Racconto erotico eterosessuale – Dare il capo 2

di | 6 de Luglio, 2023

La scorsa settimana è stata piena.. Tra il capo.. Fernando.. Mari..

Davvero non so nemmeno da dove cominciare… O non lo so nemmeno

Da martedì con il mio capo, in ufficio.

Sono arrivata al lavoro un po’ prima del solito, indossavo una camicetta un po’ sformata che in certe posizioni mi faceva mettere in mostra la punta del seno. scarpe con plateau..

Sapevo che sarebbe venuto anche prima…

Aveva già pensato alla strategia che avrebbe adottato con lui.

Sfortunata moglie.. Ma a chi è piaciuto.. Un po’ timida, mezza offerta… Volendo restituire i soldi…

Quando sono arrivato lui era già lì e appena mi ha visto mi ha chiamato in ufficio sorridendo. Ho sorriso dolcemente.

– Sì.. Stavo per partire.. Giusto il tempo di togliermi il cappotto e lasciare la valigia.. E senza che se ne accorga, mi aggiusta la camicetta, mettendo in mostra i miei capezzoli duri e ispidi..

Me la sono presa comoda, bruciando tempo, visto che volevo che gli altri compagni cominciassero ad arrivare… Tanto per dare loro un piccolo assaggio di quello che sarebbe successo…

Quando sono entrata nel suo ufficio, lui si è avvicinato prendendomi la mano tirandomi contro di lui, ho resistito un po’, dicendomi che dovevamo parlare di quello che era successo, ma ho finito per appoggiarmi a lui in modo che potesse sentire i miei seni contro il suo petto . .. Si.. Che anche lui voleva parlarmi.. Che aveva pensato a me tutto il weekend.. Se avessi pensato a lui.. Se gli sarebbe piaciuto quello che era successo. .

Certo, mi ero – fu la mia dolce risposta – rannicchiata più vicina con la mia faccia contro il suo petto, ma non potevamo andare avanti…

Potevo già sentire il suo cazzo indurirsi contro il mio stomaco – è molto più alto di me, circa otto pollici, pancia grande… Per quello grosso… sarò schiacciato sotto di lui… amo essere schiacciato… Tua madre mi tocca il sedere, mi solleva la gonna… Ho provato ad allontanarmi un po’, ma lui mi ha abbracciato forte, tirandomi più vicino, cercando la mia bocca con le sue labbra carnose… Lo lascio baciare, sento la tua lingua scorrere . sulle mie labbra… Penetrando nella mia bocca che si aprì istintivamente…

Sentii la sua mano accarezzarmi i seni attraverso la camicetta… stringermi i capezzoli, ora duri come diamanti… La mia figa era fradicia… Le mie cosce si aprirono lentamente, come se avessero una volontà propria…

Era impossibile… non volevo perdere il controllo… ed era un grosso rischio…

Con un movimento improvviso, sono riuscito a liberarmi, a scappare… Scusandomi e che ci saremmo parlati dopo il servizio… E con un dolce sorriso, ho lasciato l’ufficio in tempo perché iniziassero ad arrivare i miei colleghi.

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Sono andata in bagno dove sono andata a pulire la fica che mi stava già bagnando le mutandine, e siccome avrei passato il resto della giornata in ufficio non volevo sentire troppo l’odore della fica non lavata (puzzo molto forte)… Mi stava quasi toccando.

Ho passato il resto della mattinata a scappare da lui… all’ora di pranzo ho invitato una mia compagna di classe (una ragazza adorabile, tra l’altro) a venire a pranzo con me, così avrei avuto una scusa per non andare a pranzo con lui. ..

Lo stesso il pomeriggio… Evitalo il più possibile… Fallo soffrire… Ma continuo con il mio topolino sbavante… Volendo finire la giornata… Volendo quel cazzo dentro di me…

Finalmente le sette di sera.. Tutti se ne andarono..

Prima che mi chiamasse, andai nel suo ufficio, bussai alla porta e, con un sorriso imbarazzato, chiesi se potevo entrare.

– Certo che potevo.. Mi aveva aspettato tutto il giorno.. Si è alzato ed è venuto alla porta con me..

Grazie.

Mentre si avvicinava, aprivo la valigia, tiravo fuori la busta con i soldi che mi aveva dato, dicendo che quello che mi pagava non era una puttana, che quello che aveva fatto era perché l’amavo. lui era sposato. .. È stato pazzesco ..

Quando si è avvicinato mi ha messo una mano sulla spalla dicendo di no…non mi considerava una puttana…era innamorato di me…mentre la sua mano si spostava sul mio sedere.

Sospirai dolcemente dicendogli di fermarsi ma senza muoversi… Sempre con le spalle rivolte a lui…

Mi ha risposto che non poteva fermarsi… che era più forte di lui… E all’improvviso, si è chinato verso di me, afferrandomi i seni con entrambe le mani, baciandomi il collo…

Ammetto di essere rimasto sorpreso… ho sentito il cazzo duro nel culo…

Non poteva reagire, non voleva reagire.

Io rimasi immobile, attaccando il culo al suo cazzo mentre lui mi sollevava la camicia, trovando i miei seni a sua disposizione…

Non volevo più sapere niente.. La mia figa pulsava di desiderio.. Lei gemeva piano.. I suoi seni occupavano le sue mani..

Girai un po’ il viso, assecondando il bacio che voleva darmi… Una lunga lingua, mentre una mano mi percorreva il ventre nudo… Scivolò tra la mia gonna cercando di trovare la strada verso la mia figa assetata. Ho aperto la strada allargando leggermente le gambe mentre gli dicevo di fermarsi.

Ho sentito un movimento nella mia schiena e poi mi ha tenuto la mano e l’ha puntata verso il suo cazzo… Aveva i pantaloni e le mutande abbassate…

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Ho iniziato a strofinargli lentamente il cazzo… Massaggiando le enormi palle succose… Accarezzandogli la testa…

Nel frattempo ha raggiunto la mia figa e mi ha spinto indietro le mutandine, ha iniziato ad accarezzare il mio bocciolo gonfio… Penetrando con le sue dita… Ho iniziato a sospirare piano, appoggiando le mani sulla scrivania, spingendo il mio sedere contro il suo cazzo, sentendolo difficile sopra la mia gonna, che è stata di breve durata perché ha cominciato rapidamente a scivolare giù dalla gonna e dalle mutandine… Mi sono ritrovata completamente nuda, con indosso solo le calze e le scarpe nere, appoggiata alla scrivania, a gambe divaricate figa tutta bagnata, esposta ai suoi desideri…

Con me in questa posizione, si è messo in ginocchio e mi ha aperto, con entrambe le mani il mio culo ha cominciato a leccarmi gli occhi… Figa… Grelo… Mi ha penetrato con la sua lingua calda e bagnata.

Già folle di lussuria, rotolavo contro il suo viso… Ogni volta che entrava nella mia figa, mi appoggiavo ancora più in profondità… Premendo… Più in profondità…

Avevo perso il controllo della situazione.. Stavo per venire.. In un ultimo disperato tentativo, ho cominciato a lottare, chiedendogli di smetterla.. Mi sono alzata un po’, allontanando il culo dalla sua bocca, cercando di rivendicare il ruolo di moglie fedele .. Ovviamente ha ignorato la mia richiesta e con mia sorpresa e gioia si è alzato e mi ha chiamato puttana e che ora dovevo andare fino in fondo, mi ha afferrato per il collo, mi ha costretto ad appoggiarmi di nuovo la scrivania…

Gemetti piano.. Pregando.. Emozionato ovviamente, ma a lui non importava e trattenendosi il suo cazzo, lo spinse improvvisamente nella mia fica gonfia con desiderio …

Non ho provato a resistere.. Appena me lo sono sentito tutto dentro, con un lungo e ansimante pianto, ho girato il culo cercando ancora di più il suo cazzo e con la mia figa palpitante, ho finito per venire, mentre lui con movimenti più veloci e più forti, batteva il suo bacino contro le mie natiche che teneva saldamente con entrambe le mani, e si sentiva in lontananza il rumore che facevamo, chiedendomi ripetutamente se mi piaceva…

Oh.. Sì.. Sì.. dicevo piano ad ogni spinta.. E infatti era delirante.. Anche se il suo cazzo non era molto grande, quello che è certo è che quasi tornava da me…

La situazione di quasi stupro.. La mia posizione sulla scrivania con solo le mie mani sopra, con il culo che sporgeva… I miei seni penzolanti.. Gambe divaricate…. Essere completamente nudo nella stanza.. Lui mi scopa. era delirante di lussuria.

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Non ce la facevo.. Mi sono alzato un po’ con le tette che ondeggiavano ad ogni spinta.. Penso che lui abbia capito cosa volevo iniziando con una mano sentendo le mie tette contrarsi con tutto il cuore. la forza sui miei capezzoli mi faceva gridare di un dolore delizioso, cominciai a seguire i suoi movimenti… Sempre più veloce… Mmmmm… Sì.. Sentivo i suoi schizzi.. Spruzzi caldi e abbondanti.. Deliziosi. .che accompagno il mio mentre geme di piacere chiedendogli di riempirmi tutto.. fottermi completamente..

Era sdraiato sopra di me ansimando, schiacciandomi… Con gli occhi chiusi e la mia figa che si contraeva di poco sazio piacere, sentivo il seme colarmi lungo le cosce, sporcandomi le calze…

Dopo qualche minuto di riposo, si alzò. Ho sentito il cazzo uscire da me… ho rabbrividito di piacere.

Mi aiutò ad alzarmi e mi tirò verso di sé, mise il suo petto contro il mio seno cercando la mia bocca… facendomi eccitare… Ma non volevo dargli tutto in una volta…

E tornando un po’ al mio ruolo, mi sono allontanata e ho cercato la mia biancheria intima, mi sono vestita senza guardarlo per mettermi in imbarazzo…

Anche lui si era calmato… In fondo si era solo tolto i pantaloni, dopo avermi scopato in camicia e cravatta…

È venuto da me.. Sembrava imbarazzato.. Si è scusato per avermi chiamato puttana e costringimi.. Che l’ho preso sul serio.. Se mi fosse piaciuto

Gli sorrisi.. Sì, certo che mi piaceva, come avevo capito… Che se c’era qualcuno da incolpare ero io… Che ero sposato e che non avrei dovuto permettere niente, ma per che ridesse di me… Che era pazzesco… Che non poteva succedere di nuovo.

Ho salutato con un bacio veloce ma quando stavo per andarmene mi ha chiamato dicendo che avevo dimenticato la busta con i soldi..

Gli ho detto che non volevo i soldi.. che non ero una puttana.. a cui ha risposto che non era affatto quello che pensava di me.. che me li ha dati senza pensarci due volte e che sapeva che avevo bisogno. Che mi pagava quando poteva.

Fingendo di essere turbato dalla situazione, ho accettato, promettendogli di ripagarlo, ringraziandolo con un lungo bacio d’addio.

Naturalmente, non si è fermato qui.

*Pubblicato da vera depravazione su climaxcontoseroticos.com il 22/05/23.

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