Racconto erotico eterosessuale – Tavern Tales (05): Dupla Traião

di | 13 de Luglio, 2023

In uno di questi comuni di provincia, tra tanti altri del nostro Paese, il luogo più sacro per tutti coloro che apprezzano le bevande fermentate o distillate è questo tipico rootbar dove il miglior servizio si riduce a brandy della migliore qualità e provenienza. birre tradizionali senza quella mitologia delle bevande artigianali, per finire con antipasti classici come l’uovo rosé, lo chicharrón che nuota nell’olio, le polpette appena fritte e le porzioni di chorizo ​​Cuiabá. Il bar di Benício è così, un bravo ragazzo, ma non dà mai credito, accettando anche assegni da terzi; e se il ragazzo è fortunato, si unisce anche per un drink occasionale.

Allo stesso modo in cui è rispettato, Benício tratta con rispetto anche le cinque autorità che, secondo lui, meritano tutta la sua attenzione e cordialità; sono: il sindaco, il delegato, il giudice, il sacerdote e il pastore evangelico; tra questi, il frequentatore più assiduo del bar è Daniel, il parroco responsabile dell’unico tempio della zona, che non nasconde il suo apprezzamento per una canjebrina del Minas Gerais essiccata in un alambicco di rame e che Benício condisce con erbe speciali come come carqueja, rosmarino, prugna, boldo, camomilla e cannella; È un dato di fatto che Daniel si prende cura della sua immagine andando sempre al bar dell’amico nelle ore non di punta o anche quando si avvicina l’orario di chiusura.

Un giorno, dopo la terza dose, il parroco confidò di aver bisogno dell’aiuto dell’amico per frustare una theuda e una mantida con cui era stato coinvolto nel suo andirivieni nella capitale quando era stato convocato dai suoi superiori e ora ricercato un rapporto casuale lontano dagli occhi della moglie e dei fedeli adoratori; Daniel propose a Julieta, la giovane innamorata, di andare ad abitare nella casetta che Benício possedeva, acquistata giocando a carte con il commissario, e che in quel momento era disabitata, accettando di pagare un congruo affitto all’amico purché mentre manteneva tutto coperto dal segreto.

In un primo momento, Benício accennò di rifiutare la proposta, ma su insistenza quasi supplichevole del prete, finì per accettare. “Ma attenzione! Giulietta è una delizia e conosco la tua reputazione di essere ben dotata! Non scherzare con me! Ci siamo capiti?” avverte Daniel con tono enfatico e sguardo fiero a cui il barista risponde con il cliché che la moglie di Un amico sia un uomo, placando l’orgoglio del pastore, che accenna anche al bisogno di Irene, sua moglie e compagna di culto senza sospettare che il marito guardasse un amante, fatto compreso dal commerciante; siglarono l’affare con una stretta di mano e pochi giorni dopo Julieta si era già sistemata regolarmente nella sua nuova residenza con l’amante chiedendole di evitare di girare per la città per non attirare attenzioni indesiderate.

Era compito di Benício acquistare le necessità di Julieta, compito per il quale fu generosamente ricompensato dal parroco, che non insisteva nemmeno sulla responsabilità; Ogni volta che Benício compariva nella casetta che Julieta occupava, non poteva fare a meno di esaminarla con tutta l’attenzione richiesta: una giovane bionda, sui diciotto anni, con un bel seno di media grandezza, un culetto birichino, un viso gioviale volto e sempre sorridente con un implicito tocco di ingegno; In quel momento si scambiarono poche parole e lei fu molto ricettiva, al limite di un’insinuazione quasi esplicita, costringendo il mercante a fingere una momentanea follia per non rompere il fidanzamento con il parroco. Tuttavia, come è noto, la carne è debole, e Juliette, consapevole di ciò, ha subito cercato di esporre le sue intenzioni oscene.

-Allora, signor Benício, ho sentito qualcosa e volevo sapere se era vero.» chiese un giorno quando arrivò il tizio con le solite consegne.

