Mio nonno e la mia iniziazione – parte 2

di | 6 de Dicembre, 2023

Come ho raccontato nella mia storia precedente, dopo la morte di mio nonno, pensavo che non avrei mai più avuto l’opportunità di avere una relazione con un altro uomo. Ho continuato a vivere normalmente, uscendo con ragazze ma sempre senza dimenticare il passato con mio nonno. Alcuni anni dopo, mio ​​zio era in visita a casa. Possiede una piccola fabbrica di imbottigliamento di succhi ed è venuto a offrire un lavoro a mia sorella. Dato che lei non c’era, ha trascorso il pomeriggio con me e i miei genitori. Prima di partire mi salutò e mi chiese di accompagnarlo alla macchina. Lungo la strada, ha sollevato un argomento sul mio defunto nonno. Ha detto che le mancava e che le sarebbe piaciuto pianificare una giornata per farlo

parliamo di lui. Ero preoccupato e pensavo a quello di cui volevo parlare di mio nonno. Ha detto che voleva approfittarne e mostrarmi i suoi affari. Quindi abbiamo deciso di incontrarci un sabato pomeriggio, il che sarebbe stato più tranquillo. Il giorno stabilito ero alla porta della fabbrica. Carlos ha aperto la porta e mi ha fatto entrare. Il posto era deserto perché i dipendenti lavoravano solo la mattina. Dopo aver visitato il posto, ci siamo diretti nel suo ufficio. Ha ricominciato a parlare di mio nonno. Mi ha chiesto se sentivo la sua assenza e cose del genere. Ho risposto di sì e che gli ero molto legato. Eravamo seduti, Carlos era seduto su una sedia dietro la scrivania e io ero dall’altra parte. Poi si alzò e si sedette al tavolo, proprio di fronte a me. Mi ha detto che parlava sempre con mio nonno e gli raccontava di tutti i nostri giochi. Ha detto che mio nonno gli aveva parlato dei progetti per il futuro, ma sfortunatamente è morto prima. Mi sentivo imbarazzato e allo stesso tempo molto emozionato. Il mio padrino mi disse che non avevo nulla di cui preoccuparmi e che qualunque cosa stesse accadendo non sarebbe mai passata. Mi ha chiesto se mi mancavano quei momenti e io gli ho detto di sì. Mi ha detto che ci ha messo un po’ a decidersi a parlarmi perché aveva diversi problemi in fabbrica, a casa e che gli mancava un po’ di coraggio. Non potevo nemmeno affrontarlo, ero così imbarazzato. Mi ha chiesto se avevo smesso di giocare o se mi ero evoluto. Ho aperto il gioco e ho detto che mi ero fermato da dove aveva interrotto mio nonno. Spesso ero entusiasta all’idea di regalarlo a un altro uomo, ma non è mai andata oltre la fase della fantasia. A volte mi masturbavo mentre leggevo storie erotiche. Mi masturbavo spesso, mi mettevo piccoli oggetti nel culo e pensavo a mio nonno. Mi ha chiesto cosa avrei pensato se avessi continuato con questi giochi e gli ho risposto che pensavo fosse meglio di no, che non sarebbe stato bello, ma senza molta fermezza nella risposta. Mi ha chiesto di alzarmi e per curiosità di mostrarle il mio cazzo. Volevo davvero farlo, ma ero spaventato a morte e imbarazzato. Ho resistito, gli ho detto di no ma lui ha insistito tanto che alla fine ho ceduto. Ho abbassato il bottone, abbassato la cerniera e mentre tiravo fuori il cazzo dalle mutande, i miei jeans sono scesi fino ai piedi. Mi ha chiesto di rendere il mio cazzo molto duro, il che non è stato affatto difficile dato che morivo dalla voglia di prenderlo. Mi ha detto di avvicinarmi, senza alzarmi dal tavolo, si è sporto un po’, mi ha afferrato il cazzo e ha iniziato a masturbarmi molto lentamente. Siamo rimasti così qualche minuto e poi mi ha chiesto di aprirgli i pantaloni e di tirargli fuori il cazzo. Ho aspettato un po’ ma ho obbedito. Il suo cazzo era mezzo duro ma potevo già dire che era più grande del mio. In cambio, ho anche iniziato ad accarezzarlo. In quel momento eravamo già molto legati e mentre afferravo il suo cazzo lui mi masturbava molto lentamente con una mano e con l’altra mi massaggiava la schiena scendendo fino al sedere, palpeggiando e carezzando, forse aspettandosi un lamento ma no. Venire. Io non vado. Poiché non dissi nulla, lui andò sempre più in profondità, stringendo e seppellendo la mia biancheria intima nel mio sedere, facendola sembrare un perizoma. La sua mano è entrata nelle mie mutande e le sue dita hanno giocato con il mio culo. E lo sentivo sempre più eccitato. Poi mi ha detto di sedermi sulla sedia proprio di fronte a lui mentre lui continuava a sedersi al tavolo. Mi disse di continuare a masturbarmi e di