Saggio maturo, ricatto III

di | 12 de Dicembre, 2022

Dopo l’ultima storia, è passata quasi una settimana senza che accadesse nulla. Pensavo che i bambini mi avessero dimenticato. Alla fine della settimana, due bambini hanno bussato alla mia porta. Certo, ero sconvolto, avevo paura che un vicino stesse guardando e ho detto loro di entrare. Dovevo soddisfarli e di nuovo dovevo soddisfare un bambino più eccitato.

All’inizio della settimana, Galo è venuto a trovarmi e mi ha ordinato di accompagnarlo alla favela. Certo che ho obbedito, sicuramente voleva mangiarmi. Mi sono incolpato per aver pensato che fosse già normale.

Non appena siamo arrivati ​​nella sua cabina, ha chiesto a un ragazzo di chiamare una ragazza di nome Marcia. Sono andato fuori di testa e gli ho chiesto di non chiamare nessun altro, cosa che ero pronta a dargli.

Rise e disse: “Non ti ho chiesto di andare a farti fottere adesso, no”. Sospettava che se non fosse stato per quello, sarebbe stato per qualcosa di molto peggio.

Marcia è arrivata in anticipo. Aveva una valigia piena di vestiti e sandali. Mi hanno dato dei sandali della mia misura esatta, ma i tacchi erano così alti che avevo difficoltà a camminare. Poi ha scelto un vestito per me e il Gallo mi ha detto di indossarlo. Ho dovuto spogliarmi per provare questo vestito, ma ero abituata a stare nuda davanti al bambino. Dopo averlo usato. Era stretto e corto, cadeva appena sopra le mie ginocchia e mostrava la forma del mio corpo. Ho dovuto sfilare davanti al bambino, il Gallo ha fatto un segno di disapprovazione in relazione al vestito, …….. Era troppo lungo. Ho dovuto indossare diversi vestiti, finché Gallo non è andato alla borsa di Marcia e ne ha scelto uno per me.

“È troppo stretto, non mi sta bene”, esclamai. “Zitto e indossalo”, rispose il Gallo. Il mio petto era quasi completamente esposto e, dato che non indossavo il reggiseno, ho dovuto aggiustare la parte anteriore per coprirmi il seno. Il vestito era così corto che, per quanto lo tirassi giù, non mi copriva tutto il sedere. La parte peggiore è stata che mi hanno dato dei minuscoli perizomi da indossare che, oltre a esporre il mio culo, mi coprivano a malapena la figa. Le Coq mi ha guardato, mi ha passato la mano sul seno, sul culo e infine sulla fica, per poi fare un gesto di approvazione a Marcia, che gli ha chiesto di darmi un rossetto per me poi glielo ha messo sulle labbra e mi ha guardato disse. Mi disse di andare a trovarlo quella sera in Favela già pronto con questo vestito.

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Ho risposto che non potevo camminare per strada con questo vestito, i vicini potevano vedermi. Il Gallo reagì male e disse che era meglio che obbedisse. Ho passato il pomeriggio a pensare a come uscire di casa senza farmi vedere. Quella notte, uscendo di casa, ho aspettato sulla porta, guardando, finché non ho notato che per strada non passava nessuno, e mi sono incamminata velocemente verso la Favela. Mi sono imbattuto in estranei che mi hanno maledetto.

Appena sono arrivato alla favela, Galo mi ha portato in un furgone. Davanti c’erano tre bambini e dietro c’erano due file di panchine vuote. Il gallo ha detto di sedersi dietro. Mi aspettavo di doverlo dare a questi due ragazzi, ma non appena la macchina è partita, uno dei ragazzi mi ha detto: “Ehi, Dona, sei pronta? Scommetto che farai molti spettacoli .” . Mio Dio, ho capito che sarei stata interpretata come una prostituta. Ho capito che era per recuperare i soldi equivalenti alla borsa della droga che era stata rubata a mio figlio.

Uscendo dalla favela, il camion si è fermato davanti alla porta di alcune baracche ed altre donne sono entrate.

Dopo aver attraversato diverse strade cittadine, il furgone si è fermato in una strada nota per essere un quartiere a luci rosse. Le altre donne se ne andarono in fretta. Sono rimasto e quando me ne sono andato, uno dei ragazzi mi ha detto di non fare il saputello perché mi avrebbero guardato da lontano. Non avrei mai pensato di vivere in una situazione del genere, mi sarei prostituita, all’età che già avevo.

Ero all’angolo di una strada, dove c’erano delle ragazze. Le macchine passavano lentamente, guardandoci. Alcuni si sono fermati e l’autista ha avviato una conversazione con una delle ragazze. Finché non arriva una macchina e l’autista mi chiama. Il ragazzo mi ha chiesto quanto gli è costato. Non sapevo nemmeno quale prezzo chiedere. Ho risposto 70 euro. Lui mi ha guardato stupito e mi ha risposto: “Devi avere una moneta d’oro… 70 euro per la puttana di una zia sono tanti, con meno me ne compro una nuova”. Ho capito che dovevo vendermi di meno, non potevo passare la notte e non avevo soldi da dare ai bambini.

La macchina successiva si è fermata, ho chiesto 30 euro e il ragazzo ha acconsentito e mi ha portato in un motel. Gli ci sono voluti quasi 40 minuti per fottermi, pompandomi dentro in diverse posizioni e dovevo ancora fargli un pompino. Alla fine gettò i soldi sul tavolo e si vestì. Non mi ha nemmeno parlato. Voleva davvero usarmi, abusare di me. Ho fatto ancora altri due spettacoli, anche il secondo non mi ha parlato, all’inizio mi ha offerto altri 20 euro per l’anale, ma ho rifiutato, già nel motel mi ha pompato a lungo, ha pagato e mi ha lasciato in angolo dove mi aveva raccolto. La terza mi ha addirittura fatto i complimenti dicendo che nonostante la mia età avevo un bel seno e una bella figa.

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Alla fine accadde quello che temeva. L’auto del figlio di un vicino si è fermata.

“Wow, sei proprio tu?… Lo so che ti stanno guardando… In fondo è vero che i bambini delle favelas danno una lezione a una donna che li fa prendere in giro!!! …… Quel est le prix?” in macchina.

Sulla strada per il motel stava guidando dicendo che da piccolo era innamorato di me, che si era masturbato più volte sognando i miei seni, mentre mi strofinava una mano sui seni.

Andammo in camera da letto e lui si sdraiò sul letto. Era ancora in piedi, quando esclamò: “Aspetta! …….. Togliti i vestiti lì, voglio vederti nudo, come ti ho immaginato tante volte”, mentre la sua mano verso l’interno dei miei pantaloni . stava accarezzando il suo cazzo.

Non sapevo dove nascondermi. Mi sono tolta il vestito e le mutandine, davanti al ragazzo, fino a rimanere completamente nuda davanti a lui. Poi si è spogliato, potendo osservare il pene eretto di quel ragazzo che avevo visto crescere e che ora era lì davanti a me, pronto a mangiarmi, in cambio di miseri 50 euro.

Ero lì, nuda, in piedi, poi lui è venuto verso di me, mi ha toccato i seni, li ha leccati, me li ha succhiati, poi con la mano mi ha toccato la vagina, mi ha stimolato esclamando che era buonissimo. Per la prima volta quella sera si stava divertendo. Poi si è seduto sul bordo del letto e tenendosi il suo cazzo duro, me lo ha mostrato e mi ha detto di andare da lui e fargli un pompino, come facevo con i ragazzi delle favelas. In quel momento ho pensato che i bambini mi stessero controllando e che non potevo resistere più di un’ora. Mi sono inginocchiato e ho lavorato sulla fellatio per un po’, finché lei mi ha tirato fuori il cazzo dalla bocca ed ha esclamato: “Adesso vieni qui con le tue tette e lo spagnolo sul mio cazzo”.

Ho premuto le mie tette contro il suo pene e mi sono dondolato su e giù. Lì, ho strofinato i miei seni contro il cazzo del ragazzo che avevo visto crescere e che presto mi avrebbe pompato. Alla fine, mi ha gettato sul letto e io ho allargato le gambe in segno di accettazione del suo dominio. Mi ha penetrato. Ho sentito la punta del suo cazzo entrare e poi il resto del suo cazzo, finché le palle mi hanno toccato e lui ha cominciato a pompare caldo nella mia figa. Questo ragazzo mi stava mangiando, scuoiandomi la figa. Presto è venuto dentro di me. Dopo, ho sentito il suo pene ammorbidirsi dentro di me, così ha cominciato a passarmi la lingua sul seno, sul collo, finché ho cominciato a sentire il suo pene indurirsi di nuovo.

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“Te ne meriti due di fila,……, in fondo ho pagato un’ora e me la devo godere, vero?”, e poi il ragazzo ha ricominciato a pompare, sempre più forte, godendosi il mio corpo, la mia figa, per chi aveva pagato. Ha pompato altri due minuti ed è entrato nella mia figa, ruggendo, poi cadendo esausto sopra di me ed esclamando che ero il migliore, che ero una vera donna e che avevo chiuso con lui.

Dopo che sono tornato in zona, c’erano i tre bambini che mi erano stati portati all’inizio della notte che mi aspettavano in macchina. Sono salito sul sedile posteriore. Il ragazzo che stava accanto a me mi ha chiesto quanti soldi avevo guadagnato e quante volte ero venuto. Ho risposto che nessuno. Ammirato, il ragazzo mi ha chiesto: “Nessuno? Sei uscito con 4 clienti e non sei venuto neanche una volta?” Risposi che non ero uscito con nessuno, che avevano pagato per avermi. Poi ha iniziato a toccarmi il clitoride. Sapeva come farlo.

“Quindi è ora che tu venga, sei molto teso”, esclamò.

Non riuscivo nemmeno a parlare quando mi ha toccato, massaggiato, messo due dita dentro di me, mi ha eccitato, mi ha fatto tremare, mi ha fatto venire tra le sue mani. Quando finalmente aprii gli occhi, la macchina si era già fermata ei tre bambini mi guardavano ridendo, prendendosi gioco di me per essere caduta nelle loro mani. Mi sono sentito imbarazzato per essere venuto nel mezzo di tutta questa situazione.

Tornai a casa e andai a farmi una doccia, per riposarmi finalmente, sapendo che dovevo riprendermi da questa notte, che sicuramente non sarebbe stata l’ultima.

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