Fare sesso con il fattorino in moto della farmacia

di | 24 de Settembre, 2023

A pochi isolati da casa di mia madre c’è una farmacia, lì ho conosciuto João, un vecchio amico di scuola e motociclista della farmacia, era mio compagno di scuola a quel tempo, era brutto, poverino, no, facevano lezione lui. finché, ad una riunione di classi dalla prima alla terza media, apparve tutto bello, occhi ammaccati, capelli neri e lisci, fisico moderatamente rocker, e lasciò senza parole i nostri ex compagni di classe.
Tutti lo rincorrevano, bastava sedersi sulle sue ginocchia, anche se pensavo che non fosse male, non gli avevo dato molta morale e non se ne ricordava nemmeno dopo la festa. .
Finché un giorno scesi dall’autobus due isolati prima di arrivare a casa di mia madre per andare in farmacia. Una volta arrivato ho chiesto a Gi, il titolare della farmacia, i farmaci di cui avevo bisogno.
– Ciao Gi, come stai?
– Ciao tesoro, quanto tempo è passato!
– È vero che tanto tempo fa no ehehe, Gi, volevi Paracetamolo e Buscopan?
– Aspetta un attimo, tesoro, chiederò a João, il nostro nuovo impiegato, di controllare la scorta, ma credo che arriverà solo più tardi.
Circa 5 minuti dopo Gi ritorna e dice che arriveranno alle 17 e ha chiesto al suo ragazzo di portarla a casa di mia madre, io l’ho salutata con un bacio e mi sono diretta verso casa di mia madre che era in gita, arrivando lì ho ho aperto le finestre e sono andato a fare il bagno, ho fatto la doccia e sono andato ad aspettare in soggiorno il ragazzo in moto, perché erano già le 17:20
Ho sentito un clacson davanti a casa e sono andato a rispondere, lui è sceso dalla bici senza togliersi il casco, è venuto al cancello, mi ha dato le misure ed è rimasto a guardarmi, i suoi occhi mi guardavano dalla testa ai piedi dito del piede. punta, l’ho guardato e non ho capito niente.
-Cosa c’è che non va, ragazzo? Ti sei perso qualcosa?
Rise e si tolse il casco.
-Wow, oltre a non guardarmi alla festa, mi tratti ancora male durante l’orario di lavoro?
Non sapevo dove mettere la faccia
-Sei tu João, mi dispiace, penso che tu fossi l’ultima persona al mondo che immaginavo venisse a darmi delle cose.
– Sì, sono io, e tu sei ancora altrettanto grande, ma sei comunque altrettanto bella ahahah
Lui rise e mi guardò dall’alto in basso con una piccola risata all’angolo della bocca, allo stesso tempo sentii la mia figa pulsare.
-Wow, sembri molto diverso, vuoi entrare?
ho chiesto
-Sono ancora in servizio, se vuoi vengo qui più tardi? Possiamo prendere un caffè, farci una doccia…
– Wow, sei sempre lo stesso duro di sempre, sei solo diventato più bello, se sei stupido mi faccio un bagno.
Non so da dove venissero quelle parole, ma ero sicuro che avesse qualcosa a che fare con il fatto che la mia figa continuava a dare segni di vita quando lui guardava il mio seno.
-Ahh grazie per la parte che mi riguarda, passerò la notte qui.
Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò con la bicicletta.
Sono entrato con il cuore che batteva forte e l’unica cosa a cui potevo pensare era che volevo la sua bocca sulla mia.
Alle nove a Ponto ha bussato alla porta quando l’ho aperta, mi ha sorpreso perché mi ha preso per la vita e mi ha baciato, per circa 5 secondi non ho reagito, poi gli ho chiuso la porta alle spalle senza prendermi la mano. Gli tenevo la bocca per i capelli. Ho iniziato a sentire la sua erezione attraverso i jeans.
-C’è qualcuno a casa?
» chiese baciandomi il collo.
-Non solo io.
Risposi tra un gemito e l’altro, a questo punto volevo solo la sua lingua su ogni parte del mio corpo.
-Desidero baciarti sulla bocca fin dalla quinta elementare, ho immaginato mille modi per baciarti il ​​sedere.
Mi ha afferrato per la vita e mi ha gettato sul divano, mi ha tolto i pantaloncini e le mutandine, mi ha lasciato solo con la camicetta e il reggiseno, mi ha messo a quattro zampe e ha iniziato a scoparmi, succhiandomi la figa mentre mi massaggiava il clitoride, mettendomi la lingua dentro. Poi se lo è tolto e me lo ha messo sul sedere, mi ha girato verso di sé, mi ha afferrato per i capelli e mi ha detto di togliergli i pantaloni.
– Toglimi i pantaloni, oggi mi inghiottirai intero, puttanella, credi che non sappia che hai fatto incazzare tutta la scuola?
Gli ho tolto i pantaloni e la biancheria intima, liberando questo cazzo medio, grosso, molto bianco con la testa rosa.
Sono caduto in bocca su questo cazzo, non era molto grosso ma molto grosso, l’ho succhiato fino in fondo e sono tornato indietro, ho fatto scorrere la lingua sulla testa e poi l’ho succhiato forte, l’ho ingoiato tutto. Tornando al pozzo, andavo avanti e indietro deliziosamente su quel cazzo, lui mi ha tolto il cazzo dalla bocca e mi ha fatto sedere con le gambe divaricate sul divano, mi ha tolto la camicetta e il reggiseno e ha iniziato a succhiarmi e mordermi il seno Mi ha succhiato forte, ha dato dei succhiotti, ho urlato con questa sensazione di dolore e di piacere, ho gemito, è sceso, passando la lingua su tutto il mio corpo fino a raggiungere la mia figa, succhiandomi il clitoride con lo stesso desiderio con cui succhiava . i miei seni, massaggiandoli e infilando le dita nella mia figa
– Sei pronta per me, birichina, ti piace, vero?
mi ha dato uno schiaffo in faccia
– Dimmi che ti piace, chiedimi di mettertelo nella figa!
– Dai João, mettimelo nella figa, mettimelo nella figa
Mi ha messo a quattro zampe e ha infilato senza pietà il suo cazzo nella mia figa, ho urlato di piacere.
– Dai João, dillo bene, mettimi tutto il tuo cazzo nel culo.
Mi sono infilato un dito nel culo e ho iniziato a muovermi mentre mi mangiava la figa, mi ha preso la mano e ha messo la testa del suo cazzo all’entrata del mio culo, ha seppellito lentamente il suo cazzo nel mio culo, ero così arrapato che l’ho fatto Esso. Lui. Non sentivo nemmeno dolore, quello che desideravo di più era che mi scopasse forte, mi dava delle forti spinte, mentre mi diceva cose all’orecchio che non riuscivo a capire, mi toglieva il cazzo dal culo e me lo metteva me lo ha rimesso nella figa, il piacere è stato così tanto che gli sono arrivato davanti, lui è venuto e si è seduto sul divano guardandomi con una faccia birichina, gliel’ho chiesto quando sono riuscita a riprendere fiato.
– Dove hai trovato quello che ho dato a tutta la scuola?
– E non ha funzionato?
– Certo che no, ho perso la verginità grazie al mio ragazzo di allora e lui lo disse a tutti, e poi come un fallo tutti pensarono di dire che mi aveva fregato.
– Credevo davvero di essere l’unico a non mangiarti.
Si è alzato, si è vestito ed è andato via, era l’unico con cui abbiamo fatto sesso e l’unico con cui ho fatto sesso subito dopo avermi salutato.

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