Mangiare la cameriera – Racconti erotici

di | 18 de Luglio, 2023

Vivo in una casa di 460 metri quadrati (a Pelotas, come sa già chi ha letto le mie storie); Una volta alla settimana, una governante viene ad aiutare la governante nelle pulizie “più grossolane”; Patricia, la governante, deve avere circa 30 anni; È piccola, un po’ bruttina in faccia ma ha un bel corpo. Ha delle grosse tette, una vita formosa e anche un bel culo.

In una delle prime volte che ha cominciato ad andare a casa mia per fare le pulizie (questo è stato circa sei mesi fa), senza sapere che era già in casa mia, sono scesa in mutande a stirare una camicia e ho finito con lei nell’area di servizio. Ero spaventato e imbarazzato (lo era anche lei) e mi sono scusato. Dopo un po’ salii, mi vestii e senza aver fatto colazione andai a lavorare.

La nostra convivenza settimanale è diventata una normale routine; buongiorno e buon pomeriggio e basta. È mia moglie che paga e io non intervengo.

Mia moglie sta partecipando a una conferenza medica a Rio da lunedì e oggi, 252015, ho deciso di restare a letto più tardi, alzandomi alle 9 del mattino. Bene, come al solito, mi sono fatto la doccia, mi sono vestito, sono sceso a fare colazione e ho trovato il tavolo NON MOSTRATO per la colazione. Strano! In quel momento, Patrícia è venuta dall’area di servizio in cucina con secchio, scopa e stracci per iniziare a pulire, come faceva sempre, e le ho chiesto:

– Ciao Patrizia; e Vera (la nostra cameriera) non è venuta?

Lei risponde: – No, la signora Gabriela (mia moglie) mi aveva già detto la scorsa settimana che oggi non sarebbe venuta e per questo mi aveva già portato la chiave di scorta. Vuoi che prepari il caffè?

Patricia era vestita per il lavoro e mi resi subito conto dei vestiti che indossava. Un paio di leggings grigi e una camicetta molto comune, ma era molto attillata e mostrava bene quei grossi seni. Onestamente, ora non era il momento e in un batter d’occhio ho raccolto tutte queste informazioni e ho fantasticato di fare sesso con la donna delle pulizie… Ma poi ho detto a Patricia che avrei accettato che mi servisse un succo di papaya e solo due pezzi di brindisi. .

Mentre lei preparava la colazione, con le spalle al bancone dove ero seduto su una delle panche, ho analizzato quel bel sedere e ho parlato con Patricia.

– Ehi Patricia, troppo lavoro? Devi essere costretto a lavorare un giorno in ogni casa, giusto?

– È Seu Guilherme (mi ha sempre chiamato così, anche se abbiamo quasi la stessa età), dobbiamo “conviverci”; Ma amo quello che faccio e lo faccio con piacere…

Intanto mi stava già servendo il succo e la papaya; Nel momento in cui si è avvicinata al bancone per portare il cibo, ho fatto scorrere gli occhi sulla sua figa che era ‘schiacciata’ in quei pantaloni e mentre camminavo ho fissato lo sguardo sulle tette piene che ondeggiavano appena, quindi strette in questa camicetta.

Patricia si è accorta che l’avevo fatto e non ha detto niente… Così ho sollevato l’argomento del primo giorno che ci siamo incontrati nell’area di servizio e ho detto:

Altre storie erotiche  L'amico birichino del mio amico mi ha mangiato deliziosamente

– Bah Patricia, ora ricordo la prima volta che ti ho incontrato qui a casa; che imbarazzo; Ero solo in mutande e ti ho quasi urtato..

«Oh, che vergogna, Seu Guilherme; Non sapevo dove nascondermi quel giorno…

Istintivamente, mi sono passato la mano sul cazzo (stava brindando di nuovo con la schiena rivolta a dove ero seduto) e ho sbottato:

– Sto analizzando qui e tu sei molto sexy; Mi dispiace dirtelo, ma apri ogni appetito sessuale.

Si voltò stupita, rossa di vergogna dalla testa ai piedi, dicendo: “- Seu Guilherme, che cos’è? Se Dona Gabriela lo sogna, mi uccide! La rispetto molto… Pensa se ti sente dire così?!

– Sai che è lontano, Patricia. Non lo saprebbe a meno che tu non le dicessi qualcosa…

Detto questo, mi sono alzato in silenzio e sono andato verso di lei mentre ascoltavo:

– Non direi mai niente. Non parlerei di queste cose con il suo jamm… aisssss….

In quel momento l’ho afferrata da dietro, mettendole il mio cazzo troppo duro nel culo e non lasciandola finire di parlare… le ho detto: “non diresti proprio niente?” Nello stesso tempo, sotto le sue braccia, Ho spremuto entrambi i seni attraverso la sua camicetta.

– Ahhhhhh, aiiiiiiiii Seu Guilherme… che cos’è? Patricia ha parlato con voce lamentosa e mi ha schivato.

È uscito di lì e mi ha guardato tremando. Non ho perso tempo a slacciarmi la cintura di sicurezza e togliermi i pantaloni…

– Dai, andiamo in camera mia; So che vuoi darmelo… Approfittiamo del fatto che siamo entrambi soli in casa… vieni a goderti il ​​mio morbido letto e l’odore del mio profumo…

Fece qualche passo come per scappare da me e io velocemente la presi sottobraccio e la condussi verso le scale che danno accesso alle camere da letto al piano di sopra… Sulle scale l’afferrai forte e la tirai baciandola sulla bocca; sebbene con un viso non molto carino, ha avuto un bacio che trasudava la lussuria di una puttana insaziabile.

L’ho presa da dietro e siamo saliti. Quando siamo arrivati ​​nella mia stanza, l’ho buttata sul letto (una scatola doppia) e l’ho afferrata per i capelli e ho detto:

– Succhiami il cazzo Patricia. Succhia e goditi il ​​mio cazzo che non viene scopato da tre giorni…

Stava ancora resistendo un po’, i suoi seni che puntavano verso i capezzoli della camicetta erano intorpiditi e vidi in quel momento che voleva scopare tanto quanto io già volevo lei…

Patricia mi ha tirato giù le mutande con entrambe le mani e subito ha cominciato ad afferrarmi il cazzo con una voracità senza pari… me lo ha succhiato fino in fondo, sbavando, gemendo, soffocando (ho detto in un’altra storia che il mio cazzo è di 18 cm e lo ha dato a me). molto liscio rasato il mio caso)

Patrícia ha lasciato andare, mentre mi succhiava, si è tolta i pantaloni e le mutandine tutti insieme e io, allora, alzandomi, con quella bocca che mi avvolgeva, le ho palpato le natiche e le ho aperte con forza. Nella mia stanza c’è un grande specchio che rifletteva questa figa e questo culo aperto dalle mie mani… quasi mi veniva l’odore di questa “cavalla” che mi succhiava come una puttana affamata di sesso.

Altre storie erotiche  Il gioco della seduzione lesbica

Ansimava, smise di succhiarmelo e nello stesso tempo si alzò, si tolse la camicetta… la cagna era senza reggiseno… Quei grossi seni erano proprio belli, molto pimpanti; Ne ho approfittato e mentre lei mi masturbava il cazzo le ho succhiato quelle tette e le ho premute contro la mia faccia.

– Oh Seu Guilherme, che eccitazione… succhiami le tette… che cazzo arrapato e duro…

Ho girato Patricia sulla schiena, l’ho abbracciata di nuovo contro il mio corpo e le ho detto:

– Dai, facciamo una doccia;; Oggi farò le tue pulizie generali… ti insaponarò ovunque e ti mangerò molto bene… Dai, ci infiliamo i corpi con molta benzina (sapone liquido)…

Ho aperto la doccia, si è subito bagnata, l’ho tirata per la vita e le ho chiesto di alzarsi… le ho messo il preservativo e mi sono masturbato il cazzo e l’ho preparata a leccare quel culo…

– Insapona quel corpo da troia… Approfitta del mio cazzo che riempirà di merda quella faccia da troia…

– Cosa c’è di caldo, mangiami, vai, fottimi il culo. Tieni presente che è tutto tuo ed è molto bagnato… Lo disse e con una mano colpì un granchio pazzo.

Ho messo il mio cazzo all’ingresso di quel culo e, su richiesta di Patricia, l’ho forzata lentamente… molto sapone ha fatto scivolare il mio cazzo dentro quel culo in una volta sola.

– Aaaaiiiiiiiiiiii (Cria Patrícia), doeeeeeuuuuuuu (stringendole il culo quasi spaccandomi il cazzo a metà) Resta così, non muoverti, lascia che ti rilassi Seu Guilherme.

Ho schiaffeggiato forte Patricia sul sedere e le ho tirato i capelli voracemente e le ho sussurrato all’orecchio di smetterla di chiamarmi “Tu”; che mi avrebbe chiamato “IL MIO UOMO”… Patrícia, allora, aveva degli spasmi mentre continuava a succhiare quella figa carnosa e io sentivo il suo culo rilassarsi; Cominciai velocemente a portargli il cazzo in testa, portandolo ai suoi testicoli e quando mi accorsi che eravamo in una scopata animalesca spinsi forte e i miei testicoli colpirono la sua mano che, frontalmente, le stava stringendo la figa.. . . Sentii che Patricia gemeva.

– Scopami, amico, mangiami il culo, non mi interessa… Vai avanti, fallo bene… (parlò ad alta voce, perdendo il controllo e l’idea che ci fossero vicini lì hehehe), mangia la tua cameriera birichina…. Mettilo nel culo e mi godrò novvvvvvvvv…. aaaahhhhhh,,,, ahhhmmmmmmmmmmmm… Non mi interessa, non mi interessa, dai mettimi quel cazzo addosso, mi sto divertendo

Mi ha fatto impazzire ancora di più… Ho tirato fuori il mio cazzo da quel culo già teso ed eravamo faccia a faccia… Le ho dato un altro bacio con la lingua, ho chiuso la doccia e ho tirato fuori l’asciugamano per asciugare Patrícia e il mio corpo … Abbiamo lasciato il bacio, siamo usciti dal bagno e ci siamo diretti in camera da letto…

Ho messo Patricia a quattro zampe sul pavimento della stanza davanti al grande specchio e le ho chiesto di tirar fuori il culo…

Altre storie erotiche  Karen mi ha succhiato il cazzo in autostrada

– Adesso ti mangerò la figa, puttana birichina… Colpiscimi cazzo… (Le ho schiaffeggiato il culo così forte che quasi si è raggomitolata sul pavimento trasalendo dalle lacrime.) Quindi lo metterò in quella fottuta figa carnosa…

In piedi e davanti a questo culo eretto, ho penetrato la figa di Patricia che ribolliva, era troppo calda; Non avevo mai visto una figa carnosa come questa prima d’ora… così ho iniziato avanti e indietro in quel buco vulcanico fino quasi a venire…

Mi sono alzato da lì e ho chiesto a Patrícia di cavalcare il mio cazzo… Sdraiata sul mio letto le ho chiesto di venirmi sulla schiena… lei ha aperto quel culo grosso e si è seduta lentamente sul mio cazzo finché tutto è scomparso… Stavo galoppando il mio cazzo freneticamente mentre battevo forte su quelle natiche che sembravano leoni affamati che ingoiavano il mio cazzo dalla testa alle palle… Patricia ha cavalcato lì per circa 10 minuti… Le sue gambe tremavano. Lei gemeva molto e potevo vedere la faccia soddisfatta di questa cagna attraverso lo specchio…

Quando ho sentito che stavo per venire, ho preso Patrícia e l’ho fatta sedere su un fasciatoio che si trova ai piedi del nostro letto e mi sono alzato sul letto, chinandomi un po’, ho messo il mio cazzo tra quelle grandi tette facendo uno spagnolo… mi sono scopato quelle tette e Patricia ha detto:

– Dai Macho, prendimi le tette (tra un discorso e l’altro mi ha afferrato la testa del cazzo quando gli è saltato in bocca e tra quei meloni buonissimi.) Fanculo la tua puttana… dammi il latte nella mia boccuccia…

Va tutto bene, non ho resistito a lungo e gli ho chiesto di aprire bocca.

– Apri bene la bocca, accidenti… apri che vado a gozzzaaaaarrrrr…. aaaaaaahhhhhh,,, aaaahhhhh… ahhhh.. aahhhh… Succhia la tua cagna, bevi tutta quella merda… aaahhhh…. aaahhhhhhhhhhhhhh….

Patricia era felicissima del mio latte che le scorreva sulle labbra, negli occhi e le ricadeva sui seni… Raccoglieva ogni goccia con le dita e se la metteva in bocca, insistendo per farmi vedere che l’avrebbe ingoiata.

– Questa merda è deliziosa, Meu Macho… guarda… la mangerò tutta…. Safadão (dice stringendomi il culo e finalmente afferrando il mio cazzo già ammorbidito e anche le mie palle, a quel punto ho rabbrividito per lo stress fisico e mi sono buttato sul letto.

– Vai a farti un bagno e torna a lavorare, puttana… ti ho già dato quello che volevi… e ho già soddisfatto la mia voglia di godermi la tua faccia di puttana… la mia puttana oggi per sempre e quando voglio (gliel’ho detto con una faccia maliziosa lei mi ha detto: “Certo sempre”…

Oggi la mia giornata è iniziata così… È meraviglioso… Bene, vado a casa, perché domani arriva la mia cara moglie e ho bisogno di riprendermi da una buona notte di sonno.

Un abbraccio a tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *