni? – Continuo a sentire le parole come se fossero tanti anni fa oggi.
Rimasi lì a guardarla, con la mia bacchetta ancora durissima, il mio corpo nudo di bambina, e mia zia davanti a me, nuda e che esplodeva di rabbia, ma l’erezione non scendeva, rimasi lì a guardarla e lei per me . , questo corpo nudo ora davanti a me, una delle donne che questo ragazzino fantasticava di penetrare era nuda davanti a me, e io nudo davanti a lei, con un piccolo pene duro.
-Adesso vai in camera tua, dovresti vergognarti, io sono tua zia e tu sei un bambino, che vergogna.
– Scusa zia – furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca.
Lei mi guardò, e vidi i suoi occhi posarsi sul mio bastone duro, con la sua testolina rosa, volendo buttare via tutte le fantasie di vedere mia zia nuda, di immaginare quel piccolo membro nella sua caverna pelosa e piena.
– Non sapevo nemmeno che alla tua età fosse possibile avere quell’aspetto, da quanto tempo lo fai? e sei ancora duro?
Ed è allora che ha afferrato il mio bastoncino, e l’ha stretto per testare la durezza del bastoncino, quando l’ha stretto ho gemuto, e sai quella sensazione di cazzo palpitante che annuncia l’esplosione dello sperma? Questo è quello che ho sentito!
– Com’è difficile! Sembrava davvero che non credesse che un ragazzo potesse avere un bastone così duro.
E ha resistito per un po’, e io mi sono trattenuto dallo spruzzare sperma proprio lì nella sua mano, stringendo il mio pene desideroso di essere rilasciato.
-Vai in camera tua, non andartene e ne riparliamo dopo.
Sono andato in camera da letto terrorizzato, pensando a quello che avrei detto ai miei genitori e ai colpi che avrei ricevuto, la mia erezione si è calmata con questi pensieri, non ho nemmeno pensato di vestirmi, avevo paura di quello che potrebbe succedere dopo.
Inutile dire che mia zia non mi portava più a fare una passeggiata, il piano sarebbe stato fare shopping e prima portarmi fuori a giocare un po’ in un fiume vicino.
“Vado a fare la spesa, non uscire in strada”, esclama dopo qualche minuto, già avviata verso la porta di uscita.
Sono rimasto lì, non ho nemmeno risposto, la sensazione che avevamo tutti da bambini quando facevamo qualcosa di sbagliato e la cosa peggiore era aspettare di scoprire cosa sarebbe successo come punizione.
Mentre ero terrorizzata da questi pensieri, dopo qualche ora mi è venuta in mente la visione di mia zia nervosa, nuda davanti a me, per la prima volta così vicina, penso che con i suoi nervi si fosse addirittura dimenticata di essere nuda davanti di me. di me di suo nipote con un cazzo duro, ha riportato alla mente il ricordo della mano nuda di mia zia che premeva il mio piccolo membro per confermare che era duro come gli aveva detto la sua visione, entrambe le teste che navigavano in questa immagine, la prima mano che era non era mio nel mio membro duro ed eretto, lo sentiva quando pulsava nella sua mano? ha sentito il mio gemito? e il mio piccolo membro si sollevò di nuovo, in quella piacevole sensazione di voler esplodere in un orgasmo pieno di getti di caldo sperma.
Terrorizzata, con un’enorme erezione sentii il mio piccolo pene pulsare nella mia mano, l’immagine tornò alla nudità del corpo maturo di mia zia, la sua mano sul mio cazzo palpitante, ora spinta dalla mia in un eccitato avanti e indietro. .
Nel pieno del mio piacere sentii la porta aprirsi, corsi a mettermi dei pantaloncini ea coprire il mio membro duro, a cui mancava avidamente l’esplosione necessaria per togliere la durezza e le dimensioni al mio piccolo pene.
Mia zia ha aperto la porta della camera da letto, ho cercato di nascondere il più possibile il volume dentro i pantaloncini, nonostante il cazzo giovane, si sentiva ancora e pulsava dentro i pantaloncini, forse per paura, per eccitazione, non avevo tempo di indossare una maglietta per coprirmi un po’ di più.
– Nuninho, siediti qui – disse mia zia, sedendosi sul letto e indicando il suo fianco.
Sono andato da lei e mi sono seduto.
– Senti, cosa è successo oggi, è normale alla tua età, scopri il tuo corpo, e io ho due figli, so com’era con loro (sono abbastanza grandi, ovviamente)
– Scusami Tia, risposi in quel momento quelle che mi sembravano le uniche parole che conoscevo.
– Quello che non puoi fare è sbirciare dietro le porte, invadere la mia privacy e farlo, toccarti è normale e lo capisco, ma quello che hai fatto è sbagliato!
Fissò dove avevo un’erezione, seduto lì, la testa del mio pene premuta contro di me.Potevi vedere il breve, quanto fosse difficile e come se stessi soffocando, implorando di essere rilasciato.
– Dimmi Nuninho: Sei sempre così… come dire… duro?
– Non sempre zia, ma ora… lo era!
“E tu guardi così tua zia?” è sbagliato, tanto per cominciare sono una vecchia signora! devi avere rispetto.
– Lo so zia, non succederà più.
– Bene, ora alzati – poi mi sono spaventato, non ho capito perché mi sono alzato. – Fai quello che ti dico, sei un bambino, ma…
Mi sono alzato e l’ho affrontata, ero davvero un ragazzo, e mentre il mio piccolo pene in quel momento, davanti a lei, abbassava lentamente i miei pantaloncini, il mio membro duro è uscito. zampillante, dimenandosi davanti a mia zia, duro come la pietra e palpitante di eccitazione, di terrore, di paura di quello che sarebbe successo.
– Questo non scomparirà, Nuninho!
Con il mio pene duro all’altezza del suo viso, lo strinse forte, tirò la pelle che gonfiava il glande, fissò il mio piccolo membro, la sua bocca aperta, devota, accarezzò dolcemente il corpo del mio membro, portò la sua mano a forma di coppa la mia borsetta, ha giocato un po’ con i miei testicoli, e poi la follia, ero delirante, spaventata ma piena di piacere, ha stretto tutto il mio pene duro con tutta la mano, mi ha guardato negli occhi e io ero delirante di piacere, i movimenti molto lenti, stringendo forte il mio membro, soffocando il sesso, lasciando uscire solo la testina rosa, il mio pene piccolo non era mai stato così duro, così grande, così tanto piacere in una mano, la mano di mia zia, con l’altra vedevo che accarezzò dolcemente la sua vagina, migliaia di pensieri passarono per la mia testa, la sua caverna, la sua mano, i suoi seni, avrei voluto toccarla, ma la paura non me lo permetteva.
Il mio membro pulsava, la mia testa era rosa, ho sentito la sua mano soffocare fermamente e abbracciare il mio pene, annunciando il miglior orgasmo della mia vita.
Sentì che l’esplosione di sperma era vicina, smise di spianare la sua caverna, mi mise una mano sul sedere e mi fece voltare sottilmente.
– Ci sei quasi?
– Sì ho sussurrato in un tono impercettibile, affogando nel piacere.
Ha iniziato a masturbarsi forte, veloce, vigorosamente, si è messo dietro di me e con una mano si è mosso vigorosamente avanti e indietro velocemente sul mio piccolo membro duro, l’altra mi ha accarezzato la borsa, e finalmente l’esplosione, ho rilasciato schizzi di sperma, mai così molto piacere usciva dal mio piccolo membro, a volte svenivo dal piacere.
– Simile!! disse mia zia con una risata maliziosa…
Non parlavo, non potevo, mia zia mi aveva appena regalato un orgasmo fantastico, vidi la sua mano ricoperta dal mio piacere, lo sperma scorreva ancora dal mio membro e nella sua mano che continuava a rimuovere tutti i resti.
– Nessuno può saperlo, ora vai a farti una doccia e puliscila.
E si è scoperto che dopo quel giorno, alla mia giovane età, sono successe altre storie con la donna matura dei miei desideri, e il mio piccolo membro soddisfatto ha esaudito molti dei suoi desideri.
Ma quei momenti… te lo racconterò un altro giorno.
Un abbraccio a tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *