Opportunità (07): la zia della donna del Ceará

di | 10 de Febbraio, 2023

Io e Jana non ci siamo allontanati, ci siamo solo tenuti a distanza di sicurezza perché aveva iniziato una storia d’amore seria con il tizio della stazione di servizio; Ci vedevamo sempre al panificio il sabato con tanti saluti e sorrisi, e nei pochi scambi di messaggi che avevamo ancora gli argomenti erano vari e senza alcun cenno alla nostra partecipazione; Non le ho detto del contatto di sua zia, supponendo che non sarebbe stato una buona idea menzionarlo, e quindi sono rimasto sorpreso quando l’ha menzionato lei stessa, commentando di aver scoperto l’interesse di Serena per lei. Me. “Le ho detto che eri bravo a letto e lei è impazzita!”, ha scritto in uno degli scambi. L’ho ringraziata per il suo incoraggiamento e le ho chiesto se sarebbe andato bene se fossi stato coinvolto con sua zia.

“Wow, uomo! Sto molto bene! Sto anche pensando di trasferirmi da lì in un posto tutto mio! Il tuo percorso è chiaro! “, ha concluso, rispondendo alla mia domanda; La ringraziai e le augurai ogni bene, pensando già di investire su Serena e approfittando ancora dell’occasione per raccogliere maggiori informazioni su quella zia birichina. Sapendo che Serena svolgeva due lavori come addetta alle pulizie per una ditta terza e scoprendo sempre i rispettivi indirizzi dove lavorava, ho deciso di buttarmi subito per scoprire quali fossero le mie reali possibilità.

Mi fermai davanti all’edificio degli uffici dove Serena faceva il turno mattutino che finiva verso le quattro, aspettando che uscisse; Era una zona piena di edifici come questo ed è stato difficile per me identificare quello giusto e quindi avere pazienza; pazienza per cogliere un’opportunità. Non passò molto tempo prima che un gruppo di donne uscisse di corsa senza fiato dall’uscita laterale con l’unico scopo di tornare a casa; poco dopo, subito dietro di loro è arrivata Serena con il suo corpicino deliziosamente attillato in vestitini strettissimi che la rendevano ancora più sexy e desiderabile; Ho aspettato che camminasse sul marciapiede opposto finché non mi è passata accanto e ha messo in moto la macchina, avvicinandosi a lei; quando ho aperto la finestra e l’ho chiamata per nome, Serena mi ha guardato accigliata con un’espressione sospettosa.

-OH! Il Signore! È un’amica di Jana, vero? “Cosa stai facendo qui?” commentò con tono sollevato.

-Ti stavo aspettando, Serena – risposi in tono amichevole – vieni qui, non vuoi fare una passeggiata? Lui viene! Sali qui che ti porto dove vuoi!

La donna ha mostrato un’aria titubante e dopo essersi guardata intorno, si è avvicinata all’auto, ha aperto la portiera ed è salita; Ho iniziato a guidare attaccando una conversazione con lei, che mi ha guardato con la coda dell’occhio, esaminandomi con una certa attenzione. Dopo qualche minuto sembrò rilassarsi, abbassò la guardia e mi chiese se mi piacevano i suoi messaggi. Ho risposto di sì, precisando che ero libero di inviare quello che volevo. “Quello che voglio è? Ma non sei innamorato di mia nipote? chiese con tono sicuro e una punta di ironia. In poche parole le ho spiegato che tra me e Jana c’era solo una grande amicizia e che sapevo anche che lei era coinvolta con un altro uomo, impedendoci di unirci.

-Non lo so, vedi! Mi ha detto che ti sei fatta una bella scopata! – Quello ? disse maliziosamente.

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-Lo stesso? E cos’altro ti ha detto? – Quello ? chiesi suggestivamente.

-Ha fatto molta propaganda su di te – rispose Serena con tono ancora più malizioso – morivo dalla voglia di sapere se tutto questo fosse vero!

Senza che lei se ne accorgesse, parcheggiai vicino all’università dove stava facendo il secondo turno; Era un posto che a quel tempo era deserto ed è stato allora che ho deciso di tentare la fortuna. “Se vuoi guardare, non esitare! commentai appena mi sbottonai i pantaloni, tirando fuori il penguelo, mostrandone la famigerata rigidità; Serena fissò il mio cazzo con uno sguardo sorpreso poco dopo essersi guardata intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno in giro; Esaminò curiosamente il suo cazzo, senza perdere tempo nel prenderlo in una mano e dargli un lento sussulto. “Zitto! È da tanto che non so cosa sia! Quanto lavoro e quanti problemi in questa vita!”, commentò mentre si masturbava guardandomi in faccia.

