Fare sesso con la cameriera sporca

di | 26 de Settembre, 2023

Vivo in una casa di 460 metri quadrati (a Pelotas, come già sa chi ha letto i miei racconti); Una volta alla settimana viene una donna delle pulizie ad aiutare la donna delle pulizie nelle pulizie “più dure”; Patricia, la governante, deve avere circa 30 anni; È piccola, un po’ brutta in faccia, ma ha un bel corpo. Ha grandi tette, una vita sinuosa e un gran culo.

Una delle prime volte che ha iniziato a venire a casa mia per pulire (circa sei mesi fa), senza sapere che fosse già in casa, sono scesa in mutande per stirare una camicia e l’ho incontrata nell’area di servizio. Ero spaventato e imbarazzato (lo era anche lei) e mi sono scusato. Presto salii di sopra, mi vestii e senza nemmeno fare colazione mi misi al lavoro.

La nostra convivenza settimanale è diventata una normale routine; Ciao e buon pomeriggio e niente di più. Mia moglie paga e io non mi faccio coinvolgere.

Si scopre che mia moglie da lunedì partecipa a un convegno medico a Rio e oggi – 25, 2015 – ho deciso di restare a letto fino a tardi, alzandomi alle 9 del mattino. Ebbene, come sempre, ho fatto la doccia, mi sono vestita, sono scesa in mensa e mi sono seduta al tavolo UNCARE per la colazione. Ero sorpreso! Poi Patrícia è venuta dalla zona di servizio in cucina con un secchio, una scopa e degli stracci per iniziare a pulire, come faceva sempre, e le ho chiesto:

-Ciao Patrizia; e Vera (la nostra cameriera) non è venuta?

Lei risponde: – No, la signora Gabriela (mia moglie) mi aveva già detto la settimana scorsa che oggi non sarebbe venuta e per questo avevo già ritirato il duplicato delle chiavi. Vuoi che prepari il caffè?

Patricia era vestita per il lavoro e ho subito notato i vestiti che indossava. Leggings grigi e una camicetta normale, ma molto attillata e mettevano in mostra quelle grandi tette. Per ogni evenienza, in un batter d’occhio, ho raccolto tutte queste informazioni e ho sognato di dormire con la donna delle pulizie… Ma ho subito detto a Patrícia che avrei accettato se mi avesse servito un succo di papaya e solo due fette di pane tostato. .

Mentre preparava la colazione, con le spalle al bancone dove l’aspettavo su una delle panche, ho analizzato quel bel culo e ho parlato con Patrícia.

– Allora Patricia, tanto lavoro? Devi lavorare un giorno in ogni casa, giusto?

– Io sono Seu Guilherme (mi ha sempre chiamato così, anche se abbiamo quasi la stessa età), dobbiamo “andare d’accordo”; Ma amo quello che faccio e lo faccio con immenso piacere…

Intanto mi stava già servendo il succo e la papaia; Mentre si avvicinava al bancone per portare il cibo, ho fatto scorrere lo sguardo sulla sua figa che era “schiacciata” in quei collant e, sulla via del ritorno, ho fissato lo sguardo sui suoi seni pieni che dondolavano appena, così stretti in questa camicetta .

Patrícia si è accorta che avevo fatto così e non ha detto niente… Allora ho ripreso l’argomento del primo giorno che ci siamo incontrati nell’area di servizio e ho detto:

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– Ebbene Patricia, ora ricordo la prima volta che ti ho visto qui a casa; che imbarazzo; Ero in mutande e ti ho quasi colpito.

– Oh, che vergogna, signor Guilherme; Non sapevo dove nascondermi quel giorno…

D’istinto mi sono passato la mano sul cazzo (stava facendo di nuovo il brindisi dando le spalle a dove ero seduto) e ho detto:

– Analizzo qui e sei molto sexy; Mi dispiace dirtelo, ma stai stuzzicando il tuo appetito sessuale.

Lei si voltò stupita, rossa dalla testa ai piedi per la vergogna, e disse: “- Signor Guilherme, che cos’è? Se Doña Gabriela sogna questo, mi ucciderà! La rispetto molto… Immagina se ti sentissi dire una cosa del genere?!

– Lo sai che è lontano, Patricia. Lo saprebbe solo se le dicessi qualcosa…

Allora mi alzai in silenzio e andai verso di lei, ascoltando:

– Non dirò mai niente. Non parlerei di queste cose con il suo jammm…aisssss….