-E che cos’è? – Quello ? chiese sospettoso.

– Beh, ho sentito che possiedi un rispettabile bastone – chiese maliziosamente – È vero?

– Uh… è quello che si dice laggiù – rispose un po’ imbarazzato, nascondendo il suo orgoglio – le signore non si lamentavano mai dicendo che erano ben servite!

-NOSTRO! Che cosa, eh? e posso vedere “Non devi preoccuparti… è solo tra noi, va bene!

Per un attimo Benício si trovò tra la croce e il calderone, ma quel volto supplichevole lo turbava, annebbiandogli la coscienza e lasciandolo libero alla dissolutezza; Con movimenti enfatici, si abbassò i pantaloni, rivelando la grossa e grossa pistola che balzò in posizione di allerta davanti allo sguardo attonito di Julieta, la quale confessò di non aver mai visto nulla di simile; si avvicinò all’uomo che gli tendeva la mano per chiedergli di tenere tra le mani questa tavolozza; e prima che Benício potesse fare un passo indietro, Julieta aveva già tenuto lo strumento con entrambe le mani, esaminandone attentamente le dimensioni.

E dalle mani alla bocca, era solo una questione di secondi prima che strappasse il pirocono subito dopo che una bella leccata fece gemere di eccitazione il ragazzo con quella boccuccia maliziosa cercando di far entrare una buona parte dell’attrezzo. Juliet si è divertita a succhiare questa robusta verga e ha continuato fino a liberarsene per ritrovarsi nuda davanti agli occhi sporgenti del ragazzo che non ha potuto contenere la sua eccitazione quando ha visto questo esemplare di femmina sensuale che si accarezzava i capezzoli con le mani . abbottonato davanti a lei; Con molto sforzo, Julieta inserisce il membro con le sue tette sputandogli addosso per facilitare l’esibizione di un’eloquente donna spagnola con il diritto di leccarsi il cappello di tanto in tanto.

Altre storie erotiche  Mia madre e mio zio sono amanti.

-OH! Che succoso pirocono hai», commentò con tono soffocato e lascivo. … Andiamo a scopare, Seu Benício? Riempi la mia sherequinha con questa trollona! Dai?

“Ciò che non può essere curato può essere curato! pensò Benício mentre seguiva Julieta in camera da letto dove lei si distese sul letto, allargando le gambe e grattando il suo albero liscio, chiamandolo. ; all’improvviso Benício le saltò addosso, lasciando che Julieta guidasse il bastone verso il suo parrocchetto finché non sentì che il cappello toccava l’ingresso; Con energici movimenti pelvici il mercante invase lentamente la grotta permettendo a Giulietta di provare la vorace soddisfazione che ben presto portò ad una profonda penetrazione che le fece lanciare un urlo isterico supplicando il suo compagno di provare a farla divertire presto. frequentato.

E l’esibizione di Benício fu tale che Julieta sentì presto un torrente orgasmico che la lasciò inzuppata, permettendo alla pistola maschile di scivolare più in profondità, portando la copulazione a uno stadio molto più delirante e febbrile; Benício non raffreddò la sua irruenza, colpendo con tale forza e rapidità che l’impatto provocò altre eiaculazioni allucinatorie nella femmina che già godeva di una sensazione insensata dominata dal piacere che le procurava. “Uhm! OH! NO! Non toglierlo per favore! Divertiti dentro! Il pastore non mi fa sentire il latte caldo dentro! Ahhh! Godere! Godere! implorò Julieta con tono esasperato, intrecciando le gambe intorno alla vita di Benício, impedendogli di scappare. Imprigionato dalla pazza, non vide altra via d’uscita che intensificare i suoi movimenti fino a culminare in un vertice, il cui risultato fu un abbondante sperma che inondò le viscere di Juliette.

Grida, grugniti e sospiri si moltiplicarono in tutte le tonalità, riempiendo l’ambiente del desiderio di piacere reciproco di cui godevano i due, terminando dopo un ultimo sospiro seguito da brividi sia nel corpo di Benicio che in quello di Julieta; il ragazzo si accasciò accanto alla sua compagna sentendosi scorrere qualche goccia di sudore nei pori mentre guardava soddisfatto il volto illuminato di Giulietta che sorrideva come un angelo. Poco dopo ebbero una conversazione in cui Julieta non smise di apprezzare quella grossa pistola che le dava tanto piacere e minacciò persino di denunciare Benício al pastore, sostenendo che era stato lui a sedurla.

“Non voglio farlo! Ti voglio solo di tanto in tanto per me! Per favore ! implorò con tono supplichevole e sguardo ansioso. Benício resistette, ma presto capitolò, chiedendo solo che gli incontri fossero taciuti e tenuti solo in orari reciprocamente convenienti, proposta accettata da Julieta senza mercanteggiare. E da quel giorno, per quanto possibile, i due hanno mantenuto uno stretto rapporto. Caldo incontro con fornicazione calda, umida e sempre piacevole. Tutto stava andando bene, ma un evento del tutto inaspettato ha cambiato il corso della situazione.

Dai, Benicio! Dimmi tutto! “La moglie di Daniel, Irene, ha chiesto quando ha invaso il bar la mattina molto presto. ‘Chi è la piccola puttana che mio marito sta scopando davanti a casa!’

Benício ha cercato di sostenere che non sapeva nulla e che forse erano solo voci diffuse con il passaparola. maligno, ma Irene non era convinta. “Senti! Una donna sa quando è incornata! E io lo so!… per caso, è quella puttanella che si è trasferita nel tuo affitto? Non me ne vado senza sapere tutto! ” ruggì Irene con un tono di rabbia, incontrollata, in preda a un’agitazione che la faceva tremare. Il Mercante resistette finché poté, ma di fronte alle insistenti vessazioni della donna, alla fine fu sconfitto, confessando di essersi colluso con Daniele per trattenere Giulietta in città, permettendole ai due incontrati quando possibile.

Irene si lasciò cadere su una sedia nel salotto del bar mentre le lacrime le rigavano il viso e un silenzio rabbioso si impossessava dell’ambiente circostante; All’improvviso chiese una dose del distillato più forte che Benício avesse nella sua collezione e dopo averlo inghiottito in un sol sorso, si asciugò le labbra con il dorso della mano, guardando il volto spaventato del mercante. . “Seu Benício, voglio vedere quella puttana! E c’è di più! Voglio che tu gli rompa il culo davanti a me! E questa non è una richiesta! sbuffò di nuovo con voce rauca, quasi gutturale. Ancora una volta Benício si è ritrovato con una maglietta di sette metri davanti a una donna decisa a vendicarsi del tradimento subito, confrontandosi con l’impegno che aveva assunto con l’amico pastore.

– Non stiamo parlando, Benicio! “Fai come ti dico, o scaccerò tutti gli uomini della città dal tuo pub come il diavolo fugge dalla croce!” lei pianse! …e questa non è una minaccia, è una promessa!

Il ragazzo è giunto alla conclusione che non aveva scelta, ma ha comunque insistito per negoziare la storia di aver scopato il culo di Juliette, su cui è stato picchiato duramente. Irene ha quindi esposto i dettagli, notando che avrebbe portato una macchina fotografica per registrare il momento da usare contro suo marito quando appropriato e hanno programmato l’evento per la notte successiva poiché Daniel doveva andare nella capitale da dove sarebbe solo tornato. nei fine settimana. Irene ha persino chiesto a Benício di non avvertire Julieta, poiché la sorpresa faceva parte della sua vendetta, a cui il mercante ha acconsentito, sapendo di non poter discutere con la donna tradita che se ne è andata!

