la madrina

di | 12 de Dicembre, 2022

Ho finito di mettermi le mutandine, mi sono rivolto allo specchio e l’ho aggiustato. Per mia stessa ammissione, il mio sedere stretto e rotondo era un piacere per gli occhi. Ho adorato la sensazione di queste mutandine sulla mia scollatura. L’ho sollevata, inchiodandola ancora di più tra le natiche. Sentendomi osservata, nello specchio vidi che mia madre era alla porta, godendosi il mio corpo. Era in accappatoio, i capelli bagnati. Si stava mordendo il labbro con un’espressione che mi suonava come lussuria. Ma ben presto si accorse di averlo preso, sorrise, lo camuffò e disse che era arrivata la mia madrina. Ho risposto che mi ci sarebbe voluto un po’ di tempo. Se ne andò e andò in soggiorno.

Sono Tonia, compio diciannove anni la prossima settimana. Sono un metro e ottanta, 60 kg, occhi azzurri, capelli lunghi fino alle spalle, neri e lisci. Il mio look attuale è quello di Sally, dal musical “Cabaret”, pezzo che stiamo preparando per il gruppo di ballo. Però parlo di questa versione con Minelli, gli assomiglio molto. Trucco poi, ho lo stesso aspetto. Ho abbandonato la scuola superiore e ho deciso di dedicarmi completamente ai corsi di danza moderna e canto. Lo sto facendo bene. I miei piedi sono un po’ grandi per la mia altezza, ma le mie gambe sono sode, delicate. La mia pancia è piatta, ho una vita piccola, il seno è ancora piccolo, ma ci sto lavorando. Guardandomi, ho controllato il suo profilo. Dovevo dare ragione ai miei compagni ballerini, sotto le mie mutandine sembrava che avessi una “fica grassa”. guardandolo così, lo fece. Sorridendo, mi sono trasformata in un ampio abito vintage degli anni Trenta.

Per completare la produzione, ho applicato del balsamo per le labbra, pensando che si meritasse un extra, una grande collana di perle. L’abito al ginocchio, tutto il look flapper. Volevo impressionare la mia madrina. Non la vedevo da circa due anni. Presi la borsa e mi diressi verso il corridoio dell’appartamento, ma mi fermai quasi in soggiorno. Mia madre e la mia madrina hanno parlato di me. Sono rimasto lì ad ascoltarli.

La mia madrina, Leila, era bellissima e meravigliosa seduta sul divano, massaggiando i piedi di mia madre, che si chiama Ana.Leila deve avere più di 40 anni, bionda, liscia, capelli lunghi fino alle spalle, occhi azzurri. Dovrebbe essere 1,65. Tette piene, e anche se era seduta, ricordo, aveva ancora un culo perfetto. Indossava un vestito nero e ho visto che le sue gambe stavano bene. Cioè, aveva un corpo per chiudere il commercio. Infatti, per quanto ne so, ora era presidente della banca, dove suo marito lavorava come manager. Stavano andando molto bene finanziariamente.

Anna, mia madre. Era un anno che girava per l’appartamento con una specie di aria triste, sospirando. Penso che sia anche bella. Ha gli occhi castani, capelli neri lisci come i miei, lunghi fino alle spalle. Ha la pelle bianca, come si suol dire, “porcellana”. Nonostante avesse la faccia pulita e l’accappatoio, parlando con Leila, era adorabile. A volte piegava una gamba, mostrando le cosce grosse, la parte superiore delle natiche. era a suo agio nei suoi movimenti, altre volte la sua figa, liscia e rasata, faceva capolino dall’apertura della vestaglia. Mia madre aveva i fianchi larghi e un sedere grosso ma sodo per i suoi 40 anni.

Mia madre, che ora chiamerò semplicemente Ana, mi ha raccontato della confusione di sabato, quando mio padre è entrato nella mia stanza e mi ha visto vestita per lo spettacolo. Anzi, aveva fatto scandalo. I vestiti che indossavo erano un corsetto, un corsetto, un reggicalze e calze nere. Oh sì, indossava una bombetta. Quando ho finito di mettermi i calzini, l’ho visto. Non so quanto tempo è stato lì, ma mi ha schiaffeggiato dicendo che dovevo andare, che ero arrivato al limite. Se Ana non fosse accorsa, il caso sarebbe potuto finire male.

Leila disse ad Ana che era giunto il momento per Nilmar, mio ​​padre, di rendersi conto che eravamo nel 21° secolo, che le persone avevano il diritto di essere ciò che volevano. Ana sospira e dice: “Era tutto quello che volevo. Qui è stato un inferno per un anno, dopo che Tonico ha deciso di essere una donna. Infatti il ​​dottore che la sta aiutando con la cura mi ha mandato a chiamare e mi ha detto, infatti, Tonia è proprio una donna, dal punto di vista della personalità, dal punto di vista ormonale, dalla sua morfologia e tutto il resto. Che per essere veramente felice, dovevamo sostenerla. Ma Nilmar è molto conservatore, era nell’esercito e tutto il resto. La cosa peggiore è che hai un problema di salute che non vuoi affrontare. Non facciamo sesso da più di un anno.” Sospirando, disse: “Sto scalando muri, sulla schiena, ragazza!”

Leila si avvicinò un po’ a lei, cominciando a massaggiare il polpaccio di Ana e con voce un po’ roca disse: «Senti, Ana, negli ultimi due anni Ignatius e io abbiamo deciso di liberarci dalle convenzioni. Da parte mia, ho deciso di iniziare dalle donne”. Ana fa una faccia sorpresa, ma Leila continua: “Saresti sorpresa con uno che mi possedesse. Ma ne ho anche altri. Attualmente, il mio consulente bancario vive praticamente a casa. Si prende cura di me professionalmente, ma anche a letto. Rari sono i giorni in cui noi tre non dormiamo insieme. Naturalmente, in queste occasioni, Inácio ci mangia entrambi. Ti sembrerà folle, ma devo dirtelo, amico mio. Lo adoro “.

Ana risponde che non l’avrebbe mai immaginato, ma non avrebbe mentito, ha anche fantasticato sul sesso con le donne a volte e molto. Leila, guardando le ginocchia di Ana, scosta la vestaglia per guardare le cosce di mia madre. Si lecca le labbra e dice: “Ero qui a ricordare, ho registrato nella mia memoria il giorno in cui mi hai chiesto di insegnarti a baciare, quando abbiamo passato una decina di minuti a baciarci con la lingua, delizioso… La mia bocca ora è piena con acqua.” Ti manca il tuo gusto…”

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Lasciando scivolare la mano sul ginocchio di Ana, Leila si complimentò con le sue gambe, che erano bellissime. Così, accarezzando mia madre, cominciò a lodare il suo corpo: “Amore mio, le tue cosce sono deliziose, e la tua figa è bella rasata così. Mi piace un sacco. Se sapessi quanto è bello cadere in una vagina così, bagnata, con un porridge così, saresti d’accordo che non c’è niente di meglio che divertirsi con un’altra donna. »…

Ana mette la mano su quella di Leila e chiede: “Oh Leila, questa conversazione mi sta facendo impazzire, smettila, non fare così, smettila!… Guarda, mi sto già bagnando! Sei così vicina, il tuo odore , mi sta facendo impazzire…” Leïla sorride, si avvicina, dice qualcosa a bassa voce che non riesco a sentire all’orecchio di Ana. Poi si lascia scorrere le labbra sul collo in un dolce bacio. Mia madre lascia quello di Leila. mano e le accarezza i capelli, sembra scioglierli, chiudendo gli occhi, Leïla mette la mano in avanti, lascia che le sue dita penetrino nella figa di Ana, movimenti lenti, giocando con le sue grandi labbra, si avvicina, finisce di aprire l’accappatoio di Ana e comincia a baciarla, succhiandosi i seni, affamata. Mia madre si scioglie, ma Leila continua dicendo: “…ti ho sempre amato così, eri una delle donne su cui fantasticavo, e tu, mi hai mai sognato?” Ana sempre. dice lei, ma non l’aveva mai detto ma era così. Chiedi a Leila: “Possiamo renderlo gustoso, puoi renderlo molto gustoso con me, ci sarà tempo?…”

Leila la stringe al petto e si baciano, pazzi di piacere, toccandosi la lingua dentro e fuori la bocca, scambiandosi la saliva… Ana ora lecca il viso di Leila, il suo collo, attaccato a lei. Ammetto di essere rimasto sbalordito, ma lo shock iniziale era stato sostituito dall’eccitazione. Ho sentito la pressione dentro le mie mutandine. Il mio piccolo cazzo, che ho dondolato verso il basso, pulsava, cercando di liberarsi. Mi sono seduto sopra la valigia, la piacevole sensazione di lui che stringeva, lo guardavo con il respiro pesante.

Ora Leila affondò rapidamente le dita in Ana, l’altra mano le coprì le spalle. Il viso di Ana iniziò a cambiare, i suoi occhi si chiusero, si morse la mano per non urlare. Quando iniziò il suo orgasmo, Leila si inginocchiò sul pavimento, iniziò a succhiarsi la figa facendo rumore. Anche Leila gemette di piacere. Con la bocca incollata alla vagina di Ana, le succhiava il culo, passando di tanto in tanto la lingua e succhiando rumorosamente lo sciroppo. Ana ebbe le convulsioni, tirando la testa di Leila contro la sua figa, non avendo più il controllo dei suoi movimenti.

Ero lì a guardare, mi sono anche infilata nelle mutandine, sentendo il mio inguine tutto bagnato e il mio sperma che già mi raggiungeva il culo. Mi appoggiai al muro e feci un respiro profondo, cercando di riprendermi. In soggiorno hanno fatto lo stesso, si sono ricomposti. Fu allora che Leila mi vide ma non disse niente.

Dopo un po’ mi alzai, mi aggiustai il vestito ed entrai nella stanza come se niente fosse. Leïla si alza esclamando che sono bella, ma decide di chiamarmi Tonia. Mi abbraccia, mi bacia. In quel momento sento nella sua bocca lo sperma di Ana, mescolato al profumo di Leila. Ana va in cucina e torna in soggiorno con bicchieri di vino bianco e gelato. Abbiamo parlato della vita e dei miei progetti per mezz’ora. Mentre se ne va, Leila deposita un bacio sulla bocca di mia madre, dicendo qualcosa così come: “…Chiamami, finiamo questa settimana…”. Si scosta un po’ e dice: “In fondo a questo serve il comadre, no?” “.

Sorridendo, Ana ha detto che avrebbe sicuramente chiamato, ha detto compiaciuta: “Ora sono molto sollevata, non hai idea di quanto amore mio!” “. Leïla, sorridendo, esce con me, scendiamo in ascensore e andiamo alla sua macchina, una “mini cooper”.

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Sulla strada di casa, Leila fu sincera. Chiedi se aveva visto tutto. Ho detto di sì. Continua: “Guarda, Tônia, le donne hanno segreti che gli uomini nemmeno immaginano, questo è uno di quelli. Lo manterremo”. Quando la macchina si ferma in curva, mi dice guardandomi negli occhi: “Resterai con me per un po’, ti aiuterò in tutto, diventerai una grande donna. il modo in cui vuoi essere. Ho detto che non potevo aspettare. Lei: “Eri entusiasta di vedere noi due?” Ho confermato, ho osato dire che ero anche venuto. lei rise. Commenta: “È strano per una donna etero, sai? In fondo siamo tutti completi, lasciati andare, non dovresti essere diverso. Quando torni a casa, vuoi fare il bagno con la madrina? Entrambi abbiamo bisogno di un bagno, eh?” che ne dici?

Immaginando cosa mi aspettava, ho iniziato a preoccuparmi, gli ho detto che avevo davvero bisogno di lui.

La villa della sua madrina doveva avere una dozzina di stanze, commentò che la maggior parte erano suite. La proprietà era spaziosa, ben alberata, piscina, garage per diverse auto e palestra. Non ci sono mai stato prima. Entrammo in casa e lei chiese alla cameriera di portare le valigie nella mia stanza, che era accanto a quella che aveva con Inácio. Sono andato con lei nella mia nuova stanza. Ho visto che era una suite, c’era un armadio, un letto enorme e bellissimo. Indica una porta e dice che comunica con la sua stanza, che “non serve chiuderla a chiave, quando serve puoi entrare e parlare” con loro.

Mentre prendo i vestiti dalla valigia per metterli nell’armadio, lei esce da quella porta e prepara la vasca da bagno nella sua camera da letto per riempirla. Ho visto che era un’enorme vasca da bagno. Esce dalla camera da letto, va in cucina e congeda la cameriera, tornando poco dopo. Attraverso la porta aperta la vedo spogliarsi, il suo corpo era davvero bellissimo, perfetto. Nuda, viene in camera mia e dice che il bagno è pronto. Mi dice di spogliarmi, di andare con lei, di “rilassarmi”.

Ammetto di essere stato molto confuso in quel momento, ma sono andato lì, in mutande. Lei dentro la vasca, ridendo, mi dice di entrare. Quando entro nella vasca e mi metto davanti a lei, mi toglie le mutandine dicendo che è meglio per il bagno. Curiosamente non me ne vergogno nemmeno, fino a dieci anni facevo il bagno con lei quando andavamo a trovarla, ma adesso era diverso.

Il mio cazzo e la mia borsa ti arrivano in faccia. Asciugandosi le labbra con la lingua, Leila mi guarda e dice: «Non devi vergognarti della tua madrina, amore mio. Sei bello. Lo sai che a tutte le donne come me piacerebbe avere un cazzo così? Esatto, non deve nemmeno essere grande, mi è piaciuto che vi siate tutti rasati. Girati un po’, così… Che bel culo amore mio! “. Mi siedo nella vasca, lei continua a farmi complimenti, anche per i miei piccoli seni. Ci passa sopra la mano, pizzicando un capezzolo, assicurandomi che col tempo cresceranno fino alle dimensioni che desidero. Si appoggia allo schienale e si gode il acqua calda Io faccio lo stesso.

Dopo qualche minuto sento il piede di Leila che mi sfiora la gamba, il sedere, e subito lei è tra le mie gambe. Il suo piede bagnato è andato dalla mia scollatura alla mia borsa e il mio sesso è scivolato. Mi stavo eccitando, quando ha sentito che ero duro, mi ha chiesto di avvicinarmi, cominciando ad abbracciarmi, ora con le mani che mi afferrano. Sospira e dice: “Non è grande, magro e bello, deve essere lungo quindici centimetri?” “. Confermo. Mi prende per il cazzo, mi bacia sulla bocca, mi chiede se sono vergine con una donna e con un uomo. Pazzo di piacere dico di sì. Non riesco a trattenermi e comincio a succhiare il suo seno, stringendo l’altra con la mano, senza nemmeno riconoscermi, perché non avevo nemmeno fantasie sulle donne.

Mi chiede di sedermi sulle sue ginocchia, iniziando a baciarmi il capezzolo, a volte mordendolo. In quel momento, mi arrendo, abbracciandola, piagnucolando piano, come un gattino. Tutto quello che fa mi fa impazzire di piacere. Ci sono così tante domande se penso che Inácio sia un bell’uomo, se ho mai pensato a lui. Sospirando, dico che era uno degli uomini su cui fantasticavo. Ha detto che nella mia fantasia, Inácio mi possedeva, mi scopava, che ci baciavamo e anche io sembrava di sentirlo, un uomo. I suoi occhi brillano. Usciamo dalla vasca, ci asciughiamo e lei mi conduce per mano verso il letto.

I corpi ancora un po’ bagnati, io mi sdraio sulla schiena e lei prende il mio cazzo in bocca, lo assaggia, si delizia e geme. Mi chiede se voglio essere succhiato come una donna. Gemendo, rispondo: “Questo è tutto ciò che voleva Madrina. Fu allora che prese la mia borsa e cominciò a leccare e mordicchiare il mio inguine, succhiando di tanto in tanto, tornando indietro e mordicchiandomi la parte superiore delle cosce. Poi mi fece alzare le gambe, appoggiandole sulle sue spalle. La tua bocca va al mio culo, una sensazione indescrivibile, il tuo respiro, la tua lingua mi penetra. Con il mio culo tutto bagnato, comincia a seppellire prima un dito, poi due, andando avanti e indietro con loro, chiedendomi se mi piace. Dice: “chiudi gli occhi, ora sono Inácio, ok?”. Obbedisco e penso a lui…

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Non resisto, comincio a chiederle di fottermi con la lingua, amando la sua bocca su di me, le dico: “Seppellisci tutto, succhiami caldo, così, dai, sono la tua puttana adesso?” “Dice di sì, che appartengo a lei e a Inácio, mi chiede se volevo entrambi. Io dico di sì. Poi si sdraia e mi tira sopra di sé con le gambe, costringendomi nella sua figa. Non l’aveva mai fatto prima, ma quando ho sentito il mio pene entrare dentro di lei caldo e umido, sapevo esattamente cosa fare. Le ho preso il culo tra le mani, allargandole, facendole aprire le labbra per me. È stato molto gustoso. Ui.. ., con tutta lei dentro, avevo un po’ paura di venire subito, ma mi ha dato molta fiducia. Ero dentro e fuori con il cazzo, le mie palle ti colpivano il culo, delizioso. Dopo circa cinque minuti, è arrivata. Così eccitata, ho avuto il mio primo orgasmo con una donna. Leila mi abbraccia, dice “Mi prenderò cura di te, micio, lo fai molto bene, ti amerò sempre, tu sapere?”.

Questa giornata era stata troppo per me. Mi sono addormentato tra le braccia della madrina. Verso le dieci venne a svegliarmi, andammo entrambi nudi in cucina, facemmo merenda, poi facemmo la doccia e tornammo a letto. Sembrava implacabile nella sua energia. Mi ha ordinato di sdraiarmi a pancia in giù, mi ha versato una grande quantità di lubrificante sull’inguine e l’ha accarezzato. gemo disperatamente. Continuava a dire: “Ti piace strofinarti il ​​culo, vero?” Piace a tutti, calmati, così… Devo abituare questo culo al cazzo di Inácio. Lo sapevi che al telefono ti ho detto che saresti venuto? Lui ha amato. È vero… Manca un mignolo, ora due insieme…». Si mosse avanti e indietro con le dita, presto la mia erezione tornò. Lei: “Ti piace, birichina? Aspetta, indosserò qualcosa di un po’ più grande… Apre il cassetto del comodino e tira fuori un dildo, non era nemmeno molto grande. Mentre spinge le dita dentro di me, mi dice di succhiare. Lo succhio, mi dà istruzioni, quando succhiare, quando leccare, gemo e obbedisco, quasi prendendo in giro la sua voce e le sue dita, immaginando che fosse il cazzo di un uomo quello che stava succhiando. Stavo pensando al cazzo di Inacio.

Mi è piaciuto tutto Mi toglie il dildo dalla bocca, toglie le dita dal mio culo e comincia a farsi strada dentro. Gemo ma lei dice di rilassarsi. Dopo un po’ sento che il mio culo rilassato accetta la penetrazione, la mia testa passa, mi sento soddisfatto, completamente pieno. Ma lei non si ferma. Il dildo doveva essere lungo quindici centimetri, ma era più grosso del mio cazzo. Presenta tutto a poco a poco, va avanti e indietro con lui.

Ora sono a quattro zampe per facilitargli le cose, gemendo e pregandolo di mettermi di più, fottermi bene. Sorridendo, continua a farlo, dicendo “Sei la mia bellezza, la mia bella cagna, ti piace nel culo, vero?” Ti sto fottendo dappertutto, vedo che ti piace essere messo su per il culo, ti mangerò sempre il culo, vedi? “. Con una mano spinge il dildo, con l’altra mi prende il cazzo e me lo masturba, ho finito, non ho paura di urlare che non ce la faccio più. Verso altro latte, bagnandole la mano e il il letto crolla.

Si sdraia accanto a me, dice che leccarle il culo l’ha fatta impazzire. Mi spinge giù e allargando le gambe, parla: – Ora, Tonia, accontentati, da donna a donna. Vieni, allatta il mio gatto, come mi hai visto fare con Aninha…”. Ho obbedito, dovevo dargli tanto piacere quanto ne aveva ricevuto. Mi è caduto dalla bocca, un po’ goffamente, nella sua vagina, ma lei mi ha saggiamente detto di non avere fretta. Ho detto che avevo “tutta la notte per imparare”.

E ho imparato. Giochiamo, ci scambiamo confidenze e Abbiamo scopato fino alle tre del mattino…

……….. DA SEGUIRE…………

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