Quando ho pensato di suggerire una poppata, lei l’ha anticipato, piegando il corpo fino a poter impugnare la pistola, iniziando con lunghe e lente leccate che andavano dalla testa alla borsa e viceversa per seguire lo stesso percorso; ha leccato molto il pene prima di morderlo per farmi un pompino assetato e vigoroso; Il succhiare avidamente di Serena ha dimostrato lo stato di angoscia sessuale in cui si trovava, e il gesto mi ha fatto venire i brividi in tutto il corpo, il cazzo che pulsava nella sua bocca chiedendomi di resistere il più a lungo possibile.

Purtroppo, nonostante tutti i miei sforzi, il parossismo è arrivato al galoppo e alcuni spasmi involontari sono stati il ​​segnale decisivo che non avevo molto tempo; Ho provato ad avvertirlo dell’inevitabile, ma era già troppo tardi; Finii per avere un orgasmo strabiliante mentre schizzavo il mio sperma caldo e denso nella bocca di Serena, che non fece nessuno sforzo per contenerlo e poi lo inghiottì con il massimo dei nervi. Quando è tornata alla sua posizione sul sedile dell’auto, ha preso un fazzoletto dalla borsa, si è asciugata le labbra e mi ha sorriso.

-COSÌ? Ti è piaciuta l’esperienza? —chiesi maliziosamente— Credi che valga la pena cercare qualcos’altro?

-Non lo so! Sei sposato, vero? “Non credo che tu possa andare a casa mia la sera…, lì possiamo suonare quanto vogliamo…

-E il fine settimana? Potere? “L’ho interrotto enfaticamente, volendo sapere fino a che punto sarebbe arrivata la puttana.

– Dipende, a volte non sono sola – rispose lei con un certo sconforto – fammi pensare che ti faccio sapere, va bene?

-Va bene, ma pensaci, vedi? aggiunsi con un sorriso discreto “non credo che ti pentirai di averci concesso il tempo!”

Serena gli rivolse uno sguardo malizioso e scese dall’auto senza dire niente; Alla fine, ho pensato di aver fatto bene e ho cominciato ad aspettare con ansia quello che sarebbe successo; Nei giorni successivi, Serena ha continuato a inviare emoji di ogni tipo, fino a quando un giorno ha inviato una foto della sua figa con la didascalia “Mi sono appena rasata!” Io ti piaccio ? » ; Ho subito risposto che mi piaceva, ma vorrei dargli una bella leccata. Non disse nulla e rimase in silenzio per alcuni giorni. Ho pensato di stuzzicarla ancora un po’ guardandola lasciare il lavoro, ma non ne ho avuto l’occasione e ho dovuto fare marcia indietro sperando che prendesse l’iniziativa. .

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Un venerdì presto, ho ricevuto un messaggio da lei che mi ha lasciato in delirio. “Ora o mai più! Sono a casa, aspetto solo te! Vieni!”, mi ha scritto via WhatsApp. Siccome quella mattina ero libero, ho mandato una mail al mio capo dicendogli che avrei fatto tardi al lavoro e dopo una doccia veloce ho portato a casa l’auto di Serena, ho digitato un messaggio che annunciava il mio arrivo appena ho parcheggiato l’auto davanti a casa sua, poco dopo mi ha risposto informandomi che la porta era aperta per farmi entrare. e ho notato che la porta d’ingresso era socchiusa come un chiaro invito alla mia invasione.

Chiusi la porta alle mie spalle e perlustrai il locale senza trovare Serena che mi chiamò per nome; Ho seguito il suono della sua voce e ho raggiunto la camera da letto dove la volpe giaceva nuda sul letto, le gambe divaricate, accarezzando la sua morbida tana; Mi sono spogliato lentamente e sono andato verso di lei; inginocchiandomi accanto al letto, divaricai le gambe di Serena e seppellii il viso finché la mia bocca non trovò la piccola cavità che cominciai a leccare con grande avidità; Non ci volle molto perché Serena provasse il suo primo orgasmo al quale ne seguirono presto altri, scuotendole il corpo facendola tremare, gemere e sospirare come una cagna in calore. Questo era solo l’inizio di ciò che intendeva fare con lei; Non ho smesso di parlare finché non mi ha implorato di scoparla, cosa che ho fatto mentre mi arrampicavo con il mio bastone in mano e cercavo di spingerlo tutto in una volta in quella piccola fica il cui shock era io. deliziosamente delirante con le sue urla e la mia sensazione. esasperante per allargare l’inguine che era un po’ stretto.

