Donne cattive, dove sono? – storia erotica

di | 18 de Ottobre, 2024

Sono ovunque, forse dormono accanto a te o anche tu sei uno di loro, basta risvegliare il tuo lato sporco.

Questo evento è accaduto nel momento in cui mi sono separato da mia moglie dopo aver scoperto il suo tradimento, questo figlio di puttana lo stava dando al suo capo.

In quel momento mi sono sentita molto male, ho affogato i miei dispiaceri nei bar finché un giorno una voce sembrava chiamarmi; Mentre passavo davanti a una chiesa, una bella voce predicava ai fedeli, rimasi lì sulla porta, ad ascoltare finché non lo disse al microfono.

– Entra, fratello! Questa è la casa del Signore!

Rimasi lì sulla porta finché l’ultimo credente non se ne andò, quando si avvicinò con parole di benvenuto. Lei si chiama Michele, parroco di questa chiesa.

– Non aver paura, vieni e impara la parola.

Michele avrebbe circa 30 anni, capelli neri raccolti, abiti formali, gonna nera e camicetta con bottoni chiusi senza alcuna volgarità. Sull’anulare sinistro c’era la conferma che era una donna sposata.

“È una donna eterosessuale”, ho pensato vedendo questa donna con le curve, il seno pieno e le gambe piccole che potevo vedere, ma soprattutto i polpacci ben torniti.

Michele aveva una bellezza esuberante, una di quelle donne che non hanno bisogno di mostrare il proprio corpo per strada per essere ammirate.

Nei giorni successivi ho iniziato ad andare in chiesa, era ciò per cui avrei dovuto lottare nella mia vita; “CREDERE NELLA SALVEZZA”.

L’adorazione e le parole del pastore Michele sembravano penetrare nella mia anima, ad ogni adorazione mi sentivo più leggera, lei era un esempio di donna, moglie e madre che ha dedicato la sua vita ad aiutare. La sua vita era limitata alla casa e alla chiesa, lei era sempre lì, anche nei giorni in cui non c’era il servizio, puliva e riordinava la piccola chiesa. È stato uno di quei giorni in cui l’ho vista entrare e ho deciso di fare qualcosa di giusto; Aiuterei a organizzare e pulire la stanza di Dio.

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Anche con la porta principale chiusa, l’ingresso laterale che consisteva in una porticina era ancora aperto; Sono entrato e non ho trovato nessuno.

– OH! Non c’è più!

Non molto tempo fa l’avevo vista entrare, ma non c’era nessuno, solo silenzio e tranquillità, che portavano pace e conforto al cuore.

Avevo bisogno di una scopa, di degli stracci per iniziare quello che volevo fare, sono andata sul retro dove c’era una piccola dispensa per prendere dei prodotti per la pulizia quando ho sentito dei gemiti di dolore.

– Pastore, va tutto bene? » Disse mentre entrava nella dispensa e si trovava faccia a faccia con il prete che faceva un pompino a un fedele che si spaventò e andò ad abbottonarsi i pantaloni senza voltarsi indietro.

Questo pastore a tempo pieno che predicava in chiesa era solo un personaggio, era tutta una finzione.

Imbarazzata, Michele cercò di spiegarsi; Aveva desideri che suo marito considerava malvagi e che non provenivano da Dio.

– Hai un desiderio? Quindi succhiami il cazzo, stronza! – ordinai, esponendo il mio grosso cazzo.

Pensavo che stesse per piangere o qualcosa del genere, ma mi ha guardato con la faccia sporca, inginocchiato ai miei piedi.

Michele succhiava e si masturbava guardandomi negli occhi, la ragazza cattiva con la faccia da troia saggia poteva succhiare un cazzo come nessun’altra; Ha ingoiato, sbavato, sputato in testa e ingoiato di nuovo tutta la mia verga mentre la tenevo per i suoi bellissimi capelli neri, torcendola due volte in segno di sottomissione.

– Succhialo, puttana! Vuoi cavalcare, vero? Ti mangio il culo, stronza. – disse colpendosi la faccia con il suo cazzo duro.

Le mie parole gli sembravano olio, erano olio sul fuoco che accresceva il fuoco della meretrice pastorella.

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La sua bocca continuava a muoversi su e giù sul mio cazzo, che le ho forzato in gola, provocandole il classico soffocamento, ma la sua sete di cazzo era grande.

– Fanculo a me! Fammi una stronza! – chiese sbottonandosi la camicetta, ancora con il mio cazzo in bocca.

Michele si è tolta tutti i vestiti, mostrando la sua pelle bianca e morbida come il velluto, i suoi seni che rimbalzavano come se fossero airbag, la sua figa a forma di berretto da Maggiolino, una vera macchina del sesso perversa.

Tenendola per i capelli, ho posizionato la porca appoggiata ad un bancone con il culo in fuori, ho fatto scorrere il dito nella sua figa, entrandovi subito provocando gemiti di piacere.

– Prendilo, dannazione! – Disse mentre glielo toglieva dalla figa e lo infilava nell’anello, facendola strillare.

-Oh, oh, oh! H.H.

La sua figa grondava desiderio, il suo corpo tremava in un’ondata di orgasmi. Con il dito ancora sul suo anello, le ho aperto il culo e le ho succhiato la deliziosa figa. Per ogni dito nel suo culo c’è un urlo, per ogni succhiata al clitoride c’è un morso sulle sue grandi labbra; Volevo lasciare dei segni sulla sua figa.

– Mordiamo! Mordere forte! Prendetemi a calci in culo… Hmmm!

Mi sono tolta i vestiti che ho buttato a terra tranne la biancheria intima che le ho messo in bocca, ho spinto il mio cazzo dentro la sua caverna e con una forte spinta l’ho spinto fino al mio pene facendola urlare per l’eccitazione.

– Vuoi cavalcare? Quindi prendilo! – Disse pompandole forte nella figa con un dito sull’anello e l’altra mano che prima le teneva i capelli ora le stringeva il seno.

– Maledizione! Chiamami puttana!

– Maledetta stronza!

– Ti scoperò il culo! – Disse togliendolo dalla figa e guardandole il culo.

Quando ho forzato il pene all’interno del suo anello ho sentito che entrava senza difficoltà, la birichina era abituata a dare la coppa.

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Ho iniziato a sabotare il suo anello con forti spinte mentre lei urlava ed emetteva gemiti soffocati nel tessuto della sua biancheria intima.

Mi ci sono voluti alcuni minuti per schiaffeggiarle il culo e il mio cazzo ha iniziato a pulsare.

– Sto per venire! – dissi, stringendole di più i seni e spingendo tutto il mio cazzo nel suo retto.

– Riempimi il culo!

– Condannare! – disse mentre le riempiva il retto di sperma

-Michele le toccò il clitoride, gemendo e tremando in un’ondata di piacere al punto da farle tremare le gambe.

– Maledetta stronza!

I suoi occhi e il suo sorriso soddisfatto dimostravano quanto fosse troia Michele: che troia!

– Adesso succhialo! Puliscimi il cazzo, ragazza cattiva!

La pastorella succhiò con piacere, la sua bocca morbida e la sua lingua pulirono il mio pene lasciandolo pulito e pronto per un altro.

Ci siamo vestiti, Michele ha provato a chiacchierare, ma io sono andato via, lasciandola parlare da sola.

Il giorno dopo lei era sulla porta della chiesa ad accogliere i fedeli alla funzione, io ho insistito per essere l’ultimo ad entrare.

– Domani alla stessa ora, stronza! – gli dissi all’orecchio e poi mi sedetti su una delle panchine per ascoltare la parola.

Donne cattive, dove sono?

Sono ovunque, anche dentro di te, devi solo lasciarli uscire.

*Pubblicato da Genius sul sito climaxcontoseroticos.com il 17/10/24. È severamente vietata la copia non autorizzata, lo scraping o qualsiasi forma di estrazione del contenuto di questo sito web.

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