Ho dato la mia ragazza al mio amico e sono diventato un guardone.

di | 20 de Giugno, 2023

Amici da quando eravamo piccoli, adolescenti che si divertono insieme, le prime fidanzate, il tema predominante erano le marche di abbigliamento, le discoteche, i cellulari e internet, uscivamo a divertirci, tornavamo a casa a piedi, o se avevamo la possibilità di trovare un autobus, l’auto dell’applicazione non esisteva, a volte l’autostop, un tempo in cui la violenza non era così spaventosa come lo è oggi.
Giocare ai videogiochi di combattimento era la norma allora, innaffiato da tanto succo e torta, ed è stato uno di quei pomeriggi in cui il mio amico che chiamerò Roberto mi ha invitato a dormire con la sua ragazza Zoraide, era una bellissima mora , sui 20 anni. , seno piccolo, culo all’insù, ci riceveva sempre a casa sua, visto che sua sorella lavorava fuori e si occupava delle faccende domestiche.

Tornando a casa dopo la recensione, il mio amico mi chiede cosa penso di Zoraide, gli dico cose carine, e lui insiste, vuole avere da me altri tipi di complimenti, e io non capisco, perché hanno escono insieme da molto tempo, dice che hanno una fantasia, e la sua ragazza mi ha scelto da questa selezione di candidati, per essere un amico, discreto, nero (requisito della sua scelta), e voleva sapere se accetterei di stare con lei mentre guardava il guardone, prima che dicessi qualcosa, mi ha chiesto di farlo Pensò, visto che eravamo vicini al carnevale, e avevano già pensato a dove sarebbe stato l’orario di apertura, a casa, approfittando del sapore carnevalesco di sua madre che usciva a godersi le feste in strada fino all’alba.

Febbraio 1999, torno a casa sorpreso, non so cosa pensare, Zoraide era una dea, invece pensavo fosse una specie di scherzo, il giorno dopo squilla il telefono del magazzino bevande dove lavoravo, rispondo, è un mio amico a cui chiede se ho una risposta, rispondo che accetto, mi dà appuntamento per venerdì alle 23, a casa sua, e mi chiede di portargli un preservativo alla menta, il mio cuore sussulta, ho accettato e Ho riattaccato il telefono, ancora incredulo.

Altre storie erotiche  madrina 2

Passa una settimana e arriva questo giorno, vado a casa della mia amica, suono il campanello, si apre il cancello, ecco che vedo Zoraide, bella come sempre, in abito rosso, mi accoglie con un bacio sulla guancia, profumata, fatta in piedi, con i capelli ritti e sui tacchi, era più carina di prima, faccio la domanda a Roberto, dice che si occupava del cane e che sua suocera era andata a godersi il carnevale.

In soggiorno, sempre senza vedere Roberto, Zoraide mi offre una birra, accetto, stavo già bevendo, arriva la mia amica, mi abbraccia, mi chiede come sto, guarda Zoraide, e in quello scambio di sguardi tra loro , sono incomprensibile e curioso, apre una bottiglia di vino, si siede su una sedia nel passaggio dalla cucina al soggiorno, la luce nella stanza è spenta, essendo illuminata dalla luce proveniente dalla cucina, un suono basso che non ero a una marcia di carnevale, chiede se ha accettato l’ordine, lo metto sul tavolino, e autorizza Zoraide a cominciare.

Penso sia il ricordo che porterò con me nella tomba, Lei si alza, mi prende la mano, non ho mai tremato così tanto, mi bacia guardando il suo ragazzo, mi prende l’altra mano e se la avvolge intorno vita, e fa strada Dopo diversi baci e carezze, mi spinge indietro, scioglie i capelli e con un nodo legato intorno al collo, scioglie il vestito, che scivola sul suo corpo statuario, rivelando una bellezza che illuminerebbe anche i ciechi, lasciandolo solo, il perizoma nero, sono ancora lì a guardare tutto, la mia amica a gambe incrociate beve dal vicino senza mostrare alcuna reazione, mi apre i pantaloncini dandomi dei baci, me li toglie, mi toglie la maglietta, e sono salita sul divano, il mio cazzo era enorme, lei lo liscia, lo stringe, lo trattiene, lo succhia, in quel momento era

eccitante perché lei lo guardava e sembrava che invitasse anche lui a succhiarlo, e io ho ingoiato il mio cazzo, sempre guardando il suo ragazzo, e stavo guardando questo spettacolo impressionante, non avrei mai immaginato di vivere questo momento che lei si mette preservativo e si siede sul divano aperto, prende il suo bicchiere di birra e chiede al ragazzo di riempirlo, lui glielo serve e lei mi dice di succhiarlo perché il cornuto voleva vederlo, mi siedo per terra, Comincio a baciargli i piedi, le sollevo le gambe, e già nella parte interna della sua coscia, lei geme, le spingo le mutandine di lato, era super bagnata, le mutandine attaccate a quella colla che usciva dalla sua figa rasata , le ho messo due dita dentro, lui continuava a baciarle le cosce, lei stava già gemendo più forte, quindi non l’ha fatto

Altre storie erotiche  La ragazza è arrivata tutta derisa - Racconti erotici

Non so se il mio amico stava già guardando o si stava masturbando, la birra ti è caduta sul corpo, e io l’ho leccata via, usando l’ombelico di un bicchiere, fino a leccarmi le dita appiccicose, appiccicose di tanta bava e ho iniziato. per succhiarle il ppk, alzo le gambe con le mani, lei si è avvicinata al bordo della sedia, mi ha lasciato andare la lingua mentre le succhiavo tutto dal clitoride al culo, il ppk sembrava una fontana, si è alzata, ha mi ha afferrato la mano, alzandosi, mi ha chiesto di prenderla in braccio e portarla nella camera della mia amica, in quel momento ricordo che mi ha detto “stai attento con la mia figa”, ho obbedito completamente al suo ordine, l’ho sdraiata e lei è diventata d4, ho messo il mio cazzo dentro di lei secondo il suo ordine “scopami”, lui non ha fatto la porta guardando dalla cabina lei gemette e lo chiamò un cornuto debole dicendo che il mio cazzo era meglio più grande lui con la mano nella sua pantaloni toccandosi lei lo chiamò cornuto ad alta voce, lui mi penetrò con forza, chiese di essere tirata per i capelli, di essere frustata, perché

la sua figa non sapeva come si fa, le piaceva abbassare le gambe, dopo un po’ mi sono seduto su una sedia in camera da letto, lei si è seduta sulle mie ginocchia, mi ha voltato le spalle e l’ha chiamata, e lei ha mosso il mio cazzo e succhiato il corno del mio cazzo
Siamo rimasti lì circa tre ore, avevamo finito, lei è andata in bagno, mi ha chiesto se mi piaceva, ovviamente ho confermato, lei è uscita dal bagno avvolta in un asciugamano, ho fatto una doccia, lei è entrata per lavarmi i denti, pensavo che avrei avuto la seconda metà ahahah, ma non è successo più, mi sono vestito e siamo andati tutti e tre a goderci il carnevale in una piazza vicino a casa nostra.

Altre storie erotiche  Paulinho ha ucciso PAU

L’altro giorno al lavoro il mio capo mi informa che la telefonata era per me, rispondo, era Roberto, diceva che a Zoraide piaceva la nostra avventura carnevalesca, diceva che gli piaceva il mio cazzo, che era bruciato e ferito, ma voleva di più, e ancora una volta mi ha chiesto se andava bene stare con la sua ragazza mentre guardava…. Conosci già la risposta, è durata sei mesi senza interruzioni.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, ditemi la vostra, vorrei leggerla anche io, baci grandi, alla prossima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *