Racconto erotico di corone – Il mio primo blu. Vendetta!

di | 26 de Marzo, 2023

Guardami di nuovo qui. José Carlos per tutti, Zé Carlos per i meno lontani e Zeca per chi gli è vicino.

E, a proposito di intimità, una sera stavo bevendo una birra, in un bar di periferia, bagnato da un magnifico fiume, aspettando un magnifico tramonto, quando Andrade, un vecchio e caro amico e collega di alcune feste, già successo Non mi considero un animale da festa.

Ho ricevuto il mio amico con grande affetto, dato che non ci vedevamo da mesi ed è stata una gioia per entrambi. La conversazione continua, la conversazione arriva, arrivano le birre, se ne vanno i tulipani vuoti, arrivano altre birre, se ne vanno altri tulipani vuoti, e ad un certo punto Andrade mi chiede: “Allora, amico, ti sei vestito di blu?

“Senti, Andrade, sto compiendo 60 anni e non ho ancora avuto bisogno della Reserve Bank”, ho scherzato con lui, “e tu, l’hai presa?” Ho chiesto? “Non ne ho ancora avuto bisogno, amico mio, ma, in uno scherzo tra amici, durante una grigliata aziendale, ho finito per comprare una piccola confezione da due da 50 milligrammi.”

– E ci hai provato? Ho chiesto. “Rapaaaaaaz, e non ci ho provato? Ed è stato pazzesco”, ha risposto con una risata e poi ha raccontato: “Un giorno, sono uscito con un amico stupido, molto più giovane di me. Mezz’ora prima, come consigliato dal depliant azulzinho, ho preso la pillola. Pochi minuti dopo ho avuto caldo e ho pensato di sentirmi male, ma stavo bene”, ha detto.

Continuando, Andrade mi ha detto che quando è andata al motel con la sua amica, appena l’ha toccata, il suo cazzo si è alzato e c’erano così tanti BBC finché la ragazza non si è stancata di venire così tanto e il suo bilau era lì, eretto e palpitante . , anche dopo essermi divertito molto.

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“Zeca, c’è stato un tempo in cui la ragazza chiedeva una pausa, non ce la faceva più con un cazzo duro in bocca, nella fica o nel culo. E ha concluso dicendo che non aveva mai visto niente del genere e che voleva di più, ma non quel giorno, perché riusciva a malapena a camminare, senza forza nelle gambe. E io ero lì, come un palo”, ha detto, ridendo di nuovo.

Bene, abbiamo parlato ancora per molti minuti e finalmente è arrivato il bellissimo tramonto. Poi ci siamo salutati e Andrade con un sorriso molto malizioso mi ha gettato un piccolo livido nella tasca della camicia. Beh, quando sono tornato a casa, ho tenuto quello blu pensando “per un appuntamento speciale”.

Però, come ogni storia ha un “ma”, mesi dopo ricevo una telefonata da un’ex fidanzata, di 20 anni più giovane di me, che, pur non sapendolo, mi dice molto turbata dopo la nostra rottura. .

Il motivo: dopo la nostra separazione, risentito e vendicativo, ha cominciato a dire ai suoi conoscenti che “non avevo rivelato nulla”, che l’età mi stava mettendo a dura prova e che “avevo giocato a malapena il primo tempo”. €.

Lei, chiamata Jasmim, ha sicuramente dimenticato la sfida. Io no, ma ho preso appuntamento in un albergo della città. E sai cosa ho preso in tasca? Il piccolo blu. Si è vero. Quel pomeriggio avrebbe giocato il primo e il secondo tempo, i supplementari ei rigori.

Quando arrivammo nella suite dell’hotel, la prima cosa che fece Jasmine fu scusarsi per quello che aveva fatto. Ha detto che era arrabbiata perché ci siamo lasciati per qualcosa di stupido e lei era ancora presa da me. Beh, gli ho detto che mi dispiaceva e ci siamo baciati molto.

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Dopo i preliminari, con molta pressione e attrito, abbiamo optato per un 69, una pratica che amava. Poi è iniziato il gioco. Ho fatto venire la ragazza non meno di tre volte nella mia bocca mentre prendevo due morsi di Jasmine, che ha ingoiato tutta la mia bellezza, senza che il mio cazzo cadesse da un pompino all’altro. Poi l’ho messa in ginocchio sul letto e altre due volte sono venuto in quella bocca affamata.

Lei, stanca di succhiare cazzi, si è subito messa a quattro zampe, la sua posizione preferita, e per più di mezz’ora ha preso il cazzo, venendo altre tre volte, mentre io le infilavo il mio cazzo nella figa senza sosta. Al quarto orgasmo, Jasmine ha chiesto una pausa, è crollata a faccia in giù sul letto, ha detto che voleva fare una doccia e bere qualcosa. Il mio cazzo era ancora in piedi e pulsava!

Dopo il bagno e il succo di frutta, che usa anche per riposarsi, Jasmine ha voluto schiacciare un pisolino e sdraiarsi sulla pancia. Non gli ho dato tregua. Ho fatto finta di non ascoltare e le ho messo un cuscino sotto i fianchi, le ho allargato le gambe, ho lubrificato il mio cazzo e il suo culo e sono rotolata dentro.

Anche dormendo, Jasmin, a cui piace darle il culo e goderselo così, si è rotolata sul mio cazzo e mi è venuta due volte nell’ano. L’ultimo, un orgasmo potente e sconvolgente che l’ha quasi stordita al punto da esclamare: “Dannazione, per oggi basta. Cos’era? Mi hai davvero incasinato oggi, figlio di puttana. Dannazione Chega! “. E lei è svenuta. Ho fatto una doccia, mi sono ripresa, l’ho lasciata dormire, alla reception dell’hotel ho pagato la quota giornaliera, le ho detto che Jasmine dormiva, ma andava tutto bene e me ne sono andata.

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A differenza di lei, non sono andato a dirlo a tutti, solo a Soninha, la nemesi di Jasmim nel settore immobiliare, dove si litigavano quasi alla battuta per accaparrarsi clienti e grossi affari. Soninha non solo ha diffuso la voce, ma ha dato al suo nemico un soprannome: Jasmim CDP, traducendo, Jasmim fuggito dal bastone.

Una settimana dopo, ricevo messaggi WhatsApp. era gelsomino. Il minimo insulto che ho letto è stato “sei un gran figlio di puttana”! Quasi scoppiò a ridere.

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