Racconto erotico di tradimento: l’avvocato è diventato una puttana!

di | 21 de Ottobre, 2023

Per coloro che non hanno letto il racconto intitolato L’avvocato e la pipa, consiglio di leggerlo per comprendere il resto della storia qui sotto, che troverete molto emozionante e divertente.

Come sapete mi chiamo Raissa, vivo a Porto Alegre, ho 43 anni, sono alta 1,63, nera, magra, seno piccolo e culo grosso, occhi castani, capelli ricci, qualche tatuaggio e sono un avvocato, Lavoro per una grande azienda qui in città. Nella storia precedente ho finito la giornata ricevendo una bella sborrata in bocca da Mauro nella sua macchina, ma non ho avuto l’opportunità di sentirlo scoparmi deliziosamente, perché eravamo in macchina e in mezzo alla strada, a fare It’s troppo rischioso, fai qualcosa lì. Appena sceso dall’auto sono andato a casa e mi sono masturbato pensando a lui, desiderando tanto che Mauro fosse lì sotto la doccia con me, a scoparmi forte e volentieri, ma lui doveva tornare a casa e stare con sua moglie. Sapevo che quello che era successo era molto sbagliato, ma il mio desiderio era enorme e non faceva altro che aumentare, ancora di più dopo aver sentito quanto fosse delizioso il suo cazzo. Sotto la doccia ho passato molto tempo a pensare a lui ea toccarmi senza sosta finché non sono arrivata, gemendo forte come non facevo da molto tempo. Avvolta in un asciugamano bianco, andai nella mia stanza con il corpo ancora bagnato e mi sdraiai sul letto, mandandogli poi un messaggio;

Raissa: Mi piaceva sentire il tuo sperma in bocca, dovevo liberarmi sotto la doccia… pensavo spesso a te.

Mauro: Che bontà! Mi è piaciuto venire per te! È un peccato che non abbiamo avuto più tempo, morivo dalla voglia di scoparti.

Sentire questo mi emozionava ancora di più e avevo bisogno di sentirlo dentro di me, altrimenti impazzivo per tanta eccitazione.

Raissa: Avremo delle opportunità, ne sono sicuro.

Mauro: sì! Stiamo andando a.

Raissa: Adesso vado a riposarmi! Ci vediamo dopo, un bacio.

Mauro: A presto!

Mi addormentavo perché ero esausto e il giorno dopo mi alzavo presto per allenarmi prima di andare a lavorare. Alle 5:30 mi sono alzato per andare a correre e fare esercizio, del resto dobbiamo sempre prenderci cura del nostro corpo e della nostra mente. Dopo l’allenamento ho fatto colazione e sono andato a farmi una doccia per prepararmi per il lavoro. Prima di uscire di casa, Mauro mi ha mandato un messaggio di buongiorno molto audace, che mi ha emozionato fin dal primo mattino.

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Mauro: Ciao Gatona! Ho fatto la doccia e ho pensato a te. Mi sono davvero divertito.

Raissa: Mmm, che delizioso! Peccato che non mi abbia preso in giro.

Mauro: Accadrà presto!

Solo leggere questo messaggio mi ha fatto andare alla deriva, immaginando che stessimo facendo l’amore come matti. Emozionata, andai a vestirmi e infilai un paio di mutandine di pizzo nero sotto l’abito da sera rosso che avevo prenotato. Per abbinarlo al vestito, mi sono messa il rossetto in bocca e mi sono truccata molto bene, finendo con il profumo da donna 212. Avevo caldo quel giorno e avevo una gran voglia di andare a lavoro e vedere la reazione di Mauro, erano anni che non lo facevo fatto. Ero così eccitato per qualcuno. Pronto a partire, ho ordinato un Uber e mi sono messo al lavoro, dato che la giornata sarebbe stata lunga e molto impegnativa, sono addirittura arrivato presto quel giorno per recuperare alcuni processi. Quando sono arrivato in azienda non c’era molta gente, soprattutto Mauro, così sono andato direttamente alla macchinetta del caffè per prendere un cappuccino e poi mi sono diretto nel mio ufficio, che era pieno di carte. Ho continuato ad organizzare i miei documenti fino alle 10 circa quando ho visto arrivare Mauro e andare direttamente nel suo ufficio salutando tutti. Dato che nessuno ci conosceva, mi ha semplicemente guardato, ha sorriso e mi ha inviato un messaggio.

Mauro: Sei magnifico!

Raissa; Grazie!

Mauro: Sei bellissima con quel vestito rosso, peccato che non siamo soli.

Raissa; O si? Cosa farei?

Mauro; Segreto!

Questi messaggi mi hanno commosso moltissimo, ma dovevo contenermi e tornare alla realtà, perché sarei dovuta uscire per risolvere alcune udienze di lavoro, trascorrendo l’intera giornata in strada. Con un programma fitto di impegni, sono andato al forum, poi ho pranzato velocemente e poi ho partecipato ad altre udienze. Alla fine della giornata tornai in ufficio per prendere altri file da portare a casa. Erano quasi le 18,30 quando arrivai in azienda e, con mia grande sorpresa, Mauro stava ancora lavorando da solo.

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Mauro: Ciao, stavo per mandarti un messaggio. Pensavo fossi andato direttamente a casa.

Raissa: Dovevo venire qui per prendere dei documenti, ma ordinerò a un Uber di uscire.

Mauro: Sei pazzo? Ti porterò a casa. Aspetta solo un po’.

Raisa: va bene!

In quel momento ho pensato di succhiarlo in macchina, sentire il suo cazzo duro sbavare e venirmi di nuovo in bocca. Mi morsi il labbro e trattenei l’erezione, cercando di non pensare a tanta malvagità mentre aspettavo che finisse il suo lavoro. Mauro terminò velocemente i restanti compiti e si avvicinò a me, appoggiandomi su uno dei tavoli dell’ufficio e baciandomi il collo, mettendomi la mano sulla vita, facendo scivolare il sedere attraverso il vestito. La sua eccitazione era evidente dal rigonfiamento che stava facendo nei suoi pantaloni eleganti, facendomi venire l’acquolina in bocca con così tanta lussuria e desiderio. Dato che eravamo soli, l’ho lasciato andare, baciandolo e accarezzandogli il cazzo attraverso i pantaloni, sentendo quanto fosse duro. Cominciò lentamente a baciarmi e stuzzicarmi, stringendomi i seni molto forte, facendomi gemere.

Mauro: Che caldo! Che bel petto!

Raissa: Succhialo!

Non ho dovuto chiederlo due volte e Mauro ha abbassato la spallina del mio vestito, togliendomi il reggiseno e lasciando scoperto il seno, prendendo a coppa e succhiando con entusiasmo i capezzoli. Gemevo e deliravo, completamente bagnato, quasi implorandolo di scoparmi proprio lì sul tavolo. Mauro era consapevole che nessuno sarebbe tornato in azienda, fu allora che mi voltò le spalle, mi strappò la cravatta e mi tirò indietro le braccia, legandomi le mani.

Mauro: Oggi sei mio!

Raissa: Fanculo a me!

Senza tante cerimonie, mi ha tirato giù le mutandine fino alle ginocchia, mi ha sollevato il vestito fino ai fianchi e ha piegato il mio corpo sul tavolo, infilandomi il dito nella figa. Completamente bagnato, sentii la sua lingua toccarmi, mentre rotolavo e gemevo con la sua deliziosa suzione.

Mauro! Che culo caldo!

Raissa: Mangiami!

Poi Mauro mi ha stretto forte i fianchi, si è sbottonato i pantaloni, ha tirato fuori il cazzo e ha sfiorato l’ingresso della mia figa, spingendo lentamente quel cazzo duro e grosso dentro di me, riempiendomi completamente. Con movimenti leggeri mi pompava e mi faceva arrapare, venendo penetrato e dominato come una piccola puttana. A poco a poco è diventato più grande e più veloce, dandomi pacche sul sedere e dicendo cose del genere;

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Mauro: Morivo dalla voglia di scoparti, puttanella!

Raissa: Allora fanculo la tua piccola troia, vai avanti!

Mauro: sì! Twerk!

Raissa: Non fermarti! Io sto andando a correre!

In quel momento aumentò il ritmo e cominciò a spingere sempre più forte, potevo persino sentire il suo cazzo intrappolato dentro di me.

Mauro: ALLORA vengo!

Raissa: Divertitevi per me! Dai un po’ di sperma alla tua piccola troia.

In un momento di piacere ed eccitazione, ha rilasciato tutto il suo sperma nella mia figa, facendomi venire anche sul suo cazzo, lasciandolo inzuppato nel mio miele. Sudato e ansimante, rimango sdraiato sul tavolo per qualche secondo, cercando di recuperare le energie. Dopo qualche secondo mi sono alzata e lui mi ha lasciato le mani, dove mi sono vestita velocemente e sono andata a prendere l’acqua dalla dispensa aziendale, dato che ero esausta e il mio corpo era inerte. Bene, si stava facendo tardi e dovevamo andare, quindi ci siamo preparati, abbiamo spento tutto e poi ci siamo diretti al parcheggio. In macchina ci siamo baciati e Mauro mi ha detto di succhiarglielo strada facendo e così ho fatto da brava puttanella obbediente, ricevendo una meravigliosa sborrata in bocca quando sono arrivata alla fine del mio viaggio.

Mauro: Ho adorato la notte! Ma prima di scendere, voglio le tue mutandine.

Raissa: Sei pazzo! Lascia che tua moglie veda.

Mauro: Lo nasconderò bene!

Da buona troia obbediente, l’ho tolto e gliel’ho dato, dirigendomi verso l’appartamento con sperma e senza mutandine. Ci siamo salutati con un bacio affettuoso e Mauro ha proseguito il suo viaggio, tornando a casa per ricongiungersi con la moglie. Adesso siamo così, facciamo l’amore ogni volta che possiamo, in questo caso proibito e pericoloso, dove Mauro ha fatto di me il suo cagnolino e mi domina quando vuole. Bene ragazze, spero che vi piaccia.

FINE!

*Pubblicato da amorecombinato sul sito climaxcontoseroticos.com il 21/10/23.

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