Altre storie erotiche  Mi scopo il cognato di mia sorella

La notte successiva, Benício è stato costretto a chiudere le porte in anticipo, ha congedato i clienti dicendo che aveva bisogno di pulire il locale per evitare di disturbare i suoi clienti abituali, e subito dopo è crollato e si è diretto a casa di Julieta. Quando arrivò, fu sorpreso di scoprire che Irene si era già presentata e, a giudicare dall’espressione di Giulietta, fu una presentazione molto energica. “Sbrigati, piccola volpe! Mettiti a nudo, ti voglio nudo! ordinò con tono minaccioso la donna tradita; Julieta, invece, era molto spaventata e con gesti insicuri si è tolta i vestiti, spogliandosi davanti a noi.

-Benecio! Adesso è il tuo turno! E non prenderti gioco di me, eh? chiese Irene con lo stesso tono minaccioso.

Appena il mercante apparve nudo con il suo bastone in mezzo alla mano, Irene non poté fare a meno di mostrare un’espressione perplessa sul viso mentre fissava il grosso arnese dell’uomo. “Maledetto inferno! Mi hanno detto che avevi un grosso bastone, ma è fantastico! commentò maliziosa Irene, indicando questa grossa pistola dalle dimensioni impressionanti. Nell’ambiente regnava il silenzio a tempo indeterminato, e Benício arrivò a credere che la moglie del pastore avesse perso lo slancio per compiere la sua vendetta personale, che si rivelò una bufala.

– Vai avanti, piccola puttana! Succhia quel cazzo! – disse Irene riprendendo il controllo della situazione. Dai!

Julieta corse a inginocchiarsi davanti a Benício, cominciando con carezze affettuose su tutto il membro, dedicandosi più assiduamente al cappello, avvolgendolo tra le labbra, avanzando a poco a poco finché riuscì a farsi una buona idea. nella tua piccola bocca. La poppata iniziò un po’ timidamente mentre Julieta tremava, temendo l’ira di Irene, il cui sguardo era molto più attento all’avanzata crescente del pengulo di Benício che all’esibizione di Julieta.

-Sperma! Sei troppo lenta, puttanella! “Ti mostrerò come succhiare un grosso cazzo così!”

Osservando la nudità di Irene, con i suoi seni pieni e paffuti e il basso ventre liscio e ordinato, Benício si sentì dominare da un’indomabile eccitazione lussuriosa per questa donna matura dotata di forme e occhi sorprendenti, lasciando intendere che si era subito inginocchiato accanto a Juliette con le loro lingue. discutendo sulla dura verga che pulsava selvaggiamente come se avesse una volontà propria; Di tanto in tanto il mercante abbassava lo sguardo e non riusciva a credere a ciò che vedeva: due donne meravigliose che alternativamente gli leccavano e succhiavano il membro, provocando un tale clamore che non riusciva a contenere i gemiti rauchi e incontrollati, desiderando che il momento durasse per sempre. nella sua memoria.

Dopo molta oralità nello strumento di Benício, Irene si alzò, prendendo Julieta con sé, trascinandola in camera da letto, prendendo il ragazzo sulla schiena; Appena entrati, Irene buttò Giulietta sul letto, pretendendo che si mettesse a quattro zampe, alzando le natiche e affondando il viso nel cuscino. Poi è la stessa moglie tradita che si occupa di aprire le natiche della donna adultera, inizia a leccare il solco e anche il brioco, provocando una tale agitazione nella coppia che geme incessantemente.

– Porta qui quel coglione, figlio di puttana! Irene ringhiò chiamando Benício “Portala così può scopare il culo a quella puttana!”

-NO! Per favore, niente culo – supplicò Giulietta con voce smorzata – il mio culo è vergine! farà molto male! Per favore, non nel culo!

Ignara delle lamentele di Julieta, Irene allungò la mano per afferrare la pistola tra le dita, avvicinandola al bersaglio lampeggiante; Irene si occupò ancora un po’ della canna prima di puntarla in direzione del bersaglio, ordinando a Benício di completare il suo lavoro; Vedendo questa crocchia intatta, non esitò, proiettando il bacino in avanti con movimenti a scatti come un ariete spinoso finché riuscì a spezzare i piccoli artigli, legando il foro con il coperchio.

Julieta urlò mentre si strozzava sul cuscino, che morse forte fino a digrignare i denti mentre Benício continuava il suo tentativo, infilando il pinguelo dentro il povero panino arrotolato dolorosamente; soggetto e moglie tradita si guardarono in estasi delirante per il momento di libidinoso godimento, sacrificando Juliette, che continuò a soffocare le sue urla pur non segnalando un possibile ritiro; A poco a poco, Benício andò avanti, superando ogni resistenza e culminando con l’intera verga conficcata nel culo della donna, seguito da un meritato riposo per entrambi prima che Irene esigesse la continua sculacciata del suo amante.

Benício si dedicò quindi a pugnalare energicamente, estrarre e seppellire l’arma con movimenti che divennero più importanti man mano che Irene colpiva le natiche di Julieta e di tanto in tanto ordinava al ragazzo di estrarre l’attrezzo per allattarlo. sbavando e tirandola indietro nel piccolo foro che era già stato aperto, riaccendendo l’attacco pelvico. Molto tempo dopo, quando già qualche goccia di sudore gli penetrava nei pori, Benício fu felicissimo di sentire che i gemiti deliranti di Julieta lasciavano il posto a grida di dolore, denunciando che il dolore era stato finalmente soppresso dal piacere.

Era qualcosa di così contagioso per il terzetto che anche Irene fu presa da una tremenda emozione vedendo il rapporto anale trasformarsi nella lussuria più armoniosa e fu tentata di partecipare anche lei all’evento, frenando il suo impulso solo per il proprio orgoglio. Tuttavia, non si rese conto che la sua avidità era stata notata da Benício, che decise di rischiare per vincere qualcosa di più dell’amante del pastore. “Vuoi assaggiare il mio cazzo? chiese con tono offeso e un sorriso malizioso. Irene guardò il viso del ragazzo con un’espressione tesa e dopo qualche secondo ridacchiò. malizioso.

Altre storie erotiche  un principiante cornuto.3

-Sì lo voglio! Ma per ora solo nel culo! – rispose, prendendo già posizione con il culo a portata della bocca di Julieta, aspettando l’attacco virile di Benício – Non ancora la mia figa! Dai puttana! Leccami il culo così posso entrare!

Julieta non ci mise molto a dare un nome al solco che la stessa Irene si era incaricata di mostrarle finché non lo lasciò ben lubrificato, prestando particolare attenzione all’arco dell’avversario; Benício, osservando lo svolgimento della scena, aspettò che Irene si mettesse accanto a Julieta prima di estrarre il suo bastone rigido e appiccicoso dal brioco dell’amante per presentarlo subito a Irene, che non riuscì a contenere un urlo più lussurioso che doloroso; il soggetto si eccitò ancora di più, cominciando a spingere ancora più intensamente, cosa che fece ben presto agitare la femmina, la quale provò anche un orgasmo torrenziale che la fece tremare tutta.

L’impudente terzetto avanzò all’alba con il mercante che esibiva un esibizione esorbitante che faceva perdere ogni senso di realtà alle sue compagne, regalandogli anche le loro fighe in lacrime godendo di deliranti successioni orgasmiche che scuotevano i loro corpi presi da un’estasi sfrenata. E quando Benício annunciò che il suo climax si stava avvicinando inesorabilmente, entrambi caddero in ginocchio davanti al maschio desideroso di assaggiare il suo sperma caldo e denso che sgorgava macchiandogli il viso e il petto, mentre l’ambiente era di nuovo pieno di gemiti ed eccitato sospira. .

