Ho perso la verginità con il mio migliore amico nella sua macchina.

di | 25 de Novembre, 2023

Ciao, mi chiamo Arthur, ho 18 anni e quello che ti racconto adesso è successo poco più di due anni fa.
In uno dei corsi che seguivo durante la mia giornata, ho finito per incontrare un ragazzo di nome Carlos, all’epoca aveva 32 anni, un po’ più grande di me.
All’inizio credevo ciecamente che Carlos fosse etero e col tempo mi sono avvicinato a lui, saltavamo le lezioni per uscire, bere, mangiare snack, ecc., per me era solo un’amicizia qualunque, ma mi sono reso conto che Carlos aveva un certo intimità con me che non aveva con altri amici.

A proposito, Carlos era alto, scuro, con un corpo definito, una barba ben definita e un modo di essere appassionato e divertente.
Il nostro livello di amicizia era così alto che mi chiese diverse cose, come ad esempio:
–Arthur, ti sei mai sentito attratto dagli uomini?
– Davvero ti piacciono solo le ragazze?
E così via.
Non ho mai realizzato le sue vere intenzioni con me, ero troppo innocente.
Finché un giorno alla fine del corso pioveva, lui si offrì di portarmi di nuovo, io accettai, perché eravamo amici e non volevo bagnarmi.
Invece di portarmi a casa, mi portò in una strada buia e senza uscita nel quartiere in cui viveva. Quando siamo arrivati, ha fermato la macchina, mi ha guardato negli occhi e ha detto:
– Ascolta Arthur, devo dirti una cosa, non posso più nascondertelo.
– Puoi parlare Carlos – risposi.
– Sono gay, sono molto attratto da te, mi piaci molto…
Sono rimasto scioccato, non me lo aspettavo.
Lui continuò:
– Vorrei offrirti una cosa, se non accetti ti porto a casa, l’amicizia continua e non ne parliamo più.
– Sono tutto orecchie, Carlos – aggiunsi.
– Sei etero, lo so, ma mi piacerebbe mostrarti cosa vuol dire andare a letto con un uomo. Lascia che ti faccia un pompino, se non ti piace ti prendo…
J’ai répondu à contracœur, je lui ai demandé de ne pas faire ça, mais j’avoue qu’au fond c’était tout ce que je voulais le plus et j’ai fini par être excité par cette situazione, par ce qu ‘Egli ha detto. Carlos se ne accorse, mi mise la mano sul cazzo sopra i pantaloni e disse:
– Vedi come vuoi? Ha anche il cazzo duro ahahah
Ero un po’ imbarazzato e ho finito per lasciargli fare quello che voleva.
Eseguendo la sua proposta, mi ha abbassato i pantaloni e le mutande e mi ha succhiato il cazzo, con quella bocca deliziosa ed esperta, un pompino delizioso. Presto stavo per venire, quindi ho spinto la sua testa e ho trattenuto il mio carico.
Mi ha chiesto se mi piaceva, io ho risposto:
– Adoravo Carlos, ma vorrei sottolineare una mia curiosità, potrei succhiarti anche io? Non mi sono mai messo un cazzo in bocca, ma l’ho sempre immaginato.
Ha risposto:
– Ma certo tesoro…
Si stava già togliendo i pantaloncini e le mutande e spingeva la mia testa contro un cazzo delizioso, doveva essere alto almeno 19 cm, vecchio e molto scuro, una cosa bella da vedere e anche da succhiare.
Dopo aver succhiato quel cazzo per qualche minuto, mi ha portato sul sedile posteriore dell’auto e mi ha detto che stava morendo e voleva mostrarmi anche qualcos’altro.
Si è messo dietro di me e ha iniziato a strofinarmi il cazzo sul culo.
All’inizio ero molto riluttante, dato che ero ancora vergine, ho detto che non volevo, perché avrebbe fatto male, che non me lo avrebbe mangiato, che non glielo avrei dato, ma con lui. Accarezzandomi il culo, fui sopraffatto dal desiderio. Ha coperto il suo cazzo grosso e grosso e con me a quattro zampe ha iniziato a penetrarmi.
Le mie gambe iniziarono a tremare, sentii ogni centimetro del suo cazzo avvolgermi.
Ha iniziato a leccarmi molto lentamente, ma dopo un po’ mi dava ogni spinta, e Dio, che arrapata, gli chiedevo sempre più cazzo, più in profondità, chiedendogli di leccarmi, perché ero la sua piccola puttana.
Dopo un po’, in questa posizione, mi ha annunciato che era molto eccitato e che stava per venire, e mi ha fatto scorrere la barba lungo la schiena, senza che mi facessi una sega, sono venuto anch’io, senza toccarmi il cazzo, sono venuto . su tutta la sua panca, subito dopo, mi è entrato anche nel culo, più in profondità che ha potuto.
È stata senza dubbio la corsa più bella della mia vita.
Esausto, si sedette sulla panchina, io mi sedetti sulle sue ginocchia davanti a lui, lo baciai per un po’ e rimasi lì, seduto sulle sue ginocchia, rilassandomi un po’.
Ma purtroppo era già tardi e dovevo uscire, altrimenti mio padre cominciava a preoccuparsi. Mi ha portato a casa, mi ha salutato con un bacio e mi ha detto che dovevamo fissare un altro giorno per poterlo scopare, ho accettato, gli ho dato un altro bacio e con un bacio mi ha salutato chiudendo la portiera della macchina. Quando l’ho lasciato entrare in casa mi sono sentita completamente eccitata, ho sentito le mie mutande bagnate del suo sperma, una sensazione deliziosa.
Se vuoi ti racconto come l’ho fatta diventare la mia puttanella sul mio cazzo.
Spero che vi sia piaciuto, è la mia prima storia…

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