Racconto erotico eterosessuale: sapeva cosa fare

di | 6 de Luglio, 2023

Dopo questi giorni intensi ed emozionanti, sono tornata a casa e nonostante avessi quello che volevo, quel misto di bene e male era nella mia testa! Questo viaggio è stato quasi una fuga dalla realtà di come era la mia vita amorosa/sessuale in quel momento. Questo senso di colpa mi ha fatto ignorare i pochi messaggi che ricevevo da Alexandre, che spesso erano solo sciocchezze… Due settimane dopo l’accaduto, il dottore mi ha chiamato e, grazie a questo sentimento, ho deciso di tornare nel nostro appartamento. I messaggi erano diventati meno frequenti, Alexandre non aveva bisogno di me, ma perdere questa attenzione, questo nervosismo quando ho visto la notifica sul mio cellulare ed era un suo messaggio, mi ha frustrato! E per finire, il dottore si è anche sforzato, ma io andavo sempre a letto ricordando l’altro… Mio Dio, quanto tempo era che non ero così incasinato come me?… tempo… Ma ho resistito, dopotutto, ero con mio marito della porta accanto e un altro, avrei visto Alexandre molto raramente da allora in poi.

Fino a uno di quei pranzi domenicali, ero a casa dei miei genitori e lui sbottò:

– Vado a festeggiare il mio compleanno, andiamo alla casa al mare e chiamo degli amici, ok!

Beh, mio ​​padre non è il tipo di persona che organizza una festa “minore”, sarebbe sicuramente un fine settimana pieno di cibo e bevande. Ma poi mi guarda:

-Alexander sta arrivando mia figlia, ora gli parlerò.

Porca merda! Mi rendeva nervoso, il mio cuore batteva forte, il mio corpo si stava riscaldando, era un mix di sensazioni, eccitante, ovviamente ovvio, la mia testa poteva dire qualsiasi cosa, ma il mio corpo ricordava le sensazioni che aveva provocato! Nervosismo, mio ​​marito e l’uomo con cui l’ho tradito nello stesso mezzo, non avrei mai immaginato che sarebbe successo e ancor di più essendo così recente, non ho esitato e ho inviato un messaggio:

– Non venire !

– Quanto lontano?

– Mio padre sta per fare una festa e ti inviterà, dice che non può!

– Che scandalo figlia mia, perché dovrei perdermi la festa di una delle mie migliori amiche?

– Inventa qualsiasi cosa, dice che ha qualcosa in programma, ma NON viene!

Non mi ha più risposto, la mia anima si è bloccata! Quel giorno sono tornato a casa e sono andato a farmi una doccia, quando sono entrato nella doccia mi sono ritrovato a pensare di fare sesso con Alexandre, sentire l’acqua calda sul mio corpo, l’immagine del suo cazzo non usciva dalla mia testa e ad un certo punto mi sono toccato in bagno e ho sentito il mio corpo rabbrividire in una sborrata solitaria! Questo è ciò che mi ha provocato, da quanto tempo non mi masturbavo e venivo così! Mi sono ripresa dal bagno, uff, è finita!

Dal giorno in cui me ne sono andato ci siamo rimessi insieme e fino al compleanno di mio padre credo siano passati 2 mesi, forse meno, forse di più, ma quel fine settimana è arrivato. Mio padre super eccitato è tornato a casa a metà settimana con la scusa che doveva fare i bagagli. Sono arrivato l’altro giorno con il dottore, era già buio, non avevamo tempo per fare niente. L’altra mattina stavamo facendo colazione e ho sentito la voce di Alexandre in sottofondo, mi sono anche soffocata con il succo che stavo bevendo! Mio Dio, è venuto, è qui e anche mio marito, il mio cuore batteva forte e mi sentivo nervoso. Però è stato molto discreto, ha parlato con tutti a tavola compreso il dottore, non mi ha nemmeno dato molto credito.

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Tuttavia, Alexandre sapeva che mi piaceva prendere in giro e ha deciso di stuzzicarmi, per vedere se avrebbe funzionato! Sono andato in piscina, non so dove fossero le persone, ma so che in fondo ero l’unico in piscina, se non ricordo male, mio ​​padre era andato con il dottore in un mercato vicino, l’altro comunque la gente era andata in spiaggia. Era sdraiata su una sedia a bordo piscina, glutei all’insù, indossava un bikini di pizzo giallo, di quelli con le spalline sottili, questa volta stava solo prendendo il sole. Poi Alexandre prende una sedia e si siede accanto a me.

– Sono qui, c’è qualche problema?

– Nessuno, anche se te lo chiedo…

– Questa potrebbe essere l’unica volta che ho fatto qualcosa contro la tua volontà. – L’ha detto guardando il mio corpo e accarezzandomi il cazzo.

– Non ti vergogni? Qualcuno potrebbe presentarsi, il dottore è qui!

– Non vedo nessuno in giro!

