Non mi arrenderò, 7

di | 1 de Gennaio, 2023

Dormivamo così, con un cucchiaio, anche se timidi, senza troppi contatti; il suo braccio che attraversa il mio corpo e io tengo la sua mano sotto la mia, è scivolato proprio sotto i miei seni, dove chiamano “stomaco bocca”. Deve essere stato difficile per lui, perché se è stato difficile per me, immagina per lui. Ci siamo addormentati dopo un po’ e stimo che circa un’ora dopo mi sono svegliato, senza motivo apparente, o forse, svegliato dal mio subconscio libidinoso.

Mio padre dormiva bene, non russava, ma respirava a fatica. Un movimento improvviso potrebbe svegliarlo, ma movimenti impercettibili difficilmente lo sveglierebbero. Con la mia mano sulla sua, le sollevo un po’, tenendo la sua mano a coppa sul mio petto, anche attraverso i vestiti. Delizioso! Dopo una trentina di secondi, sempre attento al suo respiro, ritiro la mano, lasciando solo la sua. Mi era chiaro che volevo dormire così con lui ogni giorno della mia vita. Dopo di che non riuscivo più a dormire, la mia volontà era di scriverti tutto il prima possibile.

Passò un po’ di tempo e io stavo ancora cercando di capire le cose, pensando a come avrebbe reagito quando si fosse svegliato, con il cuore che batteva all’impazzata. Dubito sia meglio. Poteva svegliarsi, approfittare un po’ della situazione (cosa improbabile) o ritirare subito la mano per non avere problemi. Ma se la mia mano era sulla sua quando si svegliava, sarebbe più difficile per lui togliersela, perché potrebbe finire per svegliarmi. Inoltre, penso che si sentirebbe meno in colpa per avermi messo le mani addosso in queste condizioni, poiché tutto indicherebbe che sono stato io, e non lui, a mettermi le mani addosso, anche se non intenzionalmente. Dopo averci pensato per un po’, ho rimesso la mia mano nella sua e l’ho lasciata lì.

Così sono rimasto per più di 20 minuti, non è successo niente e la noia ha iniziato a farsi sempre più estenuante. Volevo che si svegliasse in fretta, volevo vedere come reagiva, se diceva qualcosa o no, allora o il giorno dopo. Ma il fatto è che, se non ci fosse motivo, non mi sveglierei fino alle 06:00 circa. E non dovrebbe nemmeno essere ancora l’una di notte. Questo è quando diventiamo più cattivi, quando siamo pigri e annoiati.

Prendo coraggio e con molta cautela avvicino un po’ di più i miei fianchi a lui, ma ancora senza sentirlo abbastanza, perché a quanto pare durante il sonno si era un po’ ritirato, invece adesso ero pronto a raggiungerlo. Spingo via con i piedini, riportando indietro il sedere finché non sento le sue ginocchia su di me. Si adatta bene, senza forzare troppo per non svegliarlo. Ora sì, un vero guscio. Se avesse avuto un cazzo duro, il suo cazzo si sarebbe sentito bene.

Ma doveva ancora svegliarsi. E non sapevo proprio cosa fare per svegliarlo naturalmente. Sta ancora ansimando e sto ancora aspettando dieci o quindici minuti (vedi come sto lottando per ottenere quello che voglio?), quando all’improvviso quel respiro pesante se ne va. Silenzio. Sto congelando. Qualcosa mi diceva che si era svegliato. Mille pensieri mi invadono, paura mista a desiderio. Aspetto in silenzio, respirando piano, piano, per non dare la minima indicazione che fosse sveglia. È allora che sento un micro movimento nella sua mano. Ma non era il tipo di movimento che volevo. Sebbene fosse quasi impercettibile, era sotto la guida del tentativo di togliere la sua mano dal mio petto senza che me ne accorgessi, cosa che riuscii facilmente ad evitare, tenendo la mia mano bloccata sulla sua. Se davvero volevo ritirare la sua mano, dovevo rischiare di svegliarmi. lui si ferma.

Ora, non credo che sospetti di me. Nonostante tutto quello che ho fatto in questi giorni, mio ​​padre non poteva immaginare che gli avessi preso la mano e me l’avessi messa apposta sul seno. Certamente pensava che non fosse intenzionale nel sonno, da parte mia o sua, ma di certo non era intenzionale.

Un minuto o due dopo, cerca di ritirare di nuovo la mano, e ancora non gli rendo le cose facili. Una mossa più energica da parte sua mi sveglierebbe sicuramente. Si calma di nuovo. Passano un altro minuto o due. (Sì, lo so che è un sacco di sciocchezze, ma immagina per me come sono state ognuna di queste aspettative per tutta la notte hehehe). Allora, per stuzzicarlo, faccio uno di quei respiri davvero profondi che facciamo di tanto in tanto, riempiendoci i polmoni, facendo gonfiare i miei seni come palloncini nella sua mano. Devono essersi un po’ riempiti, perché ho sentito un po’ di pressione da parte sua, a cui non ha potuto resistere in quel momento. Tuttavia, poiché questo tipo di respirazione a volte indica che la persona ha il sonno leggero, potrebbe aver contribuito a renderla un po’ più timorosa, motivandola a smettere del tutto:

– … Figlia? – mi chiama dolcemente

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Non sto dicendo niente, sto fingendo di dormire lol

– Figlia? – insiste, cercando di ritirare più sottilmente la mano.

– Hmm? – rispondo fingendomi molto sonnambula e confusa.

“Devi esserci arrivato accidentalmente, ragazza” – questo è quello che probabilmente avrebbe detto, ma non l’ha fatto, perché, in effetti, deve essere difficile giustificare una cosa del genere senza sembrare la più grande bugia nel mondo MDR . Cerca di ritirare di nuovo la mano, questa volta con più forza, visto che ero già sveglio. Ma io raddoppio le mie forze e non lo permetto, dicendo:

– Eri tu, papà, l’ho sentito subito, ahahah

– …Veramente? … Lascia che il padre lo porti via, scusa, vedi? Giuro che era senza…

– Non importa, non c’è niente – dissi senza usare sensualità, mostrando solo che non mi importava e volevo solo continuare a dormire al caldo e comodo.

– Figlia mia… Fratello… Lasciamelo portare via, figlia mia, è grave. Non è così facile come pensi, e stanca la mano, ma ora la tengo con molta forza e determinazione, cosa che deve averti sorpreso molto.

Non sa cosa dire, lascia solo la mano lì senza sapere se deve farlo. Dopo due minuti senza che lui cerchi di togliere la mano o di dire qualcosa, tolgo la mia mano dalla sua. Adesso toccava a lui decidere. Poteva lasciare volontariamente lì la sua mano o ritirarsi. Come ho detto, sono sicuro che mio padre non pensa che lo stia trattenendo, almeno non di proposito. Non è ritardato anche se lol. Potrei non averlo indossato, ma ora lo tenevo contro il mio seno. Sa cosa significa. Almeno una cosa gli era chiara: che mi era piaciuta la sensazione della sua mano sul mio petto e che volevo di più di quella bella sensazione. Almeno questo, lo sapeva per certo.

La sua mano libera. Sto aspettando di vedere cosa succede. Non ritira la mano. E ne sono molto felice. Se ne sta lì, probabilmente con il cazzo che pulsa e pensa a mille cose. Dopo qualche minuto l’ho premiato, mostrandogli che ero ancora sveglio: gli ho preso la mano, l’ho tolta dal mio petto, gli ho baciato il palmo molto affettuosamente e l’ho avvicinato dolcemente al mio petto. E lì siamo rimasti, con la mia mano e la sua ancora sul mio petto con un capezzolo già abbastanza duro, anche se, ovviamente, sopra i miei vestiti. Non parlava da molto tempo. La confusione nella sua mente doveva essere aumentata. Respiro di nuovo più forte, a volte riempiendomi il petto, come se fossero palloncini.

E poi, la sua prima vera iniziativa. Dopo diversi minuti senza che accada nulla, sebbene nella sua testa sia in atto una battaglia, avvicina il suo corpo al mio, senza che io glielo chieda. Solo un po’, ma abbastanza per sentire ancora un po’ il suo calore e qualcosa mi sfiora, anche se leggermente. Emetto un gemito misto a qualsiasi respiro.

– Hmm… – Un po’ assonnato.

Un altro minuto di silenzio. E rompo:

– Puoi venire, padre.

Non dice niente. Basta obbedire. Ci siamo bloccati di nuovo.

– Altro – chiedo

Si avvicina di più, spingendo il suo corpo contro il mio, e ora sento il suo cazzo dentro di me. Mio padre era già pronto a mangiarmi, doveva essere già arrabbiato, in procinto di fare una stupidaggine, era in fiamme, sospendeva la ragione, sopraffatto dal desiderio.

– Inoltre…

– Ragazza… – riluttante, volendo avere un ultimo briciolo di forza, per quanto piccola, che le impedisse di continuare.

– Di più, papà – gli dico deciso.

– Figlia….

– In più! – e per chiudergli la bocca gioco ancora un po’ le natiche sul suo corpo.

Quindi ora spinge il fianco verso di me con tutto il cuore, poiché si è resa conto di aver oltrepassato la linea del non ritorno.

– Di più, padre, di più! – dissi ora con sensualità nella voce, per lasciarlo con un misto di emozione e rabbia

Poi mi stringe il petto (che momento speciale!!!), una pressione piacevolissima che non fa male, ma quasi. E ora andava avanti, divertendosi davvero, sentendo il suo broncio attraverso il rigonfiamento del tessuto, massaggiandomi il petto, facendo quello che voleva.

– Hmm… Buon papà, hmmm

Improvvisamente, la coscienza sembra dare l’ultima parola:

– Figlia mia, ascolta… – ansante, eccitato – Non voglio che tu dica dopo che…

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– Padre! – costringendo il suo culo contro il suo cazzo – Non dirò niente, lo giuro… Vai avanti…

– Sei sicura, figlia mia? Fratello, io… – Ero quasi pazzo, perso.

– Uh, lo voglio, vai avanti! – muovendo un po’ il culo sul suo cazzo.

– Merda, Larissa! Porca merda! – Già pazzo di lussuria, mettendo per la prima volta la sua mano nella mia camicetta e sentendo il mio petto nudo. È stato travolgente per me, sono quasi arrivato in quel momento, e per lui deve essere stata una pompa di testosterone così forte che sapeva di non potersi fermare.

– Hmmmm, buonissimo, papà, Hmmmm – ora geme molto cattivo, perché non c’era nient’altro da nascondere – buonissimo, papà!!!

Le sue mani ora scivolavano liberamente sul mio corpo, sulla mia coscia, sul mio sedere, sul mio ventre, sul mio seno; Mi ha baciato il collo, le spalle ed ero in estasi, non avevo mai provato qualcosa di così delizioso in tutta la mia vita. Gli do il collo in modo che succhi meglio, nonostante non ci fosse abbastanza luce, il senso del tatto mostrava tutto ciò che doveva essere fatto. Felicissimo, ancora a coppa com’eravamo, metto il mio minuscolo braccio dietro di me per afferrargli il cazzo, e appena lo abbraccio, anche fuori dai miei pantaloncini, emette un gemito vicino al mio orecchio che non farò mai. dimenticare. In effetti, solo ricordarlo ora mi fa venire i brividi lungo la schiena. Era un gemito di piacere misto a liberazione, c’era qualcosa di un ringhio animale in quel gemito, un gemito più forte di qualsiasi altro ancora, qualcosa di represso che non so spiegare, anche una supplica, una resa, un abbandono, ma soprattutto di tutto il tutto, il piacere di un’enorme mazza che attraversa il corpo.

Allora mi gira a faccia in giù, per continuare a fare quello che gli dice il suo istinto. Mi sento più vulnerabile che mai, ma è una vulnerabilità troppo calda.

– Voglio un bacio – gli dissi con voce ferma e decisa – baciami, papà.

– Lo voglio anch’io, tesoro!

Una mano passa proprio tra le mie gambe, nella mia figa, e lui vuole sistemarla bene, e muove ancora la mano per sentire che è completamente inserita, poi mi bacia con piacere e passione. So che per i lettori maschi il bacio potrebbe non essere il momento clou di niente, ma per me è stato indimenticabile, e quello che viene dopo, anche se è così bello, può valere molto di più, ma non succedere. Il mio corpo tremò come un terremoto per quel bacio con la lingua. Sentire la lingua di mio padre è stata una sensazione unica, la sua saliva calda, che ho provato a deglutire più volte durante il bacio. E in cambio, tirai fuori anche la lingua e feci scivolare le mani sul suo corpo, che ora era praticamente sopra di me.

– Mangiami, presto! Mangiami, papà!

– Ti mangerò, Larissa, ti mangerò, tu…

– Mascalzone, puoi parlare, vai avanti, parla, papà!… Hmmmm

– Cattivo, ti mangerò, cattivo! – togliti i pantaloncini.

– Togliti quella maglietta, bastardo!

Lui corre, mentre io mi tolgo anche il mio.

– Ti tolgo i pantaloncini, Larissa – non chiede, si limita ad avvertire.

– GIUSTO.

Sento le sue dita scavare nel bordo superiore dei miei pantaloncini, scavando anche nell’elastico delle mie mutandine, sentendomi come se stesse per assorbire tutto in una volta. Fa esattamente quello che avevo immaginato e mi toglie i pantaloncini e le mutandine allo stesso tempo.

“Puoi sentire l’odore delle mie mutandine,” lo stuzzicai.

Pausa

– … – ride.

– hehehe ha un buon profumo! HAHAHA

– Figlio di puttana… – con la voce di chi ha capito tutto.

– Odori! HAHAHA

Lui annusa molto forte e lo mette da parte. Ho già le gambe aperte per lui, sento le sue mani sulle mie cosce e il suo viso caldo che mi sfiora la figa. Lui lo copre e io lo allargo con le dita per farglielo leccare. Comincia a succhiare deliziosamente, senza eccessivo affetto o brutalità, e sento il mio primo orgasmo con lui, tenendomi i due seni, le gambe spalancate e le ginocchia piegate. L’esplosione di piacere sembrava più forte di quanto potesse sopportare il mio corpicino, una sensazione unica e indescrivibile.

– Ohhhh!!! Questo è papà, tutto qui! Ahhhh!!!

Continua a succhiare, leccare, succhiare e bere, spalmandosi dentro la mia figa, e sapevo che era ora di ricambiare il favore.

– Ora sali sopra di me, porta qui quel cazzo!

Mi salta addosso e io mi siedo con la schiena appoggiata ai cuscini, più o meno distesa, come fanno tutti quando sono sdraiati davanti alla televisione.

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– Vieni, papà, voglio che te lo metta in bocca.

– Merda, Larissa, mi stai uccidendo…

– Non devi dirmi quando vieni, ok? Lo dico solo per infastidirti.

– Oh, vai all’inferno! Dove diavolo l’hai imparato, Larrisa! Malizioso…

Si avvicina, io rimango tra le sue gambe, ha le mani sul divano, lo stesso che ha appoggiato la mia schiena sui cuscini. Il suo cazzo mi colpisce in faccia, prendo quel cazzo e non faccio cerimonie, non mi masturbo, niente, me lo metto proprio in bocca, ma prima dico:

– Mettilo come se fosse la mia figa, ok?

– Oh, vai all’inferno, figlia mia, vai all’inferno! Porca merda!

Mio padre inizia a schiaffeggiarmi con il suo cazzo in bocca, senza affetto o brutalità, solo con il giusto ritmo, la giusta velocità e la giusta intensità, senza variazioni, fino alla fine, finché non ce la fa più. Non sono un esperto di queste cose alla gola, perché non ho mai avuto quel tipo di esperienza, e mio padre non mi ha spinto, è andato fin dove poteva vedere, ma la mia fortuna è che devo avere un buona gola per quello. Continuò a spingere, finché potevi sentire la sua carne tremare e i gemiti diventare più forti. In quel momento, ho appena chiuso gli occhi, anche al buio, e mi sono sentita la ragazza più realizzata del mondo. Avevo. Mi preparo a ricevere mio fottuto padre nella mia piccola bocca. Je sens son jet à l’intérieur, que j’avale, en prenant une grande gorgée, pour l’impressionner, et une autre gorgée, et une autre, et il la prend encore, jusqu’à ce qu’il s’arrête , Esausto. Quindi tengo il suo corpo, indicando che non doveva ancora andarsene. So che gli uomini hanno peni molto sensibili dopo l’eiaculazione, quindi l’ho semplicemente “lavato” con collutorio di saliva e lingua sul suo pene, uscendo pulito. Finisco e rimuovo l’ugello molto lentamente, senza lasciare nulla di appiccicoso.

Si sdraia accanto a me, mi mette una mano sul petto, esausto, finito.

– Non so cosa dire… Fratello… Figlia mia, non so cosa dire, ma era… Magia. Era magico – la sua voce diceva che lo intendeva davvero.

Le prendo la mano, come fanno gli innamorati.

– Anche a me è piaciuto, papà… sono stato così di umore, per così tanto tempo, non hai idea.

Tenersi per mano diventa un abbraccio, anche da sdraiati. Lo abbraccio, è sdraiato sul materasso, sta ancora elaborando tutto. Gli do un bacio sulla guancia.

– Ti amo papà.

– Ti amo figlia mia.

– Non ce l’hai con me, vero? – Sono preoccupato

– No, giuro di no, non ti amo…

– Padre! – lo interrompo – Non mi fermerò, lo volevo anch’io, giuro.

silenzio

– Figlia mia, a proposito delle mutandine, come lo sapevi?

– L’ha scoperto? – Faccio finta di essere ignorante.

Poi si confonde e pensa di non sapere cosa ha fatto alle mie mutandine in bagno. E vestirsi:

“…Come facevi a sapere che avrei voluto annusare le tue mutandine quando le avrei tolte?”

– Oh, non lo sapevo, volevo solo dire qualcosa di sexy, haha

– Dove hai imparato queste cose, Larissa? Cosa hai letto nei tuoi libri? ah ah

– Papà, è una cosa da donne, lo sappiamo solo.

– Hmm va bene.

Procede a darmi una tazza di caffè davvero buona e io mi addormento, questa volta per davvero, e dormo lì nuda con mio padre, a volte accarezzandogli le palle e il suo cazzo, ora così morbido lol. Tutto quello che volevo dal dicembre dello scorso anno…

L’altro giorno, ovviamente, sono successe altre cose, ma come ho detto all’inizio, conto sui vostri commenti per continuare.

Grazie ancora per i consigli. L’idea di infilare il cellulare nella tasca posteriore, le mutandine sul disco e l’idea di osservarne la posizione per poi confrontarla; L’idea della maglia corta della fascia e l’idea del materasso in salotto sono state bellissime e vi ringrazio molto. Infatti averlo fatto succhiare la mia figa e venire nella mia boccuccia è stato un traguardo non solo per me, ma anche per te, grazie mille!

Vorrei chiedere a tutti quelli che mi seguono e apprezzano i testi da votare di sapere se devo continuare oppure no. Dopotutto, non mi ha ancora fottuto la figa e non mi ha ancora fottuto il culo, nel caso tu voglia lol.

Baci.

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