Racconto erotico del cornuto – Feticismo della scuola! Prima parte

di | 21 de Luglio, 2023

Ciao, mi chiamo Eduardo e ti racconterò come sono nati alcuni dei miei feticci, anche se oggi penso che siano naturali per me. Tutto è iniziato a scuola quando avevo circa 14 anni, quando i miei ormoni erano al limite, ero totalmente ossessionato dal sesso, mi masturbavo sempre e guardavo video, non mi facevo coinvolgere con le ragazze fino ad allora, il che dimostra che questo lato perverso contrastava con un lato introverso, ero il tipico “ciao, come stai?” conversazioni che non si sono evolute con le ragazze che mi interessavano.

Era il ritorno a scuola e una ragazza catturò la mia attenzione, si chiamava Gabriela, capelli neri, pelle bianca, un corpo magnifico già a 15 anni, aspetto da “zingara obliqua e nascosta” (chi legge Dom Casmurro si renderà conto del riferimento) e soprattutto, una delle cose che mi ha colpito di più di lei, i suoi bei piedi, indossava una taglia 39, ancor prima che potessi vederli in mostra. , ha sempre attirato la mia attenzione per i suoi modi rilassati in classe, il modo in cui parlava e rideva con i suoi amici, uno sguardo che sembrava avere sempre più da dire delle sue parole.

Ho provato ad avvicinarmi a lui sedendomi al banco accanto al suo, facendo commenti banali durante la lezione, tipo:

– Ti piace questo insegnante di matematica?

– Un po’, preferivo il mio vecchio maestro di scuola, spiegava molto meglio la materia.

– Di che scuola sei Gabriela?

– Ah, era una scuola in un altro stato, non sapresti.

Sì, Gabriela, oltre ad essere una recluta, era di un altro stato, anche se non aveva un altro accento (ometterò gli stati per ovvie ragioni). Le nostre conversazioni erano sempre banali, brevi e senza profondità, nonostante a casa mi masturbassi più volte nella mia stanza pensando a Gabriela, al suo corpo, ai suoi occhi, a come dovevano essere i suoi piedi, dormivo e mi svegliavo pensando a Gabriela, così come Capitu era il centro della vita di Bentinho (Riferimenti) Gabriela era il centro della mia, anche se questo non rifletteva in alcun modo la vicinanza che avevamo a scuola, che non c’erano più di 2 conoscenti che studiavano nella stessa stanza.

Un giorno mio padre mi ha dovuto portare a scuola presto, sono arrivato e la scuola era quasi vuota, sono andato in camera mia e chi ho trovato? Sì, Gabriele. Nella mia testa un incontro del genere non poteva che essere orchestrato dall’universo, io e lei soli nella stanza sembrava la cornice perfetta, visto che lei era quasi sempre accompagnata dai suoi amici.

– Ciao Gabriela, cosa fai così presto a scuola? Hahaha

– Ciao, la nostra è una lunga storia… Ma tu? Questo momento arriva sempre?

– No, mio ​​padre doveva portarmi prima oggi, qual è la lunga storia? Ora sono curioso lol

Dettaglio che fino a quel momento era stato omesso dal lettore, Gabriela era scalza!! Con le sue scarpe da un lato, riuscivo a malapena a incontrare i suoi occhi e distoglievo sempre l’attenzione sui suoi piedi, alla mia domanda ha risposto:

– ah, ho passato la notte a una festa, dovevo finire a dormire a casa di un amico, quindi mi sono alzato presto e sono venuto a scuola.

– Ahh sì, a quanto pare la festa è andata bene, eh kkkkk

– Sì, lo era, e il mio piede?

– Mi sembra che niente, perché?

– Tu che non smetti di guardarle, sembra di non aver mai visto un piede scalzo, l’ho dovuto togliere perché le scarpe finivano per bagnarsi, le ho lasciate asciugare un po’.

– Non è niente hahaha sono solo interessanti

– Interessante?? Un piede?? io eh

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A questo punto ero un po’ nervoso ma ho continuato:

– Sì.. Sono carini kkkk

– In realtà??

– Hurum, da quanto tempo sei qui?

– 39, perché?

– Niente, solo per curiosità.

– strano ciao

Abbiamo parlato anche di altri argomenti, ma nulla è sfuggito all’uniformità della vita scolastica, la mia timidezza mi ha impedito di affrontare un argomento interessante.

Per me ogni piccolo progresso con Gabriela era già motivo di gioia, però quel giorno non è stato così felice come sembra, alla fine della giornata, quando è arrivato il momento di partire, ho visto Gabriela abbracciare una sua presunta amica, in un abbraccio molto avvolgente e lungo, che anche il coordinatore scolastico ha rimproverato, che è stato motivo di risate tra i due. Una situazione del genere è stata sufficiente per gettarmi addosso un secchio di acqua fredda mentre tornavo a casa.

Sono sempre stata una brava studentessa, prendevo buoni voti in quasi tutte le materie, un giorno l’insegnante di matematica ci ha dato un lavoro da fare in coppia, ero seduta accanto a Gabriela, ho visto l’occasione perfetta e mi sono offerta di fare il lavoro per lei, lei ha accettato ma ha avvertito:

– Ok, ma ti avverto che sono pessimo in matematica, quindi significa che dovrai lavorare molto.

-Va bene, lo sistemiamo.

Finimmo per fissare un appuntamento per fare questo lavoro a casa sua, lei viveva in un bell’appartamento in una zona lussuosa della città, era figlia unica di un giudice federale, viziata e aveva sempre quasi tutto quello che voleva, il che non era molto diverso da me, figlio di un imprenditore locale di successo, che nonostante i suoi amici, portava questo martirio di non andare d’accordo con le ragazze.

Era un giovedì pomeriggio quando ho suonato il campanello di Gabriela, che mi ha aperto la porta e mi ha ricevuto con pantaloncini cortissimi, una maglietta molto ampia ea piedi nudi, non ho potuto fare a meno di notarlo ancora una volta.

Andammo a fare le valigie per il lavoro in soggiorno, e io continuavo a guardare i piedi di Gabriela, lì così vicini a me, che si rese conto ancora una volta:

– Edoardo! Guardi di nuovo il mio piede? Ti piacciono, vero?

– No lol è solo una tua impressione.

– Lo so, io eh, ognuno ha i suoi gusti ahah

– E quali sono i tuoi gusti? Hahaha

In quel momento ci fu un silenzio nella stanza, sentii di aver fatto la domanda sbagliata, pensando di avere abbastanza privacy per farlo, finché lei non mi rispose:

– Ne ho diversi e nessuno di loro ti riguarda.

Lei ha risposto in modo incisivo e allo stesso tempo provocatorio. Ci fu un certo silenzio nella stanza, finché lei non parlò:

– Facciamolo in camera da letto, perché controlliamo il mio computer.

Ci alziamo e andiamo, facciamo ricerche e parliamo molto durante il lavoro, comprese le nostre vite e i nostri obiettivi, le nostre band preferite, i film, gli spettacoli e altro ancora. Ero così rilassato con lei, come non mai, che ho deciso di lasciare questa domanda:

– Non hai paura che tuo padre venga a trovarti in camera da letto con un ragazzo? Hahaha

Lei con mia sorpresa:

– No, niente ti spiego che sei innocuo kkkkkkkk

– innocuo? COSÌ?

– Wow quello che vi succede ragazzi è pensare che non capiamo le cose kkkkk voi pazzi mi beccate ma non potete cantarmi.

– no no, qual è la tua impressione kkkkk.

– Vuoi davvero tradirmi? Lolololol posso spogliarmi davanti a te e scommetto che non fai assolutamente niente.

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Parlava in tono scherzoso ma voleva dire la verità, io ho deviato dall’argomento, abbiamo finito parte del lavoro e me ne sono andato, malissimo dentro, perché mi aveva rinfacciato che ero incapace di sedurla anche se ero pazzo di lei.

Passavano i giorni a scuola e niente di nuovo, ora parlavo con Gabriela ma solo in classe seduto accanto a lei e senza grandi argomenti rilevanti, durante le pause era sempre impegnata a parlare con i suoi amici, e quello che mi faceva più invidia erano i ragazzi.

Aveva molti amici maschi e tutti sembravano avere infinite conversazioni con lei, oltre a giocare con lei, mettersela in grembo, prenderla in braccio, ecc. Lì nel mezzo della scuola, quando non potevo andare avanti anche se ero nella stessa stanza con lei “Devo davvero essere innocuo come ha detto” ho pensato amaramente e allo stesso tempo ancora incuriosito come avesse avuto il coraggio di dirmelo così dolcemente come se nulla fosse accaduto.

Per quanto riguarda alcuni amici che scherzavano con lei… Ce n’era uno più vicino di nome Vitor, un giovane nero alto e dall’aspetto ingannevole, capocannoniere della squadra della scuola, famoso come ricevitore, oltre a litigare, molto diverso dallo studente medio di questa università d’élite. Vitor sembrava essere l’amico più intimo di Gabriela, oltre a parlarle per un’intera pausa facendola rideva sempre, era quello che faceva le battute peggiori, una volta che Gabriela era appoggiata alla cattedra in classe durante la ricreazione, con le spalle all’aula, Vitor è arrivato da dietro, le ha riempito la mano e l’ha schiaffeggiata fortissimo sul sedere, cosa che ha fatto un gran rumore in classe, Gabriela si è spaventata ma quando ha visto che era lui, ha riso e ha detto:

– Hai già colpito più forte ahah

Un altro collega, con l’intenzione di approfittare della presunta libertà concessa da Gabriela, ha commentato:

– Giocherò anch’io!

Gabriela lo ha subito rimproverato:

– Niente di tutto questo, solo Vitor può farlo.

Non ero amareggiato come prima con questi episodi, anzi, anche se mi rendevano un po’ triste ora che cominciavano ad eccitarmi, mi piaceva ricordare Vitor che gli dava il culo, in mezzo alla stanza, mentre invidiavo la libertà che aveva con lei, ero entusiasta che ce l’avesse.

Io e Gabriela abbiamo già parlato molto su WhatsApp, anche se a scuola parlavamo poco, sono tornata sull’argomento dell’essere innocui e le ho chiesto, via messaggio:

– Spiegami meglio che continuo a non capire il fatto che mi hai chiamato innocuo quel giorno kkkk

– ahh ho detto scherzosamente lol solo per prenderti in giro

– ehm, lo so, sarebbe offensivo come Vitor? Chi ti ha schiaffeggiato in mezzo alla stanza?

– LOL è molto più offensivo di così

– Dimmi di più

– Sei molto curioso, ma immagina se lo fa in mezzo alla stanza, cosa non fa…

– Quindi rimani?

– Sì, e se non fosse così cattivo uscirei con lui

Nonostante questo colpo allo stomaco, la conversazione mi commuoveva ancora… Risposi:

– Hmm, Gabriela, sono molto curiosa, puoi dirmi in dettaglio quanto è offensivo Vitor?

– Oh mio Dio, insisti sempre, va bene, mi ha lasciato il culo viola come già 3 volte, colpendo molto più forte di quel giorno, pronto, soddisfatto?

– maledizione

– E c’è un bacio che mi fa impazzire.

Quella notte mi sono masturbato molto immaginando lei e Vitor, con il passare dei giorni ho deciso di saperne di più sui feticci, la podologia che già conoscevo, ora ho conosciuto l’universo Cuckold e la dominazione femminile, e ho trovato l’ovvio, amavo essere vinta, sottomessa, “innocua” per usare le parole di Gabriela, allo stesso tempo era motivo di dolore e motivo di lussuria, questo sentimento contraddittorio ha molto a che fare con questo universo.

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Ho preso una decisione, ero pronta a dire a Gabriela, che volevo essere la sua sottomessa o una docile cuckold, per quanto assurdo possa sembrare, mi sono detta “se non posso averla come moglie, posso averla come Domme, sarebbe lo stesso averla sessualmente, forse le piace perché pensa che sia diverso”.

Ci siamo incontrati a casa sua per finire questo progetto di matematica, ero deciso a dirle quello che volevo, lei mi ha risposto e ha iniziato a chiamarmi per farlo nella sua stanza:

– Edu, oggi farai quasi tutto, non sono dell’umore giusto.

– nessun problema ciao

Ho fatto il lavoro tutto il pomeriggio mentre Gabriela giocava con il suo cellulare e parlava con gli amici, alla fine ho deciso di aprire il mio cuore:

– Gabriela, posso dirti una cosa a dire il vero?

– wow, puoi

– Che pensi che mi piaci, era vero?

– ah, pensavo che mi avessi tagliato come quasi tutti i ragazzi di kkkkk e ho deciso di ridere di te.

– eh, e se mi piacevi davvero, ma in un altro modo…

– uh, quanto diverso?

– Tipo, ti sei reso conto che mi piace obbedirti queste cose…?

– Sei sottomesso?

– ehm, come fai a saperlo?

– L’ho visto in una serie kkkkkkk quindi ho deciso di indagare un po’, ho sempre pensato che tu fossi molto lento ma non pensavo mi piacessero queste cose

– Allora, ti amo e volevo che tu fossi il mio proprietario, tutto qui.

– Che carino, vuole essere il mio look da gatto kkkkkkk .. Fortunato per te, ho una proposta per te

– CHI???

-So … adoro Vitor ma i miei genitori non mi lasciano uscire con lui, probabilmente a causa di pregiudizi, mio ​​padre ha detto che è un ragazzo senza futuro, e ora regola i miei appuntamenti, non vuole che io lo incontri, ed è lì che entrai, così saresti diventato un ragazzo da un amico, almeno per i miei genitori, i miei genitori, i miei genitori, i miei tipi di casa, mi facevano andare fuori, così mi facete andare fuori dai miei genitori, dai miei genitori. Fai il tifo di più e, nel frattempo, hai una bella ragazza da sfoggiare, oltre ad essere il mio ovvio bestiame.

Mi sono un po’ spaventata, lo ammetto, ma allo stesso tempo mi ha dato una bella erezione, ho risposto dopo un silenzio:

– accettato, a una condizione.

– CHI?

-Che tu mi domini e mi umili molto kkkkk

Gabriela si è alzata, si è assicurata che la stanza fosse chiusa a chiave, e alzandosi in piedi, si è tirata giù i pantaloncini, lasciandomi davanti solo le mutandine (una comune nera), sono rimasta sbalordita, non me lo sarei immaginato nemmeno nei miei sogni più sfrenati, poi mi ha voltato le spalle e mentre le guardavo il sedere, ha detto:

-Vedi quel culo? Vitor la picchia quando vuole, no, la frusta, la strizza, la morde… Mentre io non ti permetto nemmeno di toccarla.

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*Pubblicato da scrittore1509 su climaxcontoseroticos.com il 21/07/23.

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