Racconto erotico di cornuti: ho scopato la moglie del mio amico ferito e le ho scopato il culo!

di | 24 de Agosto, 2023

Ho un amico di nome Everaldo, che aveva la terribile abitudine di guidare mentre parlava al cellulare. In uno di essi ha fatto qualcosa di stupido: ha colpito violentemente la parte posteriore di un’altra macchina, rompendosi entrambe le gambe, una costola e la scapola destra, oltre a tagliarsi la fronte. Il nome di sua moglie era Jandira, una ragazza sexy e ninfomane, come lui stesso faceva nei bar. “Non può passare un giorno senza pica. Se ce l’ha, impazzisce”, diceva sempre, parlando delle qualità delle donne.

Ero in viaggio e ho saputo delle condizioni di Everaldo solo quindici giorni dopo l’incidente. Sono andato subito a trovarlo. Erano trascorsi quattro giorni da quando era stato dimesso dall’ospedale per continuare le cure a casa. L’ho visto tutto ingessato e bendato, come una mummia. ha dormito.

Jandira mi ha ricevuto gentilmente, ma mi ha detto che era “incazzata” per l’irresponsabilità di questo “figlio di puttana”, da lei ammonito tante volte e multato due volte per aver guidato “parlando al cellulare”. Quella donna era una vera bestia. Ha detto di aver preso un sonnifero perché soffriva ancora molto.

Lo ringraziò della sua visita e gli disse che lo avrebbe svegliato per parlare con me. Le ho detto che non ne aveva bisogno, che sapendo che non correva più il rischio di peggiorare era già soddisfatta. Quando stavo per partire, Jandira mi ha abbracciato, mi ha ringraziato per la mia visita e la mia preoccupazione, ma non mi ha lasciato. Invece, mi tenne più forte, massaggiandosi letteralmente contro di me.

Sono rimasto lì, mi sono fermato e Jandira continuava a strofinare il suo corpo contro il mio e non ho potuto farci niente, il mio cazzo ha reagito, ho iniziato ad avere un’erezione. Fu allora che Jandira mi sussurrò all’orecchio: “Puoi farmi un grande favore?” “Certo, Jandira, dillo e basta.”

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“Voglio scopare, mi arrampico sui muri. Cazzo di merda con il tuo amico. Ieri gli ho succhiato il cazzo, gliel’ho fatto venire duro, ma quando stava per sedersi non ce la faceva, è ancora in piedi, cazzo. dolorante.” , figlio di puttana. maledizione. E non posso sopportare un altro giorno senza un cazzo nella figa “, ha detto senza la minima cerimonia. Tirandomi per il braccio: “Vieni.”

L’ho seguita in una delle stanze della casa, che credevo riservata agli ospiti, lei ha chiuso la porta dietro di noi, si è ritrovata subito nuda, a carponi sul bordo del letto, dicendo: “Dai, cazzo!” Me.” . Proprio così, senza preliminari, senza stronzate. Mi sono anche tolto i vestiti, l’ho afferrata per i fianchi e in un colpo solo ho riempito quella figa enorme di cazzo.

Jandira sospirò pesantemente, gemette e disse: “Cazzo, cibo, cibo, cibo, cibo, cibo, non ne potevo più. Colpisci forte, senza pietà, infila quel cazzo nella verga.” Ho fatto quello che mi aveva chiesto e poco dopo è venuta a mordere il cuscino per non urlare e correre il rischio di svegliare Everaldo.

Continuavo a giocare e Jandira veniva ancora e ancora. È stato un orgasmo dopo l’altro. Questa donna era davvero una ninfomane. Dopo questa serie di sborrate, l’ho messa distesa sul letto e sono andata a fare quello che amo davvero. Ho attaccato la figa con la bocca, ho succhiato la moglie di Everaldo per diversi minuti finché non è venuta più spesso.

Alla fine l’ho rimessa a quattro zampe e le ho succhiato per bene il culo caldo. Quando ha capito la mia intenzione ha detto che non gli importava, non l’ha dato nemmeno a Everaldo. -Bene, le pieghe verranno sollevate. Non sono ancora venuto e voglio riempirti il ​​culo di sperma- dissi con fermezza, ma con un tono di voce molto birichino. Lei protestò ancora, ma inutilmente. Mi ha solo chiesto di non farlo diventare duro e mi ha confessato che voleva davvero provare un cazzo nel culo.

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Nel mio zaino ho tirato fuori del lubrificante anale e ho preparato quel culo. Stavo infilando il mio cazzo lì dentro centimetro dopo centimetro. Jandira mi ha appena chiamato “figlio di puttana, sporco cane, vai a mangiarti il ​​culo” ma ho iniziato a pugnalarlo senza pietà.

Quando siamo tornati insieme, Jandira ha detto che le piaceva scopare e mi ha chiesto: “Mettitelo addosso, figlio di puttana, mangiami il culo, giralo, mettimelo addosso, dannazione”. Continuavo a scopare quell’anello mentre suonavo una Siririca. Non passò molto tempo prima che ci incontrassimo. Entrambi fanno del loro meglio per non fare rumore.

Cadiamo uno accanto all’altro sul letto, esausti. Jandira mi ha mostrato il bagno e mi ha detto che c’era tutto. Avevo quasi finito quando è entrato nella doccia con me, si è lavato e proprio mentre stavo per andarmene si è inginocchiato e ha afferrato il mio cazzo che si è subito alzato ed è diventato davvero duro dopo poche riprese.

Poi Jandira si alzò, si voltò verso il muro, allargò le gambe, alzò i fianchi e implorò, quasi implorando: “Scopami di più, per favore, voglio più cazzo”. Non ho ignorato la chiamata. L’ho scopata lì, per molti minuti, non importa quanti. È venuta altre tre volte e l’ultima volta sono venuta anch’io, già con le gambe tremanti.

Mentre la salutavo sulla porta, Jandira mi ha detto: “Vieni a trovare più spesso il tuo amico. Sarà molto felice di sapere che sei venuto. E io lo sarò molto di più”. E così, per qualche mese, ogni due giorni, ogni volta che dormiva, andava a trovare Everaldo!!! (FINE)

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*Pubblicato da ele018 su climaxcontoseroticos.com il 24/08/23.

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