Racconto erotico diretto: un invito alla cabina erotica.

di | 13 de Luglio, 2024

Il centro di San Paolo in piena settimana e un caldo insopportabile, tre cose in una frase che mi fanno arrabbiare in una frase. Avrei potuto godermi la lunga vacanza, viaggiando, dormendo, riposando, e invece sono andata a evadere l’ordine di un vecchio e buonissimo amico e alla fine è venuta buonissima! Eravamo usciti a cena il giorno prima, finalmente un giorno ci siamo incontrati per passare la maggior parte del tempo in camera a fare sesso, visto che lui vive in un’altra città e viene a SP per fare shopping. Durante la cena mi ha chiesto di accompagnarla in città, perché voleva fermarsi in un Sex Shop a comprare accessori e cogliere l’occasione per vedere le bancarelle erotiche che c’erano!

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Nonostante l’ottimo affare, faccio del mio meglio per non andare MAI in centro, soprattutto nelle ore di punta. Comunque, quel figlio di puttana mi conosce e l’ordine è arrivato mettendomi il piede sulle gambe e massaggiandomi il cazzo sotto il tavolo, oltre a una faccia da troia che fa per stuzzicare quando è arrapata, il che mi lascia completamente distrutto! Ci siamo incontrati alla stazione della metropolitana e l’ho vista da lontano appoggiata al tornello, da brava esibizionista quale è, metteva davvero in mostra le cosce con la gonna che indossava e la maglietta a collo largo faceva bella figura . . il suo seno senza reggiseno sotto… la conoscevo già abbastanza bene per conoscere le sue intenzioni!

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Abbiamo lasciato per ultimo il Sex Shop (immagina la mia felicità per questo) e ci siamo diretti al negozio nella zona di República, forse perché era un giorno feriale, il movimento era lento e nel negozio c’era solo il venditore a organizzare le scorte, noi. Ho fatto un giro per il negozio e piano piano l’ho presa in giro mostrandole cosa avrei fatto con certi prodotti e ricordando cosa avevamo già fatto! Non ci è voluto molto e ci stavamo già baciando e baciando nel negozio, ho potuto vedere il suo seno sporgere e segnare la sua maglietta e lei ha gonfiato il petto quando si è resa conto che “stava guardando”. Se ci fosse una scena, anche gli altri se ne accorgerebbero sicuramente!

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– Senti, puoi consigliarmene uno bello così? – Disse indicando i gel da baciare!

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Gliene ho mostrato uno che uso sempre e che provoca sensazioni di caldo e freddo durante il sesso orale, e sapendo bene quanto ama farsi succhiare, le ho sussurrato all’orecchio che le avrei mostrato in pratica come funziona. Se mi fossi fermato qui forse non sarebbe risultato nulla di quello che descriverò nelle prossime righe, ma ho continuato…

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– Dopo averti divorato la figa come faccio sempre, ti farò venire con essa!

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Le ho preso la mano e le ho messo uno stimolatore clitorideo nel palmo della mano! Non so se siano state le parole o quello che aveva appena fatto, ma è rimasta ferma qualche secondo guardandomi e se non fosse stato per quel visino, sarei stata sicura che avesse un problema! So solo che lei ha messo in atto il suo atteggiamento dispettoso e mi ha trascinato al bancone per chiedermi delle cabine e, delusa perché erano individuali, ha litigato in molti modi e ci ha chiesto quasi di andare a cercare un albergo in zona. , quando il gestore si è convinto e ne ha autorizzato l’utilizzo per soli 15 minuti! Non è passato molto tempo, ma ha potuto risolvere subito il nostro problema!

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Entrammo in uno dei separé e prima che si girasse verso di me, l’ho avvicinata al mio corpo, posandole una mano sul petto e l’altra facendola scivolare lentamente lungo il corpo verso le cosce. Le ho sollevato la gonna abbastanza da raggiungere il suo inguine e toccare direttamente la sua figa, che non era coperta dalle mutandine, ho fatto passare il dito tra le sue labbra, sentendola bagnarsi e massaggiandole la figa, emettendo un breve gemito! Ha portato una delle sue mani sulla mia nuca, affondando le unghie mentre ne metteva un’altra sulle mie, masturbandosi, muovendo i fianchi, strofinando il suo corpo contro il mio e girando il viso, baciando, ansimando!

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Si è seduto su una poltrona sacco davanti allo specchio, ha appoggiato una gamba sopra e l’altra a terra, ha aperto il tubetto con il gel che gli avevo indicato e si è lasciato cadere qualche goccia sull’inguine, ha sorriso mentre aspettava. la reazione che sarebbe arrivata. Poi, quando lui le toccò le labbra e presto venne, lei inarcò il corpo all’indietro, emettendo un gemito. Ho guardato e aperto tranquillamente la scatola del massaggiatore clitorideo per godermi il momento (il mio lato sadico stava urlando in quel momento, ma ho dovuto trattenermi!).

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Mi sono inginocchiato tra le sue gambe e le ho allargate con le mani, ho guardato il suo viso con un sorriso birichino e ho soffiato sulla sua figa, facendola tremare di nuovo e ho afferrato i miei capelli, tirandoli verso di lei! L’ho afferrata immediatamente, ricoprendomi del suo miele, attivando tutto il potenziale del gel e provocando ancora più gemiti di piacere. Mi allontanai e accesi il massaggiatore all’interno della sua coscia e avvicinandomi lentamente al suo inguine, lui si morse il dito per attutire i gemiti che aumentavano di volume, gli separai le labbra con le dita di una mano e gli massaggiai la piccola griglia. con quello!

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– Guardami! – Diglielo!

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– Per! Questo non è il caso…

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– Aspetto!

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Ah, questa testolina! Ho inserito due dita e ho utilizzato nuovamente il massaggiatore sul suo clitoride, a quel punto era inutile cercare di smorzarle e lei già urlava in modo incontrollabile nella cabina, raggiungendo velocemente l’orgasmo! Lei si arrabbiò, mi diede uno schiaffo, lo strinse e mi diede un bacio emozionato…

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– Adesso dovrai mangiarmi!

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– Pensi davvero che sia venuto solo per aiutarti a comprare le tue cose? – Risposto!

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Le ho afferrato con fermezza i capelli dalla parte posteriore della testa e l’ho girata verso lo specchio, le ho sbottonato i jeans e ho tirato fuori il mio cazzo duro e palpitante, le ho sfiorato la figa e ho messo la testa davanti al suo ingresso. Con un altro strattone più forte lo feci guardare allo specchio!

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– Aspetto!

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Questa volta lei non rispose e obbedì come sempre. Sono entrato lentamente finché il mio inguine non ha toccato la sua figa, l’ho tirato fuori velocemente e l’ho ripetuto ancora e ancora, e stuzzicarla in quel modo era sempre qualcosa che rendeva i nostri incontri più sorprendenti! A poco a poco accelerai i miei movimenti finché non annunciai la mia liberazione e entrai subito in lei, stringendole il collo e ruggindole nell’orecchio ad ogni zampillo che la inondava! Ho capito che l’esterno ha altre persone che possono dirigersi verso altre cabine o si sono arrestate per farci ascoltare, abbiamo lasciato il magazzino e abbiamo deciso di fermarci nella regione ! Subito dopo aver finito, ho sentito il suo piede salire sulla mia gamba finché non ha toccato il mio cazzo con questa espressione.

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– Sono ancora affamato!

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Come potevo vedere questo faccino e negarlo?

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FINE

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IO SPERO TU TI SIA DIVERTITO

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*Pubblicato da victorlionheart sul sito climaxcontoseroticos.com il 24/07/24.

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