Ho mangiato la corona del giornale – Racconti erotici

di | 27 de Agosto, 2023

Mi chiamo Wagner, ho scritto qui prima mentre facevo da babysitter al mio vicino in mutande. Questo è successo anche ad uno dei miei vicini che lavora come lavoratore a giornata. Si chiama Sandra, è una corona di circa 55 anni. È venuta a casa per pulire qui diverse volte e poi mi sono accorto che mancavano 1 o 2 dei miei boxer. Lei se ne andò e lo portò a casa. Un giorno mi chiese se non mi fosse mancato un compagno, perché lei dormiva sola e non aveva nessuno. Sono rimasto nel mio e non ho lasciato troppo spazio al soggetto. Dopo qualche giorno mi chiamò per chiedermi come avevo dormito nel letto. Sono rimasto sorpreso dalla domanda e ho risposto normalmente. Ma un venerdì mi chiese di venire a casa sua per aiutarla a riparare la TV. Sono andato lì che era già notte, le ho parlato, mi ha detto che avevo l’età di sua figlia, 35 anni. Poi si è scusato ed è andato in bagno. Sono andato nella sua stanza, ho aperto il cassetto dell’armadio e ho visto lì le mie mutande.

Ho avuto un’idea pazzesca così quando è tornato gli ho chiesto se voleva sapere come dormiva. Lei ha detto di sì, l’ho preso subito, mi sono tolto la maglietta e i pantaloncini, indossavo solo la biancheria intima gialla che avevo addosso e ho detto che è così che sto a casa la notte. Ha detto che era delizioso quindi si è avvicinata e mi ha afferrato le palle e si è accovacciata strofinando la faccia contro il mio cazzo dentro le mutande. Quando ha sentito il mio cazzo duro, mi ha tolto le mutande e ha aperto la bocca succhiandomi la punta del cazzo. Poi ha ingoiato tutto. L’ho messa sul divano e le ho tolto i vestiti, poi stavo già infilando il mio cazzo nella sua figa. Ne inviavo sempre di più, ho iniziato a mangiarla in piedi, lei mi ha morso il capezzolo mentre inviavo. Ne mando sempre di più. Nella sua stanza c’era un tavolo su cui l’ho messa, le ho allargato le gambe mettendone una sulla mia spalla e l’ho semplicemente mandata via, spingendola finché le palle non le hanno toccato la figa, ho preso il cazzo e poi gliel’ho messo dentro. Mi ha preso per mano e mi ha portato in camera da letto implorandomi di leccarle il culo. Va bene, gli ho detto di mettersi a quattro zampe, sono salito sul letto e ho iniziato a prenderlo a calci in culo. Ha detto mettilo, mettilo, mettilo ancora un po’, non togliermi quel cazzo dal culo. Era come una puttana incompetente. Ho dormito a casa sua, la mattina al bar ho detto che l’avrei scopata di nuovo. Ha detto che voleva rimettersi a quattro zampe nel culo, siamo andati in soggiorno e io l’ho lasciata a quattro zampe sul tavolo e le ho mandate tutte insieme nel culo finché i proiettili non hanno colpito.
Per qualche mese, tutti i venerdì e sabato e quando c’erano le vacanze lunghe, dormiva a casa sua, mandava solo il piccione.

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