Racconto erotico diretto – La verga del prete

di | 11 de Settembre, 2023

Cristina non ha mai avuto fantasie sessuali, tranne una: avere il cazzo di un prete nella figa. Aveva un vero e proprio feticcio per le tonache e vederne una gli faceva pensare a mille cose brutte. Un giorno, al carnevale, ha scopato un ragazzo vestito da prete. Non indossava niente sotto la tonaca, come nelle sue fantasie. Ma lei voleva un vero prete.

Recentemente ha avuto questa fissazione. Non riusciva a concentrarsi su nulla, basti pensare a un modo per sedurre un prete. Ero emozionato tutto il giorno. Fino al giorno in cui, avendo già una strategia, decide di provarla con un prete di una piccola chiesa vicino al suo quartiere. Indossò l’abito più discreto che avesse. Un po’ sopra il ginocchio, non molto attillato, con uno scollo incrociato che doveva essere chiuso con una spilla, perché era un po’ largo e chiunque guardasse dal lato sinistro poteva vedere il suo piccolo seno destro.

Quando arrivò in chiesa la messa era già iniziata. Non era molto pieno, ma cercò la panchina laterale. Volevo esaminare attentamente il prete e non rischiare che mi vedesse. La sua figa era bagnata e potevo vedere il desiderio nei suoi occhi. È stata prestata poca attenzione per garantire che il loro piano non fallisse.

Si sedette accanto a un simpatico vecchietto. L’altare era a destra, doveva girare un po’ la testa per vedere il suo oggetto del desiderio. Il sacerdote doveva avere circa 50 anni. Castano chiaro, alto, capelli grigi, ma corto, baffuto, amichevole e parlava molto bene. Si guardò attentamente le mani, le dita, perché le piacciono le mani degli uomini e quello che sono capaci di fare. Nella sua immaginazione le dita del prete le toccavano già la fica. Si spostò sul sedile e girò la testa dall’altra parte per avere una visione d’insieme. Fu allora che vide il signore che osservava la sua scollatura. Pensò

– Che vecchio bastardo! Beh, non ti toglierò il divertimento. Come me, se con il prete non funziona, chissà… – fece finta di non vederlo e si voltò verso l’altare. Nella sua fantasia, si vedeva nascosta sotto la sua tonaca a succhiare quel dannato cazzo. Ogni gesto del prete gli faceva pensare a qualcosa di sporco. Durante la messa in cui è seduto, si è immaginata seduta sulle sue ginocchia dandogli le spalle, cavalcandolo con il suo cazzo sepolto nel suo culo. Tanta fantasia ha lasciato le mutandine bagnate. Poi, tra una fantasia e l’altra, non vide passare il tempo, la messa era quasi finita e il vecchio accanto a lei continuava a fissarle il décolleté, ora senza pudore. Abbassò lo sguardo e vide che aveva lo spiedo aperto e che il vecchio aveva una visione privilegiata del suo piccolo seno, quello di sinistra che in quel momento aveva un apice durissimo. Eccitato com’era, si tolse la spilla, si legò i capelli e si aggiustò la scollatura per rendere il vecchio più felice. Quel bastardo si è perfino messo il bastone nei pantaloni. La gente comunicava e il vecchio quasi si divertiva. Cristina gli sorrise e si portò la punta del dito alla bocca, promettendogli qualcosa che probabilmente non avrebbe mantenuto. Le pose la mano sul ginocchio e vi rimase fino alla fine della messa. Appena il sacerdote lasciò l’altare, lei si alzò, salutò il vecchio e si avviò verso la sacrestia.

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Lungo la strada tirò fuori la sciarpa che aveva nella borsa e se la mise sulle spalle, coprendo la scollatura. Una donna disperata aveva urgentemente bisogno di parlare con il prete, quella donna era lei e questo è ciò che disse al chierichetto:

– Per favore, ho davvero bisogno di parlare con il prete e deve essere adesso! Chiedigli di rispondermi, per favore! – con il suo richiamo il chierichetto entrò in sagrestia. Lei semplicemente non sapeva che era urgente che la verga del prete le colpisse la fica. Il prete si affacciò sulla porta, senza più la tonaca, cosa che gli fece sentire le farfalle nello stomaco. La sua fica cominciò a pulsare, addirittura a battere le mani, anche se era senza tonaca, la sua eccitazione non faceva che aumentare. E che profumo delizioso….

– Cos’è successo, figlia mia? Calmati, dimmi cosa è successo.

– Padre, devo confessare! Ho commesso un peccato terribile!

– Calmati, figlia mia. Tra due ore sarò in confessionale e potrai espiare i tuoi peccati – disse e prima di dire qualsiasi altra cosa lei gli prese le mani e lo pregò di ascoltare poi la sua confessione. Disse che era ora di pranzo e che avrebbero chiuso la chiesa e sarebbero tornati più tardi. Poi gemette e parlò davanti al chierichetto:

– Padre, non voglio andare all’inferno! Mi sono perso, ho fornicato con mio fratello! – il chierichetto spalancò gli occhi. Riuscì così a convincere il prete ad ascoltarla. Ordinò al chierichetto di andarsene e poterono chiudere la chiesa. Le ultime persone se n’erano già andate. Adesso lei e il prete erano soli nella sagrestia. La sua figa sembrava avere una vita propria. Si sedette su una sedia e ne indicò un’altra, davanti a lui. Era giunto il momento per lei di raccontare la sua storia:

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– Pronta, figlia mia, confessa i tuoi peccati e stai in pace.

– Padre, anche se muoio di vergogna, devo raccontarti tutto. Ho bisogno che tu senta tutti i dettagli, ascoltami! – disse, perché doveva prestare attenzione ai dettagli per emozionare il prete. Per questo non poteva interromperlo, perciò parlò velocemente e disperatamente, senza dare al prete la possibilità di aprire bocca:

– Mio fratello è medico e venerdì è venuto a casa dei miei genitori, dove abito. Ero preoccupata per un piccolo neo comparso sul mio petto, molto vicino al capezzolo, e gli ho chiesto di guardarlo. Lui ha detto va bene, prima di uscire avrebbe dato un’occhiata – disse, togliendosi il fazzoletto, aprendole la scollatura e scoprendo la voglia sul seno destro. Infatti, mostrò tutto il suo petto e lo fece così velocemente che prima che lui potesse obiettare, continuò:

– Molto poco, vero? Ma ero preoccupato. Quindi, dopo che i miei genitori si sono addormentati, mio ​​fratello mi ha portato nella mia stanza e mi ha detto di mostrargli la talpa. Ho alzato la camicetta, abbassato il reggiseno e l’ho mostrato, come ho fatto con te. Fece scorrere le dita sul neo, lo guardò attentamente e disse che aveva bisogno di esaminarlo ulteriormente. Mi ha tolto la camicetta e il reggiseno. Ha fatto scorrere di nuovo le dita sul piccolo punto, mi ha detto di alzare le braccia e mi ha stretto il capezzolo sul seno. Passò le dita sull’altro seno e strinse anche il capezzolo. Poi prese a coppa entrambi i seni e strofinò i capezzoli con i pollici. Poi ho cominciato a peccare, padre. Le sue mani correvano lungo le mie braccia, lungo le ascelle fino alla vita e sul mio stomaco. Lo sguardo seguiva sempre le mani. Mi ha detto di abbassare le braccia e voltare le spalle. Le mani scesero dal collo alla cintura della gonna. Oh padre! -In quel momento, nascose il viso nel fazzoletto e girò la testa di lato fingendo di piangere. Non aveva ancora osato guardare se il cazzo era duro e aveva bisogno di sapere se aveva avuto successo. Ha passato quasi un minuto a “piangere” e il sacerdote è rimasto in silenzio. Buon segno. Quando si voltò, all’improvviso lui guardò il suo piccolo seno dentro la scollatura. Abbassò lo sguardo e vide il rigonfiamento sotto i pantaloni. Bingo! Le sue mutandine erano bagnate. Se passasse troppo tempo in questa conversazione, potrebbe venire senza che il prete lo tocchi. Ma lei voleva cavalcare quel cazzo. Poi si affrettò:

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– Mi ha semplicemente lasciato le mutandine e mi ha passato la mano attraverso l’inguine. Poi mi ha tirato su un po’ le mutandine, così: lei si è messa di fronte a lui e ha sollevato il vestito. Le mutandine erano bianche, sembravano un piccolo schermo, completamente trasparenti. Il prete sembrava aver perso le forze. Guardò le mutandine bagnate e si morse il labbro mentre lei spingeva dentro entrambi i lati, aprendo le labbra della figa. Molto vicina a lui, si chinò, quasi toccandogli il viso con la punta dei seni e disse a bassa voce:

– Ed era bagnato come adesso – il prete non ce la faceva più. Cominciò a succhiarle delicatamente il seno, ma presto li afferrò entrambi, succhiandoli forte e mordendole i capezzoli. È venuta in mutandine. Lei si inginocchiò e gli aprì la cerniera dei pantaloni, tirando fuori il suo cazzo dai boxer. Ah, che cazzo delizioso, non troppo grosso ma lungo. Tremò, leccò, si lavò i denti sulla testolina e succhiò con una sete folle. Il prete ha emesso un “Ah, Dio” e ha iniziato a venirle in bocca facendole bere un po’ di quella merda, ma quello che lei voleva era un cazzo nella sua figa affamata. Lei tirò velocemente le mutandine di lato e si sedette sul cazzo, infilandole tutte in una volta. Ha cavalcato, ha cavalcato, è entrata in quella merda bollente con il prete che le succhiava le tette. Che meraviglioso piacere!

Alla fine, con volto innocente, chiese perdono al prete. Non la guardò nemmeno mentre lei si vestiva frettolosamente e se ne andava, felice e soddisfatta. Da lontano vide il vecchio sporco sulla porta della chiesa. Poverino, è stato lasciato indietro. E il bastone del prete l’ha salvata dalla morte senza aver realizzato la sua fantasia…

*Pubblicato da Bernardo sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/09/23.

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