In quel momento l’ho afferrata da dietro premendo il mio cazzo, che era troppo forte, contro il suo sedere e non l’ho lasciata finire di parlare… ho detto: “Davvero non diresti niente?” Allo stesso tempo, sotto le sue braccia, premevo entrambi i seni contro la sua camicetta.

– Ahhhhhh, aiiiiiiiii Seu Guilherme… cosa sta succedendo? Patricia parlava in tono lamentoso e mi evitava.

È uscita e mi ha guardato tremante. Non ho perso tempo, mi sono slacciato la cintura e mi sono tolto i pantaloni…

– Dai, andiamo in camera mia; So che vuoi regalarmelo… Approfittiamo del fatto che siamo soli in casa… vieni a goderti il ​​mio morbido letto che profuma del mio profumo…

Ha fatto qualche passo come per fuggire da me e io l’ho afferrata velocemente per un braccio e l’ho condotta verso le scale che danno accesso alle stanze di sopra… sulle scale l’ho afferrata con forza e l’ho baciata sulla bocca; Anche se il suo viso non era molto carino, aveva un bacio che trasudava il desiderio di una puttana insaziabile.

L’ho afferrata di nuovo da dietro e siamo saliti di sopra. Quando siamo arrivati ​​nella mia stanza, l’ho gettata sul letto (un letto matrimoniale), l’ho presa per i capelli e ho detto:

– Succhiami il cazzo Patricia. Succhia e goditi il ​​mio cazzo che non scopi da tre giorni…

Lei, resistendo ancora un po’, ha gonfiato il seno, facendo risaltare i capezzoli della camicetta e ho visto subito che voleva scoparmi tanto quanto io già volevo lei…

Patrícia mi ha tirato giù le mutande con entrambe le mani e subito ha afferrato il mio cazzo con una voracità senza precedenti… ha succhiato a fondo, sbavando, gemendo, soffocando (ho già detto in un’altra storia che il mio cazzo è di 18 cm e lo rado molto bene). caso)

Patrícia mi lasciò andare, mentre mi succhiava, cominciò a togliersi i pantaloni e le mutandine e io, in piedi, con quella bocca che mi inghiottiva, sentii le sue natiche e le aprii con forza. Nella mia stanza c’è un grande specchio che riflette questa figa e questo culo aperti dalle mie mani… Avevo quasi l’odore di questa “cavalla” che mi succhiava come una puttana affamata di sesso.

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Lei ansimava, ha smesso di succhiarmi e nello stesso momento si è alzata e si è tolta la camicetta… la puttana era senza reggiseno… Quei grossi seni erano davvero belli, molto sodi; Ne ho approfittato e mentre lei mi masturbava il cazzo, ho succhiato quelle tette e me le ho premute contro la faccia.

– Oh signor Guilherme, che arrapato… succhiami il seno… che cazzo arrapato e duro…

Ho messo Patricia sulla schiena, l’ho premuta di nuovo contro il mio corpo e ho detto:

– Dai, facciamoci una doccia;; Oggi farò le pulizie generali… ti insaponerò e ti mangerò deliziosamente… Vieni, ungiamo il nostro corpo con tanta essenza (sapone liquido)…

Ho aperto la doccia, si è bagnata subito, l’ho tirata per la vita e le ho chiesto di alzarsi… mi sono messa il preservativo, ho scosso il cazzo e l’ho scopata pronto a leccarle il culo così…

– Insapona questo corpo, piccola puttana… Goditi il ​​mio cazzo, riempirà di sperma la faccia di questa puttana…

– Che eccitazione, mangiami, fottimi il culo. Assicurati che tutto sia tuo e molto umido… Disse questo e con una mano preparò una dolce siririca.

Ho messo il mio cazzo all’entrata di quel culo e, su richiesta di Patricia, l’ho forzato lentamente… molto sapone ha fatto scivolare il mio cazzo in quel culo in un colpo solo.

– Aaaaaiiiiiiiiiiiii (urlò Patricia), fa male (stringendomi le natiche, quasi tagliandomi il cazzo in due) Resta così, non muoverti, lasciami rilassare, Seu Guilherme.

Ho dato uno schiaffo forte sul sedere di Patricia, le ho tirato i capelli voracemente e le ho sussurrato piano all’orecchio di smetterla di chiamarmi “tuo”; chiamarmi “IL MIO MASCHIO”… Patrícia poi ha avuto degli spasmi mentre continuava ad accarezzare quella figa carnosa e ho sentito il suo buco del culo rilassarsi; Ho iniziato velocemente a prendere il cazzo fino alla testa, inserendolo fino alle palle e quando ho capito che stavamo scopando con un animale, lei spingeva forte e le mie palle colpivano la sua mano che stava toccando la sua stessa figa. dalla parte anteriore… ho sentito Patrícia raggiungere l’orgasmo mentre gemeva.

