Racconti voraci: seduzione non innocente

di | 13 de Dicembre, 2022

All’inizio si trattava di eventi sporadici in cui non riuscivo a vedere una connessione supponendo che fosse tutto accidentale e innocente; un giorno sono andata in bagno ed eccola lì in mutandine davanti allo specchio a truccarsi; Non potevo tirarmi indietro quando mi sono ritrovato coinvolto nella sua straordinaria bellezza; Ho guardato i suoi seni nudi allo specchio e mi sono bagnata alla vista dei suoi capezzoli prominenti sormontati da aloni rosa molto grandi che sembravano gonfiarsi leggermente mentre mi fissava nel riflesso.

-Cosa ne pensi? Il mio seno è bello? chiese con la massima impudenza, rivolgendosi a me, permettendomi di apprezzarli direttamente.

Ho provato un sermone su quel discorso da “ragazzo”, ma che morale avevo se il mio cazzo era duro come la roccia solo guardando quell’intrigante coppia di delizie ferme; Quindi ho balbettato sciocchezze mentre scappavo dal bagno come il diavolo scappa dalla croce! Per giorni l’immagine della sua parziale nudità ha torturato il mio corpo, la mente e l’anima fino a quando sono riuscito a dimenticarla con molta fatica e masturbazione. Pochi giorni dopo, un’altra sorpresa quando entrò in bagno trafelata, ignara della mia presenza; Stavo facendo la doccia e lui ha iniziato a spogliarsi, sedendosi sul water per urinare.

-Bue! Devi spogliarti per fare pipì? – Che cosa ? chiesi con finto disprezzo.

-Oh! Come mai? C’è un problema con quello? – rispose con una punta di ironia – Mi dirai che non ti piace vedermi così… nuda!

Prima che potessi rispondere, si è pulita, ha tirato lo sciacquone e ha lasciato il bagno così com’era. “E dovresti sapere che so che pensi che io sia sexy, sai?” urlò mentre tornava senza preavviso, lasciandomi sbalordito. E la situazione è andata sempre peggio; Sabato è venuta in soggiorno con indosso solo reggiseno e mutandine e si è seduta accanto a me per guardare la TV. Potevo quasi sentire il calore del suo corpo e senza riuscire a controllarlo, il mio pene si indurì fino a spingere il tessuto dei pantaloncini formando una “tenda” malconcia.

-Nostro! Che cazzo grosso, eh? Ed è molto difficile! – commentò tenendo il bullo sopra i suoi vestiti – Sei davvero un gran furfante!

-Per quello! Metti giù quella torcia! – dissi con tono irritato.

-È davvero un peccato, vedi! Chissà, forse cambierai idea! – rispose lei ironica, alzandosi mostrando il sedere ai miei occhi golosi – Guarda che culo succoso che ho!

Una notte non ce la facevo più e cominciai a masturbarmi dimenticando che la porta della camera da letto non era chiusa a chiave; e mi ci è voluto un po’ per rendermi conto di essere spiato. “Puttana! Non posso avere un po’ di privacy?”, chiesi ad alta voce senza interrompere quello che stavo facendo, poi lei aprì la porta e rimase appoggiata allo stipite con le braccia incrociate.

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-Fammi vedere almeno, vai avanti! Lui è così carino! – Che cosa ? disse con tono malizioso.

Solo per rabbia, mi sono alzato e ho accentuato la cannuccia guardandola con un’espressione di sfida; mi guardò e si morse il labbro in agitazione.

Sono andato fino in fondo e quando è arrivato lo sperma ho accelerato i colpi manuali fino a eiaculare copiosamente macchiando il pavimento davanti a me. “Los! Ti piace? ” chiesi ironicamente, scuotendo il mio cazzo ancora duro. Lei sorrise e scomparve lungo il corridoio, lasciandomi sembrare un coglione. In effetti, non sapevo per quanto tempo avrei potuto controllarmi, perché la birichina amava prendermi in giro, ma non sapevo se fosse tutto vero o solo uno scherzo gratuito.

Settimane dopo, un sabato mattina, arrivò cambiando gamba e parlando a bassa voce; l’aveva bevuto ed era ubriaca; Ho lasciato la stanza e l’ho guardata con un’espressione di disapprovazione che mi ha sorriso; Mi ha chiesto di aiutarlo a fare una doccia per ridurre gli effetti della sua bevanda. Siamo andati in bagno e le ho tolto i vestiti; Ho aperto la doccia e l’ho posizionata sopra, lasciando che l’acqua calda, quasi fredda, le scorresse sul corpo. Mi abbracciò e mi toccò persino, facendoci bagnare entrambi.

Riuscì ad asciugarsi e io andai nella mia stanza dove mi liberai dei vestiti bagnati e asciugai il corpo mentre aspettavo che si ritirasse nella sua stanza; Sono tornato in bagno per ripulire il disordine che mi ero lasciato alle spalle; Portai i suoi vestiti fradici che puzzavano di alcool nella lavatrice e li inzuppai. Stavo tornando nella mia stanza ancora nudo quando la sentii chiamarmi con una voce piccola e debole. Appena entrato nella stanza, l’ho trovata nuda sul letto che le accarezzava la vulva morbida e lussuriosa.

-Il! Per favore vieni qui! “Succhiami la figa, vai avanti! balbettò, ancora con voce strozzata. ne ho tanto bisogno!

L’ho guardata, poi ho guardato la sua figa, che era la cosa più bella che avessi mai visto in vita mia, e anche se ho resistito malamente, ho finito per acconsentire alla sua richiesta, allargandole le gambe e accoccolandomi tra di loro, aprendole la vulva con la punta delle dita e cominciando a coprirla tutta la zona, che era molto calda e umida. Confesso di aver apprezzato con piacere questa succulenza, regalandole diversi orgasmi che lei celebrò con gemiti prolungati punteggiati da urla isteriche, a riprova che la mia prestazione era più che encomiabile.

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Eravamo in uno stato d’animo completamente frenetico con uscite abbondanti che sentivo il bisogno di fare qualcos’altro, ma un rumore inaspettato ha posto fine al nostro divertimento e mi ha fatto correre fuori dalla stanza e nascondermi sotto le coperte prima che venisse catturato. Assorto da quello che era successo e dai confini che avevo varcato, una cosa era certa: questa provocazione era assolutamente giusta e ora toccava a me andare avanti o indietro! Tutto quello che doveva fare era aspettare il momento giusto… il momento in cui avrebbe attaccato!

Per settimane non è successo nient’altro; Non so se fosse la paura di quella notte, se finse di essere la Madeleine pentita, fingendo un falso pudore, o se mi prendesse in giro con la sua assenza. Durante una notte sensuale in cui era impossibile dormire, ho pensato a lei ea quella deliziosa piccola figa che aveva tra le gambe e ho sentito il mio cazzo indurirsi in modo impressionante. Volevo andare con lei, ma mi mancava ancora un toccasana… Fu allora che sentii della musica provenire dal patio sul retro della casa.

Non mi ci è voluto molto per capire che era “Jungle Fever” su un ritmo sensuale; Mi sono alzato e ho camminato verso il suono; quando sono arrivato in giardino, mi sono commosso nel vederla nuda che ondeggiava al ritmo della musica; Ogni sua mossa era un impressionante spettacolo provocatorio e il suo obiettivo ero io! Ci siamo guardati e lei ha sorriso mentre mi tendeva le braccia.

Lasciandomi alle spalle la sanità mentale, mi tolsi i pantaloncini e mi avvicinai a lei; ci siamo abbracciati e abbiamo cominciato a baciarci voluttuosamente con la lingua facendo una coreografia unica dentro le nostre bocche mentre io mi accarezzavo con gesti maltrattati; a un certo punto si è inginocchiata davanti a me e ha tenuto la mia verga, giocando con la lingua sul mio glande e suscitando da me gemiti eccitati. Quando ha afferrato la mia verga e ha iniziato a succhiarmela forte, ho pensato che stavo impazzendo; la sua bocca calda e bagnata sembrava una morbida vulva che alternativamente succhiava e leccava, tenendo il glande gonfio tra le labbra mentre mi masturbavo lentamente.

Non ci è voluto molto per trovarci sdraiati nell’erba bassa di questo cortile a rotolarci tra baci e baci; di nuovo lei prese l’iniziativa e mi salì sopra accovacciandosi tenendomi il membro con una mano scendendoci sopra muovendo lentamente il suo enorme sedere da una parte all’altra; Sentivo la vulva ardente inghiottire il mio palo al ritmo del giro e quando il glande si precipitava contraeva i muscoli vaginali come se lo mordesse costringendomi a emettere un gemito rauco.

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Con le mani appoggiate sul mio petto, si è chinata e ha mosso il sedere su e giù a “martello”, il rumore provocato dall’urto tra questa schiena e la mia pancia ha reso tutto ancora più eccitante, il sudore scorreva già sui nostri corpi e il suo respiro accelerò anche se nessuno di noi due mostrò il minimo segno di raffreddamento, sperimentò un’indescrivibile ondata di orgasmi che le pizzicarono la pelle, facendola rabbrividire e gemere senza fine, io succhiai quelle tette succose, mordicchiando i capezzoli offerti al suono delle sue urla isteriche…

Senza paura cambiammo posizione con lei che si metteva a quattro zampe mentre io la penetravo da dietro colpendola forte e profonda portandole altri orgasmi che la facevano impazzire ma chiedendo sempre di più; Sono rimasto stupito dalla mia performance e considerando quanto tempo abbiamo scopato, l’unica cosa che mi interessava era che non sarebbe mai finita! “Ahi! Dispettoso! Delizioso pervertito! Vieni a metterlo qui, mettilo!” suggerì fermamente, affondando l’indice nel suo sigillo anale. Naturalmente, non esitai e tirai fuori il mio attrezzo dalla caverna allagata, cominciando a spazzolare il buco che brillava audacemente.

Ho spinto forte e al primo colpo quasi metà del mio membro ha lacerato il buchetto, invadendolo sfacciatamente; ansimò con la mano sulla bocca e si avvicinò ondeggiando per farmi segno di continuare; Ho iniziato ad inserirlo poco a poco e senza intervalli fino a quando sono riuscito a immergere completamente l’asta nel suo sigillo già avvolto; Ho continuato a pompare forte, muovendo una mano lungo la sua vita fino a raggiungere la sua figa che ho cercato di irrigare con grande enfasi, provocandole orgasmi multipli che hanno scosso il suo corpo. E fu in questo clima di lussuria che raggiunsi il mio culmine, esplodendo in uno sperma fecondo che le lavò le viscere, che conobbero ancora un ultimo sperma che le fece contrarre tutti i muscoli del corpo.

-Oh! Con quello è stato bello! Non mi sono mai divertito così tanto! “Non so perché ci hai messo così tanto a concederti a me!”

– Merda, mamma! Io ero spaventato! …ma adesso non ne ho! – risposi con enfasi – Devi solo stare attento con mio padre… a proposito, tuo marito!

-Non preoccuparti tesoro! – rispose sorridendo e accarezzandomi il viso.

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