Fare sesso al lavoro – Racconti erotici

di | 21 de Giugno, 2023

Prima di laurearmi e lavorare nell’azienda che sono oggi, ho lavorato come segretaria per un medico che aveva una clinica a Vila Nova Conceição – SP. Quartiere di lusso nel sud della capitale. A volte, quando il mese stava per finire, tornavo a casa più tardi per uscire più tardi (fuori dall’orario d’ufficio, era sempre più tranquillo lavorare). Quindi, quando l’addetto alla reception ha salutato verso le 18, ho saputo che la clinica era solo mia, quindi ho lavorato con calma fino alle 21. A quel tempo, uscivo con un ragazzo di nome Igor, era molto calmo, un po’ timido e persino troppo corretto.. E veniva sempre a prendermi in clinica quando ero in ritardo!

Gli ho chiesto di salire e mi stava aspettando alla reception guardando la TV.
Un giorno è arrivato prima del previsto e ho cercato di affrettarmi a chiudere così non avrebbe dovuto aspettare così a lungo. Quando ho finito, ci ho preparato il caffè e abbiamo iniziato a parlare del lavoro, del mio stress e della mia stanchezza. Mi ha chiesto di sedermi per massaggiarmi le spalle. Ho avuto la brillante idea di chiamare il Dott. L’ho lasciato sul lettino e mi ha fatto un delizioso massaggio alla schiena!

Mi sono sdraiato sulla pancia, ho abbassato un po’ i pantaloni a vita alta che indossavo, mi sono sbottonato la camicia, lasciando solo il reggiseno. Igor ha preso della crema per le mani che avevo in borsa e ha iniziato un massaggio lento e forte sulla schiena, partendo dalle spalle, quella mano grande e forte, stringendomi le spalle, la nuca, facendo scorrere le dita sul centro della la mia schiena, sollevandosi con un tocco leggero e sottile, mi fece rabbrividire.
La mia testa immagina cose…

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Fece scivolare le dita sulla mia vita, stringendole con fermezza e dolcezza allo stesso tempo. Si abbassò, le dita che si infilavano nei pantaloni come qualcuno che vuole spazio, come qualcuno che vuole percorrere sentieri proibiti. Senza chiedere, mi ha tirato giù i pantaloni fino a quando il mio sedere vivace era completamente nudo, non ho offerto resistenza.
Igor mi passò le mani dietro la schiena e giù fino alle natiche, stringendole e facendomi gemere involontariamente. Fece scorrere le dita nel perizoma tra le mie gambe, facendomi venire la pelle d’oca e facendomi eccitare. Sempre facendo il “massaggio” Igor ha messo le dita dentro le mie mutandine, facendomi tremare, nel momento in cui ha messo le dita nella mia piccola figa ha detto sorpreso:

-Arii come sei bagnata!!! Ora è il momento di massaggiare la parte anteriore.
Mi sono girato, Igor si è tolto i pantaloni e ha colto l’occasione per togliersi le mutandine con me.
Ha cominciato a massaggiarmi i piedi, le caviglie, le cosce, aprendomi le gambe con le mani, ha cominciato a massaggiare la mia piccola pelle. Non riuscivo nemmeno a controllarmi, gemendo forte e forte, guardando quel volume nei pantaloni di Igor.
Questo massaggio stava diventando intenso, ora mi metteva un dito nella figa e un altro mi massaggiava lo stinco, la mia mente voleva solo sapere se la mia figa veniva fottuta.

Mi sono avvicinato a Igor per la vita. Gli ho sfilato la camicia dai pantaloni, gli ho slacciato la cintura, ho fatto scattare il bottone e ho stretto quel cazzo che era già duro come una roccia, lui l’ha spento, senza nemmeno pensarci, mi sono voltato e l’ho preso tutto in bocca, ha gemuto e l’ho sentito ricordarmi dove eravamo Aprii gli occhi per un attimo, mi guardai intorno. Mi sono reso conto che non sarebbe arrivato nessuno, l’ufficio era chiuso, perché qualcuno salisse all’ingresso, avrebbe dovuto chiamare lì. Sono tornato in me e mi sono messo in bocca questo cazzo non enorme ma molto grosso, succhiandolo e sbavando, mentre Igor mi infilava due dita nella figa chiamandomi cane, chiedendomi se stavo bene. Ho risposto:

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“Sarà meglio quando mi metti quel cazzo dentro.”
Scesi dalla barella, sostenendomi la pancia e piegando il corpo in avanti, dissi: – Mettilo qui!
Senza pensarci Igor ha trovato la mia figa con la testa di questo delizioso cazzo, l’ha forzata un po’ e ha cominciato ad andare e venire, facendo forti spinte nel mio utero. Tenendomi i capelli, mi tirò indietro, sussurrandomi all’orecchio:
“Ti sei mai chiesto se il tuo capo entra adesso e ci sorprende a fare sesso nel suo ufficio? Si arrapava guardando la sua calda segretaria farsi scopare qui.

Queste parole servivano solo a farmi venire più veloce, gemevo come una puttana, senza pensare.
Igor spingeva sempre più forte, ho guardato in basso, ho notato che indossava ancora i pantaloni, e stranamente questo mi ha fatto ancora più eccitare, adoro queste scopate veloci in posti diversi e proibiti.

Ho iniziato a cavalcare il cazzo del mio bastardo. Gemette e spinse come un matto quando lei annunciò che stava arrivando.
Mi sono allontanato di scatto e sono caduto in ginocchio, afferrando quel cazzo in bocca. L’ho visto mendicare il latte! E poi ho capito, sperma caldo e denso in bocca e in faccia. L’ho ingoiato tutto, ho leccato quel cazzo, per pulirlo. Igor, appoggiato alla barella, sembrava stanco e soddisfatto. Diceva così: Lascia che ti porti a casa, voglio mangiarti di più e senza fretta.
Mi sono alzato, mi sono vestito, ho chiuso la clinica e sono uscito.

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Beh, quella era un’altra storia vera. Io spero tu ti sia divertito. Vota e commenta, accetto suggerimenti e critiche.

Baci bagnati!

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