Mi rendeva nervoso ma eccitato, amavo il modo in cui mi faceva sentire vivo. Non ha cercato di essere discreto, quindi lì, nel tentativo di farlo almeno nascondere, sono andato in piscina. L’altra volta ho iniziato la velata provocazione, questa volta era lui!

Ho deciso di mettere alla prova la sua volontà e ho iniziato a stuzzicare. Era passato del tempo e c’erano alcune persone in piscina, incluso lui. Fu allora che nuotai sott’acqua finché non mi avvicinai a lui e ne uscii di nuovo con il corpo quasi incollato al suo.

– BOO! – Mi sono schierato con chi cercava di spaventare la gente, ho cercato di essere discreto, in modo che nessuno sospettasse e capisse il messaggio.

A questo punto, quando eravamo in piscina, stava usando la piscina “piena” APPENA POSSIBILE e il “Vado solo a prendere un drink dal frigorifero”, per passarmi accanto e afferrare un cono, sia strofinando il suo cazzo nel mio culo, fallo un po’ appiattendo la mano, comunque. Mi ha dato una scarica di adrenalina e ha fatto riscaldare tutto il mio corpo.

Le provocazioni continuavano e ogni volta che poteva faceva commenti a doppio senso e mi sparava con gli occhi, i commenti passavano inosservati agli altri, solo le persone si accorgevano della tensione sessuale che si creava.

Al calar della notte la maggior parte della gente era già ubriaca e lui ne approfittava, ogni volta che servivano da mangiare in tavola lui veniva e mi metteva la mano addosso e io non lo spingevo, il dottore al mio fianco, non lo facevo nemmeno accorgersene. Stava diventando più audace, improvvisamente ha iniziato a mettermi la mano sul sedere, mentre tutti parlavano, ha fatto la fila santa per approfittarne, ci siamo scambiati sguardi e non abbiamo detto niente.

Fu allora che arrivò il culmine di queste provocazioni, fu dopo, eravamo lui, io e qualche drink a tavola! Era dietro il bancone e sono andato a cercare qualcosa lì vicino… È stato allora che mi ha afferrato per un braccio, trascinandomi dietro il bancone con lui. Chiunque fosse al tavolo vedeva solo oltre l’ombelico, ma dubito che abbia visto qualcosa, ubriaco com’era. Fu allora che rimasi lì e mentre parlavo con gli altri, lui mi toccò le natiche e approfittò di un momento di risata per darmi uno schiaffo forte che mi bruciò le natiche e mi guardò con aria di rimprovero. Fu allora che sentii la sua mano destra rilasciare il laccio del mio bikini. In quel momento c’erano, non so, due persone al tavolo e noi due lì. Ho sentito il mio bikini slacciarsi e il mio corpo è esploso, il mio cuore batteva all’impazzata, non potevo fare niente per fermarlo, anzi! Non appena il mio bikini è caduto a terra e mi sono ritrovata nuda dietro il bancone, ho sentito la sua mano scendere intorno alla mia vita, sul mio sedere e dentro di me con due dita, ho emesso un gemito sommesso e mi sono chinata su di lui. . , rendendogli più facile entrare, le sue dita mi massaggiano e con tutto quel contesto in mezzo, la mia figa è esplosa nella sua mano, letteralmente! Decisi di ricambiare il favore, mi sedetti sul bancone, credo non se lo aspettasse nemmeno, e tirai fuori quel meraviglioso cazzo, cominciai a succhiargli la testa ea masturbarmi, lo guardai in faccia, sconcertato dalla lussuria. È stato allora che ho capito quanto fosse rischioso, ero lì a succhiare un altro maschio e il dottore è apparso un po’ lontano da dove eravamo e mi ha chiesto, la mia reazione è stata quella di cercare di alzarmi, ma Alexandre mi ha subito costretto a scendere e mi ha detto :

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– Continua così, mi divertirò! – Poi ha cambiato discorso dicendo che ero andato lì.

Non appena l’ho sentito dire “grazie dottore” l’ho visto guardarmi, si è morso il labbro e ho sentito le sue gambe contrarsi, è stato allora che ho sentito gli schizzi scendermi in gola, ho afferrato forte il cazzo. me lo avvicinò alla bocca per non sporcarmelo, ma anche così fui sorpreso da un ultimo schizzo che mi sporcò il mento.

– Non possiamo farlo, guarda che merda stava succedendo!

– Marcela, non farò niente che tu non voglia.

Porca merda! Mi ha mostrato quanto fosse brutto e, quel che è peggio, l’ho adorato.

Non aveva ancora tutto quello che voleva, lo sapeva, lo sapeva Alexandre, ma quella notte non andammo oltre. Sono andato nella mia stanza, ancora eccitato, mi sono unito al dottore nel tentativo di ottenere ciò che voleva, è persino tornato da me! Ma era meglio che non ce l’avesse nemmeno lui, snob spettinato, non aveva nemmeno il tempo di venire e aveva già sborrato, merda! Non mi ha aiutato. A peggiorare le cose, stava ancora dormendo quando ha ricevuto una chiamata da un paziente ed è dovuto precipitarsi in città.

Quella mattina, ho fatto colazione e sono tornato nella mia stanza, ancora senza ottenere quello che volevo. Ricordo che avevo indossato un bikini bianco e ho indossato un copricostume da spiaggia che sembrava un gancio più aperto, ero in bagno quando ho sentito una porta chiudersi e chiudersi, subito dopo che Alexander è entrato nel bagno dove sono io.

– Non sono riuscito a dormire la scorsa notte!

“Nemmeno io” risposi.

– Il dottore non c’è, la gente è andata al mare, altri sono andati a fare una passeggiata.

Era la nostra occasione! Non che dovessi fare molto, ma ho girato il sedere verso di lui, mi sono appoggiato allo schienale della panca e mi sono seduto, sentendo la sua mano sollevare il coperchio della doccia, lisciarmi il sedere, poi subito schiaffeggiarlo. .

– Hai detto che non avresti fatto niente che non volessi.

– Nulla.

– Ma io voglio il tuo cazzo. – dissi inginocchiandomi.

Il suo cazzo gli stava quasi strappando i pantaloncini che ha tirato giù rivelando il suo cazzo duro, ho portato entrambe le mani alla base del suo cazzo e ho cominciato a passarci sopra la lingua, guardandolo negli occhi. Subito dopo ho iniziato a succhiargli la testa e poi il cazzo, succhiando forte, sbavando e masturbandomi.

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– Succhia il mio cazzo birichino, è tutto per te.

E faccio schifo, a volte alterne, senza curarmi del tempo, con le persone! Mi ha tenuto la testa e mi ha fottuto la bocca, mi ha schiaffeggiato il cazzo sulla lingua e mi ha fatto soffocare con il suo cazzo.

– Vieni e ti darò quello che vuoi.

Mi aiutò ad alzarmi ea mettermi in posizione. L’ho sentito sollevare di nuovo la copertura della doccia e palparmi il culo! Mi sentivo come se mi stessi togliendo le mutandine e finalmente avrei ottenuto quello che volevo. L’ha posizionata dentro e lei è stata invasa, oh mio dio, buonissima. Le avrebbe alzato il culo in aria, non avrebbe dovuto scherzare, avrebbe fatto scontrare volentieri i corpi! Ad un certo punto ha rallentato ed è stato allora che ho forzato il sedere contro di lui, ha ricevuto il messaggio e ha ricominciato a picchiarmi forte. Mi afferrai per i capelli e spinsi forte.

Mi ci sono voluti quei pochi secondi per riprendere fiato e non venire, poi mi ha afferrato la gamba destra e l’ha appoggiata sul bancone, lasciandomi spalancata per lui.

– Scopami Ale, dai! La mia figa è tua! – L’ho guardato con una faccia maliziosa.

– È tutta mia e ora me la darai quando voglio, mi hai sentito?

– Hmm. – risposi gemendo.

La voracità con cui mi fotteva, l’impeto con cui mi penetrava, mi faceva bruciare il corpo, sentivo la mia figa bagnata, fu una scopata intensa.

Fu allora che mi sollevò e mi fece sedere sulla panca di fronte a lui, iniziarono lentamente gli affondi:

– Ti piace?

Scossi la testa positivamente, gli piaceva, lo sentivo perché presto avrebbe iniziato a giocarci voracemente.

Fu allora che si fermò, aprì la porta del bagno e disse:

– Merda, state a letto in quattro.

Stavo per sembrare un bambino che va al parco, felice e veloce, mi stavo posizionando nel 4 ai piedi del letto. Ha spinto di nuovo tutto davanti a sé ed è venuto, ma questa volta ha davvero sbagliato. Spinse forte, molto forte, il mio culo che colpiva la sua vita faceva un rumore assordante, era incredibile come potesse resistere a tanta voracità per così tanto tempo! Non ce la facevo… E sono crollato sul suo cazzo. Questo sesso è stato meraviglioso, quando si è fermato ho iniziato a fare avanti e indietro io stesso per farlo durare!

Finché non sono arrivato a 4, ma questa volta davanti a lui, cazzo rosso, testa quasi viola, ma era ancora sodo, si è sdraiato sul letto e mi ha fatto cavalcare.

– Siediti così, sai.

Era il mio momento di ripagare quello che mi stava dando, sesso caldo e intenso e il suo cazzo, sono rimbalzato e rotolato sul cazzo, mi sono alzato e mi sono spazzolato i capelli all’indietro, mi sono seduto forte e gli ho restituito quello che quest’uomo sexy ha fatto per me. Mio. Sapevo che il mio slancio stava funzionando quando l’ho sentito afferrarmi forte il culo e succhiarmi forte il petto, stava per venire e non avevo intenzione di lasciarlo andare. Mi sono seduto finché non ho sentito un lungo gemito e ho sentito il suo cazzo pulsare e gocciolare dentro di me. Alexandre sapeva come fottermi…

*Pubblicato da mama_tardot su climaxcontoseroticos.com il 07/05/23.

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