– Fottimi amico, mangiami il culo e mi divertirò… Vai avanti, rendilo carino… (parlò ad alta voce, perdendo il controllo e l’idea che ci fossero dei vicini lì ahahah), mangia la tua cameriera cattiva. … Infilamelo nel culo e sborrerò Novvvvvvvvv…. aaaahhhhhh,,,, ahhhmmmmmmm… sto venendo, sto venendo, vai avanti, mettimi quel cazzo dentro, sto venendo…

Questo mi ha fatto impazzire sempre di più… ho subito tirato fuori il mio cazzo dal suo culo già largo e ci siamo trovati faccia a faccia… le ho dato un altro bacio alla francese, ho chiuso la doccia e ho tirato fuori l’asciugamano per asciugare Patrícia e il mio corpo… No, abbiamo interrotto il bacio, siamo usciti dal bagno e ci siamo diretti in camera da letto…

Ho messo Patrícia a quattro zampe sul pavimento della camera da letto davanti al grande specchio e le ho chiesto di sporgere il culo…

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– Adesso ti mangio la figa, sporca puttana… Tira quel culo… (non me ne frega niente) schiaffeggiale il culo così forte che quasi si rannicchia sul pavimento facendo una faccia piangente). Alzati e lo metto in quella figa carnosa, Fanculo…

Stando in piedi e di fronte a questo bel culo, ho penetrato la figa di Patricia, che era bollente, troppo calda; Non avevo mai visto una figa carnosa così… Così ho iniziato ad entrare e uscire da quel buco vulcanico fino quasi ad arrivare…

Mi sono alzato e ho chiesto a Patricia di cavalcarmi il cazzo… Sdraiato sul mio letto le ho chiesto di venirle sulla schiena… lei ha allargato il suo grosso culo e si è seduta lentamente sul mio cazzo finché tutto è scomparso… Ha galoppato freneticamente sul mio cazzo cazzo mentre le davo un forte schiaffo su quelle natiche che sembravano leoni affamati che ingoiavano il mio cazzo dalla testa alle palle… Patrícia rimase lì per circa 10 minuti… Le tremavano le gambe. Gemeva molto e potevo vedere il viso soddisfatto di questa troia attraverso lo specchio…

Quando sentivo che stavo per venire, ho preso Patrícia e l’ho messa sul fasciatoio ai piedi del nostro letto e sono rimasto sul letto, chinandomi un po’, ho infilato il mio cazzo tra queste grandi tette facendo uno spagnolo. …Ho scopato queste tette e Patricia ha detto:

– Vai avanti amico mio, fottimi i seni (tra una parola e l’altra ha afferrato la testa del mio cazzo che saltava verso la sua bocca e tra quei deliziosi meloni.) Fanculo la tua puttana… dammi un po’ di latte nella mia boccuccia…

Ok, non ho potuto resistere a lungo e gli ho chiesto di aprire la bocca.

– Apri bene la bocca, puttana… aprila e sto per venire… aaaaaahhhhhh,,, aaaahhhhh… ahhhh.. aahhhh… Succhialo, dannazione, bevi tutto quel latte… aaahhhh…. aaaahhhhhhhaaaaaahh….

Patrícia era contenta del mio latte che le scorreva sulle labbra, sugli occhi e le gocciolava sul seno… Raccoglieva ogni goccia con le dita e se la portava alla bocca e voleva davvero farmi vedere che l’avrebbe ingoiata.

– Questa merda è deliziosa, amico mio… guarda… la ingoio tutta…. Cattivo (disse mentre mi strizzava il culo e finalmente afferrava il mio cazzo già ammorbidito e anche le palle, in quel momento rabbrividii per lo stress fisico e mi gettai sul letto.

– vai a farti una doccia e torna a lavorare, cavolo… ti ho già dato quello che volevi… e ho già soddisfatto la mia voglia di venire sulla faccia della tua puttana… Puttana mia oggi, finché voglio ( Le ho detto con un malizioso mi ha detto: “Certo, sempre”…

Oggi la mia giornata è iniziata così… Che meraviglia… beh, vado a casa, perché domani verrà la mia cara moglie e devo prepararmi per dormire bene.

Un abbraccio a tutti.

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