La cognata addormentata – Racconti erotici

di | 22 de Maggio, 2023

Certi passaggi della nostra vita non si possono discutere, nemmeno con il nostro migliore amico, agiamo in modo irrazionale e peccaminoso, per non dire criminale, ma quando il desiderio e la follia colpiscono duramente, le conseguenze sono superate, e l’uomo diventa un animale. Sfortunatamente, non ho resistito all’istinto animale e ho finito per commettere follia, vittima della mia follia e del mio terribile desiderio sessuale.
Continuavo a pensare alla sorellina di mia moglie, l’ho amata dal giorno in cui l’ho conosciuta. Aveva cinque anni meno di mia moglie e sembrava una copia ridotta di sua sorella. Era alta poco più di un metro e novanta, con i capelli biondi che le arrivavano a metà schiena, occhi verdastri, pelle chiara e un corpo minuto e attraente sormontato da seni piccoli, taglia 40.

Quando ho iniziato a frequentare Raquel, Suzi aveva 14 anni, e oggi, più di 10 anni dopo, continua con le stesse caratteristiche, forse perché non ha ancora figli, mentre mia moglie ha già avuto tre parti, che le hanno portato via il dovuto tempo. alla tua anatomia Nonostante provassi un grande desiderio per mia cognata, non l’ho mai fatto vedere a nessuno. Mi comportavo sempre normalmente, cercavo di essere un buon marito, un buon padre, un buon cognato e un buon genero, in questo modo, ogni volta che se ne presentava l’occasione, la famiglia si riuniva sia per una festa o una passeggiata. Sulla spiaggia, sempre in compagnia dei suoceri, ho cercato con discrezione di osservare il corpo formoso di Suzi; quando si sdraiava sul materassino, cercavo di posizionarmi per sezionarla con lo sguardo, trovando sempre una piccola manciata di peli pubici sul bordo del bikini, o la stoffa delle mutandine che le era scivolata nella figa. Non si è mai accorta di me come uomo e non ho cercato di sedurla. Ma ho controllato il mio entusiasmo e l’ho assunto con mia moglie.

Suzi è sposata da circa tre anni con un ragazzo alto un metro e ottanta, dall’aspetto atletico, che è anche molto più sviluppato di me, in termini di cazzo. Lo so dai commenti di mia moglie, condivisi da mia cognata e verificati personalmente, grazie ad alcuni schemi che mi sono venuti in mente. So che la giovane coppia ama il sesso, e sebbene mia cognata fosse vergine sposata, disse a mia moglie che: – “Tra quattro mura tutto valeva, ancor di più se era con il coniuge”. Mia moglie, ovviamente, ha condiviso questi segreti con me, e poiché era un po’ fredda riguardo al sesso, non si è resa conto di quanto fossi arrapato.

A volte la coppia dimenticava di non essere tra quattro mura, e metteva in scena spettacoli che mi facevano vivere con un asciugamano sulle ginocchia, per nascondere il mio cazzo eretto, quando andavamo in spiaggia. Avevo un binocolo molto potente e li osservavo nell’acqua molto al di sotto, saltare sulle onde e allontanarsi un po’ dalla folla. Si vedeva che erano fidanzati, dai movimenti che faceva la bocca di Silvio, che di tanto in tanto spingeva il rigonfiamento del reggiseno del bikini e si allattava con calma un seno, tra un’onda e l’altra.

All’ora del bagno, tornando a casa, ho sentito Suzi gemere, molto piano, per essere divorata dal marito. Una volta riuscii ad affacciarmi alla finestra del bagno e vidi Suzi con il corpo piegato in due, mentre Silvio, sotto la doccia, le infilava il cazzo nel culo da me tanto desiderato con movimenti rapidi. Al momento dell’orgasmo, si voltò e, presa la mazza in bocca, bevve tutto il nettare che sgorgava e poi le scorreva sui seni. Mi masturbavo guardandoli e da quel giorno cominciai a escogitare un piano machiavellico, tale che l’avrei avuto, con o senza il loro consenso.
Vivevamo in affitto nell’entroterra di San Paolo, con piscina, barbecue, protetti da un fitto bosco che impediva lo sguardo dei curiosi e con una casa spaziosa, con diverse stanze, che permetteva alle coppie di dormire con i loro coniugi, mentre gli altri bambini vivevano in altre stanze. Ed è lì che ho eseguito il mio piano.

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È stato durante una vacanza di carnevale di quattro giorni, c’erano solo le due coppie ei miei figli, il che per me andava bene. Abbiamo trascorso il primo giorno in assoluta tranquillità, abbiamo bevuto, grigliato, nuotato, giocato a buche di notte e stavo solo studiando un modo per praticare il mio sesso. Mentre i bambini erano in piscina, e mia moglie cucinava, io seguivo la coppia lungo un sentiero nel bosco, e li vedevo felicissimi, lei con le maniche del bikini arrotolate fino al collo, che si succhiavano bene i capezzoli, poi si chinò, succhiò il cazzo del marito e appoggiata al tronco di un albero chiese a Silvio una sveltina, perché quella sera gliela avrebbero fatta una completa. Le ha semplicemente tolto la gamba dallo slip del bikini e le ha infilato il cazzo dietro, fottendo velocemente, fino a depositare l’abbondante miele dentro quella ambita figa, che le scorreva lungo la gamba.

Mi sono masturbato guardando una scena del genere. Di notte li sentivo gemere, sempre a bassa voce perché nessuno sapesse cosa facevano. Dato che prendeva pillole, non usciva nemmeno per lavarsi dopo il sesso, dato che il bagno era in fondo al corridoio. Ho dormito immaginando quella figa, o quel culetto, tutta la notte piena di sperma. E ho promesso a me stesso che avrei suonato la sera successiva.
La giornata è passata e, dato che non avremmo visto il carnevale di strada, siamo rimasti a giocare a buche, bevendo qualche birra. Mia cognata indossava una maglietta senza maniche, scollata e sopra l’ombelico, che le lasciava i seni liberi e con un pugno di carne a portata dei nostri occhi, e con le estremità delle maniche sempre rimboccate , Quasi

bucare il tessuto. Indossavo pantaloncini molto corti e gambe larghe, si vedeva il perizoma bianco con qualche capello ritto quando mi chinavo a raccogliere il bicchiere da terra. Sapevo che la coppia era debole per bere, non bevevano nemmeno, quindi sarebbe stato difficile per loro e mia moglie ubriacarsi. Mi presentai con una bevanda alcolica e la servii a tutti, sembrava qualcosa di leggero, ma loro non immaginavano il mio lato morboso. Nella bevanda per noi tre ho messo un sonnifero forte, che non aveva controindicazioni o sintomi, e che avevo già provato su mia moglie quando è scappata di casa, per alleviare la mia erezione con un flirt in ufficio. .

In quel momento, mentre i bambini dormivano profondamente nella loro stanza, la medicina iniziò a fare effetto. I tre sbadigliarono e, fingendo di avere sonno, sbadigliai anch’io. Ho affermato che era l’effetto della bevanda e ho suggerito di ritirarci nelle nostre stanze. Mia moglie, appena entrata, si è girata sul letto a gambe divaricate, ho dovuto tirarla sul cuscino, appoggiarci sopra la testa, e le ho tolto le scarpe e i pantaloncini, per quello sembra che stesse sdraiata giù normalmente. Gli ho dato un po’ di tempo e mi sono recato di nascosto nella stanza della coppia.
Una volta alla porta, appoggio l’orecchio al piatto di legno, aspettando il suono della gente che si sveglia. Presi la chiave di scorta e aprii la porta, la scena era prodigiosa. Dato che erano più giovani e più forti di mia moglie, la coppia andò persino a letto.

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Silenziosamente sul letto, Suzi si era sfilata i pantaloncini e indossava un perizoma succinto, che le copriva appena la fessura e le scendeva nella piega delle natiche. Era a faccia in giù, con le gambe leggermente divaricate, e Silvio era steso su un fianco, con una mano sulle sue natiche e le dita che le scivolavano nel perizoma. Se non fosse stato per il rapido effetto della droga, si sarebbero addormentati nel bel mezzo del sesso.
Li raggiunsi e, con la faccia più grande, cominciai a scuoterli, testando l’efficacia del sonnifero; Se si svegliassero, direi di aver sentito qualcosa fuori. Il sonnifero era un dieci perfetto, ed entrambi dormivano profondamente. Tolsi la mano di Silvio da quel culetto che sarebbe diventato mio e lo trascinai sul bordo del letto. Poi, come un avvoltoio su una carogna, ho cominciato ad ammirare più da vicino questo corpicino addormentato.

Le carezzai la schiena, facendo scorrere la mano sotto la sua maglia, valutando quanto fosse morbida, correndo intorno alla sua vita e cominciando ad accarezzare quelle belle natiche, con il perizoma che copriva il buchetto del piacere. Ho fatto scivolare la mano tra le sue cosce e ho sentito il ciuffo di pube tra le dita, ho allungato l’elastico, nella gamba del perizoma, e ho potuto sentire tra le mie dita, la carne spugnosa della sua figa bagnata, dove ho inserito il mio dito raccogliere parte di lei questa umidità e assaporarne il sapore. Il sedere era esposto e io mi chinai e cominciai a leccarlo, mettendo la punta della mia lingua nel suo retto. Senza molto sforzo, poiché era leggera, l’ho girata verso di me e ho cominciato ad attaccare i suoi piccoli seni, molto tempo fa.

ricercato. Ho alzato la maglietta fino al mento e ho avuto modo di guardare quei seni sodi, imbronciati e appuntiti, poi ho iniziato a leccarli e morderli come se volessi mangiarli. Con una mano le afferrai la fica e le spinsi dentro una, due, tre dita, godendomi la morbidezza di quella fica. Penso che abbia sognato che suo marito la scopava, perché faceva piccoli gemiti di piacere e si leccava le labbra in continuazione. LUI che non stava partecipando al mio atto, perché so che se fosse sveglia, non permetterebbe le mie azioni, tanto più accanto a suo marito. Approfittai del fatto che la mia lingua usciva dalla sua bocca e cominciai a succhiarla, assaporando la sua saliva. Le ho tolto facilmente il perizoma e le ho allargato le cosce, ho aperto le sue labbra rosse della figa e ho inserito il

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lingua dentro, ho succhiato la griglia e ho sentito il miele del piacere scorrere nella mia bocca. Deve aver sognato di scopare, perché ha alzato il sedere, spingendo la figa contro il mio mento. Dopo quel delizioso pompino, le ho aperto le gambe spalancate e le ho tenuto i piedi sulle spalle, ho messo la testa del mio cazzo, più piccola di quella di suo marito, nella bocca della sua figa e l’ho inserita lentamente, per godermi il calore di questa caverna buia L’erezione era enorme, guardavo la sua bocca emettere gemiti di piacere, e il suo viso si contraeva dal sapore di essere scopata nei suoi sogni e non dovevo pompare più volte il mio cazzo in quella figa, per ottenere un piacere mai raggiunto prima, ero talmente stimolato che la crema usciva dai lati della fessura, e scorreva verso la piega dei glutei, bagnando il materasso. Il mio cazzo non si ammorbidiva, perché l’erezione era ancora grossa, la girai a testa in giù e le misi due cuscini sotto la pancia, così il suo culetto caldo si alzò, e il suo sedere a mia disposizione, per soddisfare il mio istinto.

wilder Approfittando del fatto che il mio cazzo era appiccicoso, ho aperto le polpe delle sue natiche e mirato alla porta del culo tanto atteso, la testa è entrata con un po’ di difficoltà, ma il resto è entrato facilmente, anche le palle nel borsa ha toccato la carne del suo culo Suzi gemette e pensando che fosse suo marito a fotterle il culo, iniziò a masturbarsi il culo, io approfittai dello slancio per darle il culo duro. Sono riuscito a rilasciare un altro grosso carico di sperma, il suo culetto l’ha risucchiato tutto e non è sfuggito nulla. Dopo averla scopata, le ho pulito superficialmente la figa e il culo, togliendo lo sperma in eccesso e qualche traccia di quello stupro, le ho messo il perizoma e sono uscita dalla stanza in punta di piedi. Ed è allora che la sua coscienza ha avuto la meglio su di lui. Mi sono preparato alle conseguenze del mio atto e sono comunque riuscito a dormire bene.

Il giorno dopo sembrava che non ci fosse niente che non andasse, mia moglie e la giovane coppia si sono lamentate di quanto gli avessi dato da bere e loro non hanno più portato quel drink. Il viso di Suzi era raggiante perché sapeva di essere stata scopata quella notte, ma si rammaricava che suo marito l’avesse scopata e si fosse dimenticata di lei a causa del suo drink, ha detto. Più tardi lo dice a mia moglie.
Nonostante la coscienza dolorosa, era soddisfatto di aver sperimentato le delizie di questo corpo e, soprattutto, di essere finito bene. La nostra vita continua normalmente, ma non ho provato a ripeterlo, perché avevo già realizzato il mio desiderio nascosto e avevo paura che mi portassero via.

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