Ragazza cattiva che gioca con l’insegnante – Storie erotiche

di | 12 de Settembre, 2023

Era solo un altro martedì di lezione alla mia scuola di psicologia. Io Daniele dopo quattro mesi ero già molto abituato all’ambiente, avevo amici, diversi compagni di classe e chiacchieravo anche con le maestre. Uno di loro attirò davvero la mia attenzione, il suo nome era Robson, un uomo alto e dai capelli scuri che insegnava psicologia introduttiva.

Robson aveva 32 anni e io solo 18, ma non mi importava. Ricordo che durante ciascuna delle sue lezioni non riuscivo a staccare gli occhi dal suo corpo. In breve, quell’uomo mi ha sedotto. Per questo motivo ho avuto qualche difficoltà a concentrarmi in classe. Per quanto possa sembrare incredibile, il suo soggetto era l’unico che se la passava male.

Sesso a scuola Quel giorno, alla fine della lezione, Robson congedò tutti gli studenti, ma mi chiese di restare perché voleva parlarmi. Il cuore mi batteva così forte che doveva uscire dalla gola. Mi ha chiesto di sedermi e l’ho fatto. Si è messo di fronte a me e ha iniziato a parlare dei miei voti, che tra l’altro erano bassi, con la sua voce profonda, ma in modo gentile ed educato. Ho cercato di prestare attenzione a quello che stava dicendo, ma non riuscivo a staccare gli occhi dal suo cazzo nei jeans attillati che indossava.

Ho iniziato a bagnarmi e ad arraparmi, non riuscivo a sentire nulla, solo il mio desiderio di possederlo. Non so cosa mi sia successo in quel momento, ma la mia mano è andata sui suoi pantaloni, all’altezza del suo pene. Ha subito smesso di parlare, mi ha guardato in modo strano, ma ha sorriso subito, gli era piaciuto molto e probabilmente si aspettava che facessi qualcosa. Così è successo, quando ho capito che in quel momento mi voleva, non ho perso tempo e ho cominciato subito ad aprirgli la cerniera. Gli ho abbassato i jeans e la biancheria intima e ho iniziato a masturbarlo. Potevi vedere il piacere che provava sul suo viso.
Ho continuato a masturbare il mio insegnante per qualche istante e ho capito che avevo bisogno di più. Ho fatto scorrere la lingua bagnata sulle mie labbra carnose. Quel giorno indossavo il rossetto. Il mio insegnante mi ha guardato e ho potuto vedere che era ancora più emozionato. Tenevo il suo cazzo duro con una mano e avvicinavo il viso. L’ho preso in giro facendogli scorrere la lingua sulla testa e dandogli qualche morso leggero. Poi ho messo il suo cazzo in bocca. Non l’avevo mai fatto prima, ma ero così arrapato che mi sono messo il cazzo della bruna in bocca, era grosso e mi arrivava alla gola, ma non mi importava.

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Dopo un po’ di pompino, ha voluto premiarmi, si è avvicinato come un leone, baciandomi e togliendomi le mutandine. A questo punto potresti anche immaginare che fosse fradicio. Lo sono stato ancora di più quando è andato giù e ha iniziato a succhiarmi la figa dappertutto. Gli ha fatto del sesso orale perfetto, come nessuno aveva mai fatto prima, e lo aveva già ricevuto da diversi ragazzi.

Quando stavo quasi per venire, si è alzato e si è avvicinato con il suo grosso cazzo. Il mio entusiasmo cresceva ogni momento. Mi ha dato un bacio così caldo che mi ha fatto sudare e finalmente è entrato. Iniziò con movimenti lenti e poco a poco aumentò. Mi sollevò la camicetta e il reggiseno. Ha iniziato a toccarmi il seno con le sue mani grosse mentre mi mangiava. Non importa quanto tenessi duro, non potevo fare a meno di gemere in questa situazione. Ho iniziato a gemere piano, ma col passare del tempo, ho gemito più forte. Alla fine emisi il gemito più forte della giornata mentre grattavo le braccia di Robson, ero venuto. Lui, da gentiluomo quale è, ha aspettato che finissi, ha tirato fuori il cazzo e si è masturbato fino a coprirmi la faccia di sperma.

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