raccontargli ad alta voce alcuni momenti che avevo passato con mio nonno. Questi ricordi mi hanno sempre commosso e mentre li raccontavo si è tolto i pantaloni. Mi ha chiesto di venire a fare una sega anche a lui, ma senza alzarmi dalla sedia e senza interrompere il racconto. Ti stavo raccontando di quella volta che eravamo in una delle case che mio nonno aveva preso in affitto. Era vuoto e ne abbiamo approfittato quel giorno. Mio nonno mi portò in bagno, mi tolse tutti i vestiti e mi accarezzò tutto il corpo. Quel giorno per la prima volta presi l’iniziativa e presi il cazzo di mio nonno, glielo tolsi dai pantaloni senza che me lo chiedesse e cominciai a masturbarmi. Mi masturbavo continuamente, scivolando sul suo cazzo e accarezzandogli le palle, facendo gemere di desiderio mio nonno. Poi gli ho voltato le spalle, mi sono chinato un po’ e, sempre tenendogli il cazzo, mi ho strofinato quella testa su tutto il culo, finché non ho trovato il mio culo, dove ho provato a penetrarlo. Il problema era che il suo cazzo era molto grosso ma non del tutto duro e il mio culo era ancora molto stretto, il che rendeva impossibile la penetrazione. Per farmi piacere mi metteva un paio di dita nel culo. Il mio padrino mi ha chiesto se avevo mai fatto sesso orale con mio nonno e gli ho detto che ne aveva parlato una volta ma all’epoca lo trovavo molto disgustoso. Mi ha chiesto cosa pensavo oggi e io ho esitato e non ho risposto. Mi ha detto di avvicinarmi e rilassarmi, perché stava per fare un esperimento. Avvicinai ancora di più la sedia al tavolo e mi misi proprio tra le sue gambe, con la testa all’altezza del suo cazzo. Mi ha detto cosa fare e io l’ho seguito alla lettera. Ho iniziato con alcuni baci sulla testa del pene e ho continuato fino alle palle. Poi ho passato solo la punta della lingua su tutto il membro, aumentando sempre di più la zona di contatto tra lingua e cazzo fino ad avere già tutto il cazzo in bocca, succhiando davvero ascoltando i gemiti del mio padrino. Mi teneva la testa, forzando sempre di più i movimenti. A volte mi toglieva il cazzo dalla bocca, gli dava un colpo veloce e metteva la mia testa contro il suo cazzo. In quel momento potevo vedere perfettamente la dimensione e la forma di quel cazzo. Non era un cazzo enorme ma era molto duro. Mi ha chiesto di cambiare posto e poi si è seduto sulla sedia su cui mi trovavo mentre ero in piedi di fronte a lui. Ha iniziato a masturbarmi, a massaggiarmi le palle e ad afferrarmi il culo tra le gambe. Si alzò, prese un tubetto di crema, se lo mise tra le mani e continuò con la sega. Adesso stava diventando sempre più delizioso. Mi aveva già coperto completamente quando si è alzato, mi ha girato sulla schiena e ha iniziato ad accarezzarmi il sedere, strofinandomi le dita sul sedere e aprendomi la strada. Mi ha messo una mano sulla schiena e ha lasciato il mio petto sul tavolo. Mi ha preso le mani e me le ha messe sul culo e mi ha chiesto di spalancarle perché ero matta di voglia e volevo proprio mettermele nel culo. Mi sono voltato e l’ho visto spalmarsi il cazzo di crema mentre mi infilava un dito nel culo. Afferrò forte il suo cazzo, me lo premette contro il sedere e lo spinse dentro. Potevo sentire quel cazzo entrare, quasi senza dolore, semplicemente molto eccitato. Non ci è voluto molto e avevo già tutto quel cazzo dentro di me. Mi ha afferrato per la vita e mi ha scopato come un matto. Ha preso tutto il suo cazzo dal mio culo e lo ha rimesso dentro, inserendolo senza pietà. Senza toglierlo, mi ha tirato indietro, si è seduto sulla sedia e ha continuato a scoparmi. Mi muovevo su e giù su quel cazzo, che sembrava diventare sempre più grosso e duro. Si alzò, mi fece piegare sul tavolo e cominciò a scoparmi sempre più forte finché dopo alcuni gemiti sentii un getto caldo sulla schiena. Mentre si stava riprendendo mi sono masturbato e sono venuto presto ma molto più intensamente. Poi mentre me ne andavo il mio padrino mi disse che avrebbe avuto bisogno del mio aiuto ancora qualche volta ed io risposi che mi sarei messo a sua disposizione. Dopo quella prima visita abbiamo avuto molti altri incontri ma a un certo punto le cose sono andate un po’ fuori controllo e sono successe cose che mi hanno fatto riconsiderare la mia intera situazione. Ma la prossima volta te ne parlerò… Se vuoi scrivi a [email protected] .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *