Mi dispiace, sorellina. Era asciutto e ho lasciato che tuo marito mi passasse il suo cazzo.

di | 21 de Maggio, 2023

Davvero non sapevo che sarebbe successo, ma avrei mentito se avessi detto che lo odiavo o che mi dispiaceva. Lasciatemi dire…

Sono Yana, 19 anni, minuta, capelli scuri, occhi molto neri e una faccia d’angelo con cui nessuno dice che faccio sesso. Amen per quello. Lasciami essere la ragazza le cui capacità nessuno dubita. Mia sorella, Yali, si era sposata da poco e aveva bisogno del mio aiuto perché aveva perso il suo bambino. Era sposata e incinta, ma ha perso la vita a causa di una caduta e la famiglia era troppo occupata per aiutarla. Tranne la sorellina qui. Ho fatto le valigie e mi ci sono volute circa 2 ore per arrivare a casa tua. Ha chiesto di tutto per farmi stare con lei per due mesi, ma ho ribadito che sarei rimasta solo finché non si fosse sentita meglio. Sono arrivato a casa tua erano poco dopo le 18:00

-Sorellina, mi manchi!_Mi sta abbracciando forte.-Avevo proprio bisogno di te qui. Non puoi immaginare quanto sia difficile e Leo non lo capisce.

Mi ha chiesto di fare una doccia e che avremmo parlato per cena. Suo marito viene sempre verso le 22, non ci sarebbe il rischio di parlargli apertamente. All’ora di cena, sorge.

-Leo non capisce che questo è il momento in cui dovrebbe essere più affettuoso e non insistere per fare sesso._La sua voce è piena di lacrime.-Dice che possiamo avere un altro figlio se voglio, ma non è questo il caso.

Ti capisco, Yali. Gli uomini sono così, ecco perché non voglio sposarmi. Non ho la pazienza per quello.

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Abbiamo parlato molto e poi si è addormentato. L’ho vista andare a letto. Indossavo il mio pigiama lievito molto corto. Leo è di famiglia, non mi importa di lui. È un uomo forte, alto e con i capelli sopra le spalle. Lavora come guardia civile e ha una brutta faccia, ma è solo la sua faccia. Troppe brave persone. Arriva e mi vede in camera da letto.

Ciao Yana. Dov’è Yali? Andato a dormire?

-Già. È stanca e da quello che ho visto, non la stai aiutando. Possiamo parlarne?

Dice che farà un bagno, mangerà e poi parleremo. Sembra fresca di doccia, con pantaloncini molto corti che risaltano troppo. Distolsi lo sguardo quando si sedette accanto a me. Tutto era improvvisamente troppo caldo e stretto.

Ci sto provando, Yana. Cerco di capire sua sorella, ma nemmeno lei mi lascia provare. Dai la colpa a me. Sono un uomo, capisci? Voglio il sesso E così possiamo avere un altro figlio.

-Capisco…_ rispondo un po’ imbarazzata.

Mi guarda e poi, dal nulla, mi posa la testa in grembo, tenendomi fermamente la gamba. La mia figa viene lampeggiata a questo contatto. Non l’ho dato a nessuno per circa 3 mesi. Lei è disperata.

-Aiutami a capire tua sorella.

Le ho lisciato i capelli e le ho detto che sarebbe andato tutto bene. Mi baciò la coscia e andò a mangiare qualcosa. Corsi in camera da letto, morendo dalla voglia di toccarmi, e non appena mi tolsi i pantaloncini, la porta si aprì. Mi giro e vedo Leo che mi guarda il culo. Entra e si chiude la porta alle spalle.

– Leone, vieni fuori! Yana ha bisogno di te.

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-E io di te.

Si avvicina, mi abbraccia da dietro e mi prende la mano sulla figa. Comincia a lisciarlo e allo stesso tempo mi bacia il collo.

-Ho sempre voluto assaggiare la tua figa. Se non mi hai buttato fuori di qui e non hai nemmeno urlato, è perché lo vuoi.

-Leone…

– Nessuno saprà che ti ho mangiato. Resta tra di noi.

-Ma…

– Arrenditi, delizioso. Fammi mangiare quella figa che desideravo da tanto tempo.

Mi butta a faccia in giù sul letto, mi allarga un po’ le gambe e atterra nella mia figa. Spingo più forte che posso per aprirle la lingua. Mi accarezza il culo e ci infila la lingua. Che maschio!

-Amo tua sorella, ma la tua figa è un disastro…

Si gira, mi apre e continua a succhiarmi. Mi chiama puttana, puttana, puttana…

– Questa figa sarà mia quando voglio, hai sentito? Aprilo così posso metterci dentro il mio pene ora.

Da bravo cucciolo, apro le gambe. Nemmeno per un momento ho voluto fermarmi. Volevo il suo cazzo. Leo non mi ha nemmeno permesso di succhiarlo, ha subito infilato il suo cazzo nella mia figa stretta e affamata.

– Mentre sognavo di venire qui…_ sussurrò, mettendosi davanti a me e succhiandomi i seni.- Più stretta di sua sorella. voglio ancora. Voglio che tu viva qui così posso ancora mangiare.

– Prendi Leone. Indossalo e mostrami il potere del tuo cazzo.

– Ripeti, Yana. Dimmi che la figa sarà sempre mia. Dice.

-Lei è tua. Ora mettilo.

Mi ha beccato arrapato. Il suo cazzo mi ha fatto diventare più grande e per tutto il tempo ho paragonato la mia figa a quella di Yali. poverino. Mi ha succhiato così forte, mi ha scopato così forte. Poi si è aggrappato a me sul letto.

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Voglio mangiarti di più…

– A Yali mancherai. Quello che abbiamo fatto è sbagliato, vattene.

Dallo stesso lato, mi allargò le gambe e inserì il suo cazzo nella mia figa palpitante. sussultai bruscamente.

-Leone…

-Vedere? Il tuo gatto mi risponderà sempre, Yana. Sono il tuo maschio. Hai capito?

Lui, tutto possessivo, mi ha fottuto di lato finché non ho eiaculato. Prima di andarsene, mi ha baciato appassionatamente, mi ha schiaffeggiato il culo e se n’è andato. Ho fatto la doccia e ho dormito. La mia sorellina non ha mai sognato quello che stavamo facendo. Ah che diavolo! Quando sarà guarita, me ne andrò e lei le darà quello che vuole. Ma per ora questa pergamena è mia. Non le dispiacerà… La mia figa è già sua e la lascerò usarla e abusarne. E così.

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