Dopo quella fantastica notte, Benício si trovò richiesto da Irene ogni volta che poteva; le adunanze si tenevano sempre a casa di Julieta, e arrivò il momento opportuno in cui Daniel aveva bisogno di recarsi nella capitale. In alcune occasioni, l’amante era costretto a guardare mentre Benício e Irene copulavano, urlando e gemendo con i loro corpi sudati e posizioni sempre innovative. In queste occasioni Juliet si spogliava nuda, si masturbava selvaggiamente, si divertiva ancora e ancora. Ed era anche un dato di fatto che i giorni in cui Irene se ne andava davanti a Benício, Julieta si inginocchiava davanti a lui, portandosi l’arma alla bocca, cercando di sollevarlo dalle ceneri per godersi l’elemosina orgasmica.

Altre volte, ancora più sorprendente, Julieta si presentava al bar a tarda notte, chiedendo una bella scopata. “È qui, sì! A casa, questa donna depravata ti avrà tutto per sé! si lamenta con tono irritato la padrona mentre si spoglia, si sdraia a faccia in giù su uno dei tavolini della stanza, con le gambe divaricate, accarezzandole la vulva e chiamando il maschio che, soprattutto, si è divertito ad assaporare questo liscio e carnoso prima di riempirsi lei. . lei con il suo pinguelo.

Allo stesso modo, anche Irene ha rischiato la fortuna, che ha portato Benício a venire a casa sua per salire sul letto della coppia. Il ragazzo cercò di contrattare sull’ordine, avvertendo della possibilità che entrambi sarebbero stati colti alla sprovvista da sguardi indesiderati.

-Non preoccuparti ! – rispose energicamente – Vieni dopo la chiusura del bar e ti aspetto!

Obbediente, Benício si arrese e quella stessa notte scivolò nell’ombra fino alla casa del pastore, dove la moglie impaziente lo stava già aspettando nuda; Irene aiutò in fretta l’uomo a spogliarsi e poi si gettò a faccia in giù sul duro bastone, succhiandolo con enorme avidità; insaziabile, lo condusse in camera da letto, facendolo sdraiare a faccia in su sul letto; Non perse tempo a chinarsi su di lui, attenta a tenere ferma la pistola, abbassandosi su di lei finché lui non fu in grado di infilarla nella sua fessura calda e bagnata; Posando le mani sul petto del maschio, l’adultera si chinò abbastanza da muovergli la vita e il bacino su e giù, battendo forte, sbattendo le natiche grassocce contro le sue palle, impastandole, strofinando contro di esse. Irene collassò in abbondanti orgasmi, emettendo urla strazianti mentre sentiva i getti di sperma rilasciarsi nella sua vagina, inondando il suo utero.

Tutto questo infido dispetto alla fine si tradusse in un incidente molto grave in cui entrambe le donne rimasero incinte quasi nello stesso momento; Benício era molto più disperato di loro, temendo che Daniel scoprisse la malvagità condivisa tra il trio e, soprattutto, scoprisse di essere responsabile anche della messa incinta di sua moglie e del suo amante.

All’improvviso accadde qualcosa di insolito con Irene e anche Julieta che scomparvero senza preavviso come se la terra le avesse inghiottite. Per più settimane Benício non seppe dove fossero, proprio quando scoprì che Daniel era assente dalle sue attività religiose, sostituito da un altro parroco che assumeva le funzioni della congregazione. Qualche mese dopo, Daniel si presentò una sera al bar chiedendo una cachaça ribelle; quando Benício si occupava di lui, non riusciva a contenere la sua curiosità di sapere cosa fosse successo.

– Amico, non te lo dico nemmeno! “Irene e Giulietta si sono arrabbiate! ha risposto eccitato. E hanno affermato che i germi erano miei! Ho dovuto sistemare tutto… ma ora va tutto bene… e sono dei bellissimi bambini… in una relazione!

Benício non sapeva se ridere, piangere o urlare, scegliendo di tacere, trattenendo l’impulso di scoppiare a ridere!

*Pubblicato da Prometeo su climaxcontoseroticos.com il 12/07/23.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *