Hot Cunhadiha – Racconti erotici

di | 19 de Luglio, 2023

Mia moglie ed io viviamo sulla costa di San Paolo in una bellissima casa sulla spiaggia a Ubatuba. Un giorno mia moglie è venuta a dirmi che sua sorella Paola avrebbe trascorso qualche giorno a casa. Non la vedevo da tre anni, viveva in Europa. E quando mia moglie ha detto che sarebbe venuta Paola, mi sono subito ricordato che a quel tempo aveva 20 anni ed eravamo a una festa di famiglia era buonissima io avevo bevuto e ad un certo punto ero solo con lei non riuscivo a contenermi io e io le strofinammo il culo e gli mettemmo la mano sul petto.
– Paola, non ce la faccio più, ti voglio scopare ovunque!
Si è allontanato rapidamente da me.

– Stai impazzendo Marcelo?
-E se qualcuno entra qui adesso! Ti sei fermato a pensare che disastro sarebbe?
– Paola, sento che piace anche a te!
Con un sorriso discreto sul volto.
– Marcelo, vattene da qui! Hai bevuto molto e non sai come mi sento!
– Dimmi, Paola, ci sei anche tu?
Sorridente. – Forza Marcelo, vattene da qui.
Era l’ultima volta che vedeva Paola. Dopo di che si è trasferita all’estero e non ho avuto più contatti.
Ora, dopo tre anni in cui sapevo che Paola sarebbe stata a casa per qualche giorno, potevo già sentire il mio cazzo pulsare sotto i miei pantaloni prima di vederla. Se a 20 anni avevo già caldo, mi chiedo ora a 23?
Il giorno è arrivato. Mia moglie è andata a prenderla. E quando ho visto la mia cognata così. Bellissima, con un corpo perfetto, capelli neri lunghi e lisci, indossava dei jeans che lasciavano intravedere tutto il disegno delle sue mutandine, una canottiera rossa che lasciava intravedere anche il seno quando entrai in casa, e quando vide, era già lo stesso cattivo. Il sorriso di 3 anni fa e lui mi ha abbracciato è stato immediato, il mio si è indurito in quel momento.
– Wow, mi manchi, Marcelo! Quanto tempo sei stato e ancora lo stesso!
Mi ha baciato sulla guancia e ha detto piano: “Se controlli Cris, capirai.
I primi due giorni sono stati una tortura, vederla sfilare tutta sexy, indossare abiti provocanti, vederla in bikini (che è delizioso). Guardarla prendermi in giro lasciando la porta della camera socchiusa in mutande e vedere che sono lì. Usare solo un asciugamano dopo il bagno era una tortura.Il terzo giorno mia moglie disse che doveva andare a San Paolo per risolvere alcuni problemi con il suo servizio.
– Amore, vuoi che venga con te?
– Non è necessario per la mia vita, dovrei prendermi un momento. Grazie, mi piace così tanto!
-Nemmeno?
– No amore, resta qui e fai compagnia a Paola.
Era tutto ciò che voleva. Cristina è uscita prestissimo e Paola dormiva ancora.
Sono andato in camera mia e ho iniziato a masturbare Paola. Improvvisamente la porta si apre e Paola entra senza sapere che io c’ero. All’inizio eravamo entrambi a disagio in questa situazione (lei indossava solo una canotta bianca senza reggiseno che le copriva parte delle gambe e io ero nuda sul letto con il cazzo in mano, a masturbarmi). . Rimase immobile per qualche secondo e si voltò verso la porta.
“Scusa, scusa, non sarei dovuto entrare.” Sono entrato perché pensavo di camminare, di solito a quell’ora non ci sei. Scusa, me ne vado, non dirlo a mia sorella.
– Calmati, non fare così! Avrei dovuto chiudere anch’io la porta. Non devi scusarti, e nemmeno io dirò niente a Cris. E c’è qualcos’altro! Non andare, resta qui con me.
Si voltò verso di me, guardandomi nudo con un cazzo duro, potevo dire che si era arrapata.
-Sei pazzo, hai perso la testa per sempre? Se mia sorella mi vede qui, riesci a immaginare cosa potrebbe succedere? E poi, cosa ti fa pensare che io voglia stare qui con te? Sono tua cognata, non farei mai del male a mia sorella. Addio bastardo!
-Aspetta un attimo, rispondo alle domande che mi hai fatto!
-Primo, se ho perso la testa è perché muoio dalla voglia di dormire con te! – Secondo tua sorella, non ti vedrà qui perché è partita prima per San Paolo in giornata e non tornerà fino a sera. (in questo momento si avvicina al letto e si ferma davanti a me). E cosa mi fa pensare che tu voglia restare qui? Dico che non solo penso, ma sono sicuro che è pazza di giocare con me!
-Uno sconosciuto! Si pensa? Certezza?! è uno scherzo!
Mi sono appoggiato un po’ sulla testiera, ho allargato le gambe, ho mosso la mano chiamandola a sdraiarsi, lei ha fatto il suo sorriso malizioso, gli occhi fissi sul mio cazzo, ho visto che dietro i capezzoli della maglietta si stavano indurendo per l’eccitazione. .
– Dai Paola, godiamoci la solitudine. Non fare più la parte della ragazza innocente. E vieni qui a farmi vedere che la mia bella cognata è molto birichina.
-Il tuo cane! Figlio di puttana, non avevi il diritto di lasciarmi così!
Allora si è inginocchiata sul letto tra le mie gambe, mi ha preso il cazzo e io ho continuato a masturbarmi molto lentamente, la guardavo ammirando quanto fosse bella mia cognata.
-Perché mi stai guardando in quel modo?
-Paola… sei un sogno che si avvera! Sai che ti ho sempre amato.
Sorrise calorosamente, stringendo più forte il mio cazzo.
-Il tuo cazzo è enorme e spesso! Ho sempre voluto regalarlo a una ragazza come la tua!
-Divertiti, tutto è lì solo per te! E io voglio davvero metterlo su di te. Vado a scopare tutti voi mascalzoni.
-Hmmmm, è davvero così? O farai quello che ti piace di più dopo aver smesso di venire?
-Paola… Non mi fermerò finché non verrai e avrai il miglior orgasmo che tu abbia mai avuto.
Si è messa a quattro zampe, ha alzato il culo, la camicia le è scesa lungo la schiena, lasciando il suo bel culetto con quelle mutandine bianche e io ero pazzo a scoparla.
-Se lo fai sarà la mia prima volta! Non ho mai avuto un ragazzo che mi facesse venire.
-COSÌ? Non può! Vederti gemere e divertirti deve essere meraviglioso. La nostra cognata, puoi godertela, te lo prometto.
-Voglio solo vedere.
Oh, comincia a passarmi la lingua sulla testa gustosissima, la sua lingua mi leccava la testa e siccome quella bella bocca era deliziosa, facendo il broncio e ingoiando solo la testa del cazzo e succhiando, Paola continuava a succhiarmi e a passarmi la lingua, io lui leccò le palle e se lo mise nella sua piccola bocca. Ne sono rimasto sbalordito, è stato il lecca-lecca più delizioso che abbia mai avuto.
– Che ricca cognata, che schifo delizioso. Avevo ragione, sei molto cattivo e dico di più, devi essere pazzo per essere una brava puttana.
Ritira la bocca che sbavava per tanto succhiare, si inumidisce le labbra, mi guarda.
-Sono! Voglio davvero sentirmi una puttana!
-Ti farò arrabbiare! Vieni qui, lascia che ti baci la bocca.
È venuta a strofinare il suo corpo su di me, le ho tolto la maglietta lasciandole solo le mutande e abbiamo iniziato a baciarci calorosamente, il suo corpo era meraviglioso, ho baciato e afferrato quel seno perfetto, né piccolo né grande, le tette dure di una 23enne -vecchia ragazza un anno con il segno del bikini disegnato dal sole, ho continuato a baciare e la mia mano ha incontrato il suo corpo, le ho accarezzato la figa sulle sue mutandine che erano bagnate, le ho tenuto il culo morbido, era troppo bella, l’ho lasciata molto eccitato. , le ho passato la lingua lungo il collo, le ho morso leggerissimo la punta dell’orecchio e lei ha rabbrividito, era ora che cominciasse a farla sentire una puttana, per farmela bere il culo, avresti dovuto farla impazzire. Così l’ho girata, l’ho sdraiata, le ho fatto scorrere la lingua su tutto il corpo, le ho tolto le mutandine, le ho allargato le gambe e ho succhiato quella figa molto gustosa, ho succhiato molto, lei stava già gemendo e il suo corpo tremava, ho succhiato molto la sentivo gocciolare e ogni volta che si eccitava di più le mettevo due dita nella figa e la masturbavo, era bellissima. E stava già cominciando a chiedermi di colpirlo. Ma non ancora. Deve averla fatta impazzire ancora di più. Presi le mie dita gocciolanti, le leccai di nuovo la figa e cominciai a massaggiarla con le dita bagnate. culo. Emise un sospiro eccitato e ne approfittai per massaggiarla ea poco a poco stavo per entrare nel suo culo con le dita.
– Aiiii….non farmi questo in quel modo, non lo sopporterò. Dai, dai, figlio di puttana, voglio sentire il tuo cazzo squarciarmi la figa.
Sentivo già mia cognata arrabbiarsi.
– Ti colpirò molto ricco, ti fotterò molto. Mentre parlavo, entrambe le mie dita erano tutte dentro il mio culo.
-Mangiami… mangiami la figa, voglio sentire tutto quel cazzo dentro di me.
Le sollevai le gambe lasciandola spalancata, le labbra rosa della sua figa sembravano un fiore, il suo bel visino splendeva, le infilai la testa del cazzo nella figa e cominciai a penetrarla.
Ayyyy….
Avevo solo messo la testa, mi sono tolto un po’ il cazzo.
-Non voglio ferirti.
– Stai zitto e aspetta, figlio di a cagna.
Allora tornai dentro di lei, ascoltando il suo gemito, entrai lentamente, finché fui tutto dentro di lei.
– Che delizia, che cazzo ricco, dai un pugno alla puttana.
Sentendo ciò, ho iniziato a scoparla e a martellare il gustoso cazzo. Lei gemeva per di più. La mia sorellastra era una troietta birichina, poi le ho fatto cavalcare il mio cazzo e lei è saltata bene, ha cavalcato sul mio cazzo e mi ha chiesto di toccarle il culo.
-Com’è delizioso questo bagel, non l’avevo mai provato.
Poi l’ho messa a quattro zampe, l’ho tenuta per i capelli e ho spinto il mio cazzo nella sua figa, vedendo il culo che desiderava così tanto. Gli sputo nel culo e gli metto un dito nel culo. Era delirante.
– Esatto, non fermarti… vai avanti, cane. Fanculo, fanculo, fanculo la tua piccola sorellastra troia. Eri dell’umore giusto, quindi mi hai lasciato aperto.
Ho sentito la sua figa contrarsi, stava per venire, ha ruggito di lussuria e follia mentre mangiava questa prelibatezza. Con tre dita nel culo e le mie che le colpiscono la figa.
-Aaaiiiiiii…….sto scherzando…..come va……aaiiii
È venuta sul mio cazzo.
– Questo è quello che hai fatto a me cognato. Ora tocca a te godertelo.
Le sollevò il sedere con entrambe le mani e lo allargò.
– Vieni a mangiarmi il culo.
Era lo stronzo più gustoso che abbia mai mangiato. E mi ha dato molto, ha dato il culo in tutti i modi che poteva. E alla fine ha chiesto del latte.
Durante il mese in cui è rimasta a casa abbiamo fatto l’amore tutti i giorni.
– Cris, grazie mille, sei la migliore sorella che potessimo avere.
-Marcelo, prenditi cura di mia sorella, donna com’è per poco
-Puoi lasciare Paola, vediamo se non torni in Brasile tra tre anni.
Quindi ci siamo lasciati.

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