Iniziai una serie vigorosa e profonda di spinte pelviche, infilando dentro e fuori la mia pistola con una voracità indescrivibile, che ebbe un enorme impatto su Serena, che sentì il suo corpo fremere per le mie spinte mentre veniva. per tutta la lunghezza del membro e li lasciò entrambi imbrattati di enorme piacere; Abbiamo scopato con lussuria e ho sentito i gemiti, le grida e gli sguardi languidi di Serena mentre guardava la mia pietà come un maschio capace di uccidere il suo dannato. Ci stavamo godendo un momento così lussuoso che nemmeno il sudore che colava costantemente da tutti i nostri pori e il nostro respiro diventato quasi affannoso bastavano a rinfrescare tutta quella ruvidità che ci avvolgeva e dominava anche la nostra volontà.

Serena stava per scusarsi quando l’ho annunciato il mio sperma si stava avvicinando, e prima che potessimo fare qualsiasi cosa, uno spasmo percorse il mio corpo provocando una serie di contrazioni muscolari involontarie che culminarono in una copiosa sborrata che inondò la fica del mio partner, che si stava anche godendo una calda sborrata finale. sperma denso schizzò dentro di lei. Aveva ancora un grido di energia per un ultimo pugno vigoroso in quella calda fica che costrinse la volpe a lanciare un urlo acuto e senza senso. Sono crollato accanto a lei e siamo rimasti inerti, esausti e ansanti, incapaci di dire nulla.

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Ho finito per addormentarmi e la cosa successiva che ho saputo è che la puttana perversa stava succhiando la mia pistola, che stava già mostrando segni di rinnovata rigidità. Ha succhiato forte fino a quando il suo cazzo era di fronte a lei, guardandomi con un sorriso malizioso sul viso. “Sai che una donna del Ceará che soffre di gotta si accontenta solo dopo averle dato il brioco! E il mio è abbagliante di lussuria! commentò con tono esasperato, già correndo a mettersi a quattro zampe sul letto; Mi inginocchiai allargando le natiche con la mano e la lingua, increspandole su e giù e ascoltando i gemiti avidi di Serena mentre appoggiava il viso sul cuscino, impennando ancora di più le sue natiche carnose e proporzionate permettendomi di allargare i tocchi avvicinandomi molto. al gatto che piangeva ho preso posizione e ho sbavato sul cazzo mentre lo spalmavo, ordinando a Serena di tenere le natiche aperte per farmi saltare.

Ed è stato impressionante quando già nella seconda spinta il mio cappello ha rotto le pieghe del sedere di Serena, invadendolo in modo brutale, lanciando un grido isterico acuto senza indietreggiare davanti al mio attacco; Tenendola per la vita, seppellii lentamente il mio cazzo, assaporando ogni gemito esasperato e stupido piccolo grido che seguiva mentre il delinquente prendeva il sopravvento, barcollando nel brioco della donna. In men che non si dica stavo infilando il cazzo duro nel culo ancora un po’ stretto di Serena, che con mia sorpresa aveva già goduto di una bella sborrata, chiedendone ancora. Ho spinto quel culo al limite della mia resistenza che, anche con l’aiuto chimico, ha dato pochi segni dell’inevitabile.

Dopo numerosi pugni nel culo di Serena e dopo aver sentito alcuni brividi inquietanti, ho deciso di fare tutto o niente, aumentando il martellamento su quel culo succoso e godendomi l’euforia sonora del mio partner dominato dal club che gli era stato fornito. . Alla fine sono arrivate le contrazioni muscolari incontrollabili, gli spasmi ei brividi che mi hanno fatto arrendere ai limiti della mia energia residua, martellando un’ultima volta davvero forte e profondo mentre lanciavo il mio carico caldo e viscido nel mio culo pieghettato di Serena. massimo piacere offerto a voi. Frammentalmente sconfitti ed esausti, crollammo sul letto e confesso che non mi addormentai perché Serena si prese la responsabilità di salutarmi appena si fosse ripresa, minimamente contenuta nel suo piccolo silenzio eloquente di chi ha piacere loro hanno bisogno.

Ci siamo incontrati ancora qualche volta, ma ho sentito che l’occasione era stata colta bene e ho notato in lei una certa possessività nei confronti dei nostri incontri, desiderando qualcosa che non potevo offrirle, come passare una notte in sua compagnia; Rendendomi conto che la situazione poteva peggiorare, mi sono avvalso dell’aiuto di Jana, che a malincuore è intervenuta in mio favore, prendendosi infine gioco della situazione in modo tale che ogni volta che ci incontravamo in pasticceria, il suo sorrisetto malizioso era molto più espressivo e sarcastico. di mille parole! La vita va avanti!

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