Mi hanno mangiato deliziosamente durante il colloquio di lavoro

di | 15 de Settembre, 2023

Buongiorno, va tutto bene? Racconterò con tanti gemiti questa deliziosa storia che mi è capitata, avevo quasi 19 anni ed ero appena arrivato nella grande città. Questo lavoro era davvero tutto ciò di cui avevo bisogno. Indossavo il mio vestito migliore: nero, attillato sopra e ampio sotto. Tacchi da gattina, capelli raccolti e basta.

Per i più curiosi e fantasiosi, ho la pelle chiara, sono alta 168 cm, capelli castano scuro, ondulati fino a metà schiena. Sono magro con gambe spesse, un sedere da medio a grande e un petto medio.

Sono arrivato lì. Era un bellissimo edificio in una zona molto esclusiva di Rio, salii le scale. C’erano altre due ragazze che avrebbero dovuto candidarsi per lo stesso posto, ma fui la prima ad essere chiamata nella stanza dei colloqui.

Dentro c’è solo un uomo. Sembrava avere trent’anni o meno, con la barba diritta e i capelli tagliati bassi. Indossava un abito che lo faceva sembrare elegante e bello. Con uno sguardo penetrante mi squadrò dall’alto in basso finché non cominciò:

– Rebecca, vero? Siediti perfavore! – L’ho fatto senza indugio – Sono qui per conto dell’agenzia e la intervisterò. Non andrà per le lunghe. Non dubitare.

– Si signore. Grazie mille.

– Non ci interessano le tue esperienze o il tuo modo di essere, Rebeca. Oggi voglio solo sapere cosa sei disposto a fare per l’agenzia. Puoi parlarmi un po’ di questo?

– Sono qui per servire! Voglio fare tutto il possibile per aiutare l’agenzia a crescere e voglio anche soddisfare tutti i clienti che corrispondono alle mie esigenze. Sono disposto a fare qualsiasi cosa.

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– Buono a sapersi ! Adesso voglio sapere cosa sei disposto a fare per ottenere questo lavoro, caro… – continuò parlando a bassa voce… È stato piacevole ed intrigante.

Si fermò davanti al tavolo, aprì la parte superiore del vestito e afferrò la cintura con entrambe le mani.

Non sono mai stato un santo e certamente non lo sarei oggi. Mi sono alzato e sono andato da lui. Mi sono guardato profondamente negli occhi e ho detto: “Sono pronto a tutto!” »

Gli ho tolto la mano dalla cintura e gliel’ho slacciata io stessa. Mi sono inginocchiato e gli ho abbassato i pantaloni, abbassandoli. Il suo albero stava già crescendo di volume e ho subito voluto rimuoverlo. Era grande e succoso! Ci ho messo lentamente la bocca sopra e ho sbavato su quel cazzo. La mia testa dondolava avanti e indietro mentre succhiavo il suo grosso cazzo pieno di vene. Mi accarezzò i capelli e ripeté “vediamo se meriti il ​​lavoro… Succhiamelo bene, puttana”.

Non ho smesso di succhiare finché non me lo ha detto lui. Ho detto. Inspirò e si abbassò sulle sue palle. Sono tornato, ho sputato, mi sono masturbato, finché non mi ha tirato la faccia e ha detto: “Finora sei stato bravissimo… Ma voglio vedere di più!”

Ha sollevato il mio vestitino e ha messo la mano nelle mie mutandine per trovare la mia figa bagnata ed eccitata. Continuò a toccarmi e sentii quella mano grossa e agile toccarmi. Stavo già morendo quando venne a prendermi e mi mise sul tavolo. Allargo le gambe da una parte all’altra, offrendomi completamente. Poi ha infilato un dito dentro di me, suscitando un gemito piacevole e represso poiché c’erano persone dall’altra parte della porta. Mi ha infilato quel dito nella figa e poi ne ha infilato un altro. La mia mano ha trovato il suo cazzo e ho iniziato a tirarlo forte.

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L’ho implorato, quasi piangendo, di mangiarmi proprio lì. Ha puntato il cazzo verso l’ingresso della mia figa succulenta e l’ha speronato con forza. Sentivo che ogni centimetro mi invadeva. Mi ha scopato volentieri, mentre io lo guardavo profondamente negli occhi, trattenendo i miei gemiti e provando questo immenso piacere. La mia piccola figa veniva scopata violentemente.

Poi mi ha avvicinato, facendomi piegare sul tavolo. Rimasi lì a quattro zampe e sentii il suo cazzo entrare di nuovo in me. Mi tirò la vita e mi colpì con una presa deliziosa. Che uomo! Mi ha tirato i capelli e io ho girato la schiena con la testa alta.

Infine volevo sapere se sapevo cavalcare un gallo. Si sedette lì su un divanetto e mi fece salire sopra. “Siediti su quel cazzo, Rebeca. Mostrami quello che sai! L’ho abbracciato al collo e ho mosso i fianchi selvaggiamente. Ho saltato, mi sono seduto, mi sono girato. Per tutto il tempo, mi dava pacche sul sedere e mi lodava costantemente: ” “Bene, ragazza. Per quanto cattiva devi essere…”

Ad un certo punto mi ha tenuto stretto il culo e ha cominciato a scoparmi. Era così forte che non poteva sopportarlo. Nel suo orecchio gli ho sussurrato più volte “ecco come vengo, ecco come vengo… Senza fermarmi… Senza fermarmi.”

Sono venuto pesantemente sul suo cazzo. Ho versato il mio miele su quel cazzo e ho messo il mio corpicino sopra il suo, stanco di questa bella scopata.

Mi sono ripreso e mi sono liberato di lui. Mi strinse la mano e disse:

– Sembri molto qualificata per la posizione, Rebeca. Congratulazioni! Ti chiameremo il prima possibile. Grazie mille.

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Mi sistemai il vestito, uscii tremante dalla stanza e superai le altre ragazze alla reception.

È un piacere iniziare a condividere le mie storie qui sul sito. Spero che vi piaccia e lasciate i vostri commenti e valutazioni. Non vedo l’ora di raccontarvi i miei primi giorni di lavoro…

Baci

Borsa di studio!

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