Sbattuta, scopata e sborrata ovunque

di | 22 de Maggio, 2023

È l’ultimo giorno dell’anno. Come ultimamente, sto scontando una pena ingiusta, la solitudine familiare. Senza nessuno con cui abbracciare, baciare o anche solo pensare di fare sesso. Voglio davvero sverginarmi per masturbarmi per loro, su di loro e ora quello che ho appena visto su zap. Ho cambiato di nuovo l’immagine…

Sorge un sordo desiderio ardente, una spada fiammeggiante, svanisce e improvvisamente rende schiava la mente razionale innocente. Si trasfigura in un altro schema… Irrazionale, eccessivo… Permissivo. Un mostro spaventoso e malvagio. Entusiasta.

Vedo i suoi capelli ricci sciolti, in una ciocca volutamente evidenziata, sulla fronte. Sorriso rosso, mostrando accattivanti denti bianchi. Non lo sopporto, non lo sopporto, spericolato, scrivo:

“Ispirante… Dà idee per una nuova storia. Peccato non vedere… Altro.

Senza pensare, riflettere, misurare, imbarcarsi. La frase malconcia allegata alla foto stimolante.

J’attends, j’attends ansia… Une réponse, un retour, même si c’est un rire, un sourire… Rien ne vient, ça arrive… Le portable beep, il ya d’autres messages , altri. Saluti formali alla fine della giornata, dell’anno. Congratulazioni formali e normali.

Sono pieno di rimorso, perdono, dolore.

Vado a letto, accendo la TV e dormo, mescolando immagini e suoni, come desidero, in uno strano sogno:

Mi sveglio al beep dello zap… Angosciato, lo apro, è lei che risponde a un complimento sospetto.

Il cuore batte, salta, trema finché non leggo il messaggio.

“Senti, lavoriamo da anni, ma da tempo fai commenti offensivi. Molto scortese, per favore non confondere le cose.

Sono più che dispiaciuto, frustrato, ho sognato che lo avrebbe accettato, le sarebbe piaciuto. Non so da dove sia venuta questa idea, in fondo è solo una ragazza, non questa giovane bellezza ancora apprezzabile, meglio se era una puttana. Ho pensato che questa immagine fosse un messaggio, un invito. Adesso conosce la mia vita miserabile e solitaria. Sai cosa voglio… Sogna, scrivici sopra, gli altri. Ma non ha mai mostrato molto interesse o desiderio.

Altre storie erotiche  Il giorno in cui ho fatto sesso anale con una lesbica

Non so perché sono arrivato alla conclusione frettolosa e amara:

“Scusa se sono sembrato maltrattato. Mi dispiace, ho le mie ragioni, ma non c’è motivo di metterti a disagio.

Lo invio e solo allora mi rendo conto che era rimasto qualcosa che dovevo evidenziare, non so nemmeno se ne avevo bisogno, anche se l’ho toccato in un nuovo invio:

“Non ne ricordo altri dell’ultimo mese, ma se ti ho messo a disagio, mi scuso anche per quello…anche per quello.”

Spiacevole, soprattutto perché tra qualche giorno la rivedrò. Continuo a pensare a cosa dire, ragiono frasi, maniere, le forme più svariate. Ripeto la stanchezza, il cellulare squilla di nuovo e non ci faccio nemmeno caso. È solo quando sono stanco di tutte le alternative più eloquenti che mi imbatto in un ordine… Da lei:

“Vai a fare una storia. Sto aspettando.”

Vedo che sei ancora online. Storta:

“Luogo inesistente?”

Mando e in un batter d’occhio lei legge, digita, petulante piuttosto che angosciata:

“Non avevi detto che stavi scrivendo?” Quindi mostra, scrivi. Non farmi aspettare.

Sono stordito, duro. Ballando caldo. Accarezzo in sicurezza un membro palpitante.

Dannazione Era un’esca, vero?

Scrivo, digito senza ritmo, il diavolo col correttore è più un intralcio che un aiuto. Sono in ritardo, più di quanto vorrei. Arfo… Spedizione:

“Voglio mangiarti.

Vestirsi.

Fanculo finché non lo vuoi più.

Leccata. Sputo.

Tarar… Divertiti.

Spruzzare una crema morbida e calda,

Appiccicoso, disgustoso, immerso nel tuo mondo.

Nella bocca carnosa,

farsi baciare, succhiare, succhiare

dalla lingua pazza del figlio di puttana

della prostituta con gli occhi chiusi

mangia quella fessura come una figa

Altre storie erotiche  Racconto erotico eterosessuale che scopa con un collega

vergine, hai le vertigini

finché non viene allagato e inzuppato di gala

quel succoso buco del labbro rosso

assaporare le gocce di panna nevose

guardalo scorrere lungo il tuo collo

ammorbidire i seni rotondi

con punte affilate

tinto in crema

Nella fica ben curata,

affondare una barra rossa

sputare, leccare nel dolce miele di te

olio caldo che lubrifica facilita

portalo in questo mondo di buchi profondi

vortice nero quindi niente cazzo

torna… lo stesso

afferra, allarga le tue cosce piegate

lacera e trafiggi la tua carne fresca

ferire, scopare, farti gemere

Piacere

E alla fine, più che ossessionato, malato

come una bestia feroce in calore

dominarti come un servo prigioniero

piegare la tortura domare

spettacolo e più che spettacolo

uso, abuso

piacere di vedere il tuo sguardo spaventato

chiedi pietà, gentilezza

ridere del tuo dolore

trapano

finché non ti faccio gemere

Godere

dentro di te, cazzo, dissacrati

poi goditi la crema fluida…

culo

di voi.”

Non lo so, non so da dove venga da me. Questa bestia pazza, pazza, pazza. Senza rendermene conto, accarezzo un albero palpitante, se potessi…

Colpisco, sul posto, espongo un grosso fallo. Scuoto, stringo, in angosciosa gioia. Rabbrividisco solo sognando, pensando a quel corpicino nudo. Domato dal mio desiderio…

Fuder… Libero.

Suona il cellulare, portami, trovami.

Con rabbiosa angoscia, pronuncio un rude saluto:

– Cos’era?

– Aaaaahhhh!!!! Aaaaahhh!!!

– Chi è?

– Ooooh!!! Si chiama storia, giusto? Aaaaanhhh!!!

– Io ti piaccio?

– MMMmmmmmm!!!! Vuoi mangiare… Mangiami il culo, il culo e la figa… AAAaaaahh!!

– E se è così?

– Hai il bastone in mano?

– Sono.

– Il mio è in fondo alla fica.

– Molhadinha? Tutto?

– Tre dita…. AAAaaaahhh!!! Aaaaahhh!!! Fino in fondo, dentro e fuori. It hurts … aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaasa.

Altre storie erotiche  Racconto erotico di tradimento: scopare l'autista di Uber

– Voglio vederti?

– Ha detto che era una storia… Non è una storia. Poooorrrrrrrrrrrr Merda!!!

– Tieni il becco… Stringi. Gemiti, fatti male.

– Puuutttaa… Aaaiiiiii…. Asssiimmm… Asssimmmm lo farò… lo farò….

– Divertiti, vai avanti. Divertiti molto, bagna il letto. Scopi, mangi, metti la mano dentro, tutto.

– Questo farà male, farà male. Mio Dio !!!

“Diventa una puttana, puttana.” il mio cane da compagnia

– Vai all’inferno, bastardo…. Aaaaahhh!!! Aaaaahhh!!!

– Cos’era?

– È dentro… È dentro… È dentro.

– Tutta la mano?

– Tutto completo…

– Sei fradicio?

– Tesoro, disgustoso.

– Godere.

“Allora ridi di me. Questo è… spettacoli.

– Busso alla porta… Uuunnhhh!!! Per affondare in profondità, in profondità… Di te.

– Ma stai scherzando? Mangiami, mangia cosa?

– Il culo. Forare, strapparti il ​​​​culo, dolce culo con miele di uruçu.

– Pervertito… Nessuna classe… Scopata…. Chi sei…. Voi…

– Ti do una pacca sul culo.

– Non schiaffo!!! non applaudire!!!

“Ti piace, vero, puttanella?”

– Mi piace…. Aaaahhh!!! La mano entra… Mi fa… Mmmmm!!!

– Mescolare la griglia, mescolare. Siririca… Dai…

– Aaaaiiiiii… Aaaaiiiiii… Figlio di puttana…

– Proprietario. Ti mangio il culo, molto gustoso. Ti faccio amare, divertiti.

– Sooo… Sooo… sono così…. AAAAAAAAAAAHHHH!!!!

Il telefono squilla, ulula, ulula…

Mi sveglio. Sudato, bagnato… Fradicio.

Giro, giro, non riesco ancora a crederci. Biancheria intima attillata.

Mi raddrizzo, afferrando il fastidioso cigolio del telefono.

– Buongiorno!!!

Non sento niente ripeto.

– Buongiorno!!! Chi è?

– Indovina….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *