Racconto erotico diretto – La proposta

di | 5 de Dicembre, 2023

Era un mercoledì sera ed ero appena tornato a casa dal lavoro, quando salii le scale notai che al secondo piano era tutto buio, tranne la mia camera e quella di mia moglie, che emanavano una fioca luce dall’interno, quando mi sono avvicinato con cautela, mi sono accorto che le luci all’interno provenivano tutte dalle candele che aveva acceso mia moglie. Quando apro delicatamente la porta, la trovo sdraiata, con la testa appoggiata su una mano, vestita di lingerie rossa, su un letto ricoperto di rose.

-C’è voluto molto tempo, ragazzone – disse Laura – Ero pazza ad aspettare che arrivassi.

– Ho preso un po’ di traffico – dissi – non volevo metterci così tanto tempo.

In quel momento si alzò e venne sfilando verso di me, Laura era una splendida bionda, alta circa 1,70, con un seno sodo e cosce grosse e dotata di un sedere perfetto. Si è inginocchiato davanti a me e mentre mi guardava negli occhi, mi ha slacciato la cintura e i pantaloni, ha tirato fuori il cazzo già eretto dalle mutande e l’ha afferrato senza alcuna cerimonia.

-Tesoro… è fantastico – gli dissi tra i gemiti.

– Così puoi vedere quanto ti stavo aspettando, matto – Mi raccontò tra un pompino e l’altro

Mentre mi succhiava le tenevo la testa muovendola da una parte all’altra, non è che Laura non sapesse cosa doveva fare, tutt’altro, Laura era un demone a letto pronto a soddisfarmi,

Le tirai i capelli e la baciai sulla bocca, lei ricambiò il bacio con ancora più entusiasmo, guidandola verso il letto, mi inginocchiai tra le sue gambe e mi preparai a farle un pompino sulla schiena.

Le ho tolto le mutandine e le ho infilate sotto la schiena ed eccola lì, la figa più bella e profumata che potessi immaginare, rosa e rasata. Le ho baciato i piedi fino alla vagina e ho iniziato a succhiarla ovunque.Laura si contorceva sul letto, soffocando gemiti di piacere, gettando indietro la testa mentre io le succhiavo il clitoride e la toccavo. pochi minuti prima del suo arrivo.

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Non sono rimasto lì, mi sono alzato, mi sono spogliato e mi sono preparato tra le sue gambe per spingerla senza pietà.

Ho messo il mio cazzo all’apertura della sua figa ma non l’ho penetrata, mi piaceva creare anticipazione prima di inserirlo finalmente, Laura lo odiava e desideravo inserirla ancora più forte.

Dopo averla baciata di nuovo e averla spinta dentro lei gemette ancora più forte, le sue unghie mi si attaccarono alla schiena facendo gemere anche me, rimasi sopra di lei ancora qualche minuto e poi mi chiese di invertire la marcia, ora stava cavalcando come un cane sopra. da me, le ho tolto il reggiseno e finalmente ho visto quelle magnifiche tette dondolarmi davanti al viso, le ho leccate mentre Laura si posizionava per cavalcare ancora più forte, ad un certo punto Laura mi ha preso la mano e le ha messo un dito in bocca. , sapevo esattamente cosa voleva, ora con l’indice lubrificato l’ho preso tra le sue cose e gliel’ho messo sul culo, lei ha alzato gli occhi al cielo ed è tornata, ma ora sono rimasto, spingendola con il mignolo sul culo. .

L’ho messa a quattro zampe sul letto e ho continuato a spingere, le gocciolava dalle gambe perché era bagnata, gemeva sempre più forte, le stavo dando schiaffi sul sedere e tirandole i capelli, stavo per venire e lei lo sapeva Esso. .

-Dai Juan, dai! Riempimi di sperma!

Lo ha ripetuto più e più volte e quando finalmente sono arrivato, riempiendole la figa di sperma, ci siamo sdraiati su un fianco e ci siamo abbracciati.

“È stato fantastico”, gli ho detto.

– Come sempre hai avuto successo, tesoro.

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-Senti chi parla, vero? – rispondo – Ma dimmi, amore mio, cosa ti ha spinto a fare questa sorpresina così nel mezzo della settimana?

In quel momento si libera dal mio abbraccio e si sdraia sulla schiena con le mani dietro la testa.

-Ah amore mio, volevo proprio regalartelo- Disse ridendo.

-La conosco molto bene, signora Laura, provi a dirmelo- Adesso mi ero voltato, tenendomi la testa con una mano.

-Non ha senso fingere per te, vero? – dissi con un sorriso da puttana, sentivo già che il mio cazzo voleva diventare duro di nuovo, poi sarebbero successe cose da puttana, ero sicura di esserci dentro- Stavo parlando con Juliana la settimana scorsa. e lei mi ha detto qualcosa. Stai programmando di partecipare ad un ritiro aziendale del fine settimana, che durerà otto giorni, da venerdì a domenica prossima.

-Uh…- dissi – e cosa c’entra questo con questa trance fenomenale? Vuoi venire con noi?

-A dire il vero non io, ma tu.

-Cosa intendi con Laura? – dissi alzandomi e sedendomi di fronte a lei – quanto è pazzesco?

– Ecco qua, amore mio – Si sedette anche lei di fronte a me – Juliana è single ed è l’unica nel settore della sua azienda, soffre di certi pregiudizi da parte dei capi ultraconservatori – Dove hai visto una donna? donna single ? €, mi ha detto che aveva sentito commenti del genere ultimamente, ed è per questo che è l’unica ex dipendente di questo settore a non essere ancora stata promossa, è già arrivata una nuova ondata e lei ha paura di cadere. di nuovo dietro.

-Sei sicuro che sia perché è davvero single? – dissi con la pulce più grossa dietro l’orecchio. -Sei sicuro che non sia orribile solo al lavoro?

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-No, amore mio, ne sono sicura, ha lavorato duro al college, laureandosi con lode e tutto il resto.

-E qual è il mio posto in questa storia?

– Lo sai che è stata la mia migliore amica fin da quando ero piccola, vero amore mio?

-Sapere…

-Mi ha chiesto se potevi accompagnarla in questo ritiro, questa settimana, come finto fidanzato.

– Com’è?

– Sul serio, seguimi, non devi fare nient’altro, solo essere gentile, così potrà ottenere quella promozione, amore mio.

-Sei pazza, Laura? Cosa succede se questa storia si diffonde o se qualcuno mi riconosce?

-Amore, lei è in un altro stato, le possibilità sono minime e per allora potrebbero anche aumentare,

-Laura, cos’è questa idea?

-Per favore amore mio, la prossima settimana andrai in vacanza, consideralo un viaggio di vacanza.

-E starò lontano da te per tutto questo tempo? Chi mi scoperò allora? Tuo amico?

-Certo che non amore mio, probabilmente non ha l’atmosfera che ho io, inoltre ti sto solo dando la possibilità di accompagnarla, niente di più.

L’ho detto mentre mettevo di nuovo la mano sul cazzo, questa volta era completamente duro.

-E ti prometto che quando tornerai- Adesso era seduta su di me- Ti prometto che mi farò perdonare molto.

Quella notte era lungi dall’essere finita

E anche questa storia!

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*Pubblicato da jhondoé sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/12/05.

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