La mia prima volta da sottomesso

di | 2 de Novembre, 2023

L’accordo era, se fosse diventato insopportabile, dire “blu”. Stavo entrando in un ambiente senza precedenti. Mi fidavo di lui, penso che se si fosse accorto che mi stava facendo del male avrebbe smesso. La preoccupazione sarebbe eccessiva eccitazione, e se non mi ascoltasse?

Mi spogliai mentre lui aggiustava le corde. L’ha legato ad ogni lato della testiera, mi sono sdraiato sulla schiena e lui mi ha preso un braccio e mi ha legato, non c’era molto gioco e il movimento del mio braccio era molto limitato, ha fatto lo stesso con l’altro che lo ha reso un po’ più allentato, permettendomi anche di capovolgermi. Questa posizione già mi dava eccitazione, non riuscivo a liberarmi, non c’era via di scampo… Avevo i seni completamente disponibili, lui ne approfittò e li mosse. Senza perdere la concentrazione, mi attaccò le gambe. Il modo in cui li legava mi permetteva di piegarli e muovere la vita da un lato all’altro. Poi ha detto la frase ‘sei fregato, non sai cosa ti farò, piangerai, ti farà male, prenderai il tuo bastardo!’ ‘, non ho visto molto umorismo in quelle parole, penso che fosse già spaventata e avesse quasi rinunciato all’idea. Essere totalmente intrappolato non mi entusiasmava davvero.

Notando la mia esitazione, cominciò ad accarezzarmi. Ha fatto scorrere delicatamente le sue mani sul mio petto e giù fino allo stomaco, ha raggiunto la mia figa e poi l’ha baciata. Ho mosso i fianchi e lui mi ha colpito sulla gamba, attirando la mia attenzione “non muoverti!” “Sono rimasto sorpreso dall’urlo ma sono rimasto fermo. Poi mi ha messo con forza il dito nella figa, lo ha tirato fuori e lo ha rimesso dentro con grande forza, avvertendomi di non muovermi e di restare ferma. A quel punto ero già suo schiavo, anche se se avessi apprezzato il suo dito avrei dovuto nasconderlo. Poi è scivolato tra le mie cosce e ha iniziato a succhiarmi, volevo ricambiare il favore accarezzandogli i capelli ma le mie mani erano intrappolate, era più vigoroso con il movimento di la sua lingua quando ho emesso un gemito, non potevo evitarlo.. Poi si è fermato, si è messo di fronte a me, mi ha guardato con espressione seria e ha gridato: “Che cosa ho detto?” “Non ho risposto e lui ha chiesto di nuovo e mi ha colpito in faccia. Ho avuto di nuovo paura, una confusione di sentimenti mi ha preso, momenti di eccitazione seguiti da momenti di paura. La sua voce più acuta mi spaventava. Ho fatto un respiro profondo, mi sono ricordato di cosa avevamo concordato e ho risposto: “così posso stare zitto”. Poi mi ha premuto il labbro e mi ha infilato la lingua in bocca.

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Mi sentivo di nuovo bene, dovevo solo restare fermo. Si fermò, si inginocchiò sul letto e cominciò a guardarmi dappertutto. Era uno sguardo malvagio, lo sguardo di qualcuno a cui piaceva ciò che vedeva. Per la prima volta apprezzò la mia posizione. E in ginocchio, ha avvicinato il suo corpo al mio viso. “Apri la bocca,” ho obbedito ed eccolo lì con il cazzo sepolto dentro di lei. Andava avanti e indietro come se la mia bocca fosse una fica. A volte addirittura soffocavo. Questa subordinazione mi ha causato qualche disagio, mi piace usare le mani, spesso per proteggermi fisicamente dagli attacchi più improvvisi, e in quel momento ero totalmente vulnerabile. Era bello succhiarlo, era bello sentire i suoi gemiti, ma il peso del suo corpo sul mio petto mi lasciava un po’ senza fiato. Ha rilasciato un po’ di sperma, mi sono sentito sollevato perché avevo già un po’ di mal di gola. Mi ha lasciato andare e ha detto “brava ragazza”.

Ne ho approfittato per rilassare il collo, poi lui si è alzato dal letto e ha afferrato un vibratore. Lo ha lubrificato, si è inginocchiato tra le mie gambe e le ha sollevate, lo ha posizionato nella mia figa e l’ha inserito lentamente, ho solo fatto un respiro profondo. Andava e veniva. Lasciando il dildo dentro, si è fermato per lubrificarsi il cazzo e poi ha cominciato a spingermelo nel culo. Non potevo gemere o urlare, ho solo fatto un respiro profondo quando ho sentito quel cazzo duro penetrarmi. Era il suo cazzo nel culo e il dildo nella figa, continuava ad andare avanti e indietro con entrambi i buchi occupati. L’ho pregato di lasciarmi urlare perché non potevo sopportare il piacere.

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Lui mi ha guardato serio, ha preso un bavaglio con una pallina gialla e me l’ha messo in bocca. La pallina ha coperto il mio grido, non potevo dire nulla, all’inizio mi ha spaventato perché pensavo al nostro codice iniziale, non mi avrebbe sentito se avessi rinunciato. Sta a lui decidere adesso. All’improvviso mi ha girato a faccia in giù, mi ha alzato i fianchi lasciandomi a quattro zampe, ha approfittato della mia posizione e mi ha bendato. Adesso avevo solo le orecchie e il senso del tatto per sentire cosa avrebbe fatto. Non potevo aspettare molto, ero completamente abbandonato e all’improvviso ho sentito uno schiaffo sul sedere, era una pala, all’inizio non era molto doloroso. E ha colpito l’altro lato del culo, ed è stato così, a turno, e ho sentito che ogni volta diventava più difficile. Finché non ce la facevo più e iniziavo a piangere, era l’unica cosa che potevo fare in quel momento. Ha iniziato a farmi molto male, bruciava, non ero mai stato colpito così forte in vita mia. Non so se si è accorto della mia sofferenza, ma ha smesso di picchiarmi, ho provato sollievo e allo stesso tempo ho sentito la sua lingua nella mia figa. Ha iniziato a succhiarmi come un matto e ho provato di nuovo piacere. Ero già molto bagnato quando mi ha colpito con il suo cazzo, lo stava spingendo dentro e fuori con molta forza e tutto quello che potevo sentire era la nostra pelle che sbatteva insieme. Adesso era così bello, ho subito sentito il calore su quel cazzo, era delizioso, ha continuato freneticamente avanti e indietro finché non ho sentito il suo cazzo pulsare dentro di me, ho sentito tutto il suo sperma entrare nella mia figa e ho sentito un gemito arrivare. del. Rimase dentro di me per un po’, poi mi slegò le mani, si tolse la benda, si voltò, sentendo ancora il dolore alle natiche, e lo vide disteso, già disteso accanto a me con il respiro ancora